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Revocata la scorta a Pino Masciari

La notifica è arrivata nella giornata di ieri. Le misure di protezione e di scorta sono state revocate a Pino Masciari, l’imprenditore di origini serresi che con le sue denunce aveva portato a diversi arresti di esponenti ritenuti appartenenti alla ‘ndrangheta. Questo provvedimento, secondo quanto riportato nel comunicato diffuso dal testimone di giustizia, arriva a distanza di mesi da reiterate richieste della famiglia Masciari di dare attuazione agli impegni che lo Stato ha assunto a seguito della sentenza del Tar Lazio 604/2009 e della transazione sottoscritta dalla commissione centrale del ministero dell’Interno. “Vergogna! Lo Stato mi ha abbandonato e mi punisce. Aspetto – ha affermato - che la 'ndrangheta bussi alla mia porta, perché così sarà; la sua puntualità è indiscutibile, quando deve presentare il conto”. Il punto è che "la ‘ndrangheta non dimentica” e questo equivale a dire che nuovo dolore potrebbe arrivare. “Ai numerosissimi cittadini – ha continuato Masciari - che ho incontrato in questi anni e che ogni giorno continuo ad incontrare, giovani delle scuole, insegnanti personaggi istituzionali, e che mi riconoscono quale simbolo di legalità e onestà di questo paese, consegno il mio testamento morale di non lasciarsi sopraffare, anche nel momento in cui la mia persona, che funge da esempio collettivo, verrà abbattuta”. È amareggiato perchè ha “tenuto la schiena dritta” e ora si trova a fare i conti con “una sconfitta per lo Stato Italiano” e questo “messaggio è devastante per chi nel quotidiano si trova a decidere  se scegliere la legalità oppure il malaffare. Il presidente della Repubblica e la commissione parlamentare Antimafia, organi di garanzia – ha concluso Masciari - prendano atto di ciò che sta accadendo a me e alla mia famiglia, e lo facciano con quel giusto sentimento umano  di sensibilità che distingue chi si nasconde dietro la formalità burocratica da chi invece sente forte in sé lo straripamento di valori forti e indiscutibili di affermazione di onestà e giustizia".

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