Laureana di Borrello: i carabinieri arrestano un 22enne

 Nella giornata di ieri i carabinieri della stazione di Laureana di Borrello (RC), hanno tratto in arresto il 22enne Salvatore Zungri. Il giovane, già noto alle forze dell’ordine, è stato tratto in arresto in esecuzione di un provvedimento di carcerazione emesso dalla Procura della repubblica presso il Tribunale per i minori di Reggio Calabria. Ritenuto responsabile di reati contro la persona, compiuti nel 2012, Zungri dovrà espiare, ai domiciliari, una penna di 2 anni e mezzo.

Ciclone in Calabria: una persona è morta schiacciata da un albero

C'è anche una vittima a causa delle violentissime raffiche di vento che stanno spazzando la Calabria. Un uomo di 51 anni ha perso la vita a Candidoni, in provincia di Reggio Calabria. Rocco Montorro, di professione agricoltore, era a bordo di una vettura ed attraversava una strada di campagna per rientrare presso la propria abitazione quando un grosso albero di eucalipto è piombato sul veicolo schiacciando la vittima. Il decesso è stato immediato. Vano si è rivelato l'arrivo dei Vigili del Fuoco allertati da un cittadino. Il luogo della tragedia è stato raggiunto pure dai Carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro. Il destino maledetto lo ha sorpreso al termine di una mattinata in cui era stato intento a compiere il consueto lavoro in mezzo ai campi. La situazione è parecchio difficile nell'intera provincia reggina ed il sindaco del capoluogo, Giuseppe Falcomatà, ha reso noto che: "A causa delle straordinarie condizioni atmosferiche, in particolare per il forte vento, è stata disposta la chiusura al traffico veicolare dell'area del Lungomare (via Marina alta e bassa) ed interdetto l'accesso alla Villa Comunale. La protezione civile, i vigili del fuoco e le forze dell'ordine sono al lavoro per la messa in sicurezza delle aree più a rischio. Ai cittadini è consigliato di ridurre al minimo gli spostamenti e di prestare massima attenzione". Le folate impetuose hanno sradicato alberi in tutta la città e numerosi sono i cassonetti spostati dalle rispettive installazioni e rovesciati fino ad occupare la sede stradale. 

Caso Quattrone, AN: "Sconcertante mancanza di rispetto dalla raffazzonata squadra Falcomatà"

"Sollecitata in Consiglio Comunale da un consigliere di opposizione a dare risposte sulle serie perplessità evidenziate in relazione all'incarico professionale commissionato ad UIRNET con la delibera di Giunta n. 212 del 30 dicembre 2015, l'assessora Quattrone - rimarca Azione Nazione Nazionale Reggio Calabria - ha evitato il confronto ripromettendosi di fornire risposte per iscritto. Una scelta senza precedenti nel pur variegato ventaglio di condotte che negli anni ci hanno saputo riservare gli impuniti! Nonostante la Carta di Pisa (oggi codice etico di Avviso Pubblico) per la reggina di ritorno Agata Quattrone ed i suoi colleghi di Giunta sia solo carta straccia, un dato può dirsi acquisito nella sua desolante, drammatica evidenza: desta sconcerto, infatti, il dover prendere atto della assoluta mancanza di rispetto che i nostri amministratori, non la sola assessora, hanno manifestato per la sacralità dell'aula consiliare, luogo in cui dovrebbe assistersi al trionfo del confronto democratico". "È un serio vulnus per la democrazia cittadina - tuona AN - il fatto che la scelta elusiva della Quattrone sia stata avallata da tutti i suoi colleghi di Giunta, a partire dal giovane Sindaco, essendo ormai chiaro a tutti che il timone della città è affidato ad una squadra raffazzonata, i cui deficit strutturali sono palesi nel momento in cui è impietosa la necessità di ricorrere all'aiutino esterno per spiegare fuori dal Palazzo cosa sia successo nella vicenda UIRNET". "Il che, non v'è chi non veda, consegna all'intelligenza dei reggini una amara realtà: il disastroso periodo di commissariamento della trimurti prefettizia ha lasciato il passo, dall'autunno del 2014, al commissariamento di quei soggetti che restano nell'ombra e senza alcuna investitura popolare - è la chiosa finale di Azione Nazionale - decidono il tracollo della città, depredandone ogni risorsa e mortificandone l'ansia di riprendere un processo di crescita.

 

Imbalzano (AP-NCD): "Con il DUP occorre una rivoluzione amministrativa culturale"

In merito all'approvazione del Documento Unico di Programmazione ad opera dell'Amministrazione Comunale di Reggio Calabria, Pasquale Imbalzano, capogruppo di Area Popolare-Nuovo Centrodestra a Palazzo San Giorgio, ha espresso dubbi consistenti e rilevato elementi di criticità qui di seguito riportati in un estratto esauriente del suo intervento in Aula

"L’introduzione,  con il decreto legislativo n° 126/2014, del  documento unico di programmazione negli enti locali del nostro Paese ed in particolare  nella vita dei comuni, rappresenta certamente un salto di qualità  nell’amministrazione delle nostre comunità e impone a tutti gli amministratori,  un livello di capacità e di conoscenza ben superiore rispetto al passato, anche quello recente. In una fase in cui l’ammontare delle risorse disponibili, in particolare quelle correnti,  discendono  da un complesso di fattori, e non più soltanto dai trasferimenti di Stato conferiti di anno in anno ai Comuni, è assolutamente necessario migliorare  e  affinare la capacità di programmazione,  di indirizzo e di controllo sulla gestione,  da parte di tutti  gli amministratori, Consiglieri comunali ma soprattutto Assessori. Quella di amministrare oggi  una città come Reggio Calabria non è più un compito per tutti,  o non lo è nella misura in cui si continua a pensare - o qualcuno si illude-  che ci si possa affidare all’improvvisazione e al vivere alla giornata, perché, in tal caso, i disastri sarebbero comunque  assicurati. E’ stato introdotto dal legislatore un metodo nuovo, che rappresenta una autentica sfida, ed il giudizio impietoso di una azione politico amministrativa sulla manovra di bilancio verrà affidato a due entità che non possono essere oggetto di contestazione alcuna: come sempre,  il giudizio dei cittadini che giudicano sulla base della qualità dei servizi ricevuti e sulla scorta della misura delle tasse imposte, finanche sopportate; ed inoltre, il giudizio altrettanto importante della Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti, che doverosamente,  in modo impietoso e responsabile, esercita un ruolo quanto mai delicato e di tutela degli interessi generali. Anche se il dovere di proposta e di gestione  spetta alla maggioranza, ci si convince che è finito il tempo dell’assunto politico dell’uomo solo al comando e che il confronto su tutti i momenti della vita amministrativa  diventa un fatto doveroso e naturale, specie se poi il Documento Unico di Programmazione,  così come i vari  bilanci che da esso discendono, devono essere sottoposti alla valutazione e all’approvazione  del Consiglio comunale. Il Dup, oggi più che mai dopo l’introduzione del decreto legislativo n° 118/2011 sull’armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio anche nei comuni, diventa la bussola di tutta l’attività amministrativa nell’arco della legislatura, sia per la parte strategica  che per quella operativa, esso è sì rivoluzione copernicana ma di carattere legislativo e imposta agli enti locali. Pertanto, è risibile, mistificatorio e imprudente tentare di far passare questa novità legislativa sulla redazione degli schemi contabili come  segno distintivo di una propagandata capacità di programmazione da parte dell’Amministrazione comunale di centrosinistra. Questa premessa è doverosa per il semplice fatto che il dibattito in Consiglio comunale  non ha sciolto alcuni nodi fondamentali che riguardano le diverse scelte strategiche che l’amministrazione ha compiuto,  e in alcuni dei tanti ambiti che si sono individuati nella parte operativa   ci sono casi in cui si fissano obiettivi che comportano spesa corrente, che addirittura non viene indicata. Innanzitutto il programma che ha come primo obiettivo strategico la Città Metropolitana e come obiettivo operativo l’avvio della stessa. Su questo tema – fino ad ora- si è avvertito una grave lentezza operativa e una debole opera di sensibilizzazione sull’ enorme importanza per tutto il territorio provinciale della nuova istituzione, soltanto veicolata attraverso i convegni promossi sul territorio. Tutto questo non basta e non è sufficiente a far emergere una necessaria cultura metropolitana, come precondizione di base per lo sviluppo e la realizzazione della stessa. Sicuramente, alcune iniziative con i Sindaci e nei diversi comprensori, atteso il ruolo ente capofila del Comune di Reggio, potevano e  dovevano essere assunte già nei mesi scorsi, come avveniva nel 2009 all’indomani dell’approvazione della legge n° 42/2009, quella che ha inciso sulla pietra lo status di Citta Metropolitana , e come l’amministrazione del tempo si era concretamente adoperata a fare. La ragione di ciò risiede nel fatto che, come chiaramente si avverte nei convegni tematici, i Sindaci dei comuni della Provincia  continuano a paventare la nascita di una Città Metropolitana troppo Reggio-centrica, cosa che appare eccessiva, soprattutto per il ruolo attribuito dalla legge Del Rio ai comuni con la previsione della Conferenza metropolitana, che pone un riequilibrio dei rapporti all’interno della nuova istituzione. Questo generalizzato sentimento può essere stemperato se il Sindaco e l’amministrazione reggina, nella loro qualità, avessero già convocato più conferenze di zona o provinciali in cui si fosse cominciato a parlare di statuto e anche di una ipotesi di piano strategico, quale sintesi dei rispettivi piani comprensoriali,  alcuni come quelli della Locride già esistenti, nonché approvati dai Sindaci stessi. Tutto questo per conferire  l’inequivocabile sensazione di un totale coinvolgimento di tutta la Provincia. Su questo versante, ritengo sia ineludibile recuperare i ritardi che si stanno verificando  sul piano sostanziale, per mezzo di un rapporto vero con i territori, mettendo da parte rapporti formali o persino personali. Solo così potrà nascere una vera cultura metropolitana diffusa  che impedisca al singolo, amministratore o amministrato, di continuare a ragionare con l’ottica municipalistica di sempre che ha generato sul territorio sterili divisioni e contrapposizioni. Altra grande questione,  quella del Decreto Reggio.  Non riusciamo a capire ed a condividere perché si debba dare priorità solo alle opere con importo fino a 1.000.000 di euro. Nella nostra Città tutto è prioritario, sia le opere minori ma soprattutto le opere strategiche per il futuro della Città, per entità della spesa prevista e per gli investimenti indotti che si potrebbero mobilitare. Un primo riferimento si pone in rapporto al progetto della fiera di Arghillà, che nasce come polo fieristico di medio livello ma è stata concepita come struttura per il turismo congressuale, di cui l’amministrazione vorrebbe con miopia amministrativa stralciare. Bisognerebbe chiedere agli operatori commerciali e ai cittadini di Parma,  Rimini, Bari e di tante  altre analoghe città di medie dimensioni come la nostra, cosa ha rappresentato per loro la rispettiva fiera e quale apporto ha generato sul prodotto interno lordo  dei territori e quale indotto ha mobilitato. Non vorremmo trovarci dinnanzi che a qualche saccente esperto di commercio internazionale  che affermasse di ritenere superato lo strumento fieristico ai fini dell’aumento degli scambi commerciali sui territori, mentre –nei fatti-  tutti gli enti territoriali a partire dalla Regione Calabria invitano  i rispettivi imprenditori a partecipare alle Fiere in tutto il mondo (Berlino –agroalimentare e Milano –Borsa internazionale del turismo, solo per citare alcuni esempi). A meno che per incentivare lo sviluppo economico e turistico l’amministrazione e il Sindaco pensino soltanto alle fiere e alle sagre tematiche  previste per il triennio 2016-2018 a carattere locale, magari con largo coinvolgimento di venditori  di quisquilie e  di extracomunitari (operatori commerciali si fa per dire). Per noi i lavori della  fiera, che è destinata a sorgere  in una area riconosciuta 'zona franca fiscale' e della quale nessuno parla -a conferma che in questa Città si vive alla giornata senza alcuna visione strategica e con l’ottica di una sola legislatura- devono iniziare al più presto. Inoltre, ci sono altri problemi straordinariamente importanti che il DUP non chiarisce. Il Museo del mare, l’incoerenza tra i dati di bilancio affermati e quelli reali, nonché  la grande questione del lavoro. Da tempo, ci pervengono indiscrezioni circa la presunta volontà dell’amministrazione di voler rinunciare al Museo del mare, opera di grandissimo interesse turistico, che basterebbe da sola  a qualificare l’attività di qualunque amministrazione, per quello che può rappresentare per la città. Il Museo del mare,  una volta costruito,  rappresenterebbe per la Città anzitutto  e per l’intera Area dello Stretto l’immagine emblematica di una Città nuova, il marchio identificativo e positivo come lo è oggi a Sidney , la Sidney Opera House,  come a New York è la Statua della Libertà e come il Museo Guggenheim è divenuto a Bilbao, che ha cambiato la prospettiva economica e sociale  di quest’ultima Città. Per questo crediamo che il progetto deve essere realizzato perché sarebbe  una perla di straordinaria attrazione turistica in un Water Front rinnovato. Ma su questo il DUP non chiarisce amplificando i silenzi dell’amministrazione comunale. Altra questione è quella della non corrispondenza e l’inconciliabilità tra i dati delle missioni e i programmi della sezione operativa e la realtà dei fatti di riscossione fiscale. Se è vero come è vero che i dati di riscossione fiscale rispetto all’anno 2014 – secondo le valutazioni della Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti – corrispondono al 52 % circa della stima delle entrate fiscali per lo stesso anno, ci chiediamo che senso abbia discutere di copertura finanziaria – ad esempio – del servizio di raccolta dei rifiuti urbani? Ugualmente che senso ha discutere di copertura finanziaria dei servizi di manutenzione ordinaria? E ancora come impatta sull’azione amministrativa dell’ente questo  modesto risultato di gestione dell’anno 2014  , in un’era in cui i trasferimenti statali non sono più il punto di riferimento per il naturale esercizio dei poteri di governo, il che conferma che non solo quella previsione contabile , ma anche quella del 2015 non rispetterà le stime inserite a preventivo approvato a settembre scorso, benché più di qualche esponente di maggioranza in quella sede si sia affannato a dichiarare la veridicità di quel bilancio, ben sapendo che di lì a poco così non sarebbe stato.    Attendiamo , in questo senso,  con estremo interesse di conoscere i risultati e gli andamenti trimestrali di riscossione fiscale , la valutazione dei quali sarà altamente rappresentativa dei caratteri del documento di bilancio. Ed inoltre chiediamo, come si farà fronte alla perdita secca di 5 milioni di euro di gettito IMU aree edificabili derivante dalla devastante modifica attuata in silenzio e a danno di tutte le Città calabresi con la nuova legge urbanistica regionale (n°40/2015) del cambio destinazione d’uso dei terreni siti nelle zone C, D e F da aree edificabili a terreni agricoli, per tutti quei comuni come il nostro privi del documento di programmazione strategica urbanistica ? Questo documento di programmazione tiene conto di tutto questo?  Noi crediamo di no. L’ultima questione è il lavoro. Ad esso non viene dedicata alcuna attenzione, lo stesso drammatico fenomeno ha indici di disoccupazione dei giovani e dei meno giovani terribili e non più sopportabili, con rischi seri di esplosione sociale. Ci saremmo attesi che anche  nelle pieghe  dei bilanci 2016-2017 e 2018 venissero fatte importanti previsioni di risorse, per dare sollievo alla diffusa carenza di lavoro.  L’amministrazione invece si è limitata ad indicare nel DUP degli obiettivi  assolutamente generici, che sembrano ripresi da un documento di programmazione di carattere regionale, privi di qualsiasi ipotesi di copertura finanziaria,  grave carenza – questa- per un documento che dovrebbe rappresentare il viatico della programmazione economico finanziaria dell’ente e che si pone- invece- come libro dei sogni di un’amministrazione sempre più sorda e che si sta allontanando speditamente dai sentimenti di gradimento dei cittadini".

 

 

"Focus 'ndrangheta". Ancora un blitz della Polizia: controllate 193 persone

Nel pomeriggio di ieri e nella mattina odierna, nell'ambito del "Focus 'ndrangheta", obiettivi del controllo capillare della Polizia di Stato sono stati i quartieri di Ravagnese, Gallina, Arangea e Pellaro, a Reggio Calabria. Oltre 200 gli uomini dispiegati dalla Polizia di Stato in numerosi controlli e perquisizioni nei confronti di pregiudicati notoriamente inseriti nelle locali cosche di 'ndrangheta, mediante pattuglie dedicate che vanno ad affiancarsi agli ordinari dispositivi già previsti per l’attuazione del Piano Coordinato di Controllo del Territorio.  Si giunge, così, al dodicesimo blitz messo in atto dalla Polizia di Stato che, al pari dei precedenti, si colloca in una più ampia e mirata strategia operativa di aggressione ai sodalizi mafiosi, elaborato in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, volto a contrastare la recrudescenza degli episodi criminosi, culminata con i noti fatti di sangue dei giorni scorsi. I servizi dispiegati dalla Polizia di Stato, al fine di contrastare pervicacemente le dinamiche criminali di specifici contesti territoriali, nelle sue due componenti di soggetti criminali nonché di attività criminose, hanno visto la cooperazione degli investigatori della Squadra Mobile di Reggio Calabria, degli uomini dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, con l’impiego del Reparto Prevenzione Crimine “Calabria meridionale” di Siderno, delle unità cinofile della Polizia di Stato e degli equipaggi del V Reparto Volo, nonché con l’ausilio del personale del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica. In particolare, ieri e nella giornata odierna sono state controllate 193 persone, 121 veicoli ed effettuati 20 posti di blocco. Sono state, altresì, eseguite 15 perquisizioni personali e domiciliari. Il dispositivo di sicurezza messo in campo dal Questore di Reggio Calabria, Raffaele Grassi, proseguirà nei prossimi giorni, in altre località di Reggio Calabria ad alta densità mafiosa

 

Spara in ascensore all'ex fidanzata: in manette un ragazzo di 22 anni

Nella tarda serata dei ieri, al culmine di serrate indagini, la Squadra Mobile, coadiuvata dal personale del locale Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, ha tratto in arresto in flagranza di reato Davide Assumma, giovane ventiduenne reggino, accusato del ferimento, mediante esplosione di un colpo d’arma da fuoco, della ex fidanzata all’interno dell’ascensore condominiale nello stabile di residenza della giovane, nel quartiere Sbarre di Reggio Calabria. La donna è stata ferita al polpaccio sinistro e, dopo le prime cure prestate dal 118, trasferita presso i locali Ospedali Riuniti. per gli opportuni accertamenti sanitari. Sul luogo del delitto sono state immediatamente avviate dagli investigatori della Squadra Mobile tutte le attività idonee all’individuazione dell’autore dell’insano gesto: le testimonianze raccolte, nel fornire fondamentale contributo alle indagini, hanno delineato le presunte responsabilità dell’ex fidanzato della giovane donna, la quale ha confermato che l’autore del ferimento era stato proprio il giovane con il quale aveva intrattenuto una relazione per circa 18 mesi, terminata di recente.  L’uomo, resosi irreperibile subito dopo l’azione delittuosa, è stato oggetto di serrate e incessanti ricerche da parte degli investigatori, appena acquisiti elementi idonei a configurare le sue sospette responsabilità. Estremamente eloquenti sono state, secondo gli inquirenti, le dichiarazioni assunte dai numerosi testimoni ascoltati che hanno palesato la natura non episodica dei litigi tra i due fidanzati e qualificato il ferimento come l’apice di un’escalation comportamentale persecutoria, orchestrata da Assumma con comportamenti violenti fin dall’inizio della storia, acuitisi a partire dalla fine della relazione con la giovane ventenne. Assumma, vistosi braccato da numerose pattuglie, si è presentato poco dopo la mezzanotte in Questura ed è stato tratto in arresto. L’uomo, durante la sua permanenza in Questura, fanno sapere gli inquirenti, ha tenuto un comportamento tutt’altro che collaborativo, non fornendo alcuna giustificazione in ordine all’accaduto. L’arrestato, al termine degli adempimenti di rito, è stato tradotto presso l’istituto penitenziario di Arghillà, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente. 

 

A gennaio vittima di tentato omicidio, ieri arrestato per maltrattamenti e violenza sessuale

Nella serata di ieri, la Sezione Omicidi della Squadra Mobile, a conclusione di serrate indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Reggio Calabria nei confronti del cittadino marocchino Mourad Chhaibi, ritenuto responsabile di reiterati maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale aggravata nei confronti della moglie, anch’essa di origini marocchine, entrambi da molti anni residenti a Reggio Calabria. Le indagini - che hanno preso il via da quelle effettuate dalla Squadra Mobile sul tentato omicidio posto in essere secondo la ricostruzione degli inquirenti, nello scorso mese di gennaio, da Filippo Cassone nei confronti di Chhaibi - hanno consentito di tracciare, a carico del cittadino marocchino, un quadro indiziario grave, tanto da indurre il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Reggio Calabria ad accogliere la richiesta della misura cautelare della custodia in carcere formulata dai magistrati e a disporre, conseguentemente, la misura coercitiva carceraria nei suoi confronti per i ripetuti maltrattamenti - e anche per violenza sessuale - a cui avrebbe sottoposto sua moglie durante il matrimonio.  La donna - che sarebbe stata vittima per anni di molteplici condotte violente del marito, consumate in ambito familiare, a causa delle quali, in più di un’occasione, è stata costretta a dover ricorrere alle cure mediche - non ha mai avuto la forza di denunciare i fatti che era costretta a subire, anzi ha taciuto ai medici che l’hanno curata la causa reale dei segni delle percosse che recava sul corpo. Chhaibi, nella serata del 22 gennaio scorso era stato vittima di tentato omicidio posto in essere, a parere degli inquirenti, da Filippo Cassone, reggino di 34 anni, attualmente in carcere per quel delitto, maturato nel delineato contesto familiare dei coniugi marocchini, fortemente caratterizzato da episodi di violenze e maltrattamenti, che avevano determinato la separazione di fatto di Chhaibi da sua moglie e l’avvicinarsi di quest’ultima a Filippo Cassone, con il quale aveva allacciato una relazione sentimentale. Dopo il tentato omicidio di Chhaibi, gli inquirenti hanno svolto mirati accertamenti in ordine agli episodi di maltrattamenti e violenza subiti dalla donna marocchina, da cui sono emersi gravi indizi di reità a carico dello stesso, posti a fondamento della misura cautelare in carcere richiesta dalla Procura della Repubblica ed eseguita nella serata di ieri dai poliziotti della sezione specializzata nel contrasto dei reati contro la persona, in danno di minori e reati sessuali della Squadra Mobile.  

 

Avevano appena ceduto la refurtiva in un "Compro oro": la Polizia arresta 4 persone

Non è sfuggito agli occhi attenti di un ispettore e di due assistenti della Polizia di Stato l’atteggiamento sospetto con cui tre persone si sono allontanate da un "Compro oro", proprio di fronte all’ingresso della Questura di Reggio Calabria. I tre, convinti di esser passati inosservati innanzi ai poliziotti, hanno deciso addirittura di fare due passi all’interno della vicina Villa Comunale. Non potevano certo immaginare che gli uomini delle Volanti erano già stati allertati dalla Sala Operativa della Questura. La conferma che non si trattava di semplici sospetti gli agenti l’hanno avuta quando i tre, alla vista delle Volanti, si sono dati immediatamente alla fuga tentando di disfarsi della refurtiva. Uno dei tre, Akram Gharbi. 26enne tunisino, è stato subito bloccato e portato in Questura. Per gli altri due, è scattato il rocambolesco inseguimento per le vie della città che si è concluso con il fermo di un secondo, Belgacem Guerci, 26enne anch’esso di nazionalità tunisina, col plauso della cittadinanza presente. Indosso a quest’ultimo gli agenti hanno subito rinvenuto 450 euro in contanti, in banconote da 50 euro e un sacchetto con diversi monili in oro. Il terzo soggetto, Ardit Vokkri, 27enne albanese, è stato ritrovato, nascosto sotto il letto, dagli uomini delle Volanti in un’abitazione di via Pio XI, insieme ad una ragazza di nazionalità tunisina, complice dei tre soggetti. Quest’ultima, infatti, alla vista degli operatori in divisa ha in tutti i modi osteggiato l’ingresso nell’appartamento. Nella borsa di quest’ultima gli agenti hanno ritrovato la restante parte del danaro, 1.400 euro, poco prima ritirato dal “compro oro”, oltre ad altri oggetti e orologi di valore. Fatti gli accertamenti di rito e interrogate le banche dati, gli operatori hanno riscontrato, inoltre, che l’albanese era destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Milano. Informata l’Autorità Giudiziaria, i quattro sono stati arrestati per violenza, minaccia, resistenza, oltraggio a Pubblico Ufficiale, lesioni nonché denunciati per ricettazione. Sono in corso le indagini finalizzate ad individuare i legittimi proprietari dei monili sequestrati.

 

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