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L'ottima "disorganizzazione" della gestione dei rifiuti in Calabria

La gestione dei rifiuti urbani in Calabria attraversa ormai da diversi anni enormi difficoltà e sconta giganteschi ritardi per il raggiungimenti di uno qualsiasi degli obiettivi normativi. Il frutto di questa situazione, che rasenta l’assurdo, è stata una completa e costante mancata programmazione sulle cose da fare ed una assenza totale di condivisione delle scelte con il territorio e con i comuni. Oggi ci troviamo in una ottima disorganizzazione grazie al lavoro svolto prima da commissario per l’emergenza rifiuti e dal 2013 dal dipartimento delle politiche ambientali della regione Calabria. Inutile fare la cronistoria di tutte le errate scelte fatte dal 1999 ad oggi poiché lo spazio qui concesso non sarebbe affatto sufficiente; tuttavia bisogna evidenziare la coerenza, nel rimanere nella completa disorganizzazione, con cui si sta muovendo il dipartimento ambiente da quando dall’aprile del 2013 (ormai ben due anni) ha assunto la competenza. Basta qui ricordare che le ben 6 Ordinanze contigibili e urgenti (l’ultima datata 13 maggio 2015) che hanno protratto l’uso diretto della discarica, in deroga a qualsiasi norma europea e nazionale, poiché non si è saputo trovare una valida alternativa ed in barba anche all’urgenza che diviene normalità dopo 24 mesi. Ancora, come se non bastasse, il dipartimento delle politiche ambientali, a luglio 2014 effettua una rimodulazione delle tariffe di conferimento dei rifiuti urbani; ossia determina nuovi pagamenti per i rifiuti urbani che vengono portati negli impianti da tutti i comuni calabresi. Naturalmente la nuova determinazione fissa dei pagamenti, a partire dal 1 gennaio 2015, sensibilmente più alti  rispetto a quelli corrisposti fino al 2014. In sostanza nel 2015 paghiamo per ogni tonnellata di rifiuti urbani indifferenziati e rifiuti organici portati negli impianti molto di più rispetto al 2014, circa il 50% in più, però usufruendo della stessa scarsa qualità degli impianti di trattamento ed addirittura per alcuni periodi subendo anche la chiusura degli stessi con conseguenti difficoltà di conferimento e lasciando abbandonati a se stesse le amministrazioni comunali. Ora qui mi chiedo e chiedo al dipartimento delle politiche ambientali, come sarà possibile per le amministrazioni comunali invitare i propri cittadini di impegnarsi nel fare la raccolta differenziata promettendo che abbasseranno i costi in bolletta e poi invece dovranno per forza di cose aumentare la tassa. Sarà un aumento che coinvolgerà tutti i comuni anche quelli che hanno percentuali elevate di raccolta differenziata; infatti anche quelle amministrazioni che hanno raggiunto il 60-70% di raccolta differenziata nel 2014 e confermeranno le stesse cifre nel 2015 pagheranno le quantità conferite in forma indifferenziata con l’aumento del doppio della tariffa. Le strategie del dipartimento cozzano e vanno nella direzione contraria alla logica di un sistema di gestione dei rifiuti urbani corretto e le amministrazioni comunali sono da troppo tempo lasciate in balia di se stesse. Serve quanto mai una accelerazione nel perseguire la giusta strada fatta di sostegno alla raccolta differenziata, di un’impiantistica completa funzionale e funzionante, nonché di un progressivo abbattimento del peso economico verso le amministrazioni ed i cittadini; il tempo orami lo hanno sprecato, non sprechiamone più.

* Esperto in gestione dei rifiuti

 


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