Operai minacciati con pistole in un cantiere

Hanno presentato regolare denuncia al personale del Commissariato di Polizia gli operai che stamattina, arrivati nell'area del cantiere in cui stanno lavorando per ristrutturare l'edificio che un tempo ospitava il Palazzo Comunale di Anoia Inferiore, sono stati minacciati da due sconosciuti. Il viso nascosto da passamontagna e pistole in pugno, i malviventi li hanno sollecitati a fare ingresso all'interno. Quando i lavoratori sono riusciti ad allontanarsi si sono prontamente recati a raccontare quanto successo ai poliziotti di Polistena. 

Assolti dall'accusa di abuso d'ufficio ex sindaco e membri della Giunta di Anoia

Si è concluso ieri presso il Tribunale Collegiale di Palmi il processo a carico di Antonio Napoli, ex sindaco di Anoia in carica nella consiliatura 2005/2011, nonché di alcuni membri dell’allora Giunta Comunale. La vicenda approdata in Tribunale è stata originata da una denuncia inoltrata da esponente politico di uno schieramento avverso, nella quale lo stesso ipotizzava che gli imputati avessero abusato della propria carica per adottare delibere contrarie all’interesse dell’ente, conferendo incarichi di consulenza ed assistenza legale privi di effettiva consistenza ovvero emettendo mandati di pagamento senza causali giustificative. Durante l’istruttoria dibattimentale, invero, le Difese hanno dimostrato che tali delibere – perfettamente lecite sotto il profilo normativo e regolamentare, oltreché contabile - avevano ad oggetto attività di consulenza effettivamente prestate dal professionista incaricato, ovvero si limitavano al rimborso delle spese per l’assistenza in giudizio nelle cause civili che vedevano come parte il Comune. Aderendo alle tesi difensive, pertanto, il Collegio Palmese ha pronunziato sentenza di assoluzione con la formula "perché il fatto non sussiste" nei confronti di Antonio Napoli e Giuseppe Fuda (difesi dagli Avvocati Davide Vigna e Candeloro Parrello), nonché nei confronti di De Marzo Francesco e Alessandro (difesi dall’Avvocato Anna Maria Fazzari).

 

Ennesima intimidazione ai danni di una cooperativa sociale

Non si arresta la serie di intimidazioni ai danni della cooperativa social "Giovani in vita" che opera ad Anoia, in provincia di Reggio Calabria. Persone al momento non ancora identificate hanno disegnato una croce e trascritto il cognome del direttore generale della struttura. Il macabro gesto, realizzato su un cartello fissato su un cancello dal quale si passa per accedere ai campi curati dai componenti della cooperativa, potrebbe essere stato compiuto nel corso delle scorse ore notturne. Un paio di settimane fa erano stati rubati vari strumenti di lavoro ed un trattore. Inoltre, ignoti avevano dato alle fiamme un ulivo secolare, azioni criminali che avevano indotto i vertici della coop a lanciare una raccolta di adesioni finalizzata al reperimento delle risorse economiche necessarie per riprendere l'attività con regolarità.  "Giovani in vita" dal 2013 si occupa della gestione onerosa di quasi 400 ettari di terreni coltivati ad agrumi ed uliveti sottoposti a confisca dallo Stato. 

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