Gerocarne: sorpresi a rubare legna, due fratelli finiscono in manette

Due fratelli, Walter e Giuseppe Loielo, rispettivamente di 28 e 21 anni, sono stati tratti in arresto dai carabinieri della Stazione di Soriano Calabro.

In particolare, i militari hanno sorpreso i due uomini mentre erano intenti a rubare 30 quintali di legna in località Castania del Comune di Gerocarne.

Alla vista degli uomini dell'Arma, i due fratelli hanno abbandonato le motoseghe per tentare la fuga tra i boschi.

Una volta bloccati sono stati dichiarati in stato d'arresto e posti ai domiciliari, in attesa del rito direttissimo.

A dicembre scorso i due fratelli erano finiti in manette per lo stesso reato.

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Operazione "Mbasciata": estorsione con metodo mafioso, due arresti nel Vibonese

Nel corso di un'operazione, denominata "Mbasciata", i carabinieri della Sezione operativa della Compagnia di Serra San Bruno, supportati nella fase esecutiva dai militari delle Stazioni di Soriano Calabro e Arena, hanno eseguito un provvedimento cautelare in carcere nei confronti di due persone accusate di tentata estorsione continuata, aggravata dal metodo mafioso.

Le indagini hanno avuto inizio a febbraio 2018 quando due imprenditori edili, originari di Arena (Vv), hanno denunciato un tentativo di estorsione posto in essere in più occasioni tra Vibo Valentia e Arena.

Nella circostanza, i due imprenditori, fratelli tra loro, hanno denunciato che mentre stavano eseguendo un lavoro per il ripristino delle condutture fognarie nel capoluogo di Provincia, sono stati avvicinati in almeno tre circostanze dai destinatari del provvedimento, ovvero: Emilio Pisano, 50 anni, originario della frazione Ariola di Gerocarne e Vincenzo Puntoriero, 65anni, residente a Vibo Valentia.

Per gli investigatori, i due uomini avrebbero avvicinato i due fratelli con modalità tipicamente mafiose, al fine di ottenere duemila euro, pari a circa il 5 % dell’importo complessivo dell’appalto. 

Le minacce sarebbero state formulate sia in maniera implicita, che in maniera esplicita.

Di fatto, i riferimenti agli “amici di Vibo”, hanno consentito agli inquirenti di collegare i vari episodi estorsivi, dopo aver identificato i presunti autori del reato.

Il nome dell’operazione trae origine proprio dal fatto che gli arrestati, che agli occhi delle vittime sarebbero apparsi semplici mediatori, cioè, utilizzando il tipico termine in dialetto calabrese, portatori proprio di una ‘mbasciata'.

L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal gip di Catanzaro su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro.

Al termine delle formalità di rito, per i due arrestati si sono aperte le porte del carcere Vibo Valentia.

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Tentata estorsione, i carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno arrestano due persone

Nel corso di un'operazione condotta a partire dall'alba di oggi a Vibo Valentia e Gerocarne, i carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di due persone ritenute responsabili di tentata estorsione continuata, aggravata dal metodo mafioso, ai danni di due imprenditori edili vibonesi che nel febbraio del 2018 stavano eseguendo un lavoro per il ripristino delle condutture fognarie nel capoluogo.

Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia, sono state condotte dai militari della Sezione operativa della Compagnia di Serra San Bruno.

I dettagli dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa, in programma alle ore 10:30 di oggi presso il Comando provinciale carabinieri di Vibo Valentia.

Serre, i carabinieri trovano un fucile e diverse munizioni in un casolare abbandonato

Nel corso di un imponente rastrellamento effettuato a partire dalle prime luci dell’alba di oggi nelle campagne della frazione “Marolacco” del Comune di Gerocarne, i militari della Stazione di Arena, dei Cacciatori Carabinieri “Calabria”, delle Unità cinofile di Vibo Valentia, della Sezione operativa e radiomobile della Compagnia di Serra San Bruno e delle Stazioni di Vazzano, San Nicola da Crissa, Fabrizia, Dinami e Nardodipace, hanno rinvenuto in un vecchio camino e in un sottoscala di un casolare abbandonato, una doppietta calibro 12 con matricola abrasa e 100 cartucce di varie marche, a palla e pallettoni, per fucile.

Altre 50 munizioni per fucile e 70 per pistola, sono state rinvenute, inoltre, in un'edicola votiva.

L’arma e le munizioni, tutte in ottimo stato di conservazione, sono state poste sotto sequestro.

Eco distretto in provincia di Vibo, Papillo: "Nessuna rinuncia da parte dell’Ato"

Riceviamo pubblichiamo

"Con riferimento alla notizia che nelle ultime ore sta rimbalzando sui vari organi di stampa, circa la rinuncia da parte dell’Ato a realizzare l’eco distretto in provincia di Vibo mi preme sottolineare senza temere smentite che non corrisponde alla realtà dei fatti. E, sicuro di esprimere il punto di vista di molti colleghi presenti nell’ultima riunione, quella incriminata da cui sarebbe uscito fuori quanto riportato dai media, dico ciò con dati di fatto, basandomi su due ordini di ragioni: l’Ato si è già espressa in passato a larga maggioranza per la realizzazione del suddetto impianto, di cui la nostra provincia ha assoluto bisogno; nella riunione dei giorni scorsi si è discusso e si è votato esclusivamente sui punti iscritti all’Odg, e tra questi non vi era la rinuncia alla realizzazione del progetto. Vi è stato qualche collega che, ai margini dell’incontro tra noi sindaci, ha espresso sull’argomento un proprio parere personale. Ma, una cosa è esprimere la propria idea su un determinato tema, tutt’altra è discuterne e decidere su essa in una riunione ufficiale. Circostanza che, ribadisco, non è avvenuta. Come ribadisco a chiare lettere che la nostra provincia ha bisogno di rendersi autonoma nell’ambito della gestione dei rifiuti e, quindi, che abbia necessità di un proprio impianto, ovunque si decida di realizzarlo nel nostro territorio. Per la concretizzazione dello stesso, tra l’altro, la regione ha già stanziato un cospicuo finanziamento, che non è saggio accantonare. Tutto il resto di cui si dibatte è inesistente".

Vitaliano Papillon - Sindaco Gerocarne

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Sorpresi a trafugare legna nel Parco delle Serre, arrestati 3 fratelli

I carabinieri dell’Aliquota radiomobile della Compagnia di Serra San Bruno e della Stazione di Vazzano hanno arrestato tre persone, sorprese a trafugare legna presso il vivaio “Ariola”, gestito dall’azienda “Calabria Verde”, in un'area del Parco regionale delle Serre, ubicata nel Comune di Gerocarne. 

Intervenuti in seguito ad una segnalazione, una volta giunti sul posto, i militari hanno sorpreso tre fratelli del luogo, intenti a caricare legna su una Lancia Y.

Una volta bloccati, i tre sono stati identificati in: Walter, Giuseppe e Jonatan Loielo, rispettivamente di 23, 20 e 18 anni. 

Dopo aver sequestrato 4 quintali di legname rinvenuto sul posto, gli uomini dell'Arma hanno tratto in arresto i tre fratelli.

In seguito al processo con rito direttissimo celebrato oggi presso il Tribunale di Vibo Valentia, l’arresto è stato convalidato; tuttavia non è stata emessa alcuna misura cautelare.

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Conferenza stampa e video dell'arresto di stamani a carico di un padre e dei due figli

Nella mattinata odierna, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Serra San Bruno, supportati nella fase esecutiva dai militari delle Stazioni di Soriano Calabro e Vazzano, hanno eseguito 3 provvedimenti cautelari agli arresti domiciliari nei confronti di 3 soggetti, rispettivamente padre e figli, per il reato di estorsione aggravata continuata, danneggiamento seguito da incendio, detenzione e porto abusivo di pistola.

Le indagini sono iniziate il 15 ottobre 2017 quando nella fraz. Sant’Angelo di Gerocarne, durante la nottata, è stato appiccato un incendio ad un capannone di un soggetto ivi residente.

Da lì sono subito scattate le indagini poste in essere mediante l’acquisizione dei filmati di videosorveglianza e grazie alle informazioni assunte sia nell’immediatezza dai militari della Stazione di Soriano Calabro sia in seguito dai militari del N.O.R.M.

Le indagini, infatti, hanno consentito di raccogliere utili risultanze investigative in capo a D. S. cl. 94 e D. P. cl. 98, due fratelli con precedenti di polizia, in relazione all’incendio del capannone del 15 ottobre 2017 in Sant’Angelo di Gerocarne. In quella circostanza fu incendiato l’intero capannone ove erano custoditi, oltre ad alcuni capi di bestiame, un trattore che era stato utilizzato il giorno stesso per lavorare all’interno di un fondo agricolo sito in Contrada Cerasara di Gerocarne. Ed è stato proprio questo l’elemento che ha indirizzato le indagini: di fatto gli inquirenti sono riusciti a ricostruire una vicenda che andava avanti già da tempo in relazione alla proprietà di questo fondo agricolo.

Il fondo in questione, di proprietà di un avvocato vibonese, era da tempo oggetto di attenzioni da parte della famiglia oggi arrestata, che cercava di impossessarsene con minacce e pressioni indirizzate al proprietario del fondo e a tutti i soggetti che si recavano nello stesso per lavorarlo.

I militari, quindi, hanno ricostruito le intimidazioni verso l’avvocato vibonese più volte minacciato di morte anche mediante l’utilizzo di una pistola indebitamente detenuta. Tali minacce, che sono iniziate nel 2015 e si sono protratte sino ad oggi, sono state indirizzate sia all’avvocato e sia a tutte le persone che di volta in volta venivano individuate dal legittimo possessore del fondo per recarsi nel terreno conteso. L’atteggiamento intimidatorio adottato dai due figli e dal padre, D. G., cl. 69, pregiudicato, era volto a far desistere, oltre al proprietario del fondo stesso, tutti i potenziali acquirenti del terreno e non in ultimo, il proprietario del capannone incendiato. Non è un caso, infatti, secondo gli inquirenti, che oggetto del danneggiamento seguito da incendio del 15 ottobre 2017 sia stato proprio il trattore utilizzato il giorno precedente per completare i lavori nel fondo agricolo dell’avvocato.

Da qui l’accusa per i tre, che si sarebbero procurati un ingiusto profitto consistente nel possesso ed utilizzo del fondo ai fini del pascolo con conseguente danno per il legittimo proprietario che non avrebbe potuto esercitare liberamente il suo diritto di proprietà.

Tale vicenda trae origine, storicamente, già dai primi anni 2000 quando tale terreno era già oggetto di contesa tra il legittimo proprietario e la famiglia finita in manette. Tale diatriba è culminata il 23 giugno 2010 in un tentativo di omicidio posto in essere da D. G. cl.69 (reato per il quale è stato condannato con pena definitiva) nei confronti dell’avvocato vibonese, legittimo proprietario del terreno agricolo in argomento.

 

I carabinieri di Serra arrestano padre e due figli accusati d'estorsione ai danni di un avvocato

I carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno hanno dato il via, alle prime luci dell'alba di oggi, ad un'operazione finalizzata all'esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di tre persone, rispettivamente padre e figli, residenti nella frazione Sant'Angelo di Gerocarne.

I destinatari del provvedimento sono ritenuti responsabili: d'estorsione aggravata continuata ai danni di un avvocato vibonese; del danneggiamento, seguito da incendio, di un capannone e di detenzione e porto di pistola.

I dettagli dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà oggi, alle ore 10:00, a Vibo Valentia, presso il Comando provinciale dei carabinieri

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