Tentato omicidio di Pietro Ranieri: arrestati due fratelli

Svolta nelle indagini avviate dagli agenti della Squadra Mobile subito dopo l'agguato in cui è rimasto gravemente ferito dai colpi di pistola esplosi il trentottenne Pietro Ranieri. I poliziotti di Crotone hanno, infatti, sottoposto a fermo i fratelli Giovanni e Vincenzo Scariglia, rispettivamente di 30 e 27 anni, cognati della vittima. Sulla base di quanto accertato nel corso dell'attività condotta dagli investigatori, il movente del tentato omicidio, commesso nel quartiere crotonese denominato Fondo Gesù, risiede in questioni di natura economica che hanno incrinato i rapporti all'interno della famiglia. 

 

Agguato in Calabria: ferito gravemente un uomo

E' rimasto gravemente ferito un trentottenne vittima di un agguato teso da sconosciuti davanti casa sua, che si trova lungo una strada del quartiere Fondo Gesù, a Crotone. I quattro colpi di pistola sono stati esplosi contro Pietro Ranieri, che in passato era finito al centro di indagini per reati connessi alle sostanze stupefacenti. Sebbene centrato dai bossoli all'addome ed alle braccia da un sicario forse in sella ad una motocicletta, ha avuto la prontezza di fuggire a bordo di un'automobile, una Volkswagen Golf di sua proprietà, fino al locale ospedale "San Giovanni di Dio". Ad accompagnarlo è stata una donna che si trovava per caso nei paraggi. Il quadro clinico che si è presentato agli occhi dei sanitari del reparto di Rianimazione è estremamente critico, anche dopo l'intervento chirurgico cui è stato sottoposto. I proiettili hanno infranto i vetri dei finestrini del veicolo. Il luogo teatro del tentato omicidio, commesso intorno alle 21:30, è stato raggiunto da poliziotti della Squadra Mobile e personale della Scientifica subito attivatisi per gli accertamenti utili alle prime fasi dell'indagine sul grave fatto di sangue. Implicato sette fa nell'inchiesta "Eracles", Ranieri era sospettato di appartenere a quella che gli inquirenti ritengono essere la cosca Macrì, che ha base proprio nel rione Fondo Gesù. Al termine della fase processuale celebrata con rito abbreviato gli fu inflitta una condanna 5 anni e 10 mesi di carcere perché riconosciuto colpevole del reato di associazione finalizzata al traffico di droga. In seguito è stato giudicato responsabile anche del reato di furto. 

  

 

 

 

  • Published in Cronaca
Subscribe to this RSS feed