Comitato Pro-Serre: “In atto una strategia per chiudere l’ospedale”

«E’ una porcata». Il Comitato civico Pro-Serre non ha dubbi, il decreto del Commissario per la sanità calabrese, Massimo Scura, produrrà l’estinzione della sanità nel comprensorio delle Serre. Già perché, se da un lato il Piano di rientro messo in campo da Scopelliti si era fermato all’ospedale di montagna, quello previsto da Scura prevede l’istituzione del nuovo ospedale di Vibo Valentia e il contestuale assorbimento di tutti posti letto che ricadono nella sua area di competenza. Tradotto verranno chiusi gli ospedali di Tropea e Serra San Bruno senza capire cosa dovrebbe rimanerne. Per il resto il piano Scura e quello Scopelliti coinciderebbero sostanzialmente. «Nel decreto di Scura – ha detto il presidente del sodalizio civico Salvatore Albanese – per l’ospedale serrese non è previsto il laboratorio analisi ma un punto prelievi per urine e sangue che verranno trasportati a Vibo. Per quanto riguarda il personale sanitario il nosocomio di Serra è sottodimensionato e non vengono garantiti i Lea, cioè i livelli essenziali di assistenza». La cosa che sembra più strana è la presenza di un solo anestesista mentre il decreto ne prevedrebbe quattro. «Ma c’è di più – ha detto Albanese – a causa dell’impossibilità di garantire i turni nel pronto soccorso vi sono delle prestazioni aggiuntive di altri medici del 118 (straordinari) che all’Asp di Vibo costano e come. Questa è la ricetta con la quale stanno risparmiando perché dicono che i soldi non ci sono e bisogna risparmiare». Ma non è tutto e nel decreto si va oltre ogni immaginazione: «le direttive nazionali dicono che ogni paese deve avere per legge un pronto soccorso a non più di 40 minuti di distanza, il decreto di Scura li porta a 60. La conseguenza è che mentre l’ospedale di Serra prima era necessario per 9 paesi, col decreto di Scura l’ospedale è necessario solo per 2 paesi e quindi si può chiudere». Ecco allora una possibile ricetta, quella di adire la via giudiziaria e impugnare il decreto Scura. Per questo il Comocal, l’associazione dei Comitati degli Ospedali Montani, attraverso il presidente Alessandro Sirianni e il vice presidente, Salvatore Albanese, ha consegnato all’avvocato Angelo Calzone del foro di Vibo Valentia, la documentazione necessaria per produrre il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica per impugnare il decreto n. 9 sulla riorganizzazione della rete ospedaliera nella parte riguardante gli ospedali di montagna.

 

Leave a comment

Make sure you enter all the required information, indicated by an asterisk (*). HTML code is not allowed.