Sorpresi in Calabria con mezza tonnellata di novellame, maxisanzione per due siciliani

Crotone - Nella serata di ieri, uomini della Sezione Polizia Stradale e della Capitaneria di Porto di Crotone hanno sequestrato quasi mezza tonnellata di pesce sottomisura, illecitamente pescato e diretto ai mercati siciliani.

Il prodotto è stato scoperto in un furgone fermato da una pattuglia della Polizia Stradale sulla Ss 106, in località “Passovecchio” di Crotone.

I due trasportatori, entrambi siciliani, sono stati sanzionati con una multa da 25 mila euro e con il sequestro del carico.

I poliziotti, inoltre, hanno sequestrato il furgone perché privo di copertura assicurativa.

Per i due uomini sono, infine, scattate anche le sanzioni previste in caso di violazione delle misure anti Covid.

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In auto con una cassetta di novellame, sequestro e sanzione

 Trasportava “bianchetto” nel bagagliaio dell’auto.

 Per questo motivo, i carabinieri forestale di Acri (Cs), insieme ai colleghi della locale Stazione, hanno sanzionato una un uomo di Corigliano-Rossano.

Fermato per un controllo nel centro abitato di Acri, nella sua auto i  militari hanno trovato una cassetta in plastica con 16 chili di novellame.

A carico dell’uomo sono quindi scattate le sanzione amministrative previste per la mancata tracciabilità e per la detenzione, il trasporto e la commercializzazione di pesce sotto taglia.

Il novellame, invece, dopo  essere stato sequestrato e analizzato dal servizio veterinario dell’Asp, è stato donato in beneficenza ad un istituto caritatevole.

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Sequestrata mezza tonnellata di novellame di sarda

I finanzieri della Sezione operativa navale di Crotone, durante un servizio di pattugliamento con autovettura lungo le strade costiere, hanno sottoposto a controllo un furgone frigo fermo in prossimità dell’incrocio tra le Statale 106 e 107bis.

Durante l'attività, i militari hanno rinvenuto e sequestrato mezza tonnellata di novellame di sarda, la cui pesca è proibita dalla normativa comunitaria e nazionale.

Al conducente dell’automezzo, A.C. settantatreenne di Cirò Marina, è stata elevata una sanzione amministrativa per un importo pari ad 25 mila euro.

Il pesce, privo di tracciabilità, è stato distrutto secondo le indicazioni della locale Asl.

Calabria, sequestrati 4 quintali di novellame di sarda

La guardia di finanza di Corigliano Calabro (CS), nell’ambito dei controlli finalizzati ad assicurare il rispetto della normativa di settore che impone il divieto di cattura di specie ittiche vietate o sottomisura, nonché il rispetto delle normative igienico sanitarie a tutela dei consumatori, ha sequestrato 400 chili di novellame di sarda.

Il prodotto è stato rinvenuto in un furgone “Fiat Ducato”, occultato da altro pescato regolarmente trasportato.

La pesca del novellame è vietata da una norma comunitaria, che ne considera dannosa la cattura, in quanto incide negativamente sul ripopolamento dei mari.

Nei confronti del conducente dell’automezzo sono state, quindi, contestate sanzioni amministrative per un importo pari a 25 mila euro.

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Sequestrati 630 kg di “novellame” a Vibo Marina: denunciato imprenditore ittico

Nella nottata i carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia hanno denunciato in stato di libertà un 36enne imprenditore ittico di Vibo Marina. L’equipaggio, effettivo alla Motovedetta dell’Arma impegnato in uno specifico servizio finalizzato al contrasto della pesca di specie ittiche protette, ha proceduto al controllo di un’azienda ittica rinvenendo, all’interno di un furgone, 79 casse contenenti 630 chilogrammi di prodotto ittico di tipo “novellame”. L’uomo, che a seguito delle contestazioni mossegli dai militari dell’Arma non ha potuto fare altro che ammettere le proprie responsabilità, sarà denunciato all’Autorità giudiziaria per violazione della normativa comunitaria che vieta la pesca e la commercializzazione e di specie ittiche protette. La pesca abusiva del cosiddetto “bianchetto” o “novellame” rappresenta una vera e propria piaga delle nostre coste: oltre a provocare pesantissimi danni all’evoluzione delle specie marine l’utilizzo di reti a strascico danneggia irrimediabilmente la fauna marina delle coste calabresi.

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