Trovata cocaina in casa di un 29enne

I Carabinieri, nell’ambito dell’operazione dei controlli straordinari denominata "Focus 'ndrangheta" hanno tratto in arresto un uomo di 29 anni per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. A seguito di una perquisizione domiciliare, V.M., di Reggio Calabria, è stato sorpreso nell’atto di lanciare dalla finestra della propria abitazione un involucro di plastica contenente 32 dosi di cocaina, prontamente recuperata dai militari operanti. Nell’ambito della stessa attività di contrasto, è stata denunciata in stato di libertà R.M., di 46 anni, di Reggio Calabria, per il reato di furto di energia elettrica, poiché, a seguito di un controllo della sua attività commerciale, unitamente al personale dell'Enel, è stata accertata l’esistenza di un allaccio abusivo alla rete elettrica, che, seppur non utilizzato all’atto dell’accertamento, era in grado di prelevare indebitamente energia elettrica.

E' morto il padre dell'ex presidente Scopelliti

All'età di 85 anni è morto a Reggio Calabria Mimmo Scopelliti, padre di Giuseppe, sindaco della città dello Stretto dal 2002 al 2010 e presidente della Regione dal 2010 al 2014. Il rito funebre sarà celebrato alle 15 di domani, sabato, presso la parrocchia reggina di Santa Lucia, in via De Nava. 

Caracciolo (FI): "Fondi PAC, ennesimo buco di programmazione dell’Amministrazione Falcomatà"

"Il Comune di Reggio Calabria, destinatario di due riparti finanziari disposti dal PAC infanzia, ad esclusiva finalità sociale, non riesce a mirare ad un’oculata programmazione". Mary Caracciolo, consigliere comunale di Forza Italia fa esplicito riferimento  ad "interventi di particolare rilevanza quali la ristrutturazione dei nidi comunali, l’acquisto di posti-utente in strutture convenzionate e spazi gioco per i fanciulli che, ahimè, rappresentano la fascia più debole". Non si va 'Avanti così', né tanto meno sono sufficienti slogan come 'Sei tu la mia città', nel momento in cui questa Amministrazione sino ad oggi delle azioni previste con il I riparto riesce a fare ben poco; in taluni casi non è stato neanche appaltato il lavoro di ristrutturazione di alcuni asili nido. Buona parte dei fondi non sono stati utilizzati dal Comune di Reggio Calabria e, a causa della totale assenza di programmazione, il termine ultimo per la spendibilità dell’intero finanziamento del I riparto si sta, in maniera angosciante, avvicinando (30 giugno 2016)". "Si aggiunge a questo - incalza l'esponente 'azzurra' a Palazzo San Giorgio - la decurtazione di buona parte dell’importo originariamente reso disponibile sempre per la politica del rimando di progettualità attuata dall’amministrazione Falcomatà. Assistiamo oggi a un dato sconcertante, che mi ha spinto, tra l’altro, a presentare alle Istituzioni competenti, in particolare all’assessore al Welfare Marino, un’interrogazione a risposta scritta riguardante l’utilizzo dei Fondi Pac. Il dato inerente la copertura dell’utenza a Reggio Calabria, ferma al 2,2% di un’utenza potenziale, che statisticamente vedrebbe frequentare quindi solo due bambini su cento un asilo nido, è davvero sconcertante. Le opportunità per fanciulli e genitori sono state sprecate, ma non è tutto perduto. Come sottolineato a più riprese dalla UIL Scuola, si potrebbe ovviare al problema attuando una progettazione che faccia della celerità un elemento indispensabile puntando poi a dei bandi per affidamento urgente. Il rischio di perdere i fondi é molto alto e, come sempre, a farne le spese sarà il territorio calabrese, le fasce più deboli, tutte quelle categorie che non hanno la possibilità di difendersi poiché abbandonate proprio dalle istituzioni che dovrebbero rappresentare l’ancora di salvezza, ma che invece sembrano sempre più lontane dai problemi reali. Non è più procrastinabile un intervento in tal senso! Mi auguro vivamente - auspica in conclusione Mary Caracciolo - che si possa scongiurare l’ennesimo passo falso per la mia città, particolarmente per i bambini e per le famiglie reggine.

 

Caso Quattrone. AN: "Città attonita davanti all'inquietante silenzio di Falcomatà"

"Avevamo sperato che alcuni giorni di riflessione avessero potuto consigliare al Sindaco Falcomatà di esprimere, finalmente, il proprio pensiero in merito alle vicende legate agli atti prodotti dalla sua Giunta e riferite al Piano della Mobilità. Avevamo sperato - è Azione Nazionale Reggo Calabria ad esprimersi - che finalmente una parola di verità sulla evidente dubbia legittimità della delibera di incarico alla UIRNET e sull’incompatibilità dell’Assessore Quattrone venisse pronunciata da Falcomatà. Speranza vana, silenzio assoluto, omertà inquietante, la città attonita si domanda cosa effettivamente si nasconda dietro queste scelte dell’amministrazione comunale. Ha finalmente parlato l’Assessore Quattrone la quale, con un’affannosa difesa del posto su base narcisistica e dopo essersi avventurata nella solita partigiana rielaborazione del recente trascorso storico della nostra città, nulla dice e nulla chiarisce nel merito dell’affaire che la vede protagonista limitandosi a lodare, palesemente fuori luogo e fuori tema, il suo referente politico (senza mai citare il Sindaco che l’ha nominata…); una ingenua esternazione, quest’ultima, che stride anche con il suo ruolo di assessore, ancor più se tecnico prestato alla politica, che dimostra di non aver chiaro come il primo obbligo di interlocuzione istituzionale lo abbia nei confronti della comunità cittadina che è chiamata a governare". "Un passo avanti l’Assessore Quattrone, finalmente, lo ha fatto ammettendo i suoi rapporti professionali con UIRNET e VITROCISET, confermando quindi - è il rilievo mosso da AN - la sua incompatibilità, prima ancora che “in punta di diritto”, per motivi etici, di trasparenza e per evidente conflitto di interesse. Il tutto, oltre che dalle norme civili e penali, è chiaramente previsto da quella Carta di Avviso Pubblico, vero e proprio decalogo etico e comportamentale, al quale il Sindaco e la Giunta hanno volontariamente deciso di aderire, soprattutto per un fatto di “onore”, termine che se avesse voluto significare coerenza politica e rispetto delle regole, con l’affaire Quattrone è, abbondantemente, un onore perso.Ma davvero si vuole far credere che tutto sia normale, che tutto si sia svolto nel pieno rispetto delle procedure? Ad oggi rimangono senza risposte alcuni interrogativi che da settimane inquietano i cittadini. E’ alla città che devono essere forniti i chiarimenti necessari, è alla città che il Sindaco deve spiegare perché ancora non ha revocato l’Assessore Quattrone, perché non ha annullato la delibera contestata, o ,ancor più importante, se ha letto la delibera che ha approvato la sua Giunta e quindi ne abbia condiviso metodo e finalità. E’ la città ad interrogarsi se dietro questi fatti si nasconda un sistema che, dal livello nazionale, si cerca di mutuare nella nostra città". "La metodologia adottata con quegli atti deliberativi, infatti, è identica, nella forma e nella sostanza, con quanto avvenuto - sottolinea Azione Nazionale - nell’ambito della procedura per l’affidamento della gestione della Piattaforma Logistica Nazionale. Utilizzo della finanza di progetto, individuazione del soggetto Promotore, sottoscrizione della Concessione pluriennale. Facciamo riferimento alla procedura già conclusa e gestita dalla UIRNET che ha individuato in una ATI costituita da tre società, una delle quali è la VITROCISET, il soggetto cui affidare la gestione di tutta la piattaforma, che vale, in venti anni, un giro di affari pari a circa 1 miliardo e 200 milioni di euro. A parte la presenza in questa ATI della Vitrociset, che ricopre il duplice ambiguo ruolo di socio della società che bandisce la gara e di soggetto facente parte dell’Associazione di Imprese che si aggiudica la gara stessa (materia evidentemente di possibile interesse di altre Istituzioni…), ciò che più ci inquieta è il constatare che le delibere della Giunta Falcomatà attivino procedure identiche, con gli stessi soggetti, con le stesse finalità. Il rischio concreto è che si assista a un ritorno agli anni bui nei quali a farla da padrone erano le società di servizi e di progettazione, con viaggio di sola andata Reggio-Roma delle risorse della città, in cambio di garanzie di carriere politiche a favore di qualcuno, a scapito delle professionalità presenti in città, sia in termini di progettisti che di imprese qualificate". "Anche su questo - avverte AN - pretendiamo risposte chiare ed inequivocabili da parte del Sindaco. Il suo ulteriore silenzio non potrebbe che provocare maggiore sconcerto e far aumentare il dubbio che tutta questa operazione sia stata condotta con l’assenso e in assoluta consapevolezza sia del primo cittadino che dell’intera Giunta".

 

Scossa di terremoto all'alba in Calabria

Una scossa di terremoto di magnitudo 2.4 è stata registrata alle 6:32 di stamane dagli strumenti di rilevazione dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Ad una profondità di di 51.4 km, l'epicentro del movimento tellurico è stato localizzato a Reggio Calabria. 

Alleanza Calabrese presenta l'"evoluzione delle buche falcomatose e petalose"

"Nel venire incontro ai cittadini reggini il consigliere delegato  Rocco Albanese, come promesso, 'urbi et orbi',il 2 febbraio scorso, ha avviato 'i lavori di manutenzione stradale ordinaria che interesseranno - osserva sarcastico Enzo Vacalebre, presidente di Alleanza Calabrese - tutta la città dal centro della città fino alle periferie. I lavori previsti consistono innanzitutto nel delimitare, con transenne, buche e sprofondamenti sia sulle stradale che sui marciapiedi, quindi sarà eseguito il ripristino delle stesse con sistemazione delle caditoie danneggiate e verrà effettuata la sistemazione di quei tratti di marciapiedi che sono sconnessi e costituiscono pericolo per i cittadini".  "In questi giorni - è la stoccata finale del massimo rappresentante del movimento politico autonomista - gli addetti stanno installando delle scale nelle buche più profonde, per dare la possibilità ai reggini, una volta caduti, di risalire agevolmente. Presto ogni buca sarà dotata anche di una cassetta di pronto soccorso".

 

Cagnolino in difficoltà nel mare tratto in salvo dalla Guardia Costiera

Un cagnolino è stato salvato in acqua nella zona di mare antistante la località Tempietto di Reggio Calabria, a circa 500 metri dalla costa, da una motovedetta della Guardia Costiera. L’allarme è scattato alle 13 di oggi quando la Sala Operativa della Direzione Marittima di Reggio Calabria è stata contattata via telefono da una donna che riferiva di trovarsi sul lungomare di Reggio Calabria, in località Tempietto, e di vedere a circa 500 metri dalla costa un cane in difficoltà, che tentava di riavvicinarsi alla riva, ma che a causa della corrente veniva trascinato verso il mare aperto. Appresa la notizia, è stata immediatamente disposta l’uscita della motovedetta CP 735 in direzione della zona segnalata. Nel frattempo sono state mantenute continue comunicazioni telefoniche, finalizzate alla pronta individuazione dell’animale in mare, con un agente della Polizia locale presente sul posto, unitamente ad una decina di persone. Alle 13.20 la motovedetta CP 735 ha individuato il cagnolino, recuperandolo a bordo. Successivamente l’animale è stato consegnato a terra ad una pattuglia di agenti della Guardia di Finanza per successivi controlli, tramite Azienda Sanitaria Locale, tese alla verifica della proprietà dell’animale, che appariva in buone condizioni di salute.

Processo "'Ndrangheta banking": otto condanne per usura ai danni di imprenditori

Al termine del processo celebrato con rito abbreviato e derivante dall'inchiesta denominata "Ndrangheta banking", otto imputati a pene comprese tra i 4 ed i 17 anni. All'epoca, era il giugno del 2014, 17 furono gli arresti eseguiti nell'ambito di un'indagine che, secondo gli inquirenti, aveva smascherato  un "sistema creditizio parallelo" la cui gestione era in capo ai vertici della 'ndrangheta di Reggio Calabria e della Piana di Gioia Tauro. Ad essere vittime dei tassi usurai erano imprenditori locali e di Milano. Davide Lauro, giudice delle udienze preliminari del Tribunale di Reggio Calabria, ha inflitto le seguenti condanne: 17 anni e 4 mesi a Gianluca Favara; 12 anni e 4 mesi a Danilo Fortunato Paonessa;  11 anni a Francesco Buda e Giuseppe Codispoti; 9 anni a Francesco Foti;  8 anni ad Antonio Cotroneo; 6 anni e 4 mesi a Carlo Avallone; 4 anni a Vincenzo Pesce. Nei loro confronti è stata, inoltre, disposta l'interdizione dai pubblici uffici per un periodo pari a quello delle rispettive pene. Dagli elementi raccolti durante la fase investigativa, la conduzione dei prestiti era affidata a Favara, imprenditore turistico implicato nell'operazione "Meta" ed in quella ribattezzata "Mentore". La sua rete di conoscenze, è emerso in fase d'indagine, gli permetteva di essere informato circa i disagi economici patiti da altri imprenditori cui si rivolgeva proponendo il credito a tasso d'usura. Quando i malcapitati piombavano nell'impossibilità di rispettare le scadenze subivano intimidazioni per indurli a cedere automobili, immobili o altri beni. In alcune circostanze, peraltro, avrebbero subito vere e proprie aggressioni da parte dei componenti del gruppo criminale. 

 

Subscribe to this RSS feed