Anas condannata a risarcire Giusy Versace, le riflessioni dell’atleta reggina

Il verdetto del Tribunale di Roma non lascia alcuno spazio ad interpretazioni ambigue: l'Anas è stata condannare a risarcire Giusy Versace in seguito all'incidente stradale che le cambiò la vita il 22 agosto di dieci anni fa. Una decisione che l'atleta reggina, priva degli arti inferiori proprio a causa di quel drammatico episodio verificatosi sull'A3 Salerno-Reggio Calabria, ha oggi commentato con lucidità e realismo: "Non esiste alcun risarcimento che potrà mai restituirmi le gambe e cancellare questi ultimi 10 anni nei quali, con tanto dolore, ho cercato di reinventarmi una nuova vita, guardare avanti e superare tutte le difficoltà fisiche e psicologiche che questa nuova condizione mi ha posto. E' vero, sono diventata un simbolo di forza e coraggio, ma sono in pochi a sapere che dietro al mio sorriso si celano ferite profonde e indelebili". "Purtroppo quello che sono diventata, le vittorie che ho conquistato nell'atletica e l'atteggiamento positivo con cui mi rivolgo alla gente – ha affermato l'atleta" - mi è stato molto spesso rinfacciato da Anas in fase processuale. Come se io, dal 2005 ad oggi, avessi avuto solo il diritto di piangere e abbattermi. E invece, in questi anni ho capito che piangersi addosso non porta da nessuna parte, mentre aiutare gli altri e porsi nuovi traguardi mi ha dato la forza per rialzarmi. Oggi, posso solo ritenermi soddisfatta del fatto che finalmente è stata riconosciuta una colpa che spero possa, in futuro, evitare ad altri quello che è successo a me". La combattiva trentasettenne calabrese ha dimostrato nel corso del tempo grinta e determinazione, due caratteristiche che le hanno permesso di ottenere risultati eccellenti sulle piste d’atletica, sia a livello nazionale che internazionale. Nessuna donna italiana, prima di lei, aveva avuto, del resto, la capacità di gareggiare senza entrambe le gambe, amputatele a causa dei danni gravissimi provocati dal guard-rail che penetrò all'interno dell'autovettura a bordo della quale viaggiava. I magistrati, investiti del caso, hanno accolto l'istanza presentata da Giusy, rilevando che Anas "non poteva consentire la circolazione su un tratto di strada di cui aveva la custodia, senza adottare i presidi necessari ad eliminare i fattori di rischio". A questo si aggiunga che, il guard rail "era in pessime condizioni di manutenzione e presentava gravissime anomalie della messa in opera che rendevano la barriera estremamente pericolosa".

A causa di una frana, chiuso un tratto della Statale 182 in prossimità di Sorianello

’Anas comunica che, a causa di una frana, è stato chiuso provvisoriamente al traffico, in entrambe le direzioni, un tratto della strada statale 182 “delle Serre Calabre” al km 39,100, in località Sorianello, nel comune di Vibo Valentia. Le squadre di pronto intervento dell’Anas sono presenti sul posto per la gestione della viabilità e per le prime verifiche tecniche. Il traffico viene deviato temporaneamente sulla viabilità locale. L’Anas raccomanda agli automobilisti prudenza nella guida e ricorda che l`evoluzione della situazione del traffico in tempo reale è consultabile sul sito web http://www.stradeanas.it/traffico oppure su tutti gli smartphone e i tablet, grazie all`applicazione `VAI Anas Plus`, disponibile gratuitamente in “App store” e in “Play store”. Gli utenti hanno poi a disposizione la web tv www.stradeanas.tv e il numero 841-148 ‘Pronto Anas’ per informazioni sull’intera rete Anas.

 

 

 





 

Trasversale delle Serre, infruttuoso l'esito dell'incontro con l'Anas

 CHIARVALLE CENTRALE - Si è svolta nel pomeriggio di ieri a Chiaravalle, l’assemblea sulla Trasversale, indetta dal sindaco Gregorio Tino alla quale hanno preso parte i sindaci di Torre di Ruggiero, Cardinale, Argusto, il vicesindaco di Gagliato, e il capo compartimento Anas, Vincenzo Marsi. L’incontro, piuttosto infruttuoso in termine di risposte ricevute, era stato programmata con l’intento di avere qualche certezza in merito ai tempi di realizzazione dei lotti IV e IV bis, comprendenti i tratti “Torre di Ruggiero – Chiaravalle Centrale”, “Argusto – Gagliato” e la bretella “Petrizzi – Gagliato”. Nel corso del convegno, con varietà di accenti secondo le diverse opinioni, i sindaci hanno richiamato l’attenzione sulla storia ormai pluridecennale dell’arteria notoriamente incompleta, anzi a stento iniziata. Numerosi gli interventi del pubblico e dei corrispondenti di stampa, tv e radio; non è mancato l’intervento pungente di Ulderico Nisticò, che agita da molti anni il tema. Il capo compartimento Marsi ha spiegato, dal punto di vista dell’Anas, le difficoltà incontrate, e, in particolare, lo stato di commissariamento e pre fallimento della ditta appaltatrice, che non è in grado di condurre a termine il lavoro. Non meno problematica l’eventuale rescissione del contratto con conseguente avvio di una nuova procedura d’appalto, poiché ha spiegato Marsi, in tal caso si allungherebbero ulteriormente i tempi di realizzazione. L’esito della riunione sembra, quindi, aver lasciato un certo senso di insoddisfazione generale per la mancanza di certezze sulle date di agibilità della strada.

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La "Trasversale" ed i misteri della bretella

Lungo l’asse della sedicente Trasversale, le cui buffe vicende abbiamo già narrato, non sono solo quelli i misteri che nessuno spiega, e tra questi senza dubbio il più strambo è quello della Bretella.

 Dicesi, o piuttosto si dovrebbe dire Bretella un tratto di strada che dovrebbe, diciamo avrebbe dovuto collegare Gagliato con Petrizzi. Le motivazioni per cui i due borghi avvertano l’urgenza di essere collegati, mi sono ignote, stante la rarefazione della popolazione gagliatese, e poco meno quella di Petrizzi, che comunque non va a Gagliato. Primo mistero: a che serviva una strada.

 D’ora in poi vado a memoria: non ho documenti, e temo che anche il commissario Montalbano in persona stenterebbe a trovarli. Una decina di anni fa si sparse la voce che la Bretella avrebbe seguito il percorso Gagliato – Turriti – Campo; e avvennero degli espropri di terreni, con relativi ricorsi eccetera. Poi si seppe che niente valle, tutto a monte. Secondo mistero: perché cambiare strada.

 Lasciata dunque la valle del Turriti, che fine hanno fatto gli espropri? Terzo mistero: gli espropri.

 Iniziano i lavori a monte, con piloni, sbancamenti, tubi, ferro, muri di contenimento, e soldi, soldi, soldi, tantissimi soldi. Quarto mistero: quanti soldi?

 A questo punto, circa sei o sette anni fa, mi pare, muri ferro sbancamenti piloni tubi eccetera, tutto finisce nel nulla eterno, e l’erba, potente segno della Natura, si sta mangiando tutto. Quinto mistero: perché sono finiti nel nulla i sedicenti lavori?

 Sesto mistero, che non c’entra con la Bretella, ma è sempre da quelle parti: c’è una rampa all’ingresso di Gagliato che non porta da nessuna parte, però sono stati spesi denari.

ANAS, governo, regione, provincia, sindaci, giornali, intellettuali, imprenditori, agricoltori, e la magistratura, con particolare riguardo alla Corte dei conti, tutti muti eccetto Ulderico Nisticò con cui sono tutti d’accordo e poi se ne fregano. Settimo mistero.

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Di "Trasversale" solo le promesse

 Detengo un prezioso documento: la prima riunione per parlare della Trasversale delle Serre, allora detta Superstrada; e la annunziò come imminente. Era il 1968, io frequentavo ancora il Liceo.

 Quell’anno stesso m’iscrissi all’Università di Pisa, e lì feci il Sessantotto, con prolungamento l’anno seguente. Via, era troppo presto perché fosse finita la Trasversale delle Serre, siamo onesti.

 Era poi l’anno 1971 quando io, sì, proprio io, avendo in corso una complessa storia d’amore con una fanciulla abitante sul Tirreno, io, sì, proprio io, io peggio del più squallido politicante calabro, le dissi queste immortali parole o giù di lì: “Cara, sarà facile vederci, perché tra poco faranno la Trasversale delle Serre”. Vi prego di credermi, lo giuro, è vero.

 Era poi l’anno 1985, credo, e a Serra, come accadeva allora ogni anno, c’erano le elezioni comunali; venne tale Tassone Mario con un funzionario dell’ANAS, e ci dimostrò, carte alla mano, che erano stati stanziati i soldi per la Trasversale. Io, carte alla mano, feci due conti, e, presa la parola, obiettai che potevano fare esattamente un chilometro e settecento metri. Sarebbe quella specie di allargamento dalle parti di Vallelonga. Dite voi: e Vallelonga che c’entra? C’entra, perché in quegli anni tutti i sindaci dell’Istmo e dintorni volevano la Trasversale sotto casa, e il progetto cambiò una ventina di volte senza un centimetro di asfalto.

 Passò il 1971, il 1972, 3, 4, 5… 1980… 1990… Arrivò nel 1994 al potere Berlusconi con il MSI e la Lega, e in quel di Chiaravalle io, sì, proprio io, partecipai come relatore a un convegno che, presenti alcuni esponenti di quel fugace governo e dintorni, dichiarò che la Trasversale era “cantierabile”; io commentai che prendevo atto, anche in cuor mio sentivo che questa melodiosa parola era troppo strana per sembrarmi traduzione di “inizieremo i lavori domani”; e così, infatti, non fu.

 Fecero poi quella che, al massimo, possiamo chiamare Tangenziale di Chiaravalle. Arrivò il governo D’Alema (sì, o italiani, abbiamo visto anche questo!) con sottosegretario Soriero, il quale pensò bene che il traffico convulso di Argusto, nota e popolosissima metropoli, aveva bisogno di almeno due svincoli, uno ovest e uno più o meno est; e qualche miliardo di lire dell’epoca volò per soddisfare la più ridicola vanagloria.

 Si tracciò poi persino il tratto Gagliato – Argusto, che è lì, che è pronto da anni e anni, ha tutto, asfalto eccetera, però ad Argusto ne impediscono l’accesso dei veri megaliti di cemento. Davvero un mistero, che nessuno mi vuole svelare. ma il 15 novembre 2001 la stampa annunziava imminente l’apertura, entro un anno. Dal 2002 sono passati 13 anni invano.

 Aggiungiamo il tratto di Spadola e quello di Serra, e questo è tutto, dal 1968!

Una paroletta sulla qualità. La locuzione superstrada è già di per sé arcaica, roba da anni 1960, un esperimento che poi si abbandonò. Il risultato attuale è una strada a due corsie con divieto continuo di sorpasso (violato alla grande, ma divieto), sicché, se mai finirà e uno volesse davvero, come io promisi nel 1971, da Soverato raggiungere il Tirreno, e per disgrazia gli capita davanti un’Ape Piaggio, allora gli conviene di più la gloriosa murattiana, borbonica e fascista 182 con scorciatoia Filogaso!

 Alla prossima, la Bretella di Gagliato. Una barzelletta per volta, ragazzi.

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Anas: limitazioni al transito su tratti saltuari SS 106

Sono state prorogate fino al 30 aprile 2015 le limitazioni al transito su tratti saltuari della strada statale 106 Var/A in provincia di Catanzaro.  E' quanto rende noto Anas che, in un comunicato, evidenzia il permanere " di restringimenti su entrambe le carreggiate tra gli svincoli Borgia e Santa Maria (tra i km 5,000 e 11,500), tra gli svincoli di Santa Maria e Simeri Crichi (tra i km 11,500 e 17,166), tra gli svincoli di Squillace e Borgia (tra i km 0,100 e 5,000) ed infine, il restringimento a senso unico di marcia della rampa 8 dello svincolo di Germaneto (tra i km 0171 e 0,304). I provvedimenti - fa sapere Anas - si rendono necessari per consentire la prosecuzione degli interventi di manutenzione straordinaria delle scarpate, nell`ambito di lavori di realizzazione del "Megalotto 2", tra gli svincoli di Squillace e Simeri Crichi. I veicoli in avvicinamento alle aree di cantiere dovranno osservare il limite di velocità di 30 km/h e il divieto di sorpasso.

 

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