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Controlli anti Covid in bar e ristoranti: sanzioni e denuncia

Oltre 80 chili di alimenti sequestrati, una denuncia e 8 mila euro di multe.

Questo il bilancio dei controlli effettuati in alcuni locali di Reggio Calabria, dai carabinieri del Nas.

In particolare, in un bar ed in una rosticceria, i militari hanno constatato che il personale serviva i clienti senza indossare la mascherina protettiva.

In un altro bar, invece, è stata riscontrata la mancata registrazione dei clienti al fine del rintraccio in caso di contatto con soggetti positivi.

Inoltre, in due ristoranti è stato rilevato il mancato rispetto del distanziamento tra gli avventori.

Infine, un ristoratore è stato denunciato dopo essere stato trovato con oltre 80 chili di alimenti congelati - soprattutto preparati di carne, all’origine freschi - che presentavano bruciature da freddo ed in parte privi di protezione e d’indicazioni sull’origine.

La merce è stata sequestrata e avviata alla distruzione.

Furto in abitazione, denunciato un quarantottenne

I carabinieri  della Stazione di Bocchigliero (Cs) hanno denunciato in stato di libertà, per il reato di furto in abitazione, V. P., 48 anni, del luogo.

La denuncia dell’uomo è giunta in seguito alle indagini scattate dopo che il 6 ottobre scorso, nel comune silano, era stato consumato un furto in un’abitazione durante il quale erano stati portati via gioielli ed accessori per un valore di circa 4 mila euro.

Nel corso delle indagini, gli investigatori dell’Arma hanno acquisito i filmati immortalati da alcuni impianti di videosorveglianza che hanno permesso di ricostruire le fasi del furto ed identificare il protagonista della vicenda.

Sulla base degli elementi acquisiti, i militari hanno perquisito la  casa di V.P., nella quale hanno rinvenuto la refurtiva trafugata dall’abitazione.

Sanità, Graziano: “Pericolosa l’intenzione del governo di proporre nuovi commissariamenti”

"Emergenza sanità: siamo difronte ad un punto di non ritorno. Se lo oltrepassiamo rischiamo una crisi irreversibile e l’implosione totale del sistema salute della nostra regione.

Il Ministero della Salute, infatti, ha palesato l’intenzione di prorogare il famigerato Decreto Calabria. Se tutto questo dovesse essere confermato vuol dire che il diritto alla salute dei calabresi sarà definitivamente calpestato in nome di inspiegabili dinamiche politiche e di potere. Più di dieci anni di commissariamento della sanità ha dimostrato che non è questa la via giusta per restituire diritti ai cittadini: dal 2009 ad oggi è stato accumulato un disavanzo abnorme (perfino difficile a scrivere) senza che venissero conclusi investimenti strutturali, chiudendo ospedali e creando solo innumerevoli disservizi. Ora basta".

È l’allarme che torna a lanciare il Presidente del Gruppo Udc in Consiglio regionale, Giuseppe Graziano, facendo appello ai parlamentari calabresi affinché comprendano, e siano persuasivi nei confronti del ministro Speranza, l’inutilità di proseguire nello stillicidio dei commissariamenti della sanità in Calabria.

"Il Decreto Calabria – aggiunge Graziano – è stato un fallimento totale. Aver istituito la figura dei commissari anche nella direzione delle aziende sanitarie ha dimostrato come non ci potesse essere scelta peggiore. Nell’ultimo anno e mezzo ci siamo ritrovati alla guida del sistema di assistenza territoriale figure estranee all’apparato sanitario territoriale che non sono state capaci di assumere delle decisioni importanti e strategiche. Queste sono le cose cervellotiche che ha prodotto il Decreto Calabria. Palesatesi in modo ancora più grave in questa fase di emergenza coronavirus. Una confusione imperante con scelte assunte in contrasto con le direttive regionali. Come quella dei centri Covid. A Corigliano-Rossano, sulla carta, ce n’è uno che è stato dotato di uomini, spazi e strumenti che, di fatto, non è mai entrato in funzione. E stessa cosa si potrebbe dire del presidio di Cetraro".

"Allora – precisa il capogruppo regionale Udc – è giunto il momento di invertire la rotta. Confermare lo status quo, che ha messo in luce la mancanza totale di strategie, di decisioni, di scelte e di coraggio, significa decretare per sempre il fallimento della sanità calabrese. Non ce lo possiamo permettere. Il Governo regionale ed in primis la presidente Jole Santelli hanno avanzato una chiara richiesta di responsabilità al governo: restituisca alle Istituzioni elette il diritto di amministrare il diritto alla salute dei calabresi. Perché di una cosa siamo certi, peggio di quanto è stato fatto fino ad oggi è impossibile replicarlo. Ci sono idee, programmi, iniziative legislative in campo, come la riforma del sistema sanitario calabrese con la scissione delle aziende ospedaliere dalle Asp, che consentirebbero di rimettere in sesto un sistema malato e morente. Ma soprattutto, restituire il controllo alla gestione ordinaria significa far gravare le responsabilità delle scelte sulla classe politica che di tutte le decisioni che verranno assunte dovrà dare poi conto ai cittadini. Invece, per come è strutturata oggi la Sanità ognuno rimane immune da responsabilità mentre la gente continua ad andare fuori regione anche per curarsi un’unghia incarnita o, peggio, continua a morire per l’inefficienza dell’apparato di assistenza pubblica. Siamo ad un punto di non ritorno – conclude Graziano - se si oltrepassa sarà la fine".

Coronavirus: altri 53 positivi in Calabria, 21 sono migranti

Sono 53 i nuovi casi di coronavirus registrati in Calabria nelle ultime ventiquattro ore.

Complessivamente, quindi, su 221.754 tamponi eseguiti dall'inizio della pandemia, 2.344 sono risultati positivi.

Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti:

 - Catanzaro: casi attivi 81 (16 in reparto; 1 in terapia intensiva; 64 in isolamento domiciliare); casi chiusi 285 (251 guariti, 34 deceduti)

- Cosenza: casi attivi 149 (10 in reparto; 139 in isolamento domiciliare); casi chiusi 556 (520 guariti, 36 deceduti)

- Reggio Calabria: casi attivi 299 (14 in reparto; 285 in isolamento domiciliare); casi chiusi 373 (352 guariti, 21 deceduti)

 - Crotone: casi attivi 7 (7 in isolamento domiciliare); casi chiusi 146 (140 guariti, 6 deceduti)

- Vibo Valentia: casi attivi 29 (2 in reparto; 27 in isolamento domiciliare); casi chiusi  99 (93 guariti, 6 deceduti)

 - Altra Regione o stato Estero: casi attivi 208 (187 in isolamento domiciliare); casi chiusi 112 (111 guariti, 1 deceduto).

I casi segnalati nelle ultime 24 ore sono così distribuiti: 1 in provincia di Cosenza, 1 in quella di Catanzaro e 51 in quella di Reggio Calabria, di cui 21 migranti.

Dall’ultima rilevazione, le persone che si sono registrate sul portale della Regione Calabria per comunicare la loro presenza su territorio regionale sono in totale 1.128.

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