Affondato un peschereccio: due persone salvate dalla Capitaneria di porto

Un peschereccio, della lunghezza di 13 metri, è affondato nel pomeriggio di lunedì al porto di Vibo Marina dove era ormeggiato. L'ipotesi più probabile è che sia stato investito accidentalmente da un'altra imbarcazione. Sul natante inabissatosi ed appartenente ad un vibonese, Oreste Basile, erano presenti in due. Entrambi sono stati salvati dai militari della Capitaneria di porto impegnata in queste ore nell'accertamento delle ragioni all'origine del sinistro e nelle procedure tese a recuperare la barca naufragata.  

Abusivismo: sequestrata porzione di uno stabile

La Polizia Giudiziaria della Capitaneria di Porto di Reggio Calabria ha eseguito il sequestro preventivo disposto dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della Procura della Repubblica, di una porzione di un’immobile realizzato in località Cannitello del Comune di Villa San Giovanni e più precisamente di: un’elevazione costituente il terzo piano fuori terra; una scala in cemento armato; un sottotetto costituente la copertura dell’intero fabbricato. Le complesse e prolungate attività di indagine coordinate dal magistrato titolare delle indagini della locale Procura, Sara Amerio, hanno fatto emergere, secondo gli inquirenti, la realizzazione di manufatti mantenuti ed utilizzati in difformità rispetto a pregresse concessioni edilizie e l’assenza del nulla osta della competente Autorità in relazione all’occupazione di suolo demaniale marittimo, edificazioni di opere mai condonate con l’ulteriore realizzazione senza autorizzazione di un terzo piano fuori terra. Le indagini, sostengono gli investigatori, hanno consentito di accertare  presunte responsabilità a carico del tecnico progettista della ditta, il quale  avrebbe prodotto documentazione tecnica ideologicamente falsa e fuorviante tale da prevedere opere strutturali in contrasto con le previsioni del Piano di Assetto Idrogeologico della Regione Calabria. Sono state inoltre accertate, sostengono gli inquirenti, nei confronti del Dirigente dell’Ufficio Tecnico comunale di Villa San Giovanni, che risulta tra i 5 indagati del relativo procedimento penale, in ordine ai reati di abuso d’ufficio, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, oltre che in concorso con gli altri per le violazioni demaniali, paesaggistiche ed edilizie. Le contestazioni addebitate, sulla scorta di quanto ricostruito dagli investigatori, al responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Villa San Giovanni si riferiscono al fatto di aver intenzionalmente procurato un vantaggio ai proprietari dell’immobile, consentendo, la possibilità di edificare (dove con il termine edificare va inteso l’aumento di volumetria di un’immobile già esistente) in una zona turistica e di particolare pregio paesaggistico (località Cannitello di Villa San Giovanni)  in palese violazione  ai vincoli a cui è sottoposta la località, norme che di fatto prevedono la inedificabilità  avendo di conseguenza formato concessioni  edilizie  chiaramente in contrasto con le norme dettate dal P.A.I. Calabria che introduce criteri di inedificabilità della zona e il divieto di realizzazione di nuove opere conseguentemente ad interventi di demolizione. 

Ritrovato in mare il cadavere della donna scomparsa sabato scorso

Il corpo senza vita di una 48enne di nazionalita` russa e` stato ritrovato a tre miglia a largo dalla costa di Scalea (CS) grazie alla segnalazione fatta da un diportista. La vittima, giunta in Calabria con il marito per trascorrere un periodo di vacanza, sabato scorso era stata trascinata in mare da un'onda anomala mentre si trovava in spiaggia. Trascinata a largo, della donna che a quanto pare non sapeva nuotare, non si`saputo piu`nulla. Fino al ritrovamento del cadavere tutte le ricerche effettuate dalle forze dell'ordine e dalla capititaneria di porto di Maratea (PZ) si erano rivelate infruttuose.

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Abusivismo: sequestrati un pontile e due strutture sulla spiaggia

Le attività di controllo dei militari della Capitaneria di Porto di Reggio Calabria hanno messo nel mirino alcune aree in concessione ad alcune ditte per il rimessaggio imbarcazioni, cantieri nautici e campi boe. Durante gli accertamenti alle aree in concessione ad una ditta di Pellaro, si è accertato, secondo la ricostruzione degli inquirenti, che la stessa ha realizzato ed utilizzato senza alcuna autorizzazione demaniale e/o urbanistica alcune opere/strutture. I militari hanno posto sotto sequestro preventivo un pontile in legno e metallo utilizzato per le attività nautico-diportistiche per un ingombro di circa 20 metri quadri, e 2 manufatti, per un ingombro di circa 37 metri quadri, asserviti da corrente elettrica ed adibiti a punto di riparo e ristoro poggiati su base cementizia. Ulteriori accertamenti sono stati effettuati in mare con l’ausilio di mezzi nautici e di un aereo della Guardia Costiera per verificare l’esatto ingombro complessivo. Dagli accertamenti è emersa una notevole occupazione abusiva di specchio acqueo con posizionamento di corpi morti/boe con annesse unità navali ormeggiate. Gli abusi in questione, oltre ad essere stati riferiti in Procura per gli abusi penali a carico del titolare della società, sono stati altresì riferiti al servizio demanio marittimo del Comune di Reggio Calabria, competente alla gestione del demanio marittimo, per le opportune azioni di competenza relativamente al calcolo degli indennizzi ed all’avvio del procedimento amministrativo di contestazione degli addebiti. Le attività di polizia giudiziaria sono state convalidate dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Reggio Calabria. Le strutture/manufatti poste sotto sequestro sono state affidata in custodia giudiziale senza facoltà d’uso all’indagato G.C. (1956)

Mancavano concessioni demaniali: stabilimenti balneari sequestrati fra Ricadi e Tropea

Due stabilimenti balneari privi delle autorizzazioni necessarie per occupare aree del Demanio sono stati individuati dai militari della Guardia di Finanza e della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia. Le strutture erano ubicate fra Ricadi e Tropea. Ombrelloni e sedie a sdraio sono stati sequestrati e rimossi, contestualmente alla denuncia notificata a carico di due soggetti. Analogo provvedimento è stato eseguito nei confronti di un terzo lido, che ricadeva su un suolo vasto 700 metri quadri nonostante la licenza di cui disponeva avesse ad oggetto una porzione di terreno meno ampia.  Le verifiche effettuate, inoltre, hanno permesso di accertare la violazione di quanto disposto in materia di sicurezza dall'ordinanza emessa dalla Capitaneria di Porto. Trasgressioni che hanno reso necessaria l'elevazione di multe per un importo pari a 2000 euro. 

Velista soccorso dalla Capitaneria di Porto al largo di Tropea

Personale della Capitaneria di porto ha prestato aiuto ad un uomo di nazionalità statunitense nello specchio di mare antistante Tropea. Il velista, mentre si trovava su un'imbarcazione a vela, ha avvertito un malore di natura cardiorespiratoria. Una motovedetta si è mossa per raggiungere la barca e, una volta prelevato il cittadino americano, lo ha condotto fino al molo di Tropea da dove, grazie ad un'ambulanza del 118, è stato subito trasportato in ospedale. il natante formava un drappello di barche provenienti dall'isola di Stromboli ed in viaggio verso Tropea. 

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