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Serra, a Palazzo Chimirri si parlerà del "Ruolo degli screening nella diagnosi di malattie rare"

Sabato 23 febbraio, la sala del Palazzo Chimirri ospiterà il convegno dal titolo "Ruolo degli screening nella diagnosi di malattie rare".

Il convegno, promosso dall'Associazione Nadira onlus, prevede gli interventi di numerosi esperti nell'ambito della diagnosi prenatale e post-natale di malattie rare.

Durante i lavori congressuali verrà affrontato il tema dello Screening neonatale esteso (Sne), che si basa sulla misurazione di specifici metaboliti su alcune gocce di sangue.

Grazie a questo test è possibile identificare una serie di malattie congenite, e prevenire o limitare al bambino i danni causati dal ritardo diagnostico.

La legge 167/2016 prevede che su tutto il territorio nazionale sia disponibile lo Sne.

Al momento però nella regione Calabria non è stato ancora attivato.

Il convegno è patrocinato dal Comune di Serra San Bruno e dall'Asp di Vibo Valentia.

Serra, la zampogna di Giulio Bianco a Palazzo Chimirri

Prosegue all’insegna della musica, della cultura e della tradizione la III edizione di “Natale nel borgo”, rassegna organizzata dall’amministrazione comunale di Serra San Bruno per allietare le festività valorizzando le specificità territoriali e le radici meridionali.

Domani alle 18.30, a palazzo Chimirri, è prevista l’esibizione del polistrumentista Giulio Bianco, cuore pulsante de “Il Canzoniere Grecanico Salentino”, uscito trionfante dal “Songlines music awards 2018”, l’importante riconoscimento attribuito come miglior gruppo di world music al mondo.

Il fiatista rielaborerà in senso critico gli argomenti che animano la realtà servendosi della zampogna: a prevalere saranno i suoni, non le parole, quasi per far comprendere che il sentimento e lo spirito sono gli elementi che devono ispirare le azioni. Al centro dello spettacolo “Di zampogne, partenze e poesie” ci sarà dunque la riflessione ispirata da una melodia capace di stimolare e trascinare.

Una melodia non fine a se stessa, ma impegnata e propositiva che s’incarica di trattare l’attualità, comprendendola e proponendo una particolare visione.

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Serra, la decadenza di Palazzo Chimirri: il senso civico dimenticato

È un’opera affascinante dal punto di vista architettonico che, contemporaneamente, rappresenta l’emblema della cultura serrese. Ricordando la memoria del poeta scalpellino Mastro Bruno Pelaggi e del compianto giornalista Enzo Vellone, Palazzo Chimirri doveva essere la patria di eventi capaci di far operare un salto intellettuale alla comunità dell’entroterra vibonese. E, invece, il combinato disposto della carenza di manutenzione con la scarsa attenzione degli ospiti hanno trasformato questa costruzione posta nel cuore della cittadina della Certosa nell’emblema della decadenza. La sala conferenze è ingrigita nella sua muratura interna, il pavimento è in alcuni punti cosparso di vecchie gomme da masticare calpestate e ormai quasi irremovibili, il cosiddetto tavolo della presidenza è rigato nella superficie superiore oltre che disarticolato, le sedie sono ridotte al minimo. Assistere ad un consiglio comunale (a proposito la sala consiliare è ancora inagibile) è un po' come partecipare ad una partita di calcio a porte chiuse: il pubblico non c’è e se ci fosse ci sarebbero problemi nel farlo accomodare. La biblioteca, che doveva essere posizionata nella parte inferiore, semplicemente non esiste. Spesso gli organizzatori delle manifestazioni richiedono il patrocinio comunale per non pagare l’importo previsto per l’utilizzo della sala: istanza generalmente accolta a cui però non viene abbinato il rispetto di un luogo che è un patrimonio comune. Forse, i criteri di concessione gratuita – se ci sono - andrebbero rivisti. Superficialità, assenza di senso civico, incapacità di avere il giusto approccio con ciò che è pubblico stanno avvelenando Serra. Ci si lamenta degli altri e di chi dovrebbe gestire la cosa pubblica: critiche che sarebbero non solo accettabili ma sacrosante se ci si comportasse di conseguenza dando l’esempio di civiltà. Il punto è che, a queste latitudini, il cambiamento lo si pretende dagli altri ma non da se stessi.

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Serra: che fine ha fatto la biblioteca comunale?

SERRA SAN BRUNO – Nelle intenzioni dell’amministrazione comunale guidata dal primo cittadino Bruno Rosi avrebbe dovuto essere affidata in gestione a qualche associazione attraverso una manifestazione pubblica d’interesse. Ma nemmeno questo è avvenuto. Stiamo parlando della biblioteca comunale, intitolata al compianto giornalista Enzo Vellone che della penna e del giornalismo aveva fatto una ragione di vita, salvo poi essere dimenticato così com’è caduta nel dimenticatoio la biblioteca a lui dedicata. Era stata inaugurata in pompa magna alcuni anni fa, alla presenza del presidente dell’Ordine dei giornalisti, Giuseppe Soluri, di diverse personalità del mondo politico e della cultura e di numerosi cittadini che avevano creduto nell’universalità di libri come in una patria a cui tornare per attingere cultura e conoscenza. Passano le amministrazioni comunali ma evidentemente il disinteresse rimane. Nemmeno quella di centrodestra del sindaco Rosi si è sottratta a questa incresciosa consuetudine, quella cioè di considerare la cultura come un qualcosa di secondario, se non addirittura di superficiale. E’ inutile dire di come all’apertura molti cittadini che nella cultura credono e, nonostante tutto, vogliono continuare a credere abbiano donato spontaneamente libri, o di come l’amministrazione di centrosinistra dell’epoca sia stata “curiosamente lungimirante” nell’acquisto di una enciclopedia Treccani che, con l’avvento dell’informatica, puntualmente si è dimostrata inutile. Salvo, poi, fare bella mostra negli scaffali e fare forse da materiale di consumo per i tarli che potrebbero risiedere nei locali.

  • Published in Cronaca
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