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Il bosco Archiforo trattato come una discarica

“I nostri boschi non hanno niente da invidiare a quelli del Trentino”. Una frase che i “serresi” ripetono spesso ma, che con tutta evidenza, non è per nulla vera. C’è, infatti, qualcosa che le montagne delle Serre hanno da invidiare, eccome! Certo, non sono gli alberi, non è il paesaggio, non è la flora. Ciò che alle nostre montagna manca sono i trentini. Ciò che i boschi delle Serre hanno, infatti, da invidiare a quelle del Trentino sono proprio gli abitanti. Abitanti civili, che rispettano la natura e si prendono cura dell’ambiente. Una cura che nasce dalla consapevolezza che il mondo che li circonda rappresenta la vita, non solo dal punto di vista della salubrità ma, anche, in termini più prosaicamente economici. Non è un mistero, infatti, che il Trentino così come la Valle d’Aosta, ogni anno, ospitano migliaia di escursionisti attratti dalla bellezza della natura. Turisti che lasciano soldi, che fanno lavorare alberghi, ristoranti, bar, negozi, etc. Certo in quelle regioni ci sono servizi che la Calabria e le Serre neppure si sognano, ma c’è anche dell’altro. E’ praticamente impossibile, per un visitatore, così come per un residente, imbattersi nel bel mezzo del bosco in rifiuti abbandonati tra gli alberi e la vegetazione. I trentini, infatti, trattano la montagna ed il bosco come fosse casa loro, come un bene prezioso da custodire e tutelare. I “serresi”, certo non tutti, ma molti, invece, hanno per il bosco lo stesso rispetto che si ha per una pattumiera. La montagna per tanti è sinonimo di discarica e come tale viene considerata. Chi non sa come disfarsi di un vecchio scaldabagno, di una malmessa cucina o di un frigorifero non più funzionante, la soluzione la trova subito; carica tutto in macchina e via verso il bosco. Molti pensano, forse, che la vera funzione degli alberi sia quella di coprire con le foglie i sacchi della spazzatura. Viene da pensare a questo vedendo il materiale fotografico messoci a disposizione da un amante della montagna che si è imbattuto in un cumulo di rifiuti abbandonati nel bel mezzo di un area Sic (Sito interesse comunitario). Per abbandonare ciò che non gli serviva più, il solito idiota, non ha scelto un posto qualsiasi. Avrà pensato, “perché accontentarsi di un bosco qualunque quando posso insozzare una delle zone più belle e suggestive, come il bosco Archiforo?”. Al cospetto di persone armate di una tale mente perversa a poco servono, anche, le bonifiche che di tanto in tanto vengono attuate. In un contesto del genere è inutile prendersela con le istituzioni, bisogna alzare il tiro ed esprimere il più assoluto disprezzo nei confronti di quelli che sono veri e propri nemici del bene comune. Perché sarà pure vero che gli enti preposti non sono particolarmente lesti nell’attuare le opere di bonifica e pulizia, ma è altrettanto vero che è impossibile preservare l’ambiente fin quando il numero di coloro che puliscono sarà inferiore a quello degli incivili che sporcano.

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