D'Agostino: "Rendere chiaro il quadro delle malattie oncologiche è una priorità"

“È davvero importante il passo fatto oggi in Commissione “Attività sociali, sanitarie, culturali e formative” sul Registro tumori di popolazione della Regione Calabria. Lo sforzo per rendere chiaro e scientificamente attendibile il quadro delle malattie oncologiche sul territorio regionale è una priorità non più rinviabile”. Lo afferma in una dichiarazione il vicepresidente del Consiglio regionale, Francesco D’Agostino, il quale, inoltre, sottolinea “il proprio apprezzamento per la sensibilità dimostrata dai consiglieri Giudiceandrea, Bova, Mirabello e Sergio per l’accelerazione impressa all’iter per l’approvazione della proposta di legge e, quindi, per la realizzazione concreta del Registro tumori. Ora – prosegue D’Agostino - è necessario al più presto dare concreta risposta a quanto i calabresi sollecitano da tempo. Esistono territori particolarmente colpiti dalle malattie oncologiche, dove, purtroppo, si registra una crescita ben oltre la media del fenomeno. Registrare statisticamente ed epidemiologicamente  quanto avviene non è solo importante per la comprensione della reale incidenza di queste patologie sulla popolazione, ma potrà consentire di produrre quegli sforzi e operare quelle scelte in grado di diminuire gradualmente l’incidenza di queste malattie così insostenibili per la qualità e la durata della vita delle persone nella nostra regione”. 

Approvata l'istituzione del Registro tumori della Calabria in III Commissione

La Commissione consiliare “Sanità, Attività sociali, culturali e formative”, presieduta dal consigliere Michele Mirabello, ha approvato all’unanimità una proposta di legge – firmatari, lo stesso presidente Mirabello e i consiglieri Giuseppe Giudiceandrea,  Franco Sergio e Arturo Bova - con cui si istituisce il Registro tumori della popolazione della Regione Calabria. L’impianto normativo, che consta di cinque articoli, prevede, tra l’altro, la costituzione del Centro di Coordinamento regionale di cui faranno parte: il dirigente generale del Dipartimento tutela della salute e politiche sanitarie o un suo delegato;  i tre responsabili dei registri Cosenza-Crotone, Catanzaro-Vibo Valentia e Reggio Calabria; i due responsabili   delle sub articolazioni di Vibo Valentia e Crotone,  affiancati dal direttore generale dell’Arpacal o da un suo delegato, e dal presidente dell’AIRTum o da suo delegato. Il Centro di Coordinamento, secondo quanto previsto dall’art. 2 della proposta di legge, “ha il compito di proporre ogni idonea azione finalizzata al miglioramento della prevenzione, diagnosi e terapia della patologia oncologica nel territorio della Regione Calabria in sinergia con la Commissione regionale oncologica”. Nel corso dei lavori, la III Commissione ha incardinato l’esame di merito di una proposta di modifica della legge 13/2012 in tema di tutela della sicurezza e qualità del lavoro, e per il contrasto e l’emersione del lavoro nero, sottoscritta dal presidente del gruppo consiliare del Pd, Sebastiano Romeo. Nella sua relazione alla proposta di legge, Romeo ha evidenziato che secondo “le stime ufficiali, nel nostro Paese, il cosiddetto ‘lavoro nero’ coinvolge circa 1/5 degli occupati assumendo caratteristiche di fenomeno endemico e di lunga durata, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno. L'attivismo del legislatore nazionale – ha sottolineato  - rispetto a questa materia non ha impedito il prodursi di interessanti iniziative legislative locali sullo stesso tema. La presente proposta di legge modifica la legge regionale n. 13 del 2012 e prova a configurarsi, rispetto alla problematica del lavoro non regolare, come un intervento normativo innovativo nel segno della spending review, introducendo una riduzione della spesa per la Commissione regionale per l'emersione del lavoro non regolare, istituita presso l'amministrazione regionale. La proposta infatti prevede la partecipazione alla Commissione a titolo onorifico: ‘al presidente e ai componenti della commissione non è attribuito alcun compenso o indennità’. Per Romeo, inoltre, “il fenomeno del lavoro nero non ha smesso di assumere dimensioni e connotati preoccupanti, anche per effetto dell'immigrazione dai Paesi extracomunitari, e la presente proposta di legge regionale, attraverso un percorso improntato al confronto con le parti sociali, si inserisce nel solco tracciato dal legislatore nazionale assumendone l'orientamento”. Durante la seduta, è stato anche audito il dottor Giovanni Marino in ordine ad una proposta di legge per l’assistenza in favore di persone con disturbi autistici, ed avviato il dibattito su una proposta di legge depositata dal consigliere Orlandino Greco per la valorizzazione della dieta mediterranea. “Si tratta di un testo – ha detto il presidente Mirabello – riferito alla  precedente legge 45/2013, che ne rivisita il merito e che va necessariamente attualizzata”. Ai lavori della Commissione hanno dato il loro contributo i consiglieri Orlandino Greco, Domenico Battaglia, Giuseppe Giudiceandrea, Vincenzo Pasqua, Sebastiano Romeo e Baldo Esposito. 

Presentati i dati di uno studio sui tumori in Calabria

Nel corso del Master di II livello in Epidemiologia applicata, promosso dalla Regione Calabria per formare la "Rete Epidemiologica e di salute della popolazione" e condotto dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), è stata rilevata la possibilità di svolgere un’indagine epidemiologica su un  territorio calabrese applicando una tecnica molto simile al progetto SENTIERI (Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento), metodologia utilizzata in Italia per la sorveglianza dei siti inquinati ed accettata dall’OMS (Organizzazione mondiale della Sanità)  per la caratterizzazione dello stato di salute della popolazione residente in siti contaminati. E’ stato possibile effettuare lo studio soltanto sul territorio della provincia di Catanzaro in quanto unico, attualmente, ad essere provvisto di un Registro Tumori Accreditato.  Il Commissario dell’ASP di Catanzaro, dottor Giuseppe Perri, professionista da sempre sensibile  ed attento ai problemi di salute dei residenti,  ha inteso comunicare tempestivamente i risultati dell’indagine attraverso un evento denominato: "Rilevare l’incidenza dei tumori e valutare i rischi ambientali: il contributo del Registro Tumori di Catanzaro”,  tenuto nel palazzo della Provincia di Catanzaro il 23 settembre scorso. Il Commissario con l’importante evento , oltre a comunicare i risultati dell’indagine svolta sui comuni di Davoli e Lamezia Terme, ha inteso mettere in rilievo l’importanza della Registrazione Oncologica su tutto il territorio calabrese, e la necessità di consentire agli operatori impegnati in questa difficile impresa di superare le difficoltà operative incontrate negli anni, per fare della Calabria un territorio consapevole delle proprie problematiche ambientali e, di conseguenza, capace di gestirle. Lo studio proposto e condotto dalla dottoressa Antonella Sutera Sardo, Responsabile del Servizio Epidemiologico e Registro Tumori dell’ASP di Catanzaro,  ha visto concretizzarsi, per la prima volta in Calabria, una fattiva collaborazione tra Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente - ARPACAL (dottoressa Sabrina Santagati, direttore generale), Istituto Superiore di Sanità (dottor Pietro Comba, direttore del Reparto di Epidemiologia Ambientale dell’ISS, già chiamato in causa sul tema, nell’indagine sulla cosiddetta Terra dei Fuochi, in ottemperanza alla legge 06/02/2014, ed esperto nella metodologia SENTIERI), Ufficio di Statistica dell’ISS (dottoressa Giada Minelli, ricercatore ISS) ed Associazione Italiana Registri Tumori (dottor Emanuele Crocetti, Segretario Nazionale AIRTUM,).  Hanno partecipato al convegno, oltre alle professionalità già menzionate, la dottoressa Lucia Mangone (vice segretario nazionale AIRTUM e vice-responsabile Registro Mesoteliomi Regione Emilia-Romagna) ed il dottor Luca Carra (Agenzia di comunicazione scientifica Zadig) giornalista esperto in tema di ambiente, scienze e salute e docente di comunicazione ambientale, già direttore della Rivista Epidemiologia e Prevenzione.

Tre i punti caratteristici dell’indagine:

1) vengono esaminate alcune patologie, oncologiche e non, definite di "interesse  eziologico a priori", cioè patologie che in base alla letteratura scientifica internazionale risultano associabili  all’esposizione agli agenti inquinanti presenti nell’area;

2) sono misurati  tre indicatori (ospedalizzazione, mortalità ed incidenza dei tumori) ed i dati sono messi in correlazione con una popolazione di riferimento per effettuare un valido confronto (es. popolazione nazionale o regionale, etc);

3) l’indagine viene sviluppata su tutto l’ambito comunale della zona oggetto di studio.

In conclusione, dalla lettura dei risultati si può affermare che:

1) non sono emersi eccessi nell’incidenza dei tumori, 

2) alcuni eccessi, segnalati nella mortalità e nell’ospedalizzazione  di tumori maligni del sistema linfatico ed emopoietico non sono stati sempre coerenti, pertanto non sono riconducibili, sicuramente, a fattori ambientali. 

Questi segnali indicano comunque la necessità di un approfondimento delle indagini per saggiare un’eventuale conferma dell’ipotesi eziologica.

Le indicazioni operative consigliabili scaturite dal lavoro sono le seguenti:

1) Potenziare le attività di monitoraggio e la sorveglianza epidemiologica delle popolazioni esposte;

2) Estendere la copertura temporale (sorveglianza  permanente);

3) Identificare zone subcomunali da sottoporre a controlli più approfonditi, previa definizione delle stesse, in collaborazione con Arpacal".

Servirebbero altri studi per portare a fondo l’indagine, sempre con la collaborazione delle parti già indicate. E’ comunque l’avvio di un’iniziativa che avrà la possibilità di  evidenziare  la grande considerazione da parte dei decisori non soltanto dello stato di salute dei residenti in sedi contaminate,  ma del rapporto con queste popolazioni che potrebbero seguire l’evoluzione della sorveglianza epidemiologica permanente auspicata attraverso frequenti comunicati ed assemblee pubbliche e quant’altro è ritenuto utile per creare un confronto aperto e trasparente tra politici e amministratori, media locali  e portatori d’interesse (comitati, scuole, medici, associazioni, ecc.).

 

Campagna contro l'aumento dei tumori: giovane calabrese impazza sul web

Si chiama Davide Mellace ed è un giovane di 20 anni: sta facendo il giro del web una foto che lo ritrae mentre esibisce un cartello scritto per sensibilizzare la popolazione sull'incidenza delle scorie tossiche utilizzate per realizzare infrastrutture a Crotone. Sulla delicata questione i magistrati avevano già avviato un'indagine. L'ipotesi è che si tratti di materiale particolarmente nocivo e causa dell'aumento del numero di persone affette da patologie tumorali. L'immagine è stata pubblicata sul blog di Beppe Grillo e sulla pagina dei 99 Posse dove al momento ha superato abbondantemente la soglia dei 45 mila "mi piace" e le 18 mila condivisioni. 

Calabria in grande ritardo sull'attivazione del Registro Tumori

“E’ importante che il Consiglio regionale apra le porte, nel segno della partecipazione,  ad iniziative molto importanti come questa odierna che ha come obiettivo di informare e tutelare i cittadini rispetto all’emergenza tumori registrata in Calabria, finalità a cui ha contribuito anche la Commissione ‘Ambiente’ da me guidata fino al prestigioso incarico alla guida della massima Assise calabrese. Il rinnovamento deve passare soprattutto dal settore della sanità, vera e propria battaglia di civiltà. E non è un caso che abbia pensato proprio ai pazienti, a coloro che vivono il disagio della malattia, nel primo discorso rivolto all’Assemblea e a tutti i calabresi”.  Con queste parole, il neopresidente del Consiglio regionale Nicola Irto, ha aperto questo pomeriggio, nella sala “Monteleone” di Palazzo Campanella, in occasione della sua prima uscita pubblica, il convegno sulle “Patologie tumorali nella provincia di Reggio Calabria ‘incidenza, prevenzione e fattori ambientali’”. “Senza legalità e senza una programmazione politica seria, non c’è futuro per questa regione - ha evidenziato il presidente Irto-. Legalità significa anche e soprattutto un Piano regionale sui rifiuti e sull’agricoltura, una legge quadro sul territorio ed una sanità capace di dare risposte efficaci ai bisogni dei calabresi e che non si regga solamente sugli sforzi straordinari del personale medico e paramedico, ma che sappia correggere le tante disfunzioni e criticità del sistema”. Affrontando le problematiche relative all’attivazione del Registro regionale dei Tumori,  Irto ha parlato di “grande ritardo. Il primo passo necessario  è l’accreditamento, che renderà migliore e più efficace la ricognizione e servirà a certificare la validità delle informazioni raccolte”, ha rilanciato Irto, ricordando di avere attivato come presidente della IV Commissione la ricognizione dell’amianto e dei rifiuti speciali sul nostro territorio. “Il monitoraggio e, in generale, ogni azione per il controllo dei luoghi in cui viviamo, resta un passo importante per il ripristino della legalità, nella consapevolezza che l’incidenza delle patologie dipende anche da come noi agiamo nel sistema ambientale che ci circonda”. “Il mio impegno per il miglioramento della sanità calabrese - ha concluso il presidente Irto - rimarrà intatto, con più forza e più concretezza, anche con un confronto sincero con il commissario nazionale, nel mio nuovo ruolo, al servizio della collettività calabrese”.     

 

Tumori: in Calabria è allarme rosso

E' allarme rosso in Calabria per l'incidenza di patologie tumorali. Dodici associazioni che riuniscono pazienti colpiti dalla malattia illustrano un Documento programmatico che presenta sei diverse idee: se concretizzate rapidamente, aiuterebbero a combattere il fenomeno. Nel territorio regionale vivono 80.300 soggetti ai quali è stato diagnosticato il cancro. Quello alla mammella è il più comune (1800 le persone affette nel corso del 2014), al pari del tumore al colon-retto, che nell'arco dello stesso periodo ha interessato 1.700 individui. Lo standard qualitativo delle prestazioni assistenziali nelle regioni settentrionali ed in quelle del Centro Italia è di gran lunga superiore a quello offerto al Sud. Una situazione nota che non fa altro che incrementare il numero dei cosiddetti "viaggi della speranza". La percentuale dei casi di morte diminuisce più rapidamente al Nord rispetto al Sud. Proprio per questo motivo Annamaria Mancuso, che presiede l'associazione Salute Donna Onlus, ha rivelato: "Abbiamo deciso che era arrivato il momento di intervenire. I capisaldi su cui si regge la strategia che si intende perseguire sono chiari: l'introduzione di parametri idonei alla valutazione del servizio assistenziale, creare collegamenti concreti fra piccoli Centri e strutture sanitarie meglio attrezzate sul territorio di ciascuna regione, individuare canali comuni per diagnosticare e curare la malattia, facilitare l'opportunità di avvalersi dei prodotti farmaceutici di nuova generazione, rendere l'intero percorso accessibile al giudizio di una Authority che controlli la reale concretizzazione delle proposte in oggetto. Elemento imprescindibile, a parere delle Associazioni promotrici, è la capacità di incidere sulle cause di natura ambientale. Per rendere operativo il piano ideato, è previsto il contatto con i delegati delle Regioni al fine di verificarne la fattibilità.

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