'Ndrangheta, catturato il superlatitante Pasquale Bonavota: il plauso di Mangialavori e Limardo

“Congratulazioni ai Comandi provinciali dei carabinieri di Vibo Valentia e di Genova, a Reparti del Ros, alla Dda di Catanzaro e alla magistratura che, a conclusione di lunghe e complesse indagini, hanno arrestato oggi il super latitante Pasquale Bonavota”.

Così in una nota il deputato Giuseppe Mangialavori, Presidente della Commissione Bilancio e coordinatore di Forza Italia in Calabria. “La cattura dell’esponente di spicco della ‘ndrangheta e uno dei quattro latitanti più pericolosi d'Italia dimostra l’impegno dello Stato e delle Forze dell’Ordine. A loro va il ringraziamento mio e di tutti i calabresi” conclude Mangialavori. 

 

"Massima gratitudine alle forze dell'ordine e alla magistratura per la cattura del latitante di 'ndrangheta più ricercato d'Italia" è stata espressa anche dal sindaco di Vibo Valentia Maria Limardo.

"Avere assicurato alla giustizia colui che è considerato il capo di una cosca mafiosa è un risultato straordinario che l'Arma dei carabinieri, il Ros e la Procura distrettuale hanno ottenuto a beneficio di tutta la società civile. Per tale motivo - conclude il primo cittadino di Vibo Valentia - intendo ringraziare a nome di tutta la mia comunità il comandante dei Carabinieri di Vibo Luca Toti ed il procuratore Nicola Gratteri, insieme a tutti gli uomini e le donne che hanno contribuito alla riuscita di questa lunga e complessa operazione".

  • Published in Cronaca

'Ndrangheta, operazione Conquista: ritorna in libertà il presunto boss del clan Bonavota di Sant'Onofrio

Dopo l'operazione Conquista nel corso della quale, nei giorni scorsi, i carabinieri hanno fermato cinque persone ritenute appartenenti al sodalizio mafioso dei Bonavota di Sant'Onofrio, in provincia di Vibo Valentia, il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Roma he deciso di rimandare in libertà Pasquale Bonavota.

Ritenuto dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro capo dell’omonimo clan, l'uomo lascia, quindi, il carcere di Regina Coeli, dove era detenuto con l’accusa di omicidio, detenzione di armi, tentata estorsione, danneggiamento. Oltre a non convalidare il fermo, il magistrato romano non ha emesso nessun altro provvedimento ritenendo, pertanto, non necessaria l'applicazione di alcuna misura cautelare.

Esito diverso, invece, per gli altri fermati. Il gip del Tribunale di Vibo Valentia, Gabriella Lupoli, ha, infatti, convalidato il provvedimento disposto dalla Direzione distrettuale antimafia ed ha emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del fratello del presunto boss, Domenico considerato il capo dell’ala militare del clan; di Giuseppe Lopreiato e di Onofrio Barbieri.

Fermo non convalidato, infine, nei confronti di Domenico Febbraro, l’altro indagato nell’inchiesta Conquista. L'uomo rimane, comunque, in galera perché raggiunto da ordinanza del gip di Vibo

Resta ancora attivamente ricercato Nicola Bonavota, l'unico componente del gruppo ad essere è riuscito a sfuggire al blitz dei carabinieri.

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