Avviate le procedure per lo scioglimento di "Calabria Etica"

La Giunta regionale ha deciso di avviare le procedure per lo scioglimento della Fondazione "Calabria Etica". La decisione è stata assunta a seguito della relazione presentata dal commissario Carmine Barbaro che la Giunta regionale, presieduta da Mario Oliverio, aveva nominato nei mesi scorsi per fare chiarezza sulla situazione economico-giuridica in cui versava la Fondazione. Per avviare le procedure di scioglimento di "Calabria Etica" è stato nominato Commissario liquidatore il prof. Valerio Donato, docente di Diritto civile all'Università "Magna Grecia" di Catanzaro. Comunque il Commissario avrà cura, d'intesa con il Dipartimento "poliche sociali", di riconoscere le spettanze ai lavoratori che legittimamente hanno svolto attività lavorative. È volontá della Giunta che le poliche sociali  vengano  esercitate dai Comuni, per come previsto dalla legge 382/2000, in quanto istituzioni piú vicine ai bisogni sociali che si esprimono sul territorio. In tal senso, l'assessore delegato Federica Roccisano assumerà i provedimenti conseguenti ed attiverà una serie di incontri con i soggetti sociali ed istituzionali interessati. 

Calabria Etica, lettera di licenziamento per 254 collaboratori

Sono stati licenziati in tronco i 254 collaboratori a progetto di “Calabria Etica” che, nella giornata di ieri, si sono visti recapitare una lettera dal commissario straordinario dell’ente, Carmelo Barbato. In sostanza, sono stati dichiarati nulli tutti i contratti sottoscritti nell'ambito dei progetti relativi alla "Responsabilità sociale delle imprese in Calabria, al "Potenziamento servizio di accompagnamento aree interne", al "Sostegno delle politiche integrate a favore della famiglia" ed al "Piano di comunicazione istituzionale". Per i lavoratori non si è trattato di un fulmine a ciel sereno, dal momento che il provvedimento era stato anticipato nelle settimane scorse durante una riunione nella quale, il commissario Barbaro aveva informato i 4 capi progetto di aver preso atto di una comunicazione del dipartimento Lavoro della Regione, nella quale si evidenziava che i contratti assunti dalla Fondazione erano da ritenersi “ nulli, in quanto carenti di presupposto economico e convenzionale”.

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Calabria Etica, Ruberto: “Disposto a tutto per salvare i 250 ragazzi”

Pasqualino Ruberto non ci sta e spiega, nel corso di una conferenza stampa appositamente convocata, il suo punto di vista. Soprattutto si concentra su quei lavoratori che, a pochi giorni dalla Pasqua, hanno visto annullati i loro contratti. Una notizia che, per gli operatori dei 4 progetti ‘cancellati’, significa problemi economici inaspettati. “Se si vuole distruggere la mia credibilità politica è un conto, ma mettere fuori 250 persone è un’altra cosa. Sono disposto a pagare qualunque prezzo per salvare questi ragazzi” afferma l’ex presidente di Calabria Etica, il quale precisa che, almeno stavolta, “si parla sulla base di numeri esatti e non di illazioni” perché “sono 254 i contratti effettuati nel novembre del 2014, di cui 60 firmati da lametini, non si tratta delle <<700 assunzioni a ridosso delle elezioni>> delle quali si è a lungo parlato”. Contratti che, ad avviso di Ruberto, sarebbero stati siglati, a seguito dell’approvazione del progetto con Pec contenente tutti i dati necessari, rispettando tutte le regole e tutte le procedure amministrative. Ruberto non risparmia nessun dettaglio e puntualizza che “le uniche due condizioni, richieste dalla Comunità Europea, perché un ente sia definito in house sono che il 100% del suo capitale sia regionale e il pieno controllo della stessa Regione sull’Ente. Condizioni che Calabria Etica ha sempre rispettato, firmando per i suoi progetti una convenzione fra Ente e Dipartimento che presupponeva l’erogazione dei fondi in risposta al completamento dell’iter burocratico. E’ ovvio che, qualora si dovesse presentare una problematica di tipo amministrativo, è possibile in qualsiasi momento bloccare il progetto. Ma, per quanto riguarda i 4 progetti appena revocati, erano stati avviati a novembre e scadevano a  maggio, fra circa 40 giorni: perché – si domanda Ruberto - se si era verificato un problema nell’iter, la revoca arriva solo ora? E soprattutto, visto che questo tipo di iter viene portato avanti dal 2011 con le medesime modalità, impiegando davvero, e con successo, 700 unità, perché non era mai successo niente del genere?”. L’aspirante candidato a sindaco di Lamezia Terme opera poi un parallelismo con la Fondazione Terina e la Fondazione Campanella sottolineando che, anche nel caso di difficoltà nel pagamento degli stipendi, in questi casi non sono mai stati rescissi i contratti dei lavoratori. Come si ricorderà, nella fattispecie inerente Calabria Etica, ‘l’azzeramento’ dei contratti è stato tecnicamente motivato con la mancata ‘repertoriazione’ dei progetti. Per Ruberto, che ha negato qualsiasi ipotesi di “distrazione di fondi”, quello di ieri è stato “il giorno più brutto della vita” perché avrebbe visto “disperarsi” ragazzi per i quali quel contratto era l’unica fonte di sostentamento.

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Annullati 250 contratti di Calabria Etica

Annullati i progetti “Responsabilità sociale imprese in Calabria”, “Potenziamento per rendere accessibile l’informativa sociale”, “Sostegno delle politiche integrate a favore della famiglia (Centri famiglia)” e “Piano di comunicazione istituzionale”; a casa i 250 collaboratori (co.co.pro.) "assunti" nel periodo antecedente le elezioni regionali. È questo l’esito della riunione fra il commissario della Fondazione Calabria Etica Carmelo Barbaro e i 4 capi progetto, svoltasi a seguito della convocazione dello stesso Barbaro, che avrebbe preso atto di una comunicazione del dirigente generale del dipartimento Lavoro, Antonio Nicola De Marco. Alla base della decisione ci sarebbe il fatto che i progetti non sarebbero mai stati repertoriati. Resta da capire se i lavoratori intraprenderanno azioni volte a riscuotere le spettanze relative ai mesi di lavoro svolto.

 

 

 

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Calabria Etica, Ruberto smentisce di essere indagato

Di seguito, la nota di Pasqualino Ruberto che smentisce di essere indagato per abuso d’ufficio in merito alle vicende di Calabria Etica.

“Apprendo dalla stampa di una mia presunta iscrizione nel registro degli indagati che non mi è stata assolutamente comunicata. Se e quando dovessi essere notiziato  di un mio coinvolgimento in una indagine ufficiale, sarò io stesso nell’immediatezza a chiedere di essere ascoltato dal magistrato per chiarire ogni aspetto della vicenda e per difendere la mia onorabilità e quella dei collaboratori di Fondazione Calabria Etica. A margine della vicenda non posso fare a meno di rilevare come appaia quanto meno singolare che la stampa abbia conoscenza di  ipotetici iscrizioni di soggetti nel registro degli indagati prima che gli stessi interessati ne siano messi a conoscenza. Così come è apparso singolare che sempre la stampa, con uscite ad orologeria, abbia avuto conoscenza di vari passaggi all’interno della procura di fascicoli aperti e fascicoli chiusi. E tutto ciò accade guarda caso in piena campagna elettorale che vede la mia persona correre per la candidatura a sindaco di Lamezia Terme. A chi giova tutto questo? Se qualcuno pensa di intimidirmi con processi mediatici e con indiscrezioni che anticipano il corso stesso della giustizia, sappia che tutto ciò non accadrà. Nessuno mi intimidisce, la gente capisce e sa discernere bene tra i processi mediatici e la realtà dei fatti. Stiano sicuri i miei avversari politici e non temano i miei elettori: tutto mi rende più forte e determinato e continuerò la mia battaglia per la guida della città; anche se ho capito che in questa campagna elettorale dovrò combattere contro facili strumentalizzazioni tendenti a demolire la mia persona; la mia squadra ed a scoraggiare eventuali miei alleati. Viviamo purtroppo in uno strano Paese dove mentre sottosegretari, ministri, governatori indagati, e alte cariche istituzionali regionali condannati o rinviati a giudizio imperano indisturbati nella gestione del loro potere, allo stesso tempo si cerca di demolire mediaticamente e non solo, chi è incensurato e non ha mai avuto problemi con la giustizia. Che la giustizia faccia finalmente il suo corso ma che lo faccia nel pieno rispetto delle regole della democrazia evitando di alterare, in un contesto di piena campagna elettorale, le libere espressioni di partecipazione politica ed amministrativa. La fiducia in tal senso verso la magistratura non viene mai meno. Ci aspettiamo di tutto e di più, ma questo tutto e di più ci renderà ancora più forti agli occhi dei cittadini lametini che stanno capendo fino in fondo che si è costruito uno strano modo tendente ad ‘azzoppare’ la mia volontà a mettere la mai passione,  il mio impegno e la mia competenza al servizio della città. Speriamo che gli attacchi alla mia persona non abbiano conseguenze scellerate sui collaboratori di Fondazione Calabria Etica e che non si usi in maniera impropria, il potere amministrativo e gestionale per far venir meno loro un’opportunità di lavoro anche se a progetto e non si faccia passare ciò che è stato da sempre un iter amministrativo come una eventuale inappropriata gestione che avrebbe solo finalità politiche. Resta un mio grande vanto aver gestito la Cosa pubblica nel pieno rispetto di norme e regolamenti vigenti”.

 

Calabria Etica, i nomi dei collaboratori "Serresi"

Nell’esercito dei circa 700 collaboratori contrattualizzati da Calabria Etica figurano, anche, 12 serresi, 3 sorianellesi, 2 brognaturesi, 2 simbariani, 2 arenesi, 1 gerocarnese, 1 sannicolese. Negli elenchi, disponibili sul sito della fondazione http://www.calabriaetica.org, oltre alle generalità dei collaboratori sono riportate le mansioni, la tipologia d’incarico ed i compensi percepiti. Di seguito i Pdf dei 7 progetti nei quali figurano i collaboratori originari del circondario delle Serre:  

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Calabria etica, Ruberto: "Campagna mediatica con finalità politiche"

"Al momento non mi è stata notificata alcuna notizia di indagini di nessuna natura sulla mia persona". Lo dichiara l'ex Presidente di Calabria Etica, Pasqualino Ruberto, in una nota diffusa dal suo legale Francesco Pagliuso e ripresa dall’Ansa. “Qualora la notizia stessa - sostiene Ruberto - dovesse risultare fondata, l'ipotesi mi lascia tranquillo e ritengo corretto e giusto che la giustizia faccia il suo corso, riponendo piena fiducia negli organi inquirenti. Non posso fare a meno di rilevare, tuttavia, che quello che viene riportato come notizia, notizia non sia, in quanto la stessa non sarebbe altro che un percorso ordinario di una procedura d'indagine conoscitiva, avviata da una stucchevole e costante campagna mediatica, che ha avuto una finalità prettamente politica. La mia candidatura a sindaco della città di Lamezia Terme – spiega ancora Ruberto - continua a dare fastidio a chi vuole tenere la città sotto un dominio trasversale che ha provocato, fino ad oggi, mancanza di sviluppo e vassallaggio. Sono preoccupato per me e per la mia città, perché si tende a distruggere un uomo e la sua credibilità, il suo lavoro e la sua reputazione, solo perché candidato a sindaco. Proprio in considerazione di ciò, visto l'utilizzo politico delle notizie e onde evitare giudizi sommari e processi mediatici, pur nel massimo rispetto del diritto dell'informazione – conclude Ruberto - auspico la massima correttezza da parte di tutti gli attori coinvolti".

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Calabria Etica, la Procura di Catanzaro apre un'inchiesta

Al momento non ci sono indagati, ma la Procura della Repubblica di Catanzaro ha aperto un'inchiesta sulle assunzioni effettuate da Calabria etica. Il procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri ha disposto l'acquisizione di una serie di documenti che saranno vagliati dai carabinieri del Nucleo investigativo Sanità e Ambiente. Nei giorni scorsi la giunta regionale, guidata da Mario Oliverio, aveva stabilito il commissariamento dell'ente in house, piazzando Carmelo Barbaro al posto di Pasqualino Ruberto.

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