Scoperto bar abusivo, scattano le sanzioni

La polizia amministrativa della Questura di Crotone ha effettuato una serie di controlli, al fine di verificare il rispetto di norme e regolamenti nello svolgimento di varie attività commerciali.  

In particolare, nel quartiere Acquabona, gli agenti hanno sottoposto a verifica un bar, il cui titolare, sprovvisto della prescritta autorizzazione comunale, esercitava l’attività di somministrazione di alimenti e bevande abusivamente. Pertanto, in seguito alla contestazione della violazione, è stata applicata la prevista sanzione pecuniaria.

Inoltre, nel locale, sono stati rinvenuti e sequestrati quattro totem destinati al gioco, per i quali non era stata rilasciata alcuna autorizzazioni. Anche in questo caso, è stata applicata una sanzioni amministrative. 

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Sorpreso in sagrestia con indosso abiti talari e paramenti: arrestato

Furto aggravato, danneggiamento aggravato e resistenza a pubblico ufficiale. Queste le accuse con le quale un 27enne di nazionalità romena è stato arrestato dalla polizia a Crotone.

L’arresto è avvenuto in una chiesa del centro storico pitagorico, dove gli agenti, intervenuti in seguito a una segnalazione, hanno sorpreso l’indagato, con indosso un abito talare e i paramenti religiosi, intento a rovistare nella sagrestia, dopo aver aperto e danneggiato l’offertorio e un mobile, dal quale avrebbe sottratto i soldi delle offerte e il calice sacerdotale.

Il 27enne, alla vista degli agenti, si sarebbe barricato nella sagrestia. Dopo averlo invitato più volte a uscire, la polizia ha scardinata la porta e bloccato l’uomo con la minaccia di usare la pistola ad impulsi elettrici Taser.

Pertanto, l’indagato che durante la permanenza in sagrestia si sarebbe impossessato, indossandoli, di altri cinque abiti talari, è stato tratto in arresto e associato alla casa circondariale del capoluogo pitagorico.

Va in caserma a minacciare la compagna che lo sta denunciando per maltrattamenti, arrestato

I carabinieri della Stazione di Crotone Principale hanno arrestato, in flagranza, per maltrattamenti in famiglia, un 56enne del luogo.

In particolare, la convivente dell’uomo si trovava in caserma, insieme al figlio 13enne, per denunciare i maltrattamenti subiti, quando sarebbe arrivato l’indagato, il quale, una volta nella sala d’attesa della Stazione, avrebbe iniziato a inveire contro la donna, minacciandola anche di morte. I carabinieri hanno, quindi, bloccato l’uomo, sottoponendolo al test con l’etilometro, dal quale sarebbero emersi valori doppi rispetto a quelli previsti dalla legge.

Le ulteriori verifiche investigative hanno permesso di fare luce sulle presunte vessazioni, per lo più psicologiche, subite dalla donna da diversi anni..

Pertanto, il 56enne è stato tratto in arresto per maltrattamenti in famiglia e contestualmente denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Crotone per guida in stato di ebbrezza alcolica.

Al termine della attività di rito è stato quindi condotto nella locale casa circondariale di Crotone, dove è stato ristretto in attesa dell’udienza di convalida.

Extracomunitario va in questura per chiedere protezione internazionale, ma viene arrestato perché ricercato

La Squadra mobile di Crotone ha dato esecuzione ad un ordine di carcerazione emesso il 6 luglio scorso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lamezia Terme, a carico di un cittadino nigeriano di 36 anni, il quale, in seguito a una condanna definitiva per furto aggravato, lesioni personali ed altro, dovrà espiare una pena di 1 anno e 7 mesi di reclusione.

L’extracomunitario si era presentato presso l’ufficio immigrazione della Questura pitagorica per richiedere la protezione internazionale ma, dagli accertamenti, è emerso che era ricercato.

Pertanto, dopo la notifica del provvedimento, l’arrestato è stato tradotto nella casa circondariale di Crotone.  

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Deve scontare 15 anni di reclusione: arrestato

La Squadra mobile di Crotone ha rintracciato e tratto in arresto C.S., 56 anni,  crotonese, dando esecuzione ad un ordine di carcerazione emesso lo scorso 15 novembre dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Catanzaro.

L’uomo deve scontare la pena di 9 anni di reclusione, inflittagli con la condanna di primo grado, poi confermata in appello, emessa a seguito dell’ operazione “Sommelier”,  effettuata  dalla Squadra mobile pitagorica il 22 maggio 2018 che, con l’esecuzione di 22 misure cautelari, aveva smantellato un’organizzazione criminale, operante nel capoluogo, dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti, soprattutto cocaina. Nel corso delle indagini, era stato documentato, tra l’altro,  come, in diverse occasioni, anche la figlia tredicenne di uno degli arrestati venisse impiegata nella preparazione e nella cessione della droga.

Ulteriori pene sono state inflitte all’arrestato con altre sentenze di condanna, per violazione della legge sulle armi, minacce, favoreggiamento personale, fabbricazione e commercio abusivi di materie esplodenti, maltrattamenti nei confronti di familiari, ed altro,  per cui la pena complessiva da scontare è stata determinata in 15 anni di reclusione.

Pertanto, l’uomo è stato rintracciato e, dopo le formalità di rito, è stato associato alla casa circondariale di Crotone.

Maltrattamenti in famiglia, 44enne in manette

I poliziotti della Questura di Crotone hanno tratto in arresto un 44enne del luogo, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale pitagorico,  su richiesta della Procura della Repubblica crotonese, per i reati di maltrattamenti in famiglia, violenza privata, resistenza a pubblico ufficiale e porto di armi o oggetti atti ad offendere.

Dalle indagini, avviate in seguito alla denuncia della compagna e a vari interventi effettuati dagli agenti, è emerso che l’uomo, in svariate occasioni, avrebbe offeso e minacciato – anche con coltelli - la donna, la madre e la figlia della presunta vittima. 

In almeno tre episodi, le forze dell’ordine avevano allontanato dall’abitazione familiare l'uomo che, in una circostanza, aveva opposto resistenza alla polizia.

Dopo le formalità di rito, l’arrestato è stato associato alla locale casa circondariale.

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Egiziano arriva in Calabria con un barcone e viene arrestato perché ricercato

La Squadra mobile di Crotone ha tratto in arresto un egiziano di 34 anni, destinatario di un ordine di carcerazione emesso nell’aprile 2017 dalla Procura della Repubblica di Milano, per una condanna definitiva a 3 e 4 mesi di reclusione, per concorso in ricettazione. 

L’extracomunitario era giunto al porto di Crotone con una imbarcazione, lo scorso 3 novembre, insieme ad altri 455 clandestini di varie nazionalità, ed era stato collocato presso il Cara di Isola Capo Rizzuto per i consueti adempimenti curati dall’Ufficio immigrazione.

Gli accertamenti dattiloscopici effettuati dalla polizia scientifica hanno consentito di accertare la pregressa presenza dello straniero sul territorio nazionale, in particolare a Milano, dove aveva commesso un reato, per il quale era stato processato e condannato.

Pertanto, dopo le formalità di rito, l’arrestato è stato condotto nella locale casa circondariale.       

Tentato furto negli uffici del Giudice di pace di Crotone, manette per un 51enne

Gli agenti della Questura di Crotone hanno tratto in arresto un uomo di 51 anni di San Giovanni in Fiore (Cs), in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip presso il Tribunale di Crotone, in riferimento a due episodi avvenuti nel capoluogo pitagorico.

Il primo,  avvenuto il 6 giugno scorso negli uffici del Giudice di pace, riguarda un presunto tentativo di furto, dal momento che l’indagato avrebbe sottratto il portafogli ad un’impiegata, alla cu vista si sarebbe dato a precipitosa fuga, lasciando cadere il portafogli, recuperato dalla presunta vittima.

Inoltre, l’uomo è indagato per il furto avvenuto il 12 ottobre scorso all’interno di un b&b dove si sarebbe introdotto furtivamente e dopo aver rovistato nelle borse di due clienti, avrebbe sottratto circa 1000 euro in contanti e documenti personali delle vittime.

Grazie soprattutto alle immagini del sistema di videosorveglianza cittadino per il primo evento e ai filmati dell’analogo sistema della struttura ricettiva per il secondo episodio, è stato possibile acquisire sufficienti elementi di responsabilità a carico dell’uomo, il quale, peraltro, il 25 ottobre scorso, era stato destinatario della misura del foglio di via obbligatorio emesso dal Questore, con divieto di far ritorno a Crotone per tre anni.

Il quadro indiziario emerso dalle attività investigative è stato condiviso dalla Procura della Repubblica presso il locale Tribunale, che ha richiesto ed ottenuto il provvedimento restrittivo, prontamente eseguito, per cui l’indagato è stato associato presso la locale casa circondariale

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