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Danni alla salute, proposta una petizione per bloccare l’inquinamento dell’Allaro

“Fermare l’inquinamento dell’Allaro”. Non è un’estemporanea protesta, nè un mero invito, ma una petizione che può essere firmata al link http://firmiamo.it/fermare-l-inquinamento-dell-allaro. Destinatari di quanto messo nero su bianco dall’ex dirigente della Cgil Calabria Francesco Tuccio sono “le Procure della Repubblica di Locri e Vibo Valentia e i sindaci dei Comuni di Nardodipace, Fabrizia, Mongiana e Caulonia”. In particolare, Tuccio e gli altri sottoscrittori, nella consapevolezza “dell’immenso valore paesaggistico, naturalistico e per l’equilibrio dell’ecosistema e la biodiversità di tutta la vallata dell’Allaro, dalle sorgive alla foce nel mare Ionio”, denunciano “i versamenti di liquami fognari e probabilmente di altre sostanze nocive nelle acque del corso della fiumara”. “Tali attività inquinanti – specificano - sono state osservate e puntualmente denunciate dall’eremita Frederic Vermorel (insediato presso il convento di Sant’Ilario del comune di Caulonia)”. Gli occhi sono puntati sui danni che, con un fare spesso cieco e autolesionista, l’uomo arreca a se stesso e alla natura e su una situazione che si traduce in nocumento per “la salute dei cittadini che ricorrono nel periodo estivo alle escursioni nelle gole dell’Allaro e alla balneazione nella località detta delle ‘cascate’, sulla spiaggia di Caulonia Marina; per le attività agricole che usano le stesse acque a fini irrigui; per gli operatori turistici che dalle risorse naturali traggono l’unico reddito”. Le richieste sono chiare: “una verifica urgente sull’esistenza e sul corretto funzionamento dei depuratori nei comuni di Nardodipace, Fabrizia e Mongiana, ed, altresì, un’indagine su eventuali altre fonti e attività inquinanti, ed un’analisi sulla salubrità attuale delle acque, perseguendone a norma di legge gli eventuali responsabili”. “La fonte dell’inquinamento da individuare con precisione è sicuramente nel triangolo dei comuni di Nardodipace, Fabrizia e Mongiana, attraversati dalla fiumara” sostiene il promotore dell’iniziativa, che rileva il “grave paradosso” per cui “per combattere i delitti ambientali il Parlamento ha approvato una nuova legge (ddl 1345), mentre a livello locale c’è chi pone in essere delle azioni dannose con serie conseguenze anche per l’agricoltura e il turismo”. Considerate “l’inerzia” riscontrata finora e “la pervicacia dell’inquinamento”, Tuccio ha predisposto la petizione che, una volta sottoscritta da un numero consistente di cittadini, sarà inviata alla magistratura affinché siano adottati gli opportuni provvedimenti.

 

 

 

 

 


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