La Processionaria della Quercia attacca i boschi

Si pensava a un classico attacco di Processionaria (Thaumetopoea processionea  L.) della quercia che, come quella del Pino, da sempre ha vissuto a spese della nostra flora mediterranea.  In seguito alle segnalazioni dei cittadini allarmati ed alle informazioni fornite dai Comandi Stazione Forestali del Parco, gli organismi competenti hanno reso noti i primi risultati del sopralluogo eseguito nei giorni scorsi con gli specialisti dell’Ente Parco Nazionale del Pollino e della Regione. Le località più colpite si trovano nei Comuni di Cerchiara di Calabria, San Lorenzo Bellizzi e  Francavilla Marittima.  In realtà il Lepidottero defogliatore è un vero killer dei boschi, contenuto nell’elenco delle specie alloctone più invasive, al pari della zanzara tigre, ed è inserito nell'elenco delle 100 tra le specie più dannose al mondo. Sono infatti pervenute le prime conferme ufficiali che il responsabile della defogliazione di vastissime zone boscate dei comuni citati sia classificato come il lepidottero “bombice dispari” o “limantria” (Lymantria Dispar L.).  L'infestazione, favorita probabilmente da clima e dalla carenza di antagonisti, ha raggiunto una densità tale da determinare una vera e propria esplosione numerica delle larve che hanno causato una defogliazione pressoché totale di una vasta superficie forestale  costituita per lo più dalla comune “Roverella” (Quecus pubescens Willd). Come se non fosse bastata l’ultima nevicata, che ha gravemente danneggiato le ampie faggete del Pollino, si è osservato che l'attività delle larve ha rovinato tutte le parti verdi (germogli e infruttescenze comprese), facendo assumere al popolamento quercino un precoce aspetto autunnale. Dal sopralluogo è emerso altresì che gli individui giovani del lepidottero, in cerca di cibo, stanno coinvolgendo le vicine strutture rurali e agrituristiche creando disagi e preoccupazioni anche ad allevatori, abitanti ed agli operatori del settore, in quanto i bruchi possono provocate eritemi se a contatto con la pelle.  In seguito al sopralluogo, tra le rappresentanza comunali, il Parco Nazionale del Pollino, dai funzionari del Corpo Forestale C.T.A. di Rotonda, del Parco e della Regione Calabria, dove si è potuto constatare che il fenomeno è davvero eccezionale e coinvolge i territori dei tre Comuni citati. E’ stato organizzato un tavolo tecnico scientifico che si riunirà il primo luglio, presso la sede Municipale di Cerchiara di Calabria per stabilire le possibili soluzioni di lotta da poter intraprendere. 

 

 

Rimozione macchia mediterranea, sequestrata dal Corpo forestale area all’interno del Parco nazionale del Pollino

Gli uomini del Corpo forestale dello Stato di Civita hanno posto sotto sequestro in località “Scariano” un’area di circa 5000 metri quadri, all’interno della zona 2 del Parco nazionale del Pollino. Nell’appezzamento di terreno vincolato è stata riscontrata l’eliminazione della macchia mediterranea presente a seguito di alcuni lavori di movimentazione terra. I proprietari, che sono stati deferiti all’Autorità giudiziaria, hanno proceduto all’intervento senza l’autorizzazione paesaggistica prevista. Lavori di sbancamento che, secondo gli operatori di polizia, hanno comportato la trasformazione permanente del suolo. L’assenza di Scia (segnalazione certificata di inizio attività) o di permesso di costruire, nonché di autorizzazione paesaggistica per l’estirpazione della macchia mediterranea presente sul fondo ha fornito gli elementi per poter procedere al sequestro penale. Durante il controllo, il personale Forestale ha accertato che le violazioni sono state eseguite con un mezzo meccanico. L’area interessata al sequestro ricade all’interno della “ZPS” che ricopre tutto il Parco nazionale del Pollino.

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Furto di legna: il Corpo forestale dello Stato ha denunciato 4 persone

Prosegue incessante l’attività di sorveglianza nell’area  protetta calabro-lucana da parte del Corpo Forestale dello Stato. Dall’inizio dell’anno sono state individuate e denunciate all'Autorità Giudiziaria quattro persone per il reato di furto di legna aggravato. In generale, infatti, il taglio indiscriminato dei boschi demaniali oltre ad aumentare il rischio idrogeologico sul nostro territorio, comporta conseguenze dovute alla sottrazione di un importante bene ambientale, che nei Parchi Nazionali è sicuramente fondamentale. Il Comando Stazione Forestale di Civita,  nel Comune  di San Lorenzo Bellizzi, in provincia di Cosenza, a seguito di una attività di indagine per un taglio abusivo di venti piante (Faggio e Perastro)  in un bosco di pregio, in loc. Piano Leccese - Zona 1 del Parco Nazionale del Pollino ha deferito all’Autorità Giudiziaria competente un uomo della zona. II Reparto di Sant’Agata d’Esaro ha  sorpreso due uomini, uno del luogo e l’altro di San Sosti,  che, privi di autorizzazione, con l'ausilio di motoseghe, erano intenti al taglio di piante di pioppo in area boschiva del demanio fluviale in località "Pauciuri" di Malvito. Anche per loro è scattata la denuncia.. La vegetazione ripariale è molto importante, in quanto oltre al suo naturale ruolo ecologico, di fatto assicura gli equilibri idrologici, la stabilità delle  sponde dei fiumi e torrenti e crea veri e propri corridori ecologici, contribuendo alla conservazione della biodiversità animale e vegetale. Anche sul versante idrografico tirrenico si ripetono i tentativi di furto nei boschi comunali, infatti, all’inizio di febbraio il Comando Stazione di Grisolia durante l’espletamento del servizio in località "Serra Milarra", nel Comune di Maierà, ha constatato l’utilizzazione di un bosco ceduo di leccio nel demanio comunale. Il responsabile è stato bloccato mentre stava provvedendo al recupero della legna, servendosi di un operaio. Il taglio, infatti, era stato eseguito senza rispettare i reali confini della limitrofa particella privata poiché invece ricadeva su una particella di del Comune di Maierà. Il materiale legnoso, costituito da legna da ardere sul letto di caduta, era già stato selezionato. Il sito ricade in ZPS (zona protezione speciale). L’uomo, un pensionato di Buonvicino,  è stato segnalato all'Autorità Giudiziaria per tentato furto aggravato e danneggiamento.

 

 

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Sorpresi in Zona Protetta: due cacciatori arrestati dal Corpo Forestale dello Stato

Sono stati sorpresi mentre praticavano attività venatoria ed avevano già abbattuto alcune beccacce nel Comune di Plataci, in provincia di Cosenza, nel Parco Nazionale del Pollino.  Per due cacciatori,  G.C., 32 anni, di Cassano allo Ionio e L.C., 48 anni, di Vicenza, sono scattati gli arresti  per furto aggravato ai danni dello Stato e denunciati per introduzione di armi e munizioni in area protetta e Zona a Protezione Speciale e bracconaggio. Successivamente rimessi in libertà ai sensi dell'art. 121, due uomini, legati da vincolo di parentela, sono stati sorpresi, è la ricostruzione degli investigatori, al termine di una accurata attività di osservazione, controllo e pedinamento da parte degli uomini del Comando Stazione del Corpo Forestale di Cerchiara di Calabria dipendente dal Coordinamento Territoriale per l'Ambiente CTA del Pollino in località  Giannantonio-Manca di Ilice del Comune di Plataci, zona, questa, ricadente nel perimetro dell’area protetta calabro-lucana. I due uomini, a bordo di una autovettura, si sarebbero inoltrati, muniti di fucile e cani da caccia, nel bosco, in una zona nota per la migrazione di uccelli come la beccaccia. Gli stessi, riferiscono gli inquirenti, erano muniti anche di telecamera con cui venivano riprese le attività cinofile (ferma e cerca) dei cani in loro possesso sulle beccacce. Bloccati dagli uomini della Forestale di Cerchiara che da tempo monitoravano tale zona  sono stati sequestrati loro i due fucili calibro 12 e il munizionamento in loro possesso oltre alla selvaggina da poco abbattuta.  

 

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Accusato di aver appiccato incendi: in manette un boscaiolo

Con l'accusa di aver appiccato roghi nei boschi, agenti del Corpo forestale dello Stato hanno tratto in arresto un boscaiolo 37enne. Incendi di cui si sarebbe reso autore durante il mese di luglio a Mottafollone e Sant'Agata d'Esaro, nel Cosentino. Ad incastrare l'uomo sono state le immagini catturate dalle telecamere che hanno ripreso per diverse settimane le fiamme che hanno interessato diverse aree della zona, comprese alcune interne al vasto perimetro del Parco Nazionale del Pollino. 

  

Ritrovato nella notte un escursionista disperso

Nel cuore della notte scorsa gli uomini del Soccorso Alpino, con il prezioso supporto degli agenti del Corpo forestale dello Stato e degli specialisti della Guardia di Finanza,  hanno salvato un turista di 52 anni che nel pomeriggio di giovedì si era perso mentre era impegnato in una escursione in mountain bike nel Parco Nazionale del Pollino. Residente a Roma, stava attraversando la Valle dell'Argentino dopo essersi mosso da Orsomarso. Mentre percorreva la via del ritorno,  ha perso l'orientamento. Avvisati i familiari che vivono nella Capitale, ha trovato rifugio ai piedi di una roccia ed indicato l'area in cui si trovava, difficile da raggiungere, tanto che i soccorritori, mossi rapidamente, sono arrivati a distanza di alcune ore.  Tratto in salvo, è stato riportato a casa dove lo attendeva la consorte. 

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