Caridi (Gal): "Nel PD guerra fratricida sulla pelle dei reggini"

“Alla luce del decreto Enti Locali, approvato da questo Governo senza tener conto delle criticità di Reggio Calabria, chiedo al sindaco Falcomatà di far sentire la propria voce una volta per tutte a Renzi e Delrio, invitandoli a mantenere le promesse pronunciate nei confronti del nostro territorio”. E' quanto afferma in una nota il senatore Antonio Caridi, iscritto a Palazzo Madama al Gruppo Grandi Autonomie Locali. “Siamo stanchi di sentire che questo Esecutivo è amico della città – sostiene il senatore – perché sta emergendo esclusivamente che Reggio è il ring di un combattimento senza esclusione di colpi all’interno del Pd. Nel decreto enti locali ci aspettavamo misure capaci di dare ossigeno alle centinaia di lavoratori delle ex società miste, oltre a quei provvedimenti in grado di creare le condizioni per alleggerire la pressione tributaria e rinegoziare i mutui. Di tutto ciò, nulla". "Purtroppo – ricorda Caridi – non è la prima volta che il governo Renzi tradisce le nostre aspettative, così come sono nuovamente costretto a denunciarne le mancanze. Adesso, però, la questione è diventata tutta politica e chiedo con forza ai miei colleghi parlamentari ed a tutti i soggetti che ricoprono cariche elettive di aprire un confronto e una riflessione su quanto sta accadendo. L’Esecutivo targato Renzi e Delrio ignora le criticità del Comune di Reggio nonostante i “buoni rapporti” con il sindaco, mentre per fare la guerra ad Oliverio invia un commissario della sanità che vuole imporre scelte funzionali solo alle esigenze dei padroni (vedi cardiochirurgia), senza contare quanto si sta pianificando per togliere autonomia alla Calabria nella gestione del porto di Gioia Tauro. Sono solo alcuni esempi perché l’elenco sarebbe molto più lungo. Allora mi chiedo: per quanto tempo si farà finta di niente? Per quanto tempo la guerra fratricida nel Partito Democratico si può giocare sulla pelle dei reggini? Falcomatà, che conosce bene la situazione, vuole essere il sindaco dei reggini oppure ha le mani legate a causa delle beghe di partito? E i parlamentari dove sono? Qui si sta scherzando col fuoco, perché ci sono bombe sociali pronte ad esplodere, mentre il governo va avanti nel suo percorso diretto a mettere i bastoni tra le ruote al nostro territorio". Perciò –  termina il comunicato di Caridi – chiedo a Falcomatà, sindaco della futura città metropolitana di Reggio Calabria, di prendere una posizione netta e precisa su tutte le questioni aperte e pretendere risposte concrete e immediate da Renzi e compagni. Auspico una maggiore attenzione da parte dei miei colleghi di tutti i partiti, perché continuerò a portare avanti le mie battaglie per il territorio ma mi auguro di trovare una maggiore collaborazione su quei temi che sono di fondamentale importanza per la nostra città” .

Caso Rosarno, Caridi: "Tripodi ha pagato le lotte interne al Pd"

"Sono dispiaciuto per l’epilogo della consiliatura guidata da Elisabetta Tripodi, persona che stimo, ma anche su questa vicenda il Pd calabrese, attraverso Magorno, ha dimostrato di avere una doppia morale”. E' polemico il giudizio che dà del "caso Rosarno" Antonio Caridi, senatore di Grandi Autonomie Locali. La vicenda, come noto, è stata originata dalle dimissioni di undici consiglieri comunali di Rosarno che hanno così messo fine alla sindacatura di Elisabetta Tripodi. “Sono a lei umanamente vicino - spiega Caridi. "L'ho conosciuta da assessore regionale e ritengo sia una persona valida ma, anche in questo caso i democrat stanno cercando di confondere le acque e far credere all’opinione pubblica che ci siano motivazioni non politiche alla base delle dimissioni dei consiglieri". "Io, invece, ritengo sia corretto e doveroso far sapere alla popolazione che quanto accaduto - rimarca il senatore - sia addebitabile solo ed esclusivamente a lotte interne al PD, quelle guerre intestine tra gli esponenti calabresi che stanno danneggiando tutta la Calabria. Così come fa sorridere che il segretario Magorno, sulla lista degli ‘impresentabili’ parli di utilizzo a fini politici della Commissione antimafia da parte di Rosi Bindi. Noi abbiamo lanciato più volte l’allarme su questo rischio e i nostri appelli ad un maggiore senso istituzionale sono stati sempre rispediti al mittente; oggi, invece, che è il PD non solo calabrese, ma di tutto il Mezzogiorno ad essere penalizzato, loro stessi parlano di “regolamenti di conti politici”! La stessa doppia morale, insomma, utilizzata per il caos del Consiglio comunale di Rosarno". "Sarebbe il caso - termina la nota del senatore Caridi - di evitare prese di posizione ridicole perché le guerre interne al Partito Democratico stanno puntualmente ricadendo sulla pelle dei cittadini”. 

Porto di Gioia Tauro, Caridi (Gal): "Dal Governo danni impressionanti "

“Sul porto di Gioia Tauro questo governo rimarrà alla storia come l’Esecutivo che ha creato più mortificazioni alla Calabria dal dopoguerra ad oggi”. E'l'incipit di un comunicato dai toni forti diffuso da Antonio Caridi, senatore di Grandi Autonimie Locali (GAL). “A quanto pare – sostiene Caridi – il ministro Delrio, che ha anche visitato l’infrastruttura lodandone le potenzialità, vuole procedere all’accorpamento dell’autorità portuale con quella di Messina per creare un’unica cabina di regia per lo Stretto. E’ abbastanza chiaro, in primis, l’atteggiamento di questo governo dal “commissariamento facile” soprattutto quando si tratta di Calabria, ma i danni che sta arrecando al porto di Gioia Tauro sono impressionanti. Se questa bozza di piano strategico venisse confermata, l’infrastruttura della Piana perderebbe grande autonomia e il rischio maggiore sarebbe quello di rimetterci soprattutto in termini di crescita economica e di posti di lavoro. Tutto ciò dopo l’ennesimo commissariamento effettuato da Renzi e compagni, che ha scelto come presidente dell’Autorità portuale un soggetto a lui gradito e del tutto estraneo al nostro territorio, con il benestare dei democrat calabresi. Senza dimenticare – continua il senatore – che da anni porto avanti, in solitudine rispetto ai colleghi calabresi, la battaglia per la ZES, provvedimento vitale per il porto e per l’economia calabresi, premendo per velocizzare un iter che, di fatto, il Pd sta ostacolando, dopo un periodo di totale indifferenza. Voglio ricordare che l’Amministrazione regionale di cui facevo parte, per l’infrastruttura di Gioia ha sottoscritto un APQ da 470 milioni al fine di costruire un polo logistico intermodale che, passo dopo passo, con mille difficoltà inizia finalmente a prendere vita, perché c’era davvero la volontà di valorizzare tutta l’area. Oggi, invece, assistiamo ad una desolante spoliazione di finanziamenti, potenzialità e autonomia. Mi rivolgo con forza, quindi, ai miei colleghi calabresi, al governatore Oliverio e anche al sindaco Falcomatà, che diventerà primo cittadino dell’area metropolitana (altra battaglia su cui sono stato lasciato solo), affinché facciano sentire la propria voce agli interlocutori romani. Voglio ribadire che gli amministratori locali sono disponibili ad una mobilitazione e che sono molto determinato ad andare avanti. Mi auguro che anche loro – termina la nota di Caridi – appoggino la mia posizione e si mettano in gioco, anche per dare un senso ai loro prestigiosi e importanti incarichi, senza limitarsi a parole inutili puntualmente smentite nei fatti dai loro compagni di governo”.

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