Truffa aggravata nella gestione di un centro di accoglienza per migranti e bancarotta, sequestrati beni per 1,5 milioni di euro

Personale del Comando provinciale della guardia di finanza di Reggio Calabria, con il coordinamento della locale Procura della Repubblica, ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo in via d’urgenza delle quote e dell’intero patrimonio aziendale di due società,  nonché di due unità immobiliari, con relative pertinenze, ubicate a Reggio Calabria, per un valore complessivo di 1,1 milioni di euro.

Con il medesimo provvedimento è stato disposto, inoltre, il sequestro “per equivalente” di beni, che sarebbero frutto dei reati tributari contestati a 4 indagati, per un importo complessivo di  443.583,84 euro.

La vicenda trae origine dall’attività investigativa, condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Reggio Calabria, in materia di reati fallimentari e fiscali che ha riguardato due società, e che ha portato alla denuncia di 12 persone.

Alla luce delle risultanze investigative, i militari hanno acquisito elementi probatori concernenti l’esistenza di una società di fatto riconducibile a due degli indagati, G. S. e C. S., i quali, anche attraverso l’interposizione fittizia di terzi soggetti, avrebbero posto in essere operazioni societarie e immobiliari con finalità fraudolente.

In particolare, sono state segnalate all’Autorità giudiziaria sette persone ritenute responsabili dei reati di appropriazione indebita, truffa aggravata, riciclaggio, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, in quanto, a vario titolo, avrebbero depauperato le casse ed il patrimonio aziendale di quattro società.

Gli accertamenti svolti dalle fiamme gialle avrebbero svelato, inoltre, una truffa aggravata ai danni della Protezione civile della Calabria e del Ministero degli Interni in merito alla gestione di un centro di accoglienza per migranti. Gli amministratori di fatto di una cooperativa coinvolta nell’indagine, avrebbero falsamente attestato l’idoneità di una struttura ricettiva per il ricovero dei migranti, con specifico riferimento alla presenza di adeguati posti letto (300 dichiarati, in luogo dei 155 effettivi) e alla disponibilità di due strutture alberghiere (anziché, di fatto, di una sola), conseguendo, tra l’altro, indebitamente la somma complessiva di  209.930 euro.

Alla luce della ricostruzione effettuata dai finanzieri, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria ha disposto l’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo d’urgenza  dei beni derivanti dai reati di bancarotta fraudolenta per distrazione e truffa aggravata, il cui valore è stimato in 1.100.000 di euro.

Sequestro per equivalente, inoltre, per ulteriori 443.583,84 euro, derivanti dalle violazioni penali tributarie contestate agli indagati.

Complessivamente, la misura ha interessato beni per un valore pari a 1.543.583,84 euro

Gli atti concernenti la misura cautelare sono stati convalidati dal Gip, che ha emesso un provvedimento di sequestro preventivo già eseguito.

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