Redazione

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Titolare di un lavaggio ferito con una fucilata, in manette i presunti autori

I  carabinieri della Sezione operativa della compagnia di Roccella Jonica e delle Stazioni di Marina di Gioiosa Jonica e Gioiosa Jonica hanno arrestato Matteo Correa, 27 enne, bracciante agricolo e Salvatore Femia, 36enne, estetista, entrambi gioiosani, perché accusati di tentato omicidio e detenzione di arma comune da sparo.

Secondo quanto accertato dai militari dell’Arma, intorno alle 17:45 di sabato scorso, i due, a bordo di una Fiat Panda, in contrada Pirgo di Grotteria, avrebbero sparato due colpi di fucile caricato a pallini, ad un 31enne del posto, titolare di un lavaggio, ferendolo alla coscia destra.

Subito dopo i due si sarebbero allontanati a forte velocità, in direzione Marina di Gioiosa Jonica, facendo perdere le loro tracce. L’analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti in zona ha consentito di risalire all’esatto modello dell’autovettura. L’ulteriore approfondimento sul veicolo ha consentito ai carabinieri di individuare e arrestare con l’accusa di tentato omicidio, detenzione e porto di arma da fuoco in concorso i due gioiosani.

La vittima si trova tuttora ricoverata presso l’ospedale di Locri non in pericolo di vita, infatti per puro caso i pallini di piombo non hanno attinto organi vitali.

Gli autori sono stati tradotti presso il carcere di Locri su disposizione dell’autorità giudiziaria. Sono ancora in corso approfondimenti sul movente dell’aggressione al momento non individuato.

Soverato, successo per il torneo Rotary: fondi contro la poliomielite

Un'idea semplice, un grande risultato per un alto e nobile scopo umanitario. Successo per il torneo di beneficenza organizzato dal Rotary Club di Soverato, finalizzato a raccogliere fondi a sostegno della campagna internazionale per la eradicazione della poliomielite.

I locali del Circolo Velico si sono riempiti di soci e appassionati che, numerosissimi, hanno dato vita ad avvincenti sfide di burraco. Una partecipazione notevole che ha gratificato tutti, dal presidente, Domenico Scopelliti, alle socie Bianca Lopez e Fulvia Gioffré, che hanno coordinato gli aspetti organizzativi dell'evento.

“Il Rotary Club conferma la sua funzione sociale aggregante - ha commentato il presidente Scopelliti - ma anche e soprattutto l'impegno finalizzato a migliorare il contesto in cui viviamo. Da questo punto di vista, per i rotariani è da sempre particolarmente importante la campagna contro la poliomielite nel mondo, malattia contro la quale il Rotary è impegnato da oltre 30 anni”.

Il percorso per l'eradicazione della polio è stato lungo e difficoltoso, con il Rotary alla guida dello sforzo globale dal 1985.

Per passare da 350.000 casi di polio nel 1988 ai soli 10 casi di oggi c'è voluto  tempo, denaro, dedizione con migliaia di persone determinate a porre fine a questa malattia. “Grazie agli sforzi del Rotary e dei suoi partner - ha spiegato Scopelliti - oltre 16 milioni di persone sono in grado di camminare oggi, invece di essere paralizzate.

In totale, oltre 2,5 milioni di bambini sono stati vaccinati dal 1988”. In questi anni, gli operatori sanitari e i volontari del Rotary hanno scalato montagne, attraversato deserti e navigato per raggiungere isole remote, rischiando la vita per potare il vaccino ai bambini contro questa malattia.

Il Rotary ha finanziato l'acquisto di oltre 1.500 motociclette e 6.700 altri veicoli, oltre a 17 barche, per consentire questi viaggi. “Un impegno che continua” ha concluso Scopelliti, ringraziando tutti i presenti.

Al lido di Pietragrande una serata culturale tra libri e degustazioni

Libri, poesie e degustazioni al tramonto sul Lido di Pietragrande. Una serata all'insegna degli autori e degli imprenditori calabresi, seguendo il filo rosso di quella narrazione diversa della nostra terra che tende a metterne in evidenza le ricchezze culturali, le bellezze naturali e le potenzialità di sviluppo.

Organizzazione perfetta, curata da Barbara Aversa e dal giornalista Domenico Cosentino.

L'iniziativa è stata aperta dall'intervento degli scrittori Daniela Rabia e Francesco Pungitore che hanno presentato i rispettivi romanzi “Le voci dell'eco” e “Il mago di Nardodipace”. Libri che, sia pure nelle differenze di genere, raccontano la speranza di una Calabria nuova e diversa.

Il primo narra la storia di Goy, un giovane che sogna un futuro lontano, ma poi riabbraccia l'amore per il proprio paese natìo, l'immaginario Speriolo.

Nel secondo è uno scenario puramente fantasy a fare da sfondo alle avventure di un mago che vaga, errando tra i misteriosi megaliti di Nardodipace e le grotte del villaggio rupestre di Zungri. Prospettive letterarie diverse ma unite nel definire orizzonti di cambiamento nella narrazione della nostra regione. Perfetta sintesi, i versi in rima intitolati “Calabria” e declamati dall'autrice, la poetessa Carmen Costanzo.

E' seguita la parte dedicata al lavoro e ai progetti imprenditoriali emergenti, con il saluto portato dal sindaco di Francavilla Angitola, Giuseppe Pizzonia, e il racconto della propria azienda da parte di Giovanni Benvenuto, giovanissimo vignaiolo titolare delle omonime cantine.

“Un eroe del nostro tempo” è stato definito Benvenuto: un emigrato al contrario, rientrato in Calabria per riprendere in mano e rivitalizzare i terreni di famiglia. Il giornalista ed enogastronomo Domenico Cosentino ha guidato la successiva degustazione di vini, accompagnata dagli eccellenti prodotti tipici (olio, formaggi, salumi) del consorzio “Le fattorie delle Serre Calabresi”. 

Mongiana, grande successo di pubblico per il MuFar e le Reali fonderie borboniche

I siti di archeologia industriale affidati alla gestione del Parco Naturale Regionale delle Serre, MuFar e Reali Fonderie Borboniche, hanno riscontrato, nel corso dei mesi estivi, una  notevole affluenza in termini di visitatori. Il Museo della Fabbrica d’Armi e le Fonderie Borboniche, recentemente inaugurate, sono stati ammirati da un grande pubblico di turisti e semplici visitatori che non conoscevano la ricchezza e la bellezza di uno dei patrimoni più importanti del Meridione. La trama narrativa del Museo e la possibilità di visitare le antiche Fonderie hanno immerso il visitatore in un viaggio immaginario nella storia e nella cultura a cavallo tra il 1771 e il 1875. Vedere come veniva lavorato il ferro, come vivevano gli operai, riscoprire antichi suoni e la quotidianità di quel tempo: questo è stato possibile grazie ad un lavoro sinergico col Parco delle Serre  che ha implementato i servizi del museo diffuso di cui fa parte tutto il paese delle Reali Ferriere, dove ogni casa, ogni elemento sono tessere di un domino che ha come minimo comune denominatore la riscoperta della storia di quello che, per un certo periodo di tempo, rappresentò uno dei polo siderurgici di produzione bellica e civile più importanti in ambito europeo. MuFar e Fonderie Borboniche sono a disposizione di turisti e visitatori che vorranno tuffarsi nel passato e vivere una esperienza unica, a contatto con i secoli e la vita di uno dei periodi storici più affascinati e maggiormente controversi della Storia d’Italia.

Viva soddisfazione è stata espressa dal Commissario straordinario dell’Ente di tutela ambientale Giuseppe Pellegrino commentando i risultati del primo periodo di gestione dei siti di archeologia industriale: « Il grande successo di pubblico al museo e ai siti archeologici è un risultato straordinario che ricorda quanto il patrimonio culturale, insieme a quello naturalistico,  costituisca un aspetto fondamentale per il l’Area protetta della Regione Calabria.  La grande affluenza di visitatori è un dato che premia il lavoro fatto in questi mesi ed è sicuramente un segno di uno sviluppo futuro positivo volto ad una ulteriore valorizzazione che vedrà, tra le altere cose, una serie di iniziative di grande qualità».

Nate nel 1771 sotto il regno di Ferdinando IV di Borbone, ma entrate a regime dieci anni dopo, le ferriere di Mongiana furono prevalentemente adibite alla produzione bellica e attive nel campo dell’ingegneria civile. Dai loro altiforni, infatti, uscirono i ponti sospesi di ferro sui fiumi Garigliano e Cadore (i primi nella Penisola, 1825-28), così come pure le rotaie della prima tratta ferroviaria italiana Napoli-Portici (1839).

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