Dai carabinieri uova di Pasqua per i bambini poveri

I carabinieri della Stazione di Petilia Policastro (Kr) hanno donato trenta uova di pasqua alla locale Caritas, al fine di distribuirle ai bambini bisognosi.

La donazione è avvenuta presso gli uffici del Comando stazione, alla presenza di Antonio Floccari ed Erminia Minnelli, rispettivamente presidente e socia dell’associazione “Il buon Samaritano” di Petilia Policastro che, insieme alla Caritas, si occupa del sostentamento delle famiglie petiline meno abbienti.

Floccari ha ringraziato l’Arma locale per la vicinanza che, con questo gesto, ha voluto dimostrare in questo particolare momento di difficoltà ed ha assicurato che le uova donate saranno distribuite a 24 bambini di età compresa tra i 2 e i 10 anni; auspicando che, ad emergenza sanitaria terminata, tutti i bambini e i genitori possano personalmente ringraziare i carabinieri per il nobile gesto.

Coronavirus, famiglie in difficoltà: i carabinieri consegnano alimenti

In questi giorni di piena emergenza capita spesso che i carabinieri compiano gesti di assistenza e vicinanza alle popolazioni, andando ben oltre i compiti istituzionali.

E’ ciò che sta accadendo a San Demetrio Corone (Cs), dove i militari della locale Stazione stanno supportando la Croce rossa nella consegna di generi di prima necessità e farmaci salvavita agli anziani ed a tutti coloro i quali versano in uno stato di necessità.

In particolare, ieri, gli uomini dell’Arma hanno consegnato generi alimentari a tre famiglie residenti  in zone periferiche e difficili da raggiungere.

Grande è state la sorpresa dei beneficiari, che hanno accolto i carabinieri con sincera gratitudine.

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Vanno al cimitero e si fermano a parlare, 6 persone sanzionate nel Vibonese

Sei cittadini di Tropea sono stati sanzionati dai carabinieri della locale Stazione, nell’ambito dei controlli per la prevenzione dall’infezione da coronavirus.

I sei sono stati sorpresi a chiacchierare davanti al cimitero, dopo la consueta visita ai cari defunti, in occasione della domenica delle Palme.

I militari dell’Arma, infatti, hanno notato che diverse persone, piuttosto che limitarsi ad una visita rapida, rimanendo alle distanze consentite, si intrattenevano incuranti dell’emergenza in atto.

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Un bambino lascia uno striscione d'incoraggiamento davanti alla caserma dei carabinieri

“W i Carabinieri, W l’Italia, andrà tutto bene”.

E’ questo il testo di uno striscione che i carabinieri della Stazione di Bisignano (Cs) hanno trovato stamattina davanti la porta della caserma.

Sicuramente il dono di un bambino: un piccolo gesto, ma carico di un profondo significato, a dimostrazione della vicinanza della popolazione all’Arma, sempre in prima linea al fianco dei cittadini, anche in questo periodo di emergenza

Impegnati in controlli per il rispetto delle misure anti contagio, i carabinieri salvano la vita ad bambino

Le urla di una giovane donna e dei vicini di casa, un bambino che non riesce più a respirare, ieri sera il silenzio per le strade di Polistena (Rc) dovuto ai ristretti movimenti del periodo, è stato rotto da grida di disperazione e paura.

 Un bambino di meno di due anni, in preda a convulsioni e febbre alta, improvvisamente ha smesso di respirare all’interno della sua casa, provocando il panico della giovanissima madre e della giovane nonna.

Disorientati e altrettanto spaventati, i vicini di casa si sono subiti avvicinati all’abitazione per prestare aiuto ma, fortunatamente, proprio in quei difficili frangenti, passava nelle vicinanze una pattuglia dei carabinieri della Compagnia di Taurianova, con a bordo il comandante e un addetto della Stazione di San Giorgio Morgeto.

I due carabinieri, prontamente accorsi, vista la grave situazione e constatato che l’ambulanza non sarebbe arrivata abbastanza velocemente, hanno subito preso in braccio il bambino, caricandolo nella macchina di servizio, per portarlo immediatamente al locale ospedale.

Durante il tragitto i militari hanno anche praticato le manovre di rianimazione, di massaggio cardiaco e respiratorie, al fine di mantenere attive le funzioni vitali del piccolo, nel frattempo avvisando il pronto soccorso del loro arrivo.

Una volta giunti all’ospedale i sanitari hanno preso in carico il bambino fornendogli le cure del caso, riuscendo a risolvere definitivamente la situazione.

All’ospedale sono poi arrivati anche i familiari che, ancora sotto shock, hanno ringraziato i carabinieri e i sanitari.

Un grande spavento per tutti, con la vita di un bambino a rischio ma ora completamente fuori pericolo, anche grazie al contributo dei carabinieri che, nel corso di uno dei tanti servizi di pattuglia per controllare il rispetto delle prescrizioni imposte a salvaguardia della salute di tutti, sono intervenuti in modo rapido ed efficace anche per salvare una piccola vita umana da un altro tipo di pericolo. 

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Coronavirus: la segreteria nazionale Sim carabinieri chiede il tampone per le forze dell'ordine

«La segreteria nazionale Sim carabinieri, su richiesta della segreteria regionale Calabria, scrive al presidente Santelli e chiede un incontro immediato in merito alla richiesta di effettuare il tampone Covid19 a tutte le forze dell'ordine».

È quanto afferma il segretario nazionale Sim (Sindacato italiano miliari) carabinieri Antonio Aprile che chiede di effettuare il tampone ai militari dell'Arma che operano in Calabria.

«Tale necessità sottintende una misura cautelativa al fine di garantire la giusta serenità agli operatori della Pubblica Sicurezza poiché, essendo in prima linea con il nostro lavoro e nel contatto frequente con le persone a seguito dei diversi controlli per l'emergenza Covid-19, si rischia di diventare portatori asintomatici. In tal caso – sottolinea Aprile - raccogliere i dati che derivano dal test dei tamponi Covid19 è di fondamentale importanza al fine di comprenderne l’andamento del contagio, nonché lo sviluppo del virus in tutta la Regione Calabria. Non si tratterà solo di dati rappresentativi della diffusione del coronavirus, bensì di dati effettivi al fine di prevenire ulteriori contagi.

Di ulteriore importanza è la raccomandazione dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità), che consiglia caldamente di sottoporre al test “il maggior numero possibile di persone, perché il coronavirus può essere trasmesso sia dalle persone che presentano sintomi sia dai paucisintomatici, cioè quelli che ne manifestano pochi al punto da essere considerati asintomatici”.

Pertanto, ritengo che sia una misura cautelativa da adottare soprattutto nei casi di frequente esposizione degli operatori della Pubblica Sicurezza».

Controlli a tappeto sulla Statale 106, sanzionati 13 automobilisti

Proseguono senza sosta i controlli dei carabinieri della Compagnia di Bianco (Rc) sulla strada statale 106.

Durante le attività, i militari hanno sanzionato 13 automobilisti per circolazione a velocità non adeguata, sorpasso con striscia longitudinale continua e uso del cellulare alla guida.

Pratiche scorrette che, molto spesso, sono alla base di incidenti stradali, anche mortali. Soprattutto quando le caratteristiche della strada e del traffico – come nel caso della Ss 106 – non sono d’aiuto.


Inoltre, ieri pomeriggio, i carabinieri di Bianco hanno effettuato due posti di blocco all’altezza di Brancaleone e San Luca, con dieci militari, contemporaneamente impegnati, a filtrare il traffico alla ricerca di auto sospette.

Quasi 70 i mezzi controllati, ai cui conducenti è stato ricordato di procedere con cautela, di allacciare le cinture e di non usare il cellulare alla guida.

I controlli proseguiranno anche nelle prossime settimane, sempre con lo stesso fine: ridurre il numero degli incidenti sulla statale Jonica – troppo spesso teatro di tragedie – e sensibilizzare gli utenti della strada ad una maggiore attenzione quando sono alla guida.

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L'Arma dai carabinieri ricorda la medaglia d'oro Carmine Tripodi

Si svolgerà alle ore 10.30 di oggi, in località Ponte Cucuzza di San Luca  la commemorazione del 35° anniversario dell’omicidio del brigadiere Carmine Tripodi, medaglia d’oro al valor militare, con la resa degli onori e la deposizione di una corona presso il monumento eretto in sua memoria.

Alle ore 11.00 nella chiesa Santa Maria della Pietà di San Luca, sarà celebrata la funzione religiosa officiata da mons Francesco Oliva, vescovo della diocesi di Locri–Gerace, alla presenza delle autorità civili, miliari e giudiziarie del distretto reggino e del circondario di Locri.

Successivamente, alle 11.45, ci sarà la deposizione di un cuscino di fiori al monumento ai caduti nei pressi della casa comunale, ed infine, alle ore 12.00 ci sarà la deposizione di una corona presso il monumento “Brig. M.O.V.M. Carmine Tripodi” nell’omonima piazza di San Luca.

La cerimonia commemora la medaglia d’oro al valor militare, Carmine Tripodi, nato a Torre Orsaia (SA) il 14 maggio 1960. Arruolato nell’Arma dei carabinieri il 14 luglio 1977, prestò servizio presso la Compagnia di Bianco, la Squadriglia Carabinieri di Motticella e, da ultimo, dall’8 gennaio 1982, al comando della Stazione carabinieri di San Luca. Fu fortemente impegnato con determinazione e grande professionalità ad arginare l’ondata dei sequestri di persona sui crinali dell’Aspromonte riuscendo ad assicurare alla giustizia i rapitori dell’ingegnere napoletano Carlo De Feo, tenuto prigioniero per 395 giorni sulle montagne reggine. Alle 21.00 del 6 febbraio 1985, mentre stava andando, a bordo della propria autovettura, presso la caserma della Compagnia Carabinieri di Bianco subì, in località Cucuzza di San Luca, un agguato ad opera di tre malviventi che, dopo aver bloccato il passaggio del mezzo, esplosero all’indirizzo dell’auto numerosi colpi di lupara, attingendo mortalmente il militare e dileguandosi. Seppur ferito a morte, il sottufficiale reagì coraggiosamente esplodendo alcuni colpi con la propria arma, ferendo almeno uno dei malviventi in fuga, per poi accasciarsi esanime all’interno della sua autovettura. Il 5 giugno 1986, in occasione della Festa dell’Arma dei carabinieri celebrata in Roma, il presidente della Repubblica ha conferito alla memoria del brigadiere Carmine Tripodi la “Medaglia d’Oro al Valor Militare” con la seguente motivazione: “Comandante di Stazione distaccata, già distintosi in precedenti operazioni di servizio contro agguerrite cosche mafiose, conduceva prolungate, complesse e rischiose indagini che portavano all’arresto di numerosi temibili associati ad organizzazioni criminose, responsabili di gravissimi delitti. Fatto segno a colpi di fucile da parte di almeno tre malviventi, sebbene mortalmente ferito, trovava la forza di reagire al proditorio agguato riuscendo a colpirne uno, dileguatosi poi con i complici. Esempio di elette virtù militari e di dedizione al servizio spinto fino al sacrificio della vita. San Luca, 6 Febbraio 1985.”

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