Fiamme vicino alla pista, chiuso temporaneamente l'aeroporto di Reggio Calabria

Squadre dei vigili del fuoco del comando provinciale e del distaccamento aeroportuale di Reggio Calabria sono intervenute poco dopo le 13 di oggi, per domare un incendio che ha interessato sterpaglie e arbusti in prossimità dello scalo aereo “Tito Minniti”.

A causa forte vento, il fuoco si è propagato velocemente raggiungendo il sedime aeroportuale. Le alte fiamme ed il fumo denso originatosi dalla combustione hanno reso necessaria la sospensione del traffico aereo per il tempo necessario allo svolgimento delle operazioni di spegnimento.

Non si registrano danni a persone o agli impianti dello scalo. 

Ripristinate le normali condizioni di sicurezza le attività dell'aeroporto sono riprese regolarmente.

Dalle 8 di questa mattina sono oltre 50 gli incendi di vegetazione avvenuti su tutto il territorio regionale che hanno richiesto l’intervento dei vigili del fuoco.

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Reggio Calabria, la denuncia di Ripepi (FdI): "Aeroporto ai minimi storici, persi 150 mila passeggeri"

“Due anni sono passati dalla gestione unica Sacal, voluta dall’irresponsabile Sindaco Falcomatà e l’unico risultato ottenuto al Tito Minniti è la perdita secca di 150 mila passeggeri, record negativo di tutta la storia dello scalo. Qui è in gioco il destino di Reggio Calabria e dei reggini,  soprattutto di quelli che non prenderanno mai l’aereo, i commercianti, gli imprenditori i singoli cittadini che decidono di costruire un’attività per non lasciare la terra natia; sì perché dallo sviluppo dell’aeroporto dipende il destino di ogni tipo di impresa che si vuole realizzare in Città ed in provincia".

Esordisce così Massimo Ripepi Segretario di Fratelli d’Italia per la Citta Metropolitana di Reggio Calabria e organizzatore di una nuova conferenza stampa che ha visto la nascita di un fronte comune in difesa dello scalo reggino: accanto a lui anche il collega neo capogruppo del Partito in Consiglio comunale Antonio Pizzimenti, Emiliano Imbalzano, rappresentante della Lega in Consiglio comunale e Angelo Costantino portavoce provinciale di Gioventù nazionale.

Per Ripepi a dare il colpo di grazia "la scellerata decisione di affidare la gestione degli aeroporti ad una società unica, la Sacal, che opera facendo gli interessi dello scalo di Lamezia, che invece di passeggeri ne ha guadagnati ben 500mila, e dell’area di Catanzaro-Cosenza, favorita da una politica Pd di incapaci- sia locale che nazionale (vedi governo Renzi)-che ha creato le condizioni necessarie affinchè il Tito Minniti giunga presto a chiusura: l’assenza della classificazione ad aeroporto “strategico” ha fatto sì che l’aeroporto sia soggetto a vincolo di bilancio e, con questi numeri, il default è vicino. A ciò si aggiunga che la continuità territoriale resta una chimera, se pensiamo che Falcomatà- &Co. avrebbero potuto essere interlocutori privilegiati durante il governo precedente. Oggi invece vediamo tra i numerosi paradossi anche la deputata pentastellata Federica Dieni chiedere al governatore Oliverio di interloquire con il ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli – quest’ultimo sempre del M5s".

Ripepi commenta anche l’inserimento dei voli di compagnie lowcost, "contentini di una politica che ci vede ai margini e sintomatico di una “programmazione residuale” che la Sacal avrebbe previsto per Reggio, una programmazione che non è data sapere visto che la Sacal continua a tenere segreto il Piano industriale. Senza sapere quali piani e obiettivi ha la società per Reggio Calabria, come potranno gli investitori pensare di spendere risorse per creare strutture e attività?- si chiede Ripepi che, annunciando un ricorso al Tar in proposito, sottolinea che l’aeroporto non è un servizio utile solo a chi viaggia ma è soprattutto occasione di sviluppo per un’area, quella dello Stretto costituita da due Città Metropolitane- Reggio e Messina- con il loro enorme bacino di utenza (2milioni di persone), un’area che potrebbe benissimo gestirsi con una propria società unica a maggioranza privata".

Il consigliere comunale di FdI ha ringraziato il parlamentare forzista Francesco Cannizzaro, il cui emendamento pro Tito Minniti consentirà un finanziamento di 25 milioni.

“Due anni di bluff gli ultimi due trascorsi-secondo il consigliere comunale- che non hanno portato a nulla. Vogliamo: continuità territoriale, aeroporto strategico, abbandono di Sacal e costituzione di una società dello Stretto"

” Posizioni ampiamente condivise anche dal capogruppo FdI in consiglio comunale Antonio Pizzimenti: ‘’Reggio è baricentrica nel Mediterraneo. L’aeroporto è una struttura fondamentale se pensiamo che nel 2019 tutte le città sono ben collegate, ma Reggio è lontana da queste prospettive". Pizzimenti ha poi puntato il dito contro Falcomatà  “non è in grado - ha detto - di rappresentare le istanze per l’aeroporto nelle sedi opportune. Riunioni, tavoli, incontri sono rimasti senza risultati"

Combattivo e determinato anche Emiliano Imbalzano per la Lega: ‘’È risaputo che l’aeroporto è un'infrastruttura necessaria per l’economia. Per l’aeroporto non ci sono steccati politici. Per questo ringrazio l’attività alla Camera e al Senato rispettivamente di Cannizzaro e Siclari”.

Il consigliere leghista ha concluso annunciando che “è in fase di stesura un dossier da consegnare ai sottosegretari alle infrastrutture della Lega Armando Siri ed Edoardo Rixi.”

FIT-CISL Calabria sul mancato decollo del Sistema Aeroportuale Calabrese

Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa da parte del Segretario Regionale della FIT CISL Calabria, Annibale Fiorenza, in merito al mancato decollo del sistema aeroportuale calabrese.

Vogliamo capire il perché a distanza di oltre sei mesi dell’insediamento del nuovo C.d.A. della SACAL S.p.A., la nomina del Presidente e la successiva assegnazione da parte di ENAC della relativa gestione dei tre aeroporti calabresi, non sono ancora del tutto rimosse le questioni ostative che limitano l’azione di SA.CAL. S.p.A., quale società per la gestione unica dell’annunciato “Sistema Aeroportuale Calabrese”. Un sistema che ancora a oggi si presenta sconnesso e fortemente condizionato da una realtà che vede:

  • L’aeroporto di Crotone ancora non operativo con servizi di linea, a causa dell’inattesa rinuncia della compagnia aerea “Fly Servus”;
  • L’aeroporto di Reggio Calabria resta ancora privo di servizi volativi rispondenti alla domanda territoriale e quindi ai bisogni di mobilità dei cittadini;
  • L’aeroporto di Lamezia Terme che pur mantenendo importanti flussi di passeggeri non presenta un’offerta di servizi volativi adeguatamente assortita e non ha sviluppato un’organizzazione operativa idonea alla funzione internazionale dello scalo medesimo.

Queste erano e sono gli elementi cardine delle tre priorità che attendono soluzioni immediate e non più rinviabili. Certamente non sono stati di aiuto i tempi e i modi di una politica che pur dimostrandosi volenterosa, allo stesso tempo, si rivela inadeguata a dare risposte concrete e trasparenti ai bisogni di mobilità della comunità calabrese e ai lavoratori che operano e che potrebbero lavorare nei tre scali aeroportuali.

L’unicità di gestione del “Sistema Aeroportuale Calabrese” deve andare oltre i retorici annunci e gli interessi di campanile. Essa deve dare risposte tangibili per il rilancio dei servizi volativi idonei a collocare la Calabria nel sistema dei collegamenti nazionali e internazionali.

Per quanto ci riguarda i tre aeroporti, non sono concorrenti ma complementari nell’insieme della rete infrastrutturale e dei servizi utili a sviluppare integrazione infrastrutturale e territoriale.

Essi, per la FIT CISL, rappresentano una leva di servizi strutturali a sostegno delle attese sinergie di crescita sociale ed economica nei comparti strategici dell’intera Calabria. In questo scenario, come abbiamo sempre sostenuto, assume rilevanza un’adeguata programmazione dei servizi volativi sui tutti e tre aeroporti.

A tal fine abbiamo avanzato richiesta, al Presidente della SA.CAL. S.p.A. Dott. Arturo De Felice, per un tempestivo incontro sindacale di livello regionale, sollecitando la presentazione, da parte della “Società unica per la gestione del sistema aeroportuale calabrese” di un “Piano Industriale” finalizzato a sviluppare, per i tre aeroporti calabresi, un’organica programmazione d’investimenti infrastrutturali, di servizi volativi e di scalo che dovranno essere funzionalmente collegati e supportati da un’efficiente integrazione con i vettori del sistema di mobilità territoriale.

Aeroporti calabresi, Mangialavori attacca il centrosinistra: “Regione pressappochista, Governo nemico”

"Mentre in Italia si discute di ‘industria 4.0’ il fatto che gli aeroporti calabresi siano continuamente minacciati da crisi gestionali e disattenzioni regionali e nazionali, ha davvero dell’incredibile.

È la dimostrazione - afferma il consigliere regionale della Casa delle libertà Giuseppe Mangialavori - che sui temi dello sviluppo ci si muove alla giornata e senza alcuna progettualità complessiva. Quale turismo si può immaginare, infatti, senza un sistema aeroportuale efficace ed efficiente? Ma ancora più incredibile, è non sapere qual è il punto di vista della Regione sulle singole vertenze aperte, alcune delle quali, come quella di Crotone, avvertono la Regione non come un interlocutore leale e attento alle esigenze del territorio, ma come il nemico numero uno. Una Regione che - spiega Mangialavori - da un lato annuncia un piano dei trasporti avveniristico e, dall’altro, non è in grado neppure di difendere l’esistente e lascia che l’aeroporto di Reggio brancoli nel buio e quello di Crotone addirittura chiuda.

È stato più volte chiesto alla Regione di uscire dal vago e di esporre una sua idea puntuale sul sistema aeroportuale, invece si assiste ad interventi-tampone messi in atto col cappello in mano quasi che il funzionamento del sistema aeroportuale calabrese non fosse interesse del Paese. Con la rete stradale e quella ferroviaria in continua sofferenza a cui si aggiungono i rischi che gravano sugli aeroporti, si percepisce non solo la negligenza di chi governa la Regione, ma anche la disattenzione colpevole del governo-Renzi in perenne campagna elettorale”.

Conclude Mangialavori: “Se ci fosse un governo disposto a rompere sul serio e non solo a chiacchiere i vincoli e le barriere che frenano ed ostacolano sviluppo e innovazione nel Mezzogiorno, non si avrebbe un giorno sì e l’altro pure la messa in discussione delle nostre infrastrutture fondamentali. L’impressione che si coglie è che se a parole si annuncia la  volontà di lavorare per fare uscire la Calabria dal tunnel, nei fatti invece si percepisce nettamente la volontà politica nazionale che, con l’aiuto del pressappochismo della Regione, si adopera per tenere ai margini territori interi del Sud”.

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Aeroporti calabresi, Nicolò: “Convocare una seduta del Consiglio regionale alla presenza del ministro Delrio”

“Ma l’on. Dorina Bianchi la lettera al ministro Delrio per segnalargli che nel Paese due scali aeroportuali sono al collasso, uno chiuso e l’altro quasi, l’ha inviata via mail o con tanto di francobollo?”.

Lo chiede il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Alessandro Nicolò, che aggiunge: “È l’unica curiosità che rimane da soddisfare, dopo aver perfettamente intuito che la Regione e il Governo Renzi stanno letteralmente prendendo in giro i calabresi. Siamo, dunque, su una questione fondamentale come il funzionamento di due aeroporti che insistono in due aree del Sud che senza di essi rimarrebbero isolate, al ridicolo e al grottesco. Come direbbe William Shakespeare al ‘molto rumore per nulla’. Oppure, al rumore dei cappelli in mano e delle auree lettere propalate per giustificare, agli occhi dei cittadini che per fortuna non la bevono, inadempienze macroscopiche  del Governo del Paese più antimeridionale della Repubblica e un’assenza di capacità di soluzione delle emergenze calabresi da parte della Giunta regionale più parolaia del storia del regionalismo”.

Spiega Nicolò: “I calabresi sono, dopo aver appreso della lettera inviata da un sottosegretario a un Ministro, semplicemente sconcertati. Si stanno chiedendo: ma l’on. Dorina Bianchi e l’on. Graziano Delrio fanno parte dello stesso Governo, oppure  lei è sottosegretario ai Beni culturali con delega al Turismo del piccolo Stato del Burundi? Così distante e lontana, al punto da non poter mai incontrare il ministro per indurlo a occuparsi seriamente di una questione fondamentale per la Calabria,  né durante le sedute del Consiglio dei ministri o magari  nei corridoi del Parlamento? E sono, i calabresi,  altresì sconcertati dal contenuto della stessa lettera, in cui il sottosegretario sottolinea, come fosse una riflessione originale e sorprendente, che i due scali sono di vitale importanza per l’economia del territorio”.

Conclude il capogruppo di Forza Italia: “Se non fosse tragica, la questione degli aeroporti di Crotone e Reggio, ci sarebbe da ridere, visti gli sproloqui e le gaffe di questi esponenti del centrosinistra. Tuttavia, mentre assicuriamo da parte nostra di impegnare ogni strumento a  disposizione per impedire questo ennesimo misfatto, chiediamo al presidente Nicola Irto, anche per mettere fine ai tavoli e tavolini romani, di convocare, sulla specifica questione degli aeroporti, un’apposita seduta del Consiglio regionale alla presenza del ministro Delrio. Al presidente della Regione, invece, rivolgiamo l’invito di attivare ogni sua prerogativa per esigere dal Governo Renzi il rispetto dell’impegno assunto a Reggio e fin qui platealmente disatteso,  quando sostenne che lo sviluppo della Calabria è la madre di tutte le battaglie”.

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Rischi per l’aeroporto di Reggio Calabria, Nicolò: “Oliverio e Falcomatà la smettano di dormire”

“Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur. Il richiamo a Tito Livio, sul destino incombente, calza, purtroppo, in maniera efficace per le sorti dell’aeroporto ‘Tito Minniti’”. 

Lo afferma in una nota il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Alessandro Nicolò. 

“Le preannunciate decisioni di Alitalia di abbandonare lo scalo reggino, a pochissimo tempo dall’approvazione del Piano regionale dei Trasporti – afferma Nicolò - ha scombussolato il centrosinistra calabrese che, Oliverio in testa (così parrebbe dalle notizie di cronaca...), è a Roma per chiedere lumi al ministro Del Rio dopo sonnacchiosi periodi e rassicuranti dichiarazioni, autori, primi fra tutti, i consiglieri di centrosinistra della provincia di Reggio Calabria. Colti di sorpresa? O non tenuti in conto? Lo vedremo da qui a qualche giorno".

“In Consiglio regionale si è parecchio dibattuto sul costruendo aeroporto della Sibaritide, sull’aeroscalo di Praia a Mare, sul rafforzamento del ruolo centrale di Lametia Terme, ma nessuno ha pensato all’esistente, agli aeroporti di Reggio Calabria e Crotone, operativi e non da realizzare, il cui funzionamento è messo seriamente in discussione, e non solo dal vettore ex nazionale, ma dall’inconsistenza politica di questa Giunta regionale i cui rappresentanti farebbero meglio a ripassare la lezione prima di affrontare programmi televisivi molto impegnativi”.

“L’aeroporto della Città Metropolitana – prosegue Nicolò – denuncia da tempo una situazione insostenibile dal punto di vista dei costi finanziari e della capacità di varare un vero piano industriale in grado di sostenerne il rilancio. Da parte mia non vi è alcuna intenzione di giustificare le responsabilità di chi ha condotto il ‘Tito Minniti’ in queste condizioni, ma non si può neppure tacere, altrimenti si diventa complici di disegni che guardano altrove, e l’aeroporto non può chiudere a causa dell’inanità del governo regionale di centrosinistra e del sindaco della Città Metropolitana.

I consiglieri regionali di maggioranza non possono fare la figura di chi sta cascando dal pero ma assumere ogni iniziativa, seguendola con puntualità, su quanto sta avvenendo ai danni di Reggio Calabria. Possiamo discutere e polemizzare quanto vogliamo – dice ancora Alessandro Nicolò – ma la chiusura del ‘Tito Minniti’ non appare molto aleatoria e la rinuncia di Alitalia a volare da e per Reggio Calabria non è una minaccia ma una concreta ipotesi. Alitalia, intanto, continua ad occupare gli slot migliori, qui e a Milano Linate, anzi, ha trasferito il volo mattutino delle 6,15 con rientro notturno alle 23,30 da Reggio a Lametia Terme, una decisione gravissima che ha ulteriormente affossato il traffico passeggeri, soprattutto quello di origine siciliana. Ma non solo – rileva il capogruppo di Forza Italia – ha tolto ai reggini un’opportunità di raggiungere in orari decenti Milano, tra cui molti imprenditori e tante persone con disabilità, adesso costrette a pernottare obbligatoriamente nella città meneghina con notevole aggravio di costi.

Se i consiglieri regionali di centrosinistra e il presidente Oliverio – continua Nicolò – preferiscono rimanere ‘usi ad obbedir tacendo’, ebbene, noi non possiamo accettare simili conclusioni. Oliverio e la sua maggioranza… silenziosa – dice ancora Nicolò – dicano ai reggini cosa faranno per scongiurare la chiusura del ‘Tito Minniti’, perché di questo di tratta, e non continuino con il loro atteggiamento dilatorio ed inconcludente a continuare a scavare la fossa all’Aeroporto dello Stretto. I tecnici della giunta Oliverio contribuiscano con i loro saperi a dare indicazioni operative, prospettive da raggiungere, congiunture in grado di non bloccare l’operatività dello scalo di Reggio Calabria, altrimenti si dimettano!  

Reggio Calabria – conclude  Nicolò – non è una città che può pazientare a lungo e Oliverio, da politico navigato qual è, se ne dovrebbe preoccupare più di ogni altro. Oggi a Roma, speriamo sia così, incontreranno il ministro Del Rio, non una ‘seconda fila’, ma un esponente di primo piano del Governo Renzi, quindi, in grado di dire una parola chiara sul ‘che fare’. Che Alitalia spa continui ad operare a Reggio Calabria è certamente importante, ma adesso il mercato del trasporto aereo offre sicuramente numerose alternative. Personalmente sono convinto dell’idea che Alitalia resti operativa su Reggio Calabria, cambiando orari e con una politica dei prezzi più ‘umana’.

Adesso però la parola tocca alla politica, a chi governa ed è in grado di decidere”.

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Sistema aeroportuale calabrese, Sculco: “Senza trasparenza non si concretizzano i piani industriali”

“Chiediamo, sul sistema aeroportuale calabrese, sulle sue  criticità e sulle sue enormi potenzialità, un impegno forte, diretto e trasparente del Governo e la piena concertazione, sulle scelte da farsi, con le istanze più rappresentative dei territori interessati, a partire dai comuni, dalle forze imprenditoriali e dai sindacati”. È quanto sostiene la consigliera regionale di Calabria in Rete Flora Sculco che aggiunge: “La trasparenza è ciò di cui si sente al momento la mancanza, e che, invece, riteniamo essere indispensabile, per addivenire alla concretizzazione di piani industriali concreti, formulati con cognizione di causa e atti a garantire sia la spesa fin qui erogata, con grandi sacrifici, dalle realtà in cui insistono gli scali che quella futura. La premessa indiscutibile, in ogni caso, è che  i calabresi hanno diritto ad avere un dignitoso sistema aeroportuale e che senza un organico, efficiente e ben strutturato  sistema aeroportuale, la Calabria non uscirà dalla preoccupante crisi economica e sociale di questi tempi difficili”. Sottolinea Flora Sculco: “Non è certo con gli slogan sulla gestione unica dei tre scali che si può fare affidamento, posto che nessuno è pregiudizialmente contrario ad una soluzione siffatta, qualora fosse frutto di piena condivisione e fornisse le necessarie  certezze che al momento neppure s’intravedono. Ciò che occorre è ascoltare le istanze dei singoli territori, valutare ‘sine ira et studio’, la progettualità proposta e rispettarne l’autonomia istituzionale e delle scelte. Le scorciatoie, specie su questo versante dei problemi, magari dettate dal desiderio di sovrapporsi ai soggetti direttamente coinvolti, sarebbero oltre modo inopportune e pericolose”.

Aeroporto dello Stretto, Nicolò: “Servono azioni concrete, non annunci”

"L’aeroporto dello Stretto non può seguire la sorte della Sogas, la Città Metropolitana non può esistere senza il suo scalo aereo. Gli attori istituzionali devono perciò chiudere con le generiche promesse e smetterla con le pacche sulle spalle: urgono azioni forti, impegni precisi, idee e progetti”. Il presidente del Gruppo di Forza Italia alla Regione, Alessandro Nicolò interviene sulla situazione di crisi dello scalo aereo reggino e sollecita quella che definisce “una svolta di concretezza, per scrivere finalmente una pagina nuova per la soluzione della vicenda”. “Non abbiamo alcune difficoltà – prosegue Nicolò – ad ammettere che il presidente Oliverio stavolta sembra mostrare in proposito buona volontà e la apprezziamo. Ma con altrettanta lealtà aggiungiamo che dalle buone intenzioni, ora bisogna subito passare ai fatti”. Aggiunge l’esponente politico: "Davanti a un quadro clinico di pre-agonia, però, non è sufficiente dire che l’aeroporto dello Stretto deve essere salvaguardato. Come s’intende intervenire concretamente? Con quali strumenti, modalità, tempi? Ci sono analisi effettuate? E programmi, piani per l’immediato e di prospettiva?”. “Non si può non concordare – aggiunge Nicolò – sul fatto che Oliverio e la Giunta debbano ragionare non in termini di soluzioni-tampone e con una visione regionale della questione. Bene: e allora ci dicano, con questo respiro più ampio, quale ruolo assegnano a Reggio nel sistema aeroportuale calabrese, quali sinergie si vogliono attuare, quali connessioni si intende attivare con gli altri mezzi di trasporto. Più che mai, al punto in cui si trova l’aeroporto di Reggio, non c’è più spazio ormai per virtuosismi di ‘annuncite’, equilibrismi e genericismi”. 

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