Madre e figlia uccise a San Lorenzo del Vallo, fermato il 37enne Luigi Galizia

E' stato sottoposto a fermo il presunto autore del duplice omicidio di Edda Costabile e Ida Attanasio, madre e figlia, di 77 e 52 anni, uccise il 30 ottobre scorso mentre si trovavano nel cimitero di San Lorenzo del Vallo, in provincia di Cosenza.

La persona fermata è Luigi Galizia, di 37 anni, fratello di Damiano, il 31enne assassinato nell'aprile scorso a Rende da Francesco Attanasio, figlio e fratello di Edda Costabile e Ida Attanasio.

L’uomo è stato fermato al termine di un lunghissimo interrogatorio andato avanti per quasi dieci ore.

I dettagli del fermo sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa dal Procuratore capo di Castrovillari, Eugenio Facciolla. Riferendosi all’omicidio delle due donne, il magistrato ha detto che “si è trattata di una vendetta pura”.  "Abbiamo disposto il divieto di colloquio anche con il difensore - ha aggiunto Facciolla - come previsto dalla legge, per evitare inquinamenti delle indagini che sono ancora in corso. L’alibi fornito da Galizia è crollato sotto i colpi dell’attività posta in essere e per questo ritenuto completamente falso. Siamo certi che ha agito con premeditazione e con ferocia inaudita".

Secondo l’accusa, Galizia, avrebbe sparato ben 14 colpi di pistola, l’ultimo dei quali a bruciapelo alla nuca di Ida Attanasio. «Il dato triste - ha concluso Facciolla - è che si tratta di una terra che ha un problema culturale, non c'è altro posto in Italia dove un fatto del genere non ha visto una scossa qualsiasi, anche apparente da parte della comunità. Non c'è stata una fiaccolata, una dichiarazione pubblica da parte di un amministratore, non c'è stata una presa di posizione. L’unico problema che avevano gli amministratori pubblici era quello se il cimitero fosse sotto sequestro oppure no. Con questo penso di aver detto tutto».

Viva soddisfazione per il lavoro svolto dalle “forze di polizia” che “hanno saputo collaborare in modo efficiente per la rapida soluzione del caso”  è stata espressa dal questore di Cosenza LuigiLiguori.

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Calabria: madre e figlia uccise a colpi di pistola nel cimitero

Due donne, madre e figlia, sono state uccise a colpi d'arma da fuoco nel cimitero di San Lorenzo del Vallo, in provincia di Cosenza. Le vittime, Essa Costabile, di 77 anni, e Ida Attanasio di 52, sono rispettivamente mamma e sorella di Francesco Attanasio, arrestato nel maggio scorso per l'omicidio di Damiano Galizia, il cui cadavere era stato trovato in un appartamento a Rende. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, che conducono le indagini, e la polizia. Gli investigatori stanno cercando di capire se tra i due eventi ci sia un collegamento.

Secondo una prima ricostruzione pare che la 52enne abbia cercato di sfuggire al sicario che l'avrebbe colpita alle spalle.

 Il duplice omicidio è stato compiuto intorno alle 10,30 davanti alla cappella della famiglia Attanasio. 

Sul posto è arrivato il procuratore capo di Castrovillari Eugenio Facciolla che ha disposto alcune perquisizioni e si è messo in contatto con la Dda di Catanzaro e la Procura di Cosenza. 

Svolta nell'omicidio dello studente universitario: fermato un 32enne

Nella nottata è stato rinvenuto il cadavere del 31enne Damiano Galizia, all’interno di un’abitazione in contrada Dattoli di Rende, colpito da alcuni colpi d’arma da fuoco. Per tale omicidio, su attività di indagine svolta dalla Squadra Mobile della Questura di Cosenza, è stato sottoposto a fermo, emesso dalla Procura della Repubblica di Cosenza, Francesco Attanasio, 32 anni, dopo un lungo interrogatorio condotto dal pubblico ministero. Le indagini hanno permesso di ricostruire, secondo gli investigatori, la dinamica dei fatti: martedì 26 aprile, verso le ore 18.00,  Galizia si è incontrato, nei pressi dell’uscita autostradale di Cosenza Nord, con Attanasio in quanto avrebbero dovuto discutere di alcune vicende personali, tra cui l’acquisto di un’autovettura e di un debito che A.F. avrebbe contratto a gennaio con i Galizia e del quale  lo stesso sollecitava l’estinzione. A.F. sarebbe stato esasperato dall’atteggiamento pressante di Galizia  a causa della mancata restituzione del prestito e per tale motivo avrebbero avuto nei mesi scorsi numerose discussioni.  I due, a bordo dell’autovettura della vittima, si sono recati successivamente nella zona universitaria dove Attanasio aveva la disponibilità di una villetta a due piani. Una volta arrivati, sempre secondo la ricostruzione degli inquirenti, mentre si accingevano ad entrare, A.F. avrebbe confermato la sua impossibilità temporanea ad onorare il debito, chiedendo più tempo. A questo punto Galizia avrebbe avuto una reazione violenta nei suoi confronti sferrandogli uno schiaffo prima di raggiungere il pianerottolo dell’abitazione. Immediatamente il sospettato avrebbe estratto dalla cintura dei pantaloni una pistola calibro 9 sparando tre/quattro colpi d’arma da fuoco e colpendo Galizia da una breve distanza. Subito dopo avrebbe lasciato l’appartamento lasciando sul pianerottolo il corpo di Galizia. Il giorno dopo, sostengono i titolari dell'indagine, sarebbe ritornato nella villetta e, dopo aver pulito il pavimento dalle macchie di sangue, avrebbe avvolto il corpo all’interno di un tappeto, fissandolo con nastro adesivo e sigillandolo con alcuni sacchetti di plastica.  Nella serata di ieri in Questura Francesco Attanasio ha spiegato le sue motivazioni che lo avrebbero portato ad uccidere Galizia facendo ritrovare il corpo alle prime ore della mattina.  Nel mattinata odierna, nel corso della perquisizione presso l’abitazione di Attanasio è stata sequestrata la Beretta calibro 9 ( presunta arma del delitto). 

 

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