Sorpreso ad innaffiare 55 piante di canapa indiana: arrestato un bracciante agricolo

Alle prime ore del mattino del 5 luglio, i Carabinieri e lo Squadrone Cacciatori "Calabria" hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, F.D., 33enne di Gioia Tauro, bracciante agricolo, incensurato, per i reati di coltivazione e produzione di sostanze stupefacenti in quanto è stato sorpreso all’interno di un uliveto abbandonato a Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria, nella Contrada Bosco Sovereto – II Stradone, ad annaffiare e potare 55 (cinquantacinque) piante di canapa indiana del tipo cannabis indica, dell’altezza media  di un metro, in pieno stato vegetativo. Nell’ambito delle perquisizioni di iniziativa, scaturite dal medesimo servizio, è stato tratto in arresto anche R.P., 45enne di Taurianova (RC), bracciante agricolo, cognato di F.D., poiché, in modo fraudolento, tramite allaccio abusivo diretto alla rete pubblica, con violenza sulle cose, avrebbe alterato completamente il consumo di energia elettrica della propria abitazione, nonché di una pompa sommersa utilizzata per irrigare un terreno coltivato a kiweto. Le piante, previa campionatura, sono state distrutte, a mezzo fuoco.

 

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Individuate in un terreno recintato 3556 piante di canapa indiana

La scorsa settimana, oltre 300 uomini della Polizia di Stato  sono stati impegnati, nel conseguimento di risultati programmati nell’ambito del piano di azione nazionale e transnazionale "Focus ‘ndrangheta", le cui linee strategiche sono definite in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, nel territorio del Comune di Gioia Tauro. I servizi sono stati programmati con lo scopo di rafforzare il controllo del territorio in quell’area. Le attività operative sono state svolte con l’impiego complessivo di 111 equipaggi del personale del Commissariato di di Gioia Tauro e del Reparto Prevenzione Crimine di Siderno, collaborati da equipaggi di "Specialisti d’elicottero" del V° Reparto Volo della Polizia di Stato di Reggio Calabria. Durante le operazioni sono state identificate 1278 persone, controllati 762 veicoli, effettuate 15 perquisizioni personali, 49 perquisizioni domiciliari, elevati 18 verbali per infrazioni al C.d.S. con il ritiro di  2 documenti. Nel corso delle operazioni è stato tratto in arresto 1 soggetto, destinatario di ordine di carcerazione emesso dall’Autorità Giudiziaria di Palmi, per una pena detentiva di 3 anni e 15 giorni di reclusione e denunciato in stato di libertà 1 soggetto per procurata inosservanza di pena. Nella giornata di ieri, nell’ambito dell’attività del piano "Focus ‘ndrangheta", il Commissariato di Polizia di Condofuri ha individuato, in contrada Pantano di Brancaleone, un terreno recintato con rete metallica di circa 4.000 mq, ove erano presenti 3.556 piante di canapa indiana, di altezza variabile tra i 40cm e 1.80mt, in buono stato di vegetazione, disposte in 21 filari e prive di sistema di irrigazione attivo. Le piante di cannabis indica, di concerto con l’Autorità Giudiziaria competente, sono state distrutte sul posto dal personale della Polizia di Stato, previo sequestro di una campionatura rappresentativa dell’insieme della coltivazione.  Inoltre, in data 1 luglio, il Commissariato di Polizia di Gioia Tauro, unitamente a personale dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, del Corpo Forestale dello Stato, della Polizia Provinciale, collaborato da funzionari dell’Ufficio dell’Ispettorato del lavoro, hanno effettuato un servizio di contrasto al fenomeno del "caporalato" controllando 2 ditte in Taurianova, identificando 13 lavoratori italiani, 1 comunitario ed 1 extracomunitario ed elevando 3 sanzioni amministrative per violazione al rilascio della busta paga e per contratto irregolare. 

 

Trovati in possesso di cocaina: due giovani arrestati dai Carabinieri

I Carabinieri, unitamente a quelli della Compagnia Speciale del G.O.C di Vibo Valentia, hanno tratto in arresto a Gioia Tauro un 28enne, M.G., di Lamezia Terme, e Z.D.,  25enne di Gizzeria, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente in concorso poiché, in seguito ad una perquisizione personale e veicolare all’interno dell’autovettura sulla quale viaggiavano, hanno rinvenuto indosso una busta di cellophane contenente grammi 15 di cocaina purissima. 

Rubava energia elettrica: giovane di 21 anni arrestato dalla Polizia

Il 30 maggio agenti di Polizia hanno effettuato una perquisizione domiciliare presso l’abitazione di un ventunenne. Nell’ambito dell’attività i poliziotti intervenuti hanno notato la mancanza del misuratore di energia elettrica constatando la presenza di un cavo elettrico collegato direttamente alla rete esterna. Grazie all’intervento di personale tecnico specializzato dell’ENEL è stata accertata la mancanza del contatore ed il conseguente furto di energia elettrica mediante manomissione degli impianti, con prelievo diretto dalla rete. Pertanto, la Polizia di Stato ha tratto in arresto il giovane per il reato di furto aggravato di energia elettrica. L’Autorità Giudiziaria competente ha convalidato l’arresto dell’uomo e ne ha disposto l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria. L'episodio è avvenuto a Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria. 

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Nascondeva pistola e munizioni: arrestato dai Carabinieri

Nella tarda mattinata di ieri, i Carabinieri, nell’ambito dei servizi finalizzati alla repressione dei reati attinenti le armi e materiale esplodente, con il fattivo supporto dei Carabinieri della Compagnia Speciale del GOC di Vibo Valentia, a seguito di una accurata e prolungata perquisizione effettuata in via Pizzo del quartiere Fiume di Gioia Tauro, hanno rinvenuto una pistola semiautomatica marca "Walter" calibro 7,65, con matricola punzonata e relativo caricatore monofilare contenente nove cartucce marca GFL. La pistola era in ottimo stato di conservazione e perfettamente oleata. A seguito del rinvenimento i militari dell'Arma della Stazione di Gioia Tauro hanno dichiarato in stato di arresto, in flagranza dei reati di ricettazione, detenzione di arma clandestina e relativo munizionamento B.A., di 59 anni.

 

 

 

 

 

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Soriero, Patruno e la matematica

Non ho niente contro Soriero; e assieme a Patruno ho tenuto diversi convegni in Puglia, e c’era, e lo ringrazio, quando ho fatto rappresentare nella Provincia, a Bari, il mio “Eleonora e Michelina”; e i meridionalisti che oggi imperversano erano all’asilo quando io lavoravo per la revisione storiografica, e posso esibirvi libri con editrice e data; e allora i vari Pino Aprile non li sentiva nominare nessuno manco a casa loro. Premessa necessaria a capire che qui io faccio solo un discorso di matematica; quella matematica che è sempre di più un’opinione. Soriero, per esempio, dimostra con i numeri, in un suo fortunato libro, che Gioia Tauro non solo è un porto ricchissimo, ma è e sarà la causa diretta delle attività dei porti di Trieste e Genova, e quindi della loro ricchezza. Con gli stessi numeri, scopriamo che a Gioia ci sono 500 (cinquecento) in cassa integrazione finché dura, poi a spasso; e ciò perché non arrivano navi. E non parliamo di Isotta Fraschini e fabbrica americana di superauto, il tutto solo a chiacchiere. La matematica è un’opinione? Patruno va dicendo che il Sud rinascerà e farà rinascere l’Italia, l’Europa, l’Occidente, il Pianeta, il Sistema Solare, la Galassia. Poi i numeri dicono che su circa 280 regioni europee, la Calabria, che è a Sud, è la terzultima; e dico terzultima. Che opinione, la matematica! Certo, che volete, un poco di ottimismo lo ordinano anche i medici ai morenti, perché, come si ascolta nella Traviata, “la bugia pietosa ai medici è concessa”. Questi illustri opinionisti non dicono bugie, intendiamoci: solo che vivono in un mondo dei sogni, nel quale si trovano a meraviglia. Gli Aprile, i Patruno e qualcun altro più anonimo volano tra le nuvole del passato, del tipo “Eravamo la terza potenza industriale del mondo”, e prima ferrovia, primo bidet, primo spremilimoni a vapore… Sconoscono ogni benché minimo evento politico dal Congresso di Vienna al Regno d’Italia (e anche prima e dopo… ), però sanno tutto del tal massacro… della tale locomotiva senza binari… Soriero, che si è formato con i versi del poeta Aragon “Les lendemains qui chantent”, vola invece nell’avvenire, tipo profezie che un giorno in un posto quasiasi scorreranno latte e miele, le spade diverranno aratri... Quando? Boh, è il bello delle profezie: in seguito… Perché ne parlo? Ma perché sia i sogni del passato sia quelli dell’avvenire sono nel Sud, per dirla con il vecchio Marx, una specie di oppio dei popoli alla pasta e sugo. Il meridionale, che è barocco nel linguaggio, ed hegeliano (senza sapere chi sia stato Hegel, ma non importa!), campa volentieri nelle illusioni del passato, magnogreco o pseudoborbonico che sia; e sogna volentieri il futuro demoliberale. Un futuro di posti fissi, ovviamente, di una Gioia Tauro come i ragazzi della via Pal: tutti ufficiali tranne il cane. Nell’universo onirico del calabromedio, Gioia Tauro è un gigantesco ufficio con 999 impiegati, e il più sfortunato, uno solo, fa l’operaio: malato, ovviamente, e in pensione anticipata. Così la matematica è un’opinione campata in aria.

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Trovati in uno scantinato 780 chili di rame rubato

Il 29 aprile, Carabinieri, nell’ambito di mirati servizi tesi a contrastare i reati ai danni del patrimonio, a seguito di una accurata e prolungata perquisizione effettuata nelle palazzine popolari di Contrada Ciambra di Gioia Tauro, in uno scantinato ben riparato, hanno rinvenuto 780 chili di rame oggetto di furto. Durante le operazioni di Polizia Giudiziaria- ostacolate, tra l’altro, da alcuni soggetti successivamente identificati - sono stati  denunciati in stato di libertà quattro uomini (tra i quali due minorenni) per il reato di ricettazione di cavi industriali di rame e posta sequestro una sofisticata apparecchiatura, ovvero una Spelacavi Elettrica Motorizzata, che serviva per scindere la guaina in materiale plastico dal rame vero e proprio e poterlo rimettere in commercio nel mercato illecito. I cavi accatastati erano adagiati in uno scantinato che fungeva da vero e proprio deposito, le cui finestre erano schermate, rendendo quindi inaccessibile dall’esterno i locali. Non è la prima volta che in questa contrada periferica di Gioia Tauro avvengono questi sequestri di materiale precedentemente asportato altrove.  I Carabinieri stanno adesso indagando per carpire dove possa essere avvenuta l’asportazione dei suddetti cavi e tutto lascia presupporre che il "bottino" provenisse comunque dalla Piana di Gioia Tauro.

 

Sorpreso per strada nonostante fosse ai domiciliari: arrestato

I Carabinieri hanno tratto in arresto un uomo di 67 anni  in atto sottoposto alla misura della detenzione domiciliare, per il reato di evasione. B.V., di Gioia Tauro, è stato sorpreso dai militari dell'Arma sulla pubblica via, in palese violazione degli obblighi imposti dalla misura detentiva. 

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