Truffa all'Inps per 520 mila euro: nei guai un'azienda agricola, segnalate 73 persone

La Guardia di Finanza ha scoperto una truffa ai danni dell’INPS di circa 520.000 euro. Sono stati, inoltre, segnalati all’Autorità Giudiziaria  73 soggetti. Le Fiamme Gialle della Compagnia di Palmi, al termine di un’articolata e complessa attività investigativa a tutela delle uscite del Bilancio dello Stato, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, hanno ricostruito un meccanismo fraudolento, posto in essere da un’azienda agricola locale, finalizzato ad ottenere indebite prestazioni previdenziali. In particolare, tale azienda, attraverso una serie di documentazioni false e attestazioni non veritiere aveva comunicato agli organi competenti, l’assunzione di 72 operai a tempo determinato (OTD) per complessive 15.504 giornate agricole, omettendo però di versare i previsti contributi previdenziali che sono stati quantificati in  122.175 euro. Inoltre, i falsi braccianti agricoli oltre a beneficiare della contribuzione ai fini pensionistici, conseguivano anche numerose indennità, tra cui quella di disoccupazione, di malattia, di maternità e di assegni familiari per un importo che è stato quantificato in un totale di 405.310 euro. L'attività ispettiva ha consentito, quindi, di accertare una truffa ai danni dell’INPS di complessivi 527.485 euro tra indennità agricole illecitamente erogate e contributi INPS dovuti e non versati. Per le condotte descritte sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria 73 soggetti, per l’ipotesi di reato di cui agli artt. 81, 110, 483 e 640 del codice penale.

Oltre 10 anni di giornate lavorative fittizie: scoperta truffa all'Inps nel settore agricolo

Ennesima truffa nel settore agricolo scoperta dalle Fiamme Gialle, al termine di una indagine delegata dalla Procura della Repubblica di Castrovillari e condotta a tutela delle uscite del bilancio dello Stato. Rilevante l’ammontare della presunta truffa scoperta dalle Fiamme Gialle di Sibari (tra indennità agricole illegittimamente erogate e contributi Inps dovuti e non versati); sarebbe stata perpetrata attraverso la simulazione di falsi rapporti di lavoro, documentando all’INPS, con riferimento al periodo controllato, l’assunzione di OTD (operai agricoli a tempo determinato), per circa 3.800 (oltre 10 anni) di giornate lavorative fittizie. A tale scopo l’imprenditore agricolo avrebbe provveduto a: predisporre fraudolentemente, tutti i documenti necessari per legittimare l’impiego della manodopera; inoltrare, una denuncia aziendale (mod. D.A.), utile ad ottenere il rilascio da parte del predetto istituto previdenziale del relativo codice CIDA, ed indispensabile per l’invio trimestrale dei modelli DMAG (dichiarazione di manodopera agricola); dichiarare falsamente all’INPS, di aver impiegato complessivamente 53 operai a tempo determinato, per circa 3800 giornate; giustificare l’effettivo esercizio dell’attività d’impresa, e quindi l’impiego dei lavoratori dichiarati, anche attraverso la predisposizione di apposito impianto contabile. Con tale condotta il titolare dell’azienda agricola avrebbe indotto in errore l’ente pubblico erogatore, circa la sussistenza dei requisiti di legge, ottenendo l’erogazione delle indennità in argomento a favore degli OTD comunicati dall’azienda agricola. Inoltre, gli accertamenti condotti hanno consentito di appurare che l’azienda agricola avrebbe omesso di versare nelle casse dello Stato i relativi contributi previdenziali INPS. 

Smascherata truffa all'INPS per 300000 euro: 76 persone denunciate

I Finanzieri hanno scoperto, al termine di una complessa attività di indagine, l’ennesima truffa perpetrata ai danni dell’INPS ad opera di una società cooperativa del Rossanese, operante nel settore agricolo. La società in questione ha, in base alle indagini svolte dagli uomini delle Fiamme Gialle della Compagnia di Rossano, coordinati dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, illegittimamente percepito consistenti contributi dall’INPS non avendone i requisiti e utilizzando documentazione falsa. I Finanzieri ritengono di aver accertato che la Cooperativa aveva presentato all’ente previdenziale una serie di documentazioni false e attestazioni non veritiere a partire dall’anno 2008, ottenendo la liquidazione dall’INPS di somme relative a indennità di disoccupazione, malattia, maternità e assegni familiari per un importo che sfiora i trecentomila euro. Gli uomini delle Fiamme Gialle sostengono che il modus operandi sia stato, di per sé, molto simile a quello già largamente impiegato in altre truffe analoghe. In pratica, la società ha presentato tutti i documenti necessari per ottenere i contributi dall’Ente previdenziale, compresa anche la Denuncia Aziendale per ottenere il codice CIDA, ma, tuttavia, ha denunciato all’INPS un numero di giornate lavorative maturate, stando alle dichiarazioni, su fondi di cui non aveva alcuna disponibilità. Le indagini hanno altresì appurato, a parere degli inquirenti, che la società, oltre a dichiarare di lavorare su fondi di cui mai aveva la materiale disponibilità, ha sempre richiesto contributi per un numero sproporzionato di lavoratori in rapporto alle esigenze di raccolta, qualora fossero state reali.  I Finanzieri hanno calcolato che, per le annualità relative al 2008 e al 2010, il 100% delle giornate dichiarate sono frutto di documentazione fittizia e, quindi, inesistenti, per un totale di 8867 false giornate. La Guardia di Finanza ha complessivamente calcolato in 300.000 euro circa il danno subìto dall’INPS e ha valutato la posizione di 76 soggetti denunciandoli all’Autorità Giudiziaria per i reati di truffa ai danni dello Stato e di falso in atto pubblico. Alla società è stato, inoltre, contestato l’omesso versamento di ritenute previdenziali per circa 30.000 euro. Anche questa operazione di servizio conferma la fondamentale importanza del ruolo istituzionale di Polizia Economico Finanziaria affidato al Corpo della Guardia di Finanza, considerato che un corretto e appropriato uso delle risorse economiche disponibili consente di destinare maggiori risorse alle politiche di sostegno verso imprese e famiglie effettivamente bisognose, a scapito di chi illecitamente richiede quanto non gli spetta.

 

Scoperta una truffa all'Inps per oltre 300 mila euro

Una meticolosa attività info-investigativa dei Finanzieri reggini a tutela della spesa pubblica ha portato alla luce una truffa ai danni dell'INPS che ha permesso di denunciare alla competente Procura della Repubblica 9 soggetti resisi responsabili dell'indebita percezione di assegni sociali ai danni dell’INPS per oltre trecentomila euro. I soggetti segnalati, all’Anagrafe tutti residenti in Italia, ma di fatto emigrati nei Paesi dell'America Latina, ove hanno la fissa dimora, rientravano in Italia al compimento del sessantacinquesimo anno di età per il tempo strettamente necessario per adempiere alle previste formalità per l’ottenimento del beneficio. Nel periodo di permanenza nello Stato italiano i soggetti indagati hanno acceso un conto corrente o libretto bancario/postale ove far confluire le somme indebitamente spettanti. In uno specifico caso, addirittura, è stato accertato che l'INPS aveva erogato il beneficio ad una persona deceduta all'estero, ma che risultava allo Stato Italiano ancora in vita non essendo mai pervenuto all'ufficio demografico competente il relativo certificato di morte. Per comprovare l'effettiva assenza dall'Italia, sono stati effettuati appositi riscontri agli indirizzi di residenza con acquisizioni di informazioni dal vicinato ed interessati i competenti Consolati italiani presenti nei paesi dell’America Latina. All’esito dell’attività dei Finanzieri, la sede territoriale competente dell’I.N.P.S. ha sospeso tali indebiti pagamenti ed è stato segnalato alla Corte dei Conti il danno erariale accertato. Prosegue il dispositivo di controllo disposto dal Comando Provinciale di Reggio Calabria a tutela della spesa pubblica nazionale, in linea con le direttive impartite a livello centrale, ove si persegue l'obiettivo di salvaguardare il corretto impiego di fondi pubblici e l'efficacia delle politiche di sviluppo sociale e di sostegno in una ottica di equità sociale. 

Truffe: sequestrati un Caf e beni per 2,5 milioni di euro

Sigilli ad un Centro assistenza fiscale (Caf) che avrebbe messo in piedi una truffa ai danni dell'INPS. I militari della Guardia di Finanza di Palmi, su disposizione del Giudice delle indagini preliminari, hanno sequestrato un patrimonio il cui valore ammonta complessivamente a 2,5 milioni di euro. L'attività investigativa condotta ha permesso di accertare, secondo la ricostruzione degli inquirenti, che la struttura ha falsificato modelli Isee utilizzando codici fiscali inventati oppure riferiti  a defunti. Un raggiro che avrebbe così reso possibile l'indebita percezione della cifra prevista per ogni singolo documento presentato. L'elenco dei beni oggetto del provvedimento eseguito stamane comprende automobili, conti correnti, beni immobili, una società, oltre al Caf interessato dall'indagine. 

Maxi truffa all'Inps: indagati 829 imprenditori e braccianti agricoli

I militari della Guardia di Finanza hanno scoperto un truffa ai danni dell'Inps che, secondo le stime degli inquirenti, sarebbe valsa ai beneficiari, una somma vicina ai tre milioni di euro. Sono in tutto 829 i soggetti indagati nell'ambito dell'inchiesta condotta dalle Fiamme Gialle del Comando provinciale di Cosenza. I reati contestati a braccianti agricoli ed imprenditori sono associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato e falso in atto pubblico. Compilando false documentazioni, i presunti autori del raggiro si sarebbero intascati illegittimamente denaro erogato dall'Istituto nazionale di Previdenza Sociale mediante assegni familiari,  indennità di disoccupazione, malattia e maternità. 

   

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