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Pino Masciari: "Basta con la mafia e con la passività delle Istituzioni"

Ancora un grido d’allarme, un richiamo, un tentativo di dare un scossa. Pino Masciari, l’imprenditore serrese sottoposto al programma speciale di protezione dopo le denunce che hanno svelato le manovre della ‘ndrangheta, interviene nuovamente per ribadire il suo rifiuto al torpore di una società inginocchiata. “E’ il momento di dire basta! Basta con il clan Mancuso – tuona il testimone di giustizia -  con gli Anello, i Fiare’, Oppedisano, Arena, Piromalli, De Stefano, Strangio, Grande Aracri, Iannazzo, con le istituzioni colluse, con i comuni sciolti per infiltrazioni mafiose”. È grande la sua amarezza perché “la mia terra, la Calabria, Terra meravigliosa dalle mille bellezze, sta affondando sempre più e nessuno reagisce, nessuno riesce a far sentire la propria voce per denunciare una situazione divenuta insostenibile ed invivibile. Una terra – rileva Masciari – dove mancano le risorse per il territorio, per la sanità, per le infrastrutture, per il lavoro: è talmente inquinata che ormai ci si è abituati ad ammalarsi e a morire nel silenzio. I calabresi non sono liberi di scegliere, hanno paura di parlare, non riescono più a denunciare e i pochi che lo hanno fatto sono stati esclusi dal loro territorio ed isolati. Le mafie hanno invaso tutto il territorio e godono della debolezza e della passività delle Istituzioni e della rassegnazione sociale generale”. Quindi una segnalazione polemica, forse con qualche elemento retorico: “i loro ‘rappresentanti’ entrano ed escono dalle carceri con una certa facilità e continuano a proliferare e ad arricchirsi ovunque. Hanno ucciso le speranze ed i sogni dei giovani, il loro presente e il loro futuro. È necessario che la politica cambi e si impegni; è necessario che ritorni la fiducia e l’amore per il bene di questa terra”.

 


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