Tre rumeni segregano, rapinano e pestano ripetutamente una donna italiana: arrestati

A conclusione di serrate ed ininterrotte indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, la Squadra Mobile reggina, in collaborazione con il locale Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, ha sottoposto a fermo di indiziato di delitto tre cittadini rumeni, di 48, 49 e 48 anni, sussistendo nei loro confronti gravi indizi di reità per una rapina aggravata perpetrata ai danni di una donna italiana. I fatti contestati risalgono alla notte tra il 29 ed il 30 agosto allorquando una donna, che intratteneva una relazione sentimentale con il 48enne (V.R.) è stata coattivamente portata da quest’ultimo in un immobile diroccato nei pressi della locale Piazza del Popolo e lì costretta a subire continue e violente percosse sia da lui che dagli altri due arrestati. Nel corso della lunga notte, in cui la donna è stata segregata nei locali abbandonati della fatiscente struttura, tra l’altro abituale ritrovo di soggetti senza fissa dimora, la vittima è stata controllata a vista, senza possibilità alcuna di sfuggire ai suoi aggressori. Durante uno dei numerosi pestaggi patiti, inoltre, la vittima è stata rapinata di alcuni documenti personali, del proprio telefono cellulare e della somma di 85 euro, che custodiva nella borsa che aveva con sè e che invano ha cercato di proteggere. Solo nella mattinata dello scorso 30 agosto, la donna, approfittando di un momento di distrazione dei tre fermati, è riuscita a scappare, trovando poi, il giorno successivo, il coraggio di denunciare il tutto alla Polizia. La vittima, alla vista degli operatori di polizia, ha presentato numerose ecchimosi in varie parti del corpo. Erano le conseguenze evidenti dei violenti pestaggi cui era stata sottoposta e per i quali si sono rese necessarie le prime cure presso il locale nosocomio. Nel ricostruire, poi, in modo dettagliato la dinamica dei fatti agli investigatori della Squadra Mobile reggina, la donna ha riconosciuto senza alcun dubbio, in foto, i tre aggressori, che, immediatamente rintracciati, sono stato condotti in Questura e, sulla base dei numerosi e concordanti indizi raccolti nei loro confronti, sottoposti di iniziativa della polizia giudiziaria operante alla misura pre cautelare del fermo. I tre, inoltre, sono stati deferiti nell’immediatezza anche per sequestro di persona e lesioni. All’esito del giudizio di convalida il fermo è stato convalidato ed a carico dei tre è stata disposta la misura della custodia cautelare in carcere.

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Rapina e lesioni, arrestato un giovane

In esecuzione dell’ordine di esecuzione di pene concorrenti emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria - Ufficio Esecuzioni Penali, i carabinieri della Stazione di Polistena hanno tratto in arresto un cittadino rumeno di 20 anni, già noto alle Forze dell’ordine. Il soggetto deve espiare la pena di 7 anni e 11 mesi di reclusione per i reati di rapina aggravata continuata, furto aggravato, lesione personale, ricettazione.

Omicidio e rapina nel Vibonese, arrestati due soggetti

Nella serata di ieri, i carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia (Sezione di Polizia Giudiziaria e Compagnie di Vibo Valentia e Tropea), militari del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia  di Finanza e della Capitaneria di Porto di stanza a Vibo Marina, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari su richiesta del Pubblico Ministero, hanno tratto in arresto due cittadini romeni D.V. e S. R. G. – quest’ultima riconosciuta dai carabinieri di Rosarno - rispettivamente di 36 e 35 anni, domiciliati tra i comuni di Rosarno e Nicotera. Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Vibo Valentia, concordando con gli esiti raccolti, ha individuato elementi di responsabilità sul conto dei due cittadini romeni in relazione ai reati di omicidio e rapina aggravata in concorso in pregiudizio di Giglio Palmo Ciancio (79 anni di Pizzoni),  e della sola rapina aggravata in danno di Lorenzo Vacatello (50 anni, invalido di Vibo Marina), eventi rispettivamente verificatisi il 5 ed il 18 agosto 2015. Veniamo ai fatti. Il 6 agosto 2015, nello specchio acqueo antistante la spiaggia di Pizzo,  è stato rinvenuto, dai finanzieri della Stazione Navale di Vibo Valentia e da personale della locale Capitaneria di Porto, il cadavere di Ciancio. Il decesso appariva come annegamento. Gli accertamenti finalizzati alla ricostruzione delle ultime ore di vita del defunto hanno condotto al sospetto che il fatto, riconducibile ad un evento accidentale, fosse in realtà dovuto a morte violenta, scaturita da una rapina compiuta secondo una tecnica predatoria di tipo seriale. In particolare è emerso che Ciancio, adescato da S.R.G. con modalità collaudate in precedenti circostanze, si era recato a Pizzo a bordo di una Motoape dove, in località di mare, è stato aggredito da più uomini (tra i quali D.V.), picchiato e rapinato del denaro contante (circa 2.000 euro) e del proprio telefono cellulare. I suoi aggressori, al fine di simulare un evento accidentale,  lo avevano trascinato in acqua per poi farlo annegare. Analoghe modalità si rilevano anche per la rapina in danno di Vacatello del 18 agosto 2015 che, adescato già qualche giorno prima, veniva chiamato dalla REZMUVES per un incontro presso la Stazione FS di Vibo Marina e lì aggredito e picchiato sino a rimanervi tramortito. Depredato di vistosi monili in oro e denaro per un valore di circa 1.500 euro, il malcapitato è stato abbandonato all’interno di un canneto adiacente alla linea ferrata. Vacatello ha ripreso conoscenza il giorno successivo. Sono in corso verifiche su analoghi episodi, verificatisi nella Calabria settentrionale ma anche in Sicilia, anche al fine di comprendere se possa trattarsi di una vera e propria organizzazione, anche transnazionale, dedita ai reati predatori in danno di fasce deboli. I particolari saranno resi noti durante la conferenza stampa in programma oggi, 19 febbraio, alle ore 10 presso la Procura di Vibo Valentia, tenuta dal Procuratore Capo Mario Spagnuolo.  

Un arresto per rapina aggravata

Nella tarda serata di ieri personale della Polizia di Stato ha tratto in arresto, in flagranza di reato, un presunto rapinatore, già sorvegliato speciale di Pubblica Sicurezza, con precedenti specifici di Polizia. i particolari verranno illustrati nel corso di un incontro con la stampa che si terrà alle 11:30 di oggi presso la Questura di Cosenza. 

Pizzo, Carabinieri sventano una rapina: arrestato il responsabile

Nella serata di ieri i militari della Stazione Carabinieri di Pizzo hanno tratto in arresto Eugeni Georgiev, bulgaro di 21 anni residente a Cotronei , in provincia di Crotone, accusato di rapina a mano armata. Secondo la ricostruzione dei militari dell'Arma, il giovane, alle ore 20.00 circa, travisato da una calzamaglia e cappellino  e armato di pistola, si sarebbe introdotto nell’esercizio commerciale e dietro la minaccia dell’arma, avrebbe intimato al titolare di consegnargli l’incasso giornaliero. Pochi istanti ed è scaturita una concitata colluttazione che ha visto coinvolti il titolare della tabaccheria ed il rapinatore. Il tutto sotto gli occhi di molti passanti che a quell’ora facevano ritorno a casa. Ed è stata proprio una telefonata di quei passanti, giunta alla Stazione Carabinieri di Pizzo, ad allertare i Carabinieri. Meno di qualche minuto e il Comandante della Stazione ed un militare sono giunti sul posto e dopo aver fatto irruzione nella tabaccheria hanno bloccato ed immobilizzato il rapinatore. Recuperata l’arma risultata essere poi una scacciacani priva di tappo rosso. Il giovane bulgaro è stato quindi condotto presso gli uffici del locale Comando Arma e successivamente tradotto presso la casa circondariale di Vibo Valentia dove attenderà le determinazioni dell’Autorità Giudiziaria, innanzi alla quale dovrà rispondere del reato di rapina aggravata. 

 

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