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Delitto Damiano Vallelunga, pene riviste e assoluzioni

La Corte d'Assise d'Appello di Reggio Calabria, presieduta dal giudice Roberto Lucisano, ha rivisto le pene nell’ambito dell’inchiesta sulla cosiddetta “Faida dei boschi”, culminata con l’omicidio del presunto boss di Serra San Bruno Damiano Vallelunga avvenuto presso il santuario di Riace nel settembre del 2009. Riviste dunque a partire dall’ergastolo inflitto in primo grado ad Angelo Natale Misiti, ora condannato a 18 anni e ritenuto l’esecutore materiale dell’omicidio di Damiano Vallelunga. Confermata la condanna a sei anni e 8 mesi per Domenico Ruga, figlio del defunto boss di Monasterace, Andrea, accusato di associazione mafiosa; e quella a 2 anni e 8 mesi inflitta al collaboratore di giustizia Michael Panajia, le cui dichiarazioni, assieme a quelle del pentito Antonino Belnome, hanno fatto partire le indagini. Assolti per non aver commesso il fatto, invece, Vincenzo Franzè, Renato Comito, Cosimo Franzè, Bruno Vallelonga e Luigi Vallelonga, che erano accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso.


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