Migranti: (i buonisti) semplici come colombe, (i furbi) prudenti come serpenti

Semplici come colombe, prudenti come serpenti. Non è una cinica frase del Machiavelli, ma di Nostro Signore, nei Vangeli. Cosa vuol dire? Che bisogna fare il bene, ma con intelligenza. Facciamo un esempio solo. Una mattina, un papa decide di vendere il patrimonio della Chiesa per sfamare i poveri. Ottima idea, pensate? E invece, pessima: mettere improvvisamente sul mercato tonnellate d’oro e quadri e statue, sortirebbe solo l’effetto di una spaventosa svalutazione; e ogni riccastro si comprerebbe a mille euro la Pietà di Michelangelo per usarla da soprammobile. Ai poveri, qualche centesimo. Esempio immaginario? Ma no: avvenne tra gli ultimi decenni del XVIII secolo e gran parte del XIX con le confische dei patrimoni ecclesiastici, e si formarono i latifondi poi spacciati per nobiliari.

 Veniamo ai “migranti”. Se la mettiamo sull’umanitario generico, tutti abbiamo pietà di tutti. Ma quando la tv orale lamenta “donne e bambini” e quella visiva mostra quasi tutti maschi giovani forti, allora qualcosa non torna, anzi non torna un bel nulla. E fin troppo banale che se io fuggissi da una guerra, mi porterei le donne, magari a cavalcioni come Enea fece con il padre Anchise. Se “scappo dalla guerra” da solo, delle due è l’una: o sono un mascalzone, o non c’è nessunissima guerra: tipo Ghana, Senegal, Bangladesh…

 Veniamo ai “volontari” a 35 euro a “migrante”, di cui 32,50 ai “volontari”. Fatevi due conti.

 Veniamo ai “minori non accompagnati”. Uno immagina dei bambini, al massimo dei dodicenni; e invece mi devo bere che uno di diciassette anni e undici mesi è “minore” e dovrebbe essere “accompagnato” e tenuto per mano. Ogni tanto beccano qualche delinquente che sbologna per minori quelli belli grandi, e piglia soldi.

 Veniamo alle navi spagnole, inglesi, norvegesi. La Norvegia non fa nemmeno parte dell’UE, che ci sta a fare nel Mediterraneo? La Gran Bretagna, senza ricordare la brexit, perché porta i “migranti” a Pozzallo e non a Gibilterra? E la Spagna non ha mare da far attraccare le navi spagnole?

 Veniamo alle requisizioni. Se passa l’idea che il Ministero può requisire un albergo, perché non una scuola, una chiesa? Perché non una seconda casa? Perché non alcune stanze della casa prima e unica?

 Veniamo agli scafisti. Non ho letto che qualcuno di loro sia stato condannato per omicidio: eppure, ne muoiono, nelle mani di queste canaglie.

 Veniamo ai soldi che la Calabria dovrebbe spendere per un “cimitero dei migranti” proposto da un capriccio di Franco Corbelli e promesso (campa cavallo!) da Oliverio. Vi pare possibile una simile follia?

 Ecco che sto ragionando da serpente, cioè con prudenza. La prudenza è una delle quattro Virtù Cardinali, sapete? E invece siamo nelle grinfie o degli ingenui della domenica e buonisti, o dei furboni; o dei furboni buonisti; o dei buonisti furboni.

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Olio d'oliva, Calabria e Puglia sono le regioni italiane che ne producono di più

Quasi dimezzata (-38%) la produzione dell'olio d'oliva in Italia. Ad affermarlo, la Coldiretti, per la quale i 298 milioni di chili prodotti rappresentano un valore vicino ai minimi storici di sempre. Elaborati sulla base dei dati Ismea/Unaprol, i risultati sono stati  presentati alla Giornata nazionale dell'extravergine italiano al Mandela Forum di Firenze, alla quale hanno preso parte anche diecimila agricoltori, che con i loro trattori, hanno lasciano le campagne per difendere il prodotto più rappresentativo della dieta mediterranea dalla concorrenza sleale, dalle speculazioni, dalla mancanza di trasparenza in etichetta, dalle truffe e dagli inganni. Per l'occasione è stato lanciato l'hashtag #salviamogliulivi. Per Coldiretti, il dato italiano è in linea con quanto sta accadendo nel resto del mondo dove la produzione di extravergine segna il passo. A determinare un brusco calo dei raccolti, le crisi di Grecia, con circa 240 milioni di chili (-20%) e Tunisia dove non si supereranno i 110 milioni di chili (-21%). La Spagna, che si conferma leader mondiale, dovrebbe produrre, invece, circa 1400 milioni di chili, in linea con il raccolto dell'anno scorso. In controtendenza è, invece, la Turchia che aumenta la produzione del 33% per un totale di 190 milioni di chili. Il risultato è una previsione di produzione mondiale a 2,785 miliardi di chili in calo del 9%, con conseguenti tensioni sui prezzi che si prevedono in forte rialzo per effetto della corsa all'acquisto dell'olio nuovo. "I cambiamenti - spiega la Coldiretti - si faranno sentire sul carrello della spesa soprattutto in Italia dove i consumi di olio di oliva a persona sono attorno ai 9,2 chili all'anno, dietro la Spagna con 10,4 chili e la Grecia che con 16,3 chili domina la classifica. I prezzi alla borsa merci di Bari, che è la più rappresentativa a livello nazionale, sono in significativo aumento - precisa la Coldiretti - con un balzo nell'ultima settimana del 14% per l'extravergine rispetto all'inizio dell'anno". Le previsioni Ismea/Unaprol che classificano l'Italia come secondo produttore mondiale nel 2016/17 indicano che la Puglia si conferma essere la principale regione di produzione nonostante il calo, mentre al secondo posto si trova la Calabria con una riduzione della produzione inferiore alla media nazionale, sul gradino più basso del podio si trova, invece, la Sicilia dove il taglio dovrebbe essere piu' marcato a causa delle condizioni meteorologiche primaverili che hanno causato perdite in fioritura. "Complessivamente - precisa Coldiretti - nel Mezzogiorno si stima un calo produttivo del 39%, al nord di appena il 10% mentre al centro del 29%, con la Toscana in linea con questa riduzione". "Con l'approvazione dei piano olivicolo nazionale si è aperto un percorso di crescita del vero Made sul quale fare leva per incrementare la produzione nazionale, sostenere attività di ricerca, stimolare il recupero varietale e la distintività a sostegno della competitività del settore" ha affermato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, nel sottolineare che "l'Italia può contare su oltre 250 milioni di piante di ulivo su oltre un milione di ettari di terreno coltivato con il maggior numero di olio extravergine a denominazione (44) in Europa e sul più vasto patrimonio di varietà d'ulivo del mondo (395) che garantiscono un fatturato al consumo stimato in 3,2 miliardi di euro nel 2015".

 

 

Spagna: serpente accanto alla culla, bimbo salvato dai vigili del fuoco

Disavventura, fortunatamente, a lieto fine per un bambino di pochi mesi, accanto alla cui culla i genitori hanno trovato un serpente di oltre 80 centimetri di lunghezza. A richiamare l'attenzione della coppia è stato il pianto disperato del piccolo che dormiva nella sua stanzetta. Una volta avvicinatisi al lettino del pargolo, i due genitori hanno notato la presenza dello spaventoso rettile. La vicenda è accaduta a Maella, piccolo centro non lontano da Saragozza, in Spagna. Il tempestivo intervento dei vigili del fuoco ha permesso di mettera al sicuro il bambino. Ad evitare la tragedia, il fatto che il rettile appartenesse ad una specie non velenosa.

Spagna: giovane torero ucciso in diretta televisiva durante una corrida

Un torero di 29 anni, Victor Barrio, è stato ucciso da un toro nel corso di una corrida che si stava svolgendo, ieri, in un'arena di Teruel, in Aragona. Le ripetute incornate portate dall'animale non hanno lasciato scampo al giovane matador colpito ad un polmone ed all'aorta. Barrio è stato ucciso dal toro Lorenzo, un animale di 4 anni e 529 chili di peso. Le immagini della tragedia hanno fatto rapidamente il giro del mondo, anche perché la corrida era trasmessa in diretta televisiva. L'incidente mortale occorso ieri, è il primo dopo oltre trent'anni. L'ultimo torero professionista, infatti, era morto nel corso di una manifestazione svoltasi nel 1985.

 

 

Spagna, incidente studenti Erasmus: sono italiani 7 dei 13 ragazzi morti

Sono italiane sette delle tredici vittime del terribile schianto, avvenuto in Catalogana, tra un autobus ed un'auto. Il pullman stava riportatando a Barcellona un gruppo di studenti Erasmus che aveva assistito ad un festival di fuochi d'artificio a Valencia. L'incidente è accaduto lungo una delle principali autostrade nel nord est della regione, che collega la Spagna alla Francia. Il Ministero degli esteri italiani ha attivato il numero +39 0636225 cui possono rivolgersi i familiari degli studenti italiani che stanno svolgendo l'Erasmus in Spagna.

Spagna: getta dalla finestra la bimba di 17 mesi che aveva violentato

Orrore in Spagna, dove un uomo di 30 anni è stato arrestato dalla polizia a Vitoria con l'accusa di aver gettato dalla finestra una lattante di 17 mesi di cui stava abusando sessualmente. A sorprendere l'uomo, un professore di sassofono originario di Siviglia, era stata la madre della bimba. La piccola è stata ricoverata con un grave trauma al cranio all'ospedale della città basca. Anche la madre, una giovane brasiliana, è finita in ospedale dopo essere stata percossa dall'aggressore.

Catalogna, nasce un nuovo Stato in Europa?

Di tutte le idee che si poteva far venire in mente sul caso Catalogna, il governo spagnolo ha scelto la più buffa, quella di rivolgersi alla Corte costituzionale della Spagna: come non fosse ovvio che se uno vuole la secessione, non gliele impipa della Corte costituzionale spagnola più che di quella italiana o estone. Se veramente la Catalogna se ne vuole andare, se ne va e basta, con o senza decreti di un giudice che, secondo loro, vive all’estero. Il governo spagnolo dovrebbe, se mai, inviare l’esercito; ma un esercito esercita la sua funzione se fa uso delle armi: e voi ce lo vedete il governo spagnolo a comandare ai suoi baldi militi di sparare ai Catalani? A parte che anche a quelli può venire la stessa fantasia, e certo con più caldo entusiasmo. Successero fatti e guerra, assai violenti, durante la guerra civile 1936-9, quando la Catalogna fu una delle confuse componenti della repubblica democratica e comunista abbattuta da Franco con l’aiuto determinante dell’Italia fascista: ma sono tempi lontanissimi non nel tempo ma nelle menti. Se la Corte costituzionale è aria fritta, e una guerra non si fara`, una soluzione potrebbe essere trasformare… no, riportare la Spagna a quello che era prima dei Borbone (1700), o più esattamente prima di Napoleone (1808-14): si può, dico, pensare a una confederazione di Stati semindipendenti; una specie di Impero Austroungarico 1867-1918. Se no, entro un anno e mezzo nascerà in Europa un nuovo Stato. Niente di strano: dal 1989 sono spariti Germania Est e Unione Sovietica, poi Iugoslavia, e al loro posto, Germania, Estonia, Lettonia, Lituania, Bielorusssia, Russia, Moldavia, più Stati asiatici; senza dire che Polonia Ungheria, Romania e Bulgaria sono diventate indipendenti di fatto da Mosca. Nel 1992 la Cecoslovacchia, Stato inesistente e inventato nel 1918, si separò inavvertitamente in Repubblica Ceca e Slovacchia. La dissoluzione della Iugoslava e l’inettitudine dell’Unione Europea portarono ad anni di orrenda guerra, e ne uscirono Croazia, Slovenia, Serbia, Macedonia, e, più o meno, Bosnia e Montenegro. Staremo a vedere. 

 

 

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