Faida nel Soveratese: 38enne arrestato per sequestro ed omicidio del cognato

Avrebbe rapito ed ucciso il cognato un trentottenne nei cui confronti è stata emessa un'ordinanza di custodia cautelare in carcere. L'arresto è stato eseguito dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Catanzaro che hanno notificato in galera il provvedimento restrittivo a carico di Davide Sestito che già si trovava dietro le sbarre. Sulla scorta di quanto ipotizzato dagli inquirenti della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, si sarebbe reso corresponsabile del sequestro e dell'omicidio di Giuseppe Todaro, di cui si persero le tracce a Soverato nelle ore notturne a cavallo fra il 21 ed il 22 dicembre di sette anni addietro. Assassinio di cui si sarebbero macchiati anche Maurizio Tripodi, al quale in Appello è stata inflitta una condanna a venti anni di reclusione, Michele Lentini, attualmente imputato nel processo di primo grado durante il quale il pubblico ministero ha richiesto la pena dell'ergastolo. Al delitto avrebbero preso parte, inoltre, Agostino Procopio e Vittorio Sia, già deceduti. Il grave fatto di sangue, a parere dei titolari dell'indagine, deve essere inquadrato nella faida di cui si sono resi protagonisti i clan Sia-Tripodi-Procopio e quello capeggiato da Vincenza Gallace. 

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Processo Showdown: le richieste del pm contro la 'ndrangheta Soveratese

Vincenzo Capomolla, pubblico ministero che rappresenta la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro nel processo scaturito dall'operazione "Showdown", ha richiesto che gli imputati accusati di essere personaggi apicali del clan Sia-Procopio-Tripodi, siano condannati fino a 24 anni di carcere. La requisitoria è stata pronunciata nel corso dell'udienza celebratasi venerdì all'interno dell'aula bunker del Tribunale del capoluogo. Michele Lentini, Fiorito Procopio e Maurizio Tripodi sono accusati, tra l'altro, di associazione mafiosa, favoreggiamento, furto e occultamento del cadavere di Giuseppe Todaro, figlio di Domenico, collaboratore di giustizia. Il 23 ed il 25 settembre, date fissate per le prossime udienze, sono previste le arringhe difensive in un dibattimento che vede sedere sul banco degli imputati parecchi altri soggetti considerati appartenenti al clan che agisce nell'area di Soverato. 

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