Presentata da D'Ascola la Scuola di cultura politica

La Scuola di cultura politica, organizzata dall’ISESP (Istituto Superiore Europeo di Studi Politici), con la collaborazione dell’Università Mediterranea, è stata presentata nel corso della conferenza stampa, in cui sono intervenuti il senatore Nico D’Ascola, ordinario di diritto penale dell’Università Mediterranea e responsabile giustizia Area Popolare, Raffaele Cananzi, presidente Isesp, Daniele Cananzi, ordinario di filosofia del diritto dell’Università Mediterranea, Attilio Gorassini, ordinario di diritto privato e direttore del Dipartimento e Economia dell’Università Mediterranea. All’incontro hanno aderito, Pasquale Catanoso, Rettore Università Mediterranea, e Francesco Manganaro, ordinario di diritto amministrativo dell’Università e presidente del corso di laurea in Giurisprudenza, assenti per impegni istituzionali. La Scuola di cultura politica intende fornire una competenza specifica su profili che vanno dalla storia del paese e delle istituzioni al diritto, dall’economia alla filosofia politica e sociale. “In un momento in cui l’attività politica – dichiara il senatore D’Ascola – è diffusamente guardata con diffidenza e avvertita con sfiducia quanto alla capacità di risolvere i problemi, con un conseguente allontanamento dalla partecipazione alla vita politica, appare importante avviare una riflessione sul nesso tra valori e sviluppo della società, tra politica e azioni capaci di incidere positivamente sul territorio in modo adeguato ed efficiente. La Scuola di cultura politica rappresenta un’occasione di rilancio e di risposta. Di rilancio di un modo di intendere la società civile nel suo complesso, all’insegna di quella primazia della cultura in assenza della quale prospera solamente il degrado, come risposta di respiro europeo ad istanze sociali di tipo locale, con l’intento di assolvere ad una attività di formazione che non sia fine a se stessa ma filtro di in agire innovativo e di ricerca di una nuova coscienza civile. Attraverso la formazione – prosegue D’Ascola -  vogliamo fornire gli strumenti utilizzabili per potere svolgere consapevolmente ogni tipo di attività. L’obiettivo del progetto è quello di dare a tutti, le conoscenze necessarie che gli permettono di scegliere liberamente e consapevolmente. Per queste ragioni, la Scuola non ha l’intento di formare politici di un solo partito o di un orientamento specifico, ma si informa alla massima pluralità della coscienza politica. Le sfide che l’attualità impone di affrontare e che devono essere risolte chiedono una preparazione per cui ad una consapevolezza storica si deve affiancare una capacità critica moderna che solo una adeguata formazione permette di definire. Riteniamo che il dialogo e il confronto, ancora più se costruttivo e stimolante, sia necessario, l’attività della Scuola comprenderà oltre alle lezioni ordinarie, incontri, tavole rotonde e conferenze aperte al pubblico. In una situazione generale di drammaticità e di crisi, non si può fare altro che partire dalla cultura per ricostruire. La gravità della nostra crisi, nasce dalla distruzione della cultura umanistica e dalla difficoltà di individuare un modello alternativo. In Italia, resistono sacche di intellettuali capaci di tradurre gli interessi del territorio, dei cittadini, svolgendo da fondamentale anello di collegamento con le realtà politiche e istituzionali nazionali. Dobbiamo riprendere il concetto di meridionalismo. Dobbiamo essere artefici del nostro destino e non pensare che lo Stato assistenzialista debba sempre venirci incontro. C’era la necessità  - conclude il senatore -  di dotare la città di un luogo in cui formare la futura  classe dirigente che sarà scelta  dai cittadini. Un piccolo tassello della rinascita meridionalista, attraverso cui speriamo che la società ritrovi unità, dignità e si riappropri del proprio ruolo”. L’avvocato Raffaele Cananzi, illustra l’attività svolta dall’ISESP: “L’Istituto, da oltre 45 anni, contribuisce alla formazione della classe dirigente con la promozione della cultura e del risveglio intellettuale e morale dei giovani, mediante attività didattiche e di ricerca. La Scuola, il cui direttore sarà il senatore D’Ascola,  intende dotare il territorio di un luogo aperto e libero perché destinato a tutti, a quanti vogliono approfondire le tematiche principali e indispensabili per una comprensione e un partecipazione consapevole alla società, improntata al più esteso pluralismo”. “Il modo migliore per chiarire l’idea alla base della Scuola –  spiega il professore Daniele Cananzi – può essere quello di entrare nel merito dell’organizzazione che si intende realizzare. La Scuola nasce come risposta alle crisi odierne e in terra di Magna Grecia. La politica non può essere fatta e compresa in assenza di una formazione adeguata. Il piano e l’intento, dunque, è di fornire strumenti per capire la realtà alla luce del passato, per comprendere cosa avviene nell’oggi con l’ottica di una maggiore consapevolezza. Il domani è tutto da costruire, ma è pensabile ed edificabile in modo sostenibile, per il Sud in particolare, solo se non lasciato alla sola e semplice esperienza, momentanea e occasionale. La scuola con la preziosa collaborazione dell’Università Mediterranea, continua il suo lavoro sul territorio, pensando in tal modo di fornire un contributo reale e concreto per la comprensione dei problemi vecchi e nuovi, unico e indispensabile momento preliminare ad una effettiva e possibile loro soluzione”. 

Lsu-Lpu, D'Ascola esalta: "un risultato che restitusce speranza ai lavoratori"

"La conversione in legge del dl sugli Enti locali e il comprensivo emendamento sugli Lsu - Lpu calabresi premia la caparbietà e la determinazione con la quale, insieme alle colleghe Doris Lo Moro e Enza Bruno Bossio, abbiamo portato avanti la nostra azione politica, unendo sensibilità e orientamenti diversi nel nome di un meridionalismo che dovrebbe riflettersi anche a livello nazionale, per l'effettiva unità del Paese e per la sua crescita stabile e duratura". Ad affermarlo è il senatore Nico D'Ascola, responsabile Giustizia Area Popolare. "La norma, inserita nel maxiemendamento del Governo, permette alla Regione Calabria di risolvere la vertenza in atto con i lavoratori socialmente utili, che coinvolge circa 5mila unità. L' emendamento - spiega D'Ascola - consentirà non solo di estendere ai Comuni della Calabria le procedure di stabilizzazione di lavoratori socialmente utili, aggirando l'ostacolo che impediva la contrattualizzazione di questa categoria, ma anche di assicurare continuità nei servizi, spesso essenziali, in cui gli stessi svolgevano le proprie mansioni. Riteniamo di aver ridato speranza ai lavoratori, risolvendo una vicenda che si protraeva da tempo e rischiava di creare grandi difficoltà ad altrettante famiglie. E' un risultato che ricompensa una politica attenta ai problemi del territorio, alle situazioni complesse che molta gente è costretta a subire sul piano professionale, per disattenzioni e omissioni delle istituzioni. L'impegno da parte della politica deve essere rivolto, con la sinergia di tutte le forze istituzionali, alla risoluzione delle problematiche e alla comprensione del malessere sociale, soprattutto in una terra così fragile sotto l'aspetto occupazionale, come la Calabria. Porteremo avanti - conclude il senatore - la nostra battaglia per difendere e riconoscere il fondamentale diritto al lavoro, sancito dalla nostra Costituzione".

 

 

Al via la Scuola di Cultura Politica

La Scuola di Cultura Politica, organizzata dall’ISESP (Istituto Superiore Europeo di Studi Politici) impegnato da oltre un quarantennio sul fronte della formazione postuniversitaria sullo snodo Europa-territori locali, con la collaborazione dell’Università Mediterranea, sarà presentata nel corso della conferenza stampa che si terrà sabato (ore 11:30) in via Nicolò da Reggio, n.14. La Scuola di Cultura Politica intende fornire una competenza specifica su profili che vanno dalla storia del Paese e delle istituzioni al diritto, dall’economia alla filosofia politica e sociale. In un momento nel quale l’attività politica è diffusamente guardata con diffidenza e avvertita con sfiducia quanto alla capacità di risolvere realmente i problemi, con un conseguente  allontanamento dalla partecipazione alla vita politica, appare importante avviare una riflessione sul nesso tra valori e sviluppo della società, tra politica ed azioni capaci di incidere positivamente sul territorio in modo adeguato ed efficiente. All’incontro parteciperanno il senatore Nico D’Ascola, responsabile giustizia Area Popolare e ordinario di diritto penale nell’Università Mediterranea, Raffaele Cananzi, presidente dell’Isesp, Attilio Gorassini, ordinario di diritto privato e direttore Dipartimento di Giurisprudenza ed Economia dell’Università Mediterranea, Francesco Manganaro, ordinario di diritto amministrativo nell’Università Mediterranea e presidente del corso di laurea in Giurisprudenza.  Obiettivo della Scuola è non solo riscoprire l’antico senso dell’agire politico e la sua più alta dimensione, ma informare a questi i nuovi protagonisti della realtà di oggi e di domani, nella consapevolezza che non si può prescindere dal considerare la politica come cultura, legando così questa all’idea di progresso, sviluppo, migliore sostenibilità.  L’edizione 2015-2016 si orienta, in particolare, ad una formazione di base ad ampio spettro che prevede approfondimenti sui temi che in questo momento meritano una maggiore attenzione come l’anticorruzione, le scelte economiche europee, la tutela dei diritti con riferimento ai diritti umani ed alle istanze dei migranti, la finanza degli enti locali e i rapporti tra istituzioni centrali e locali. L’attuale congiuntura storica e le istanze sociali che la caratterizzano, rendono necessario e persino urgente una formazione nel senso della cultura della politica,  non fine a se stessa, ma come strumento di maturazione di una coscienza socio-politica determinata dalla volontà di partecipare attivamente al bene comune. Tornare a parlare di cultura politica significa rivolgere l’attenzione verso il passato e contemporaneamente articolare nel presente e nel futuro gli esiti di una indagine multidisciplinare e compiuta. 

 

Rapporto Svimez, D'Ascola (AP) punta l'indice contro il "meridionalismo ipocrita"

“Il Rapporto Svimez conferma il fallimento  delle politiche economiche destinate al  Mezzogiorno che non più essere considerato più solo un peso, ma ha bisogno di strategie di sviluppo, investimenti ed infrastrutture". Ad affermarlo è il senatore Nico D'Ascola, responsabile Giustizia Area Popolare."L’attuale situazione del sud è frutto di un meridionalismo ipocrita che ha destinato le attività produttive ed economiche al nord ed ha lasciato al Mezzogiorno l’assistenzialismo,  aumentando il già  profondo divario esistente. Nel corso degli anni si è avviato un processo di disgregazione del Mezzogiorno che la classe politica nazionale e  regionale non è riuscita  per nulla  a contrastare. Nel Mezzogiorno - prosegue D'Ascola - alle difficoltà di competitività dovute a problemi strutturali, si è aggiunta la fragilità e l’erosione del tessuto produttivo, in particolar modo quello industriale, con la perdita di numerose imprese e aziende che non hanno retto all’urto di una crisi così lunga e profonda. E’ importante ridare all'area del Mediterraneo un ruolo di centralità geopolitica, attraverso l’investimento nella logistica. Si pensi al porto di Gioia Tauro, uno scalo che  potrebbe dare benessere non solo alla Calabria, ma a tutta l’Italia se assumesse le dimensioni che potrebbe avere, se una certa politica che ha favorito i porti del nord Europa, soprattutto quelli tedeschi e olandesi,  fosse controbilanciata da un’iniziativa che si radicasse nel centro del Mediterraneo. E’ necessaria - conclude il senatore -  una presa di coscienza da parte della politica, sfruttando gli strumenti che a livello europeo già esistono e pretendere non attenzione, ma sostegno vero alle esigenze del Mezzogiorno, altrimenti le conseguenze potrebbero essere davvero incontrollabili a causa di una decrescita che non farà altro che aumentare i livelli di povertà delle popolazioni meridionali”. 

 

Lsu-lpu, D'Ascola (AP) rivendica il successo: "Risolta situazione drammatica"

“Esprimo enorme soddisfazione per l’inserimento del testo per gli LSU - LPU calabresi nel maxi emendamento al dl sugli enti locali”. Ad affermarlo è il senatore Nico D’Ascola, responsabile Giustizia Area Popolare. “Insieme alla collega Lo Moro, abbiamo lavorato in sinergia, sottoscrivendo un emendamento importante per 5000 lavoratori che stavano vivendo una situazione drammatica. La politica deve impegnarsi per tutelare e rispondere alle esigenze delle persone, per le quali è necessario siano riconosciuti i diritti essenziali, soprattutto in una realtà sociale fragile come la Calabria. Continueremo ad impegnarci per dare un futuro diverso e più dignitoso ai calabresi”. 

Caso lsu-lpu, "Lavoratori in una situazione sempre più drammatica"

"Siamo molto dispiaciuti per il mancato inserimento dell’emendamento per gli LSU- LPU calabresi, presentato da me e dalla senatrice Lo Moro, nel decreto legge sugli enti locali". Ad affermarlo è il senatore Nico D’Ascola, responsabile Giustizia Area Popolare. “E’ una situazione drammatica - ammette il parlamentare reggino - che rischia di diventare ancora più difficoltosa per i lavoratori che da anni attendono la stabilizzazione e di vedere riconosciuto il proprio rapporto di lavoro negli Enti locali,  nei quali svolgono ormai servizi indispensabili al funzionamento dell’amministrazione pubblica locale. Insieme alla senatrice Lo Moro, abbiamo lavorato in perfetta sintonia nella convinzione dell’assoluta necessità di un emendamento in favore dei lavoratori LSU–LPU calabresi che da anni sono utilizzati senza tutele e senza il riconoscimento dei più elementari diritti nel proprio lavoro. La battaglia non si ferma qui, continueremo la nostra lotta per il riconoscimento di questo diritto che riteniamo necessario per dare speranza ai lavoratori. La politica deve occuparsi del malessere sociale, non può essere indifferente nei confronti di una realtà sociale che in Calabria coinvolge migliaia di persone che rischiano di essere  fortemente penalizzate". "La politica - raccomanda D'Ascola - deve avere un volto umano e guardare alle esigenze dei lavoratori che hanno diritto ad avere un futuro dignitoso". 

D’Ascola: “Superare l’isolamento strutturale della Calabria”

“La riapertura al traffico della carreggiata nord del Viadotto Italia rappresenta l’impegno da parte dei vertici dell’Anas e dei senatori calabresi di Area Popolare nel risolvere un problema importante per la viabilità in Calabria”. Ad affermarlo è senatore Nico D’Ascola, responsabile giustizia Area Popolare. “In un momento particolarmente difficile, dovuto all’ esodo estivo, l’intensificazione dei lavori per la messa in opera di un tratto essenziale per i collegamenti della regione è sintomatico della determinazione  nel richiamare l’attenzione del Governo e dell’Anas, su una situazione che rischiava di compromettere definitivamente la stagione turistica calabrese. Si è risolta, anche se in parte – spiega D’Ascola - una problematica che ha creato grandi disagi agli automobilisti, al movimento delle merci, alla mobilità regionale. La Regione Calabria soffre di un isolamento strutturale che non può essere aggravato da eventi che rischiano di soffocare le già deboli opportunità dell’economia calabrese. L’intervento dell’Anas è stato diretto a risolvere le difficoltà, fronteggiando l’ emergenza scaturita dal crollo del Viadotto e dalle successive disposizioni dell’autorità giudiziaria. Prendiamo atto con soddisfazione di una soluzione parziale che limiterà le problematiche che ancora persistono per raggiungere la Calabria e il Meridione. L’impegno da parte dell’Anas con un programma pluriennale di investimenti 2015-2019 – conclude D’Ascola - consentirà di effettuare interventi necessari per risolvere le criticità strutturali delle strade, garantire maggiore sicurezza e migliori livelli di percorribilità di arterie di collegamento essenziali per lo sviluppo economico e la crescita sociale di ogni regione”.

 

D'Ascola a Coffee Break: "Calabria necessita di classe politica superiore"

“Il disegno di legge del furto in abitazione oltre ad aumentare complessivamente la cornice edittale e prevedere un più articolato sistema di circostanze aggravanti, punta ad affrontare un problema molto sentito soprattutto in determinate regioni”. A dichiararlo è il senatore Nico D’Ascola, responsabile giustizia Area Popolare, intervistato nel programma Coffee break su La7. “Un problema che determina un clima di insicurezza generalizzata nella popolazione. Il disegno di legge che ho proposto è estremamente articolato sul punto e mira a creare anche un controllo nelle forme delle misure di prevenzione e sulle ricchezze accumulate da coloro i quali compiono furti in appartamenti”. Sulla situazione in Calabria il senatore ha aggiunto: “La regione vede un panorama sconfortante. La Calabria ha bisogno di programmazione, di serietà, di onestà, di una classe politica superiore”. 

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