Gianluca Callipo molla Oliverio per passare al centrodestra: le reazioni del mondo polito calabrese

Dopo la notizia di Gianluca Callipo, sindaco di Pizzo Calabro e presidente dell'Anci Calabria, che ha abbandonato il centrosinistra del presidente Oliverio per passare tra le fila del centrodestra di Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza e papabile, futuro, candidato alla guida della regione, non tardano ad arrivare i primi commenti del mondo politico calabrese.

Da Giuseppe Mangialavori, Consigliere Regionale e componente dell’ufficio di presidenza Forza Italia Calabria, al consigliere regionale Vincenzo Pasqua il coro è unanime: "grande acquisto che accresce la forza del centrodestra e ci avvicina alla vittoria".

Secondo i ben informati, quello di Callipo potrebbe non essere l'unico cambio di bandiera in vista delle regionali. Tanti sarebbero infatti gli scontenti del centrosinistra che lamentano la poca coesione e l'ancor meno condivisione che al momento vive il partito di maggioranza alla guida della regione Calabria.

 

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Pizzo: apre "Experience House" la soddisfazione di Lucia Moretti e di Gianluca Callipo

Un luogo di condivisione di idee, progetti, esperienze. Aperto a professionisti, gruppi di lavoro, artisti, operatori nei più svariati campi dell’innovazione sociale, della tecnologia e dei nuovi media. Il tutto in uno spazio accogliente e fortemente identitario, legato a doppio nodo alla storia, alla cultura e all’economia locale, che viene restituito alla comunità denso di nuovi contenuti.

È questo ciò che punta a divenire la Loggia della tonnara a Pizzo, grazie al progetto “Experience House”, nato dall’ambiziosa idea di un gruppo di giovanissimi studenti vibonesi che si sono aggiudicati un finanziamento di 30mila euro per darle corpo grazie al progetto Giovani e futuro comune, ideato da Goodwill e Talent garden Cosenza con il sostegno di Fondazione Vodafone Italia e Fondazione per il Sud.

Il gruppo composto da Gioacchino Puglisi, Federica Rubino, Wanda Loschiavo, Elisabetta Artusa, supportato dal mentor Gianpaolo Masciari, è risultato il vincitore per la provincia di Vibo Valentia nella competizione del giugno scorso a Cosenza che ha incoronato le migliori proposte di utilizzo sociale di beni comuni nelle cinque province calabresi.

La presentazione ufficiale del progetto e il taglio del nastro avverrà domani,domenica 28 ottobre, alle ore 17.30, all’ex Tonnara sul lungomare Cristoforo Colombo a Pizzo Calabro. 

«Arriviamo alla conclusione di un cammino lungo e impegnativo - afferma Lucia Moretti, presidente dell’associazione Goodwill, in vista dell’evento - che ha visto i cinque team premiati superare un percorso non semplice: sono partiti in più di 500 per arrivare in 20 al traguardo, vincendo una sfida molto difficile che, a dispetto della loro giovane età, hanno dimostrato di saper affrontare nel migliore dei modi. A 18 anni non è per niente facile interagire con Amministrazioni, fornitori, prendere decisioni e fare le scelte giuste. Ma loro sono stati bravissimi. La nuova sfida che ora ci attende è quella di mettere “in formazione” un’intera comunità chiamata a sperimentare un progetto che vede sì i ragazzi protagonisti della gestione di un bene pubblico ma che coinvolge, al tempo stesso, anche un’amministrazione comunale che deve essere pronta a dare loro fiducia e la stessa comunità, cui il bene appartiene, che si vede quel bene restituito con nuovi significati e prospettive». 

Il progetto Experience House si concretizza anche grazie alla disponibilità del Comune di Pizzo Calabro che attraverso la sottoscrizione di un Patto di collaborazione, in ossequio al Principio di sussidiarietà orizzontale, mette a disposizione il bene comune Loggia della tonnara.

«Sono particolarmente orgoglioso di questo progetto - afferma a tal proposito il sindaco Gianluca Callipo -, non solo perché si valorizza un bene comunale ma soprattutto perché a farlo è un gruppo di giovani con un progetto da loro ideato che ha ottenuto la fiducia di importanti Fondazioni. Soggetti privati che sposano un progetto di pubblica utilità, a dimostrazione del fatto che anche da noi i giovani possono e devono promuovere iniziative di questo tipo. Iniziative che laddove trovano poi una disponibilità da parte delle istituzioni locali e di enti privati, come in questo caso, possono concretizzarsi offrendo opportunità di crescita e ricadute sociali per la comunità». 

Lsu-Lpu, "Rinnovo dei contratti a rischio"

«Senza soluzioni legislative mirate è a rischio non solo il processo di stabilizzazione degli Lsu e Lpu, ma anche il rinnovo dei loro contratti per un nuovo anno».
 
Il presidente di Anci Calabria, Gianluca Callipo, lancia l’allarme in vista della scadenza dei contratti dei circa 4.500 lavoratori che provengono dal bacino degli Lsu e Lpu.
 
«Sembra che ancora non si sia preso coscienza del fatto che, seppur sia importante chiedere risorse al Governo affinché rimpingui il fondo destinato alla stabilizzazione, se non si procede prioritariamente all’eliminazione dei tetti di spesa che limitano la possibilità di fare nuove assunzioni, non sarà possibile procedere al rinnovo dei contratti né alle stabilizzazioni, se non per un numero di lavoratori molto limitato. In particolare, è necessario che la Regione solleciti Governo e Parlamento affinché prevedano finalmente la deroga alle norme che riguardano il turnover dei dipendenti pubblici. Per legge, infatti, i Comuni possono assumere solo per sostituire i dipendenti che vanno in pensione, parametro che nelle Amministrazioni comunali più piccole, cioè la stragrande maggioranza, è insufficiente ad assicurare la stabilizzazione di tutti i precari. Ecco perché occorre una deroga alla normativa nazionale che possa consentire una programmazione triennale del fabbisogno del personale che vada oltre il turnover. Allo stesso tempo, per sopperire allo scarso fabbisogno delle dotazioni organiche, il presidente Oliverio aveva garantito che avrebbe incentivato, attraverso una legge regionale, la mobilità tra i vari enti dei lavoratori. Ma nonostante sia trascorso quasi un anno, di tale norma non c'è ancora traccia».
 
Questi i problemi messi sul tavolo dal presidente Callipo, che ha annunciato l’imminente convocazione di un’assemblea di Anci Calabria per un confronto sulla questione tra tutti i sindaci, aperta alla partecipazione del governatore Oliverio e dei parlamentari calabresi.
 
«Gli amministratori calabresi – conclude il numero uno regionale di Anci – sono molto preoccupati. Non vogliono arrivare a dicembre, alla scadenza dei contratti, senza risposte certe da poter dare ai lavoratori. È urgente, dunque, che la Regione ci dia riscontri puntuali su questioni che sono cruciali non soltanto per il processo di stabilizzazione, ma anche per il semplice rinnovo dei contratti. Lo scorso anno, fidandosi delle rassicurazioni della Regione, i Comuni si sono assunti una responsabilità enorme, procedendo alla proroga dei rapporti di lavoro ed esponendosi così ad eventuali cause risarcimento che possono essere promosse dal lavoratore dopo tre anni di contratti a termine. Trentasei mesi che, dopo l’entrata in vigore del Decreto dignità, sono stati ridotti a 24. Una situazione di grave incertezza e confusione che va risolta con risposte efficaci, perché a fine anno non sarà più possibile continuare a fidarsi di parole che non trovano conferme in atti».
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Anci Calabria, Callipo: "Scuole chiuse? Con questo sistema di allerta meteo non possiamo fare altro"

«Scatta una nuova allerta meteo arancione e molti Comuni calabresi decidono di chiudere le scuole per seguire alla lettera i protocolli di sicurezza. Una scelta ineccepibile che però vuole anche essere una provocazione, perché mette in evidenza i limiti di un sistema che, come abbiamo più volte ribadito, necessità di essere rivisto».
Così il presidente di Anci Calabria, Gianluca Callipo, ha voluto sottolineare l’adozione da parte di numerosi sindaci delle ordinanze che dispongono per domani la chiusura degli istituti scolastici. In particolare, sarà la provincia catanzarese, con 50 Comuni su 80, a far registrare il maggior numero di scuole chiuse.
 
«All’indomani dei tragici fatti accaduti ad agosto nelle Gole del Raganello - continua Callipo -, abbiamo evidenziato con forza i limiti del sistema di allerta meteo, che così com'è  non funziona. Servono previsioni più puntuali e più dettagliate, con protocolli di sicurezza modulati sulle diverse condizioni di rischio. Al momento, invece, l’allerta gialla e arancione prevedono gli stessi adempimenti. In teoria, dunque, le scuole e tutte le altre infrastrutture potenzialmente a rischio dovrebbero essere inibite per la gran parte dell’anno, visto che l’allerta gialla è praticamente una costante quotidiana. In una situazione di questo tipo, i Comuni rappresentano l’ultimo e più debole anello di una catena di responsabilità che ricadono interamente sui sindaci. Comprensibile, dunque, che molti primi cittadini abbiano deciso di chiudere le scuole domani, anche se questo comporterà inevitabili disagi per le famiglie degli studenti».
 
Il presidente di Anci Calabria ricorda che la disciplina in vigore “per eventi tali da mettere in pericolo l'incolumità delle persone” prevede che i sindaci invitino i cittadini alla massima prudenza richiamando le raccomandazioni diffuse dalla Protezione civile, ovvero “non mettersi in viaggio se non strettamente necessario, evitare i sottopassi, abbandonare i piani seminterrati o interrati se ubicati in zone depresse o a ridosso di fiumi, torrenti tombati, non sostare in prossimità di aree con versanti acclivi che potrebbero dare origine a colate rapide di fango e crolli di  massi".  
 
«Con un simile scenario di rischio - continua Callipo - come fare a meno di pensare, prima di ogni altra cosa, alla sicurezza di bambini e ragazzi che l’indomani devono recarsi presso le rispettive scuole? Centinaia di scuolabus in giro per la regione, su percorsi costieri e montani, già dalle prime ore dell’alba nella totale incertezza del verificarsi ed evolversi di eventuali calamità naturali e della loro intensità. È questa la ratio con la quale i Sindaci hanno agito nell'emettere le rispettive ordinanze di chiusura delle scuole».
 
L’auspicio dei sindaci calabresi, dunque, è che si dia seguito agli accordi già imbastiti con la Protezione civile nazionale per una revisione del sistema di allerta. 
«Il capo della Prociv Angelo Borrelli ha assunto un impegno preciso in questo senso - conclude Callipo - e confidiamo che presto venga concretizzato. Noi faremo la nostra parte per sollecitare ulteriormente la riforma della disciplina in vigore, come abbiamo già fatto con la recente assemblea di Lamezia. A tal fine è necessario rimarcare che ancora attendiamo l’incontro promesso dal governatore Mario Oliverio per definire insieme le azioni che la Regione può porre in atto per sostenere la nostra attività in materia di protezione civile. Nel frattempo non possiamo che attenerci ai protocolli previsti, anche se nella maggior parte dei casi i rischi si riveleranno sovrastimati».

Pizzo: iniziati i lavori di riqualificazione dei campetti di calcio

Sono iniziati i lavori d'ammodernamento e riqualificazione dei campetti di calcio in erba sintetica di località "Sant’Antonio", a PIzzo Calabro.
 
A darne notizia è il vice sindaco e assessore ai Lavori pubblici, Maria Pascale, che rende noto l’avvio dell’intervento.
 
Un progetto di riqualificazione molto atteso, se si pensa che l’impianto, costruito prima del 2010, non è mai entrato in funzione.
 
Per i lavori, il comune guidato dal sindaco Gianluca Callipo ha investito circa 100mila euro, che serviranno per risolvere molteplici problematiche, permettendo finalmente la fruibilità dei campetti. L’intervento sarà radicale e consentirà innanzitutto di bonificare l’intera area, oggi assediata dalla vegetazione infestante.
 
Si procederà poi al rifacimento della strada d’accesso, alla rimozione e sostituzione della rete che recinta l’area di gioco e dei pali dell’illuminazione, con la contestuale revisione dell’impianto elettrico. Anche le tribune saranno interessate dai lavori di riqualificazione, fino alla sostituzione del manto erboso in materiale sintetico.
 
«Insomma – spiega Pascale – i campetti saranno messi a nuovo e finalmente consegnati al quartiere dove sorgono e all’intera città. Sarà così pienamente recuperata un’infrastruttura importante, che contribuirà a migliorare la vivibilità della zona, offrendo un’importante opportunità di svago e di sport a chi vorrà utilizzarli».
Proprio nella prospettiva di una fruizione ampia e sicura dell’impianto, già durante l’esecuzione dei lavori il Comune provvederà a pubblicare l’avviso pubblico per l’affidamento in gestione, al fine di evitare che una volta completati possano tornare a essere preda del degrado e non usati.
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Anci Calabria, Callipo: "Dal Governo uno scippo ai Comuni, ma non molliamo"

«Uno scippo ai danni dei Comuni, che pregiudica il principio di leale collaborazione tra le Istituzioni».
Il sindaco di Pizzo e presidente di Anci Calabria punta il dito contro il Governo per il blocco dei fondi destinati alla riqualificazione delle periferie e rimarca lo sconcerto dei primi cittadini dei comuni capoluoghi di provincia e della città metropolitana di Reggio, che si sono visti sottrarre da Palazzo Chigi circa 103 milioni di euro di fondi statali per progetti che comprensivi delle quote di cofinanziamento ammontano in Calabria ad oltre 192 milioni di euro.
 
«Si tratta di risorse importantissime – spiega Callipo – perché destinate alle aree che più necessitano di interventi di riqualificazione, nel solco di quel progetto nazionale di recupero delle periferie promosso anche dall’impegno in questo senso dell’architetto e senatore a vita Renzo Piano. I fondi ora sono stati bloccati, nonostante le convenzioni sottoscritte con l’Amministrazione centrale dello Stato e nonostante molti Comuni siano già entrati nella fase operativa di progettazione per il successivo avvio delle opere. Un precedente gravissimo per il nostro Paese, perché fa passare il messaggio che in Italia tutto è incerto anche ciò che è definito contratti bilaterali e che quindi dovrebbe essere considerato un dato acquisto e incontrovertibile. Ecco perché riteniamo che la decisione del Governo sia non solo ingiusta dal punto di vista politico e istituzionale, ma anche illegittima. Ci sono obblighi precisi già assunti con la sottoscrizione delle convenzioni e si rischia di innescare una pioggia di ricorsi incrociati di cui nessuno sente il bisogno».
 
Un caos che i sindaci calabresi sperano ancora di evitare. «Non intendiamo mollare - assicura Callipo – e insieme ai nostri Sindaci che fanno parte dell’ufficio di presidenza di Anci Nazionale, Mario Occhiuto e Giuseppe Falcomatà, oltre che a tutti i Sindaci interessati, adotteremo tutte le iniziative necessarie per protestare contro questa decisione, nella speranza che il Governo torni sui suoi passi. Intanto abbiamo il dovere di informare i cittadini di quanto sta accadendo, perché saranno loro che vedranno scomparire progetti che erano stati già approvati ed illustrati e che avrebbero potuto risolvere problemi annosi di interi quartieri. Basti pensare che oltre ai 4 capoluoghi di provincia ed alla Città di Reggio, l’hinterland reggino stavano avviando progetti per 101 milioni di euro e sappiamo tutti quanto risorse così ingenti siano importanti per un tale territorio».
 
«Infine – ha concluso Callipo - ritengo utile chiarire, a differenza di quanto sostenuto da alcuni parlamentari in queste ore, che non corrisponde al vero l’affermazione secondo la quale il Governo starebbe togliendo a 96 Comuni per dare a tutti i Comuni. Infatti, il previsto sblocco all’utilizzo degli avanzi di amministrazione degli esercizi precedenti è stato ottenuto a seguito delle sentenze della Corte Costituzionale che considerano illegittimi i vincoli all’utilizzo degli avanzi di amministrazione degli enti locali (sentenze n. 247 del 2017 e n.101 del 2018) e non può essere oggetto, da parte del Governo, di una sorta di “scambio” con risorse statali già stanziate. 
Le due questioni sono nettamente e logicamente separate. Il bando periferie è finanziato da risorse statali, mentre gli avanzi sono risorse proprie dei Comuni, come finalmente riconosciuto dalla Corte Costituzionale. Il risultato immediato è quindi solo meno risorse per i Comuni, su un argomento critico e di importanza notevole quale è la questione delle periferie urbane».
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Pizzo, intesa tra Comune e Protezione civile per incrementare l'efficienza in caso di emergenze

Comune di Pizzo e Protezione civile rafforzano la propria collaborazione, puntando alla formazione dei volontari e a una più puntuale regolamentazione dei rapporti tra Ente e associazione.
È quanto comunica il sindaco Gianluca Callipo, che rende nota la sottoscrizione di un protocollo d’intesa con l’associazione locale di Protezione civile, guidata da Franco Di Leo.
L’accordo prevede impegni reciproci, al fine di rendere ancora più efficiente l’intervento dei volontari in caso di emergenze, incrementando anche le attività di prevenzione e controllo.
 
L’associazione napitina di Protezione civile procederà alla formazione del personale comunale, illustrando nel dettaglio competenze, ruoli e compiti da svolgere in caso di emergenze sul territorio, assicurando alla città di Pizzo priorità d’intervento per eventi di particolare portata, come terremoti e alluvioni. Inoltre, verranno forniti servizi specifici in materia di prevenzione con campagne di sensibilizzazione rivolte alla popolazione, con il duplice obiettivo di ridurre i rischi e illustrare i comportamenti e le procedure da seguire in caso di emergenza. 
 
Fondamentale poi è il punto che prevede il monitoraggio costante da parte dei volontari dei siti più a rischio, come i corsi d’acqua, mettendo a disposizione del Comune risorse umane e competenze per l’aggiornamento del Piano comunale di emergenza.
Infine, il protocollo d’intesa prevede il presidio H24 della sede Com (Centro operativo misto) da parte dei volontari dell’associazione in caso di allerte diramate dalla Prefettura. In altre parole, al segnale di pericolo lanciato dalle autorità preposte corrisponderà l’immediata attivazione delle strutture e delle risorse umane fino al cessato allarme.
 
Dal canto suo, il Comune si impegna a garantire il supporto tecnico e logistico necessario per affrontare al meglio le attività in materia di prevenzione dei rischi, supporto alla popolazione e superamento della fase emergenziale. In questa prospettiva, qualora se ne ravveda la necessità, l’Amministrazione fornirà all’associazione i mezzi necessari e una sede che sarà gestita sulla base di un’apposita convenzione futura tra le parti.
 
«Tra Comune di Pizzo e Protezione civile – ha commentato Callipo – c’è sempre stata grande sintonia, ma questo accordo consolida ulteriormente la nostra collaborazione, disciplinando in maniera puntuale i rispettivi compiti. Un modo efficace per incrementare ulteriormente la sicurezza sul nostro territorio, creando meccanismi di salvaguardia che possano scattare in maniera veloce e automatica. Nel contempo viene pienamente riconosciuta e valorizzata l’attività dei volontari che offrono ai cittadini un fondamentale contributo di tempo e impegno».
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Anci Calabria, Callipo: "Con i sindaci contro il blocco del bando per le periferie"

«Non è possibile cambiare continuamente le carte in tavola. Questo è uno dei limiti più grandi del nostro Paese, che fa e disfa senza preoccuparsi delle conseguenze che possono essere devastanti sul piano della crescita e dello sviluppo».

Così il presidente di Anci Calabria, Gianluca Callipo, commenta la decisione del Governo che si appresterebbe, nell’ambito del decreto Milleproroghe, a bloccare il bando per le periferie, un piano di investimenti da 2 miliardi di euro per la riqualificazione dei centri urbani che coinvolge 96 città in tutta Italia.

«In Calabria – continua Callipo – al bando hanno partecipato tutti i capoluoghi di provincia e la città metropolitana di Reggio. Bloccare i fondi e dirottare altrove gli investimenti già oggetto di convenzioni regolarmente sottoscritte significherebbe privare i maggiori centri urbani di un’opportunità unica di riqualificazione delle proprie periferie, che finalmente negli ultimi anni avevano ricevuto un’attenzione programmatica che è sempre mancata. Ma per certi versi è ancora più deleterio che nel 2018 materie così importanti siano ancora dominate dall’incertezza. Non si può avviare un lavoro di tale portata a livello progettuale e procedurale per poi, improvvisamente, cambiare rotta e dire abbiamo scherzato. Non è solo una questione di aspettative tradite, ma di capacità di programmare il futuro in maniera efficace e puntuale».

Anci Calabria, dunque, appoggia in pieno la protesta espressa dai sindaci calabresi, nel solco di quanto già dichiarato dal presidente nazionale dell’Associazione dei comuni italiani, Antonio De Caro, che si è detto pronto a diffidare il Governo a rispettare gli impegni, qualora la situazione non dovesse cambiare.

Infine, Callipo, ha fatto un appello a tutti i parlamentari calabresi, affinché sollecitino un ripensamento sul blocco del bando. «Chi siede in Parlamento è innanzitutto espressione di un territorio e dei suoi cittadini – ha concluso il presidente dell’Anci regionale -. Mi auguro che i deputati e i senatori calabresi comprendano quanto questa decisione sia dannosa per lo sviluppo della loro regione e intervengano per sostenere le ragioni delle città destinatarie dei fondi per gli interventi di riqualificazione».

 

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