Fusione dei Comuni al centro della seduta odierna della I Commissione

La prima Commissione consiliare 'Affari istituzionali e Affari generali', presieduta dal consigliere Franco Sergio, ha approvato un progetto di legge per l’istituzione del Comune di Villa Brutia, frutto della fusione dei comuni di Casole Bruzio, Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta. I proponenti, il capogruppo del Pd, Sebi Romeo ed il consigliere Giuseppe Giudiceandrea, nella relazione di accompagnamento affermano che "la necessità di istituire un nuovo Comune quale sintesi istituzionale dei Comuni prima citati è sostenuta da idonea iniziativa popolare per il tramite di una raccolta di firme e dalle delibere dei Consigli Comunali sopra riportati aventi ad oggetto proprio la loro fusione in un Comune unico. Difatti, l’istituzione di un solo Comune, di contro ai cinque esistenti, garantirà maggiore efficienza, una capacità amministrativa superiore che i singoli cinque Comuni assieme considerati non possiedono. Alla semplificazione amministrativa, per il tramite dell’istituzione del Comune di Villa Brutia si aggiunge di sicuro una maggiore efficienza nel garantire ed erogare i servizi pubblici essenziali ed una loro riduzione dei costi a favore dell’intera popolazione interessata, ed inoltre l’attribuzione a quest’ultimo di contributi statali e regionali".  La Commissione, nel prosieguo della seduta ha avviato una serie di audizioni su una analoga proposta di legge di iniziativa del consigliere Michele Mirabello per il cambio di denominazione del Comune di Ricadi in Comune di Ricadi - Capo Vaticano, e su una proposta di legge di iniziativa della Giunta regionale recante 'Disposizioni in materia di separazione  tra funzioni di indirizzo e controllo e attività di gestione e ulteriori disposizioni relative alla dirigenza', relatore il presidente dell’organismo Franco Sergio. "Quello della Giunta regionale - ha detto Sergio a conclusione dei lavori – è un provvedimento di natura strutturale e rivisita una normativa da tempo non aggiornata e risalente al 1996 rispetto agli indirizzi di politica amministrativa ed alle competenze e ruoli dei dirigenti. Pertanto, considerata la caratura istituzionale e funzionale della normativa proposta, si è reso necessario dare seguito alle audizioni con le organizzazioni sindacali, con spirito di collaborazione, dotando la nuova legge del necessario apporto ai fini di una più larga condivisione. Da parte della Commissione, e ringrazio i colleghi della disponibilità, l’obiettivo è di portare in tempi ristretti alla valutazione del Consiglio regionale il provvedimento in discussione ma, va da se, che contiamo di poterci confrontare sin dalla prossima seduta della Commissione con i rappresentanti della Giunta regionale".  Ai lavori della Commissione hanno contribuito i consiglieri Mirabello, Esposito e Nucera.

 

Regione. Si è riunita la Prima Commissione: questo l'esito della seduta

La Prima Commissione "Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale", presieduta dal consigliere regionale Franco Sergio ha approvato all’unanimità la proposta di legge n. 141/10 recante: "Modifica alla legge regionale del 31 dicembre 2015 n. 39". "La proposta, d’iniziativa della Giunta - ha spiegato il presidente Sergio - consentirà di rendere il testo della legge n. 39 (Disposizioni relative alla costituzione di una società per azioni finalizzata all’esercizio dello scalo aeroportuale di Crotone), meglio coordinato con il dettato normativo nazionale in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio. Tale modifica - ha aggiunto - si è resa necessaria in seguito alla nota fatta pervenire dal Dipartimento Affari regionali presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri che ha recepito alcune osservazioni formulate dal Mef e dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcom). Voglio dare ufficialmente atto al senso di responsabilità  e di correttezza politica dimostrata dai componenti e rappresentanti della minoranza in seno alla Commissione, Salerno ed Esposito. La loro presenza in Aula - ha evidenziato il presidente Sergio - ha garantito il mantenimento del numero legale ed il voto favorevole dei colleghi ha reso possibile l’approvazione del provvedimento in esame che altrimenti avrebbe dovuto subire un rinvio. Assicuro che in qualità di relatore della proposta in Consiglio regionale, mi premunirò di chiarire quale peso e che quota societaria percentuale andrà a ricoprire la Regione nella costituzione dell’Autorità aeroportuale di gestione dello scalo Sant’Anna di Crotone, con l’intervento partecipativo di 200,000,00 euro". Alla seduta hanno preso parte il segretario-questore Giuseppe Neri, il presidente della Commissione "Riforme" Sinibaldo Esposito e il vicepresidente della Prima Commissione, Nazzareno Salerno.  

 

Ok in Commissione alla creazione dell'Azienda territoriale per l’edilizia residenziale pubblica regionale

La prima Commissione consiliare "Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale", presieduta da Franco Sergio, ha espresso parere favorevole all’unanimità sulla deliberazione della Giunta regionale  che dà attuazione all’articolo 7 della legge regionale n.24 del 16 maggio 2013 relativa all’istituzione dell’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale pubblica regionale.  In particolare, l’organismo consiliare – ai cui lavori hanno partecipato l’assessore alle Infrastrutture Roberto Musmanno ed il dirigente generale reggente del Dipartimento Organizzazione, Risorse umane - Controlli della regione Calabria Luigi Bulotta- si è concentrato sullo Statuto dell’Aterp, apportando  modifiche agli articoli 9, 11 e 16 in un percorso di confronto proficuo e sinergico tra la Giunta regionale ed in particolare il consigliere Michele Mirabello. Ciò anche al fine di contemperare le esigenze di funzionalità dei distretti territoriali ubicati nelle città di Catanzaro, Reggio Calabria, Cosenza, Crotone e Vibo Valentia, salvaguardandone le prerogative, per come previsto dall’articolo 2 dello Statuto.  Al riguardo, l’assessore Musmanno ha richiamato "la profonda innovazione legislativa che ha portato all’ istituzione dell’Aterp regionale  nell’ottica non di un accentramento fine a se stesso, ma nello spirito  di una condivisione di processi produttivi, attività e problematiche comuni alle cinque province, il che comporta, in un’economia di scala, un’ottimizzazione dei processi produttivi, un’uniformità delle procedure amministrative, oltre che un contenimento dei costi della spesa pubblica, sostituendo con una unica figura di vertice,  cinque direttori generali, cinque direttori amministrativi, cinque direttori tecnici e  cinque collegi dei revisori".  Inoltre, la Commissione,  dopo aver proceduto all’esame abbinato sulla proposta di legge del consigliere Greco recante “Disposizioni di riordino delle funzioni amministrative regionali, di area vasta e Città metropolitana, in attuazione della legge n. 56/2014”  e sulla legge 99/X ° della Giunta regionale che dispone i primi interventi per favorire la costituzione della Città Metropolitana di Reggio Calabria, procederà, in sintonia con l’Ufficio legislativo, a predisporre un  testo unificato che armonizzi le due proposte, rappresentando il punto di riferimento per la definizione di una legge quadro sul riordino degli Enti locali. Infine, dal presidente Franco Sergio questa sollecitazione: “Auspico – dichiara- un ulteriore percorso di approfondimento per realizzare la necessaria sinergia tra la Giunta e la Commissione che ho l’onore di guidare al fine di arrivare ad una vera legge organica definitiva per mettere a sistema la complessa materia del riordino".     

 

  • Published in Politica

Regione. Le decisioni prese oggi dalla I Commissione

Dopo un lungo ed articolato confronto la prima Commissione "Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale", presieduta dal consigliere Franco Sergio, ha deciso all’unanimità di approfondire ulteriormente i contenuti della proposta di legge della Giunta regionale recante: “Primi interventi per favorire la costituzione della Città Metropolitana di Reggio Calabria (Allegato alla deliberazione di Giunta regionale n. 403 del 13.10,2015 concernente 'Approvazione accordo con la Provincia di Reggio Calabria sul trasferimento delle funzioni ed approvazione del disegno di legge')".   La decisione è stata assunta a margine dell’audizione del sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà  e dei rappresentanti sindacali confederali e della funzione pubblica di Cgil, Cils, Uil e Ugl.  Dopo aver consegnato all’organismo consiliare un progetto di legge per l’istituzione della Città Metropolitana di Reggio, il sindaco Falcomatà ha sottolineato "l’importanza di comprendere come tale progetto rappresenti una chance straordinaria non solo per la città dello Stretto, ma per l’intera Calabria. Da qui, la necessità di un testo normativo più ampio ed organico nonchè di un attivo coinvolgimento della Città Metropolitana rispetto a questioni strategiche di progettazione e pianificazione. La Città Metropolitana ci consentirà di stare nelle stanze dove si disegna il futuro del Paese. Non possiamo lasciarci sfuggire questa occasione. Faremo sistema con le altre Città Metropolitane d’Italia e d’Europa: risorse, competenze, programmazione, concretezza, sono questi i concetti cardine sui quali costruiremo lo sviluppo del nostro territorio". Nel prosieguo sono stati auditi Raffaele Zito per le Segreterie confederali Cgil Cisl Uil ; Alfredo Iorno per le segreterie di categoria Cgil, Cisl e Uil; Ornella Cuzzupi (segretario generale UGL) e il segretario provinciale della Cisl Domenico Serranò. "Prendo atto assieme ai colleghi della Commissione - ha affermato il presidente Sergio - delle osservazioni e dei qualificati contributi che concorrono ad arricchire la discussione e a fornire importanti elementi di valutazione. Responsabilmente e unanimemente terremo conto delle esigenze di approfondimento rispetto a quella che costituisce una occasione importante che ridisegna il ruolo delle Istituzioni nella nostra regione e nel Paese. Un passaggio storico - ha concluso - che non possiamo sbagliare né considerare con superficialità".  Successivamente, l’assessore alle Infrastrutture professor Roberto Musmanno ha illustrato lo statuto della nuova Aterp regionale (Parere n. 14/10 di iniziativa della Giunta “Attuazione art. 7 della legge regionale n. 24 del 16 maggio 2013, Istituzione dell’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale pubblica regionale. Si  tratta di un ente pubblico non economico articolato in sedi territoriali (Distretti), uno per provincia. Dopo un accurato confronto, il presidente Sergio ha deciso di rinviare ad una prossima seduta da tenere in tempi brevi con l’intento di arrivare al parere positivo previo l’approfondimento e la rimodulazione dell’art. 16.

 

  • Published in Politica

Regione, questi i provvedimenti approvati nella seduta odierna della I Commissione

La Prima Commissione consiliare, "Affari Istituzionali, Affari generali e normativa elettorale", presieduta da consigliere Franco Sergio (Oliverio presidente) ha approvato nel corso dei lavori odierni una proposta di legge, con il coordinamento formale,  di iniziativa della Giunta regionale per il "differimento dei termini di conclusione delle procedure di liquidazione o di accorpamento di persone giuridiche, pubbliche o private, previsti da disposizioni di leggi regionali". "E’ un provvedimento – ha detto il presidente Sergio a conclusione dei lavori – che ha una valenza politico-amministrativa orientata a fissare non solo degli appuntamenti cronologici per disboscare e razionalizzare alcuni enti o partecipate della Regione, ma per porre in essere un nuovo modo di operare dell’ente ed a rendere efficace un sistema dei controlli su realtà che hanno un gravame notevole sulle finanze regionali, questione spesso sottolineata dal presidente Oliverio". "Voglio ancora ricordare – ha detto Franco Sergio – che tutte le operazioni saranno attuate senza ulteriori spese per la Regione poiché affidate a dirigenti di ruolo della Giunta regionale che espleteranno le loro funzioni, appunto, senza alcun onere aggiuntivo".  Nella proposta di legge licenziata dalla Commissione, viene fissata al 31 marzo 2016 la data entro cui redigere il bilancio finale di liquidazione della Somesa srl; la procedura di liquidazione dell’Afor (Azienda forestale regionale), individuata entro un anno dall’approvazione della stessa proposta di legge. Inoltre, devono essere conclusi entro sei mesi dall’entrata in vigore dell’impianto normativo approvato oggi in Commissione, l’accorpamento dei Consorzi per le aree, i nuclei e le zone di sviluppo industriale  e l’accorpamento della fondazione FIELD all’Azienda Calabria Lavoro. Nel testo di legge vengono anche indicate le procedure in corso per la conclusione della liquidazione dell’ARSSA, un termine per la conclusione dell’accorpamento delle ATERP e l’imminente conclusione della procedura di liquidazione dell’Ardis di Catanzaro.  Nel prosieguo dei lavori, l’organismo ha altresì approvato una proposta legge di iniziativa del presidente della Commissione antindrangheta, Arturo Bova, con cui si modificano i confini territoriali tra i Comuni di Petronà e Belcastro, in provincia di Catanzaro.  La prima Commissione, inoltre, ha audito i rappresentanti dell’Upi, Franco Bruno e dell’Uncem, Vincenzo Mazzei, in ordine alla proposta di legge di iniziativa del consigliere Orlandino Greco con cui si riordinano le funzioni amministrative regionali, di area vasta e Città metropolitana, con riferimento alla ‘disciplina delle forme associative delle unioni di Comuni e delle fusioni". Infine, l’organismo ha concluso i lavori proseguendo il confronto con i rappresentanti del partenariato sociale ed istituzionale in relazione alle "norme di attuazione dello Statuto per l’inizitiava legislativa popolare e per i referendum". Ai lavori hanno dato il loro contributo i consiglieri Salerno, Mirabello ed  Esposito.

 

Regione, I^ Commissione approva proposta su agevolazioni alle imprese

La prima Commissione consiliare, 'Affari istituzionali, affari generali, riforme e decentramento', presieduta dal consigliere Franco Sergio (Oliverio Presidente) ha approvato una proposta normativa di iniziativa della Giunta regionale che modifica la legge 54/2013 con cui la Regione aveva definito i procedimenti agevolativi in favore delle imprese e del mondo produttivo.  "La proposta in esame – ha detto il presidente Sergio a conclusione dei lavori - introduce modifiche alla legge regionale del 18 dicembre 2014 con cui il legislatore regionale ha inteso recepire l’art. 29 del decreto legge 22 giugno 2012 n. 83 recante “Misure urgenti per la crescita del Paese". "L’articolo del decreto richiamato, in particolare, in considerazione della particolare gravità della crisi economica che ha colpito l’intero settore produttivo, ha inteso esonerare dagli obblighi connessi al rispetto degli indicatori utilizzati per la formazione delle graduatorie, quelle imprese che abbiano beneficiato di agevolazioni regionali e comunitarie. La norma, in chiusura, fa salvi, però, i provvedimenti già adottati nei confronti delle imprese beneficiarie, escludendo, quindi, sostanzialmente, da tale aiuto quelle imprese che abbiano subito provvedimenti di revoca delle agevolazioni stesse. La legge regionale, al contrario, nella propria norma di recepimento  (art. 1, comma 2, L.R. 54/2013) contemplava tale esonero "anche in presenza di provvedimenti già adottati”, consentendo, dunque, l'applicazione del beneficio anche in favore di quelle imprese che abbiano, invece, subito revoche delle agevolazioni". "L’art. 3, comma 1, della L.R. 54/2013, prevede, poi, ulteriori benefici a favore delle imprese richiamate ma, analogamente all’art. 1, comma 2, ancora una volta inserisce l’inciso “anche in presenza di provvedimenti già adottati". Risulta, quindi, manifesto, come ampiamente evidenzia la relazione illustrativa del disegno di legge in esame, che l’inserimento dell’inciso “anche in presenza di provvedimenti già adottati” nella legge da emendare non solo si pone in contrasto con l’intento del legislatore statale, ma comporta, vieppiù,  violazione di principi costituzionali circostanze, queste, che rendono ineludibilmente la legge regionale passibile di impugnazione dinanzi la Consulta sotto plurimi aspetti. Più che opportuno, dunque, appare l’intervento modificativo proposto dalla Giunta regionale – ha concluso Franco Sergio -  su cui non si rilevano criticità di sorta sia in ordine al contenuto, sia per ciò che concerne la qualità di redazione". Successivamente, la Commissione ha incardinato una proposta di legge di iniziativa del segretario-questore del Consiglio regionale, Giuseppe Graziano (Casa delle Libertà)  concernente la “disciplina sulla trasparenza dell’attività politica e amministrativa della Regione e dei suoi enti strumentali e sull’attività di rappresentanza di interessi particolari”, su cui si è sviluppato un ampio ed approfondito dibattito, con interventi dei consiglieri Arturo Bova e Sinibaldo Esposito. "L'attività di rappresentanza di interessi particolari (in gergo "lobby”) – ha spiegato il segretario-questore Giuseppe Graziano  - ha dei connotati ben più ampi di quelli che appaiono a prima vista, dal momento che, in via generale, null'altro esprime se non un metodo di gestione delle relazioni tra soggetti, ossia una strategia dei rapporti. Essa, infatti, viene attuata da un soggetto, che agisce per conto proprio o di terzi, ma che è pur sempre portatore di un interesse particolare, vuoi di questa o quella associazione, società, ente, o altro,  e viene attuata su qualsiasi soggetto che sia in grado di influenzare, in un senso o in un altro, una decisione pubblica (il cosiddetto. decisore pubblico)". "In Italia il lobbismo e la rappresentanza degli interessi organizzati – ha proseguito Graziano - hanno assunto uno sviluppo limitato a causa di alcuni fattori legati al sistema politico. Secondo alcuni studiosi, ‘le principali caratteristiche del lobbismo italiano possono essere così sintetizzate:  è un tipo di rappresentanza non regolamentata dal punto di vista normativo;  è un esempio di pressione dei gruppi particolarmente condizionato dalla cultura politica nazionale; è un modello di illazione istituzionale più orientato all'esercizio dell'influenza come relazione sociale che alla comunicazione come processo; è un sistema basato sui rapporti diretti e immediati tra lobbista e decisore piuttosto che su forme indirette di pressione'. "Inoltre, è stato evidenziato come la capacità dei partiti politici di fungere da aggregatori di interessi, il neo-corporativismo e la concertazione che hanno favorito sindacati e gruppi di datori di lavoro nella partecipazione alle politiche pubbliche, la presenza di importanti corpi sociali intermedi come la Chiesa cattolica, l'assenza di una legge nazionale in materia di lobby, siano tutti fattori che hanno determinato il peculiare assetto del lobbying nel sistema italiano".  "Una premessa però appare opportuna: le lobbies costituiscono una delle «ruote del sistema» che va inquadrata all'interno della dimensione pubblica istituzionalizzata. Alla luce di tale premessa – continua Graziano -  sono opportune alcune precisazioni, necessarie per evitare inopportuni fraintendimenti: il meccanismo del lobbying non è, di per sé, illecito; la rappresentanza di interessi particolari è essenziale nel processo di formazione delle decisioni pubbliche; portatori di interessi particolari non possono non esistere, perché la società tutta è realizzata dalla presenza di una miriade di interessi particolari; nell'ambito delle decisioni pubbliche è proprio il democratico, legittimo e corretto bilanciamento degli interessi particolari che costituisce quello che, comunemente, chiamiamo come "interesse generale".  "Non a caso l’art. 1 della  presente proposta di legge finalizza la stessa ad implementare i processi pubblici nell’ottica della democraticità e della trasparenza. Se, dunque, i meccanismi di rappresentanza degli interessi privati sono sempre esistiti e sempre esisteranno, perché connaturati alla società, il compito di una società matura (e, per essa, del legislatore) è quello di dare una regolamentazione trasparente, democratica, oggettiva, ossia di dare delle regole al fenomeno”. “Le regole, infatti, sono essenziali per evitare che il (legittimo e lecito) fenomeno di rappresentanza di interessi particolari si tramuti in qualcosa di opaco, impalpabile e, dunque, tendenzialmente illecito e pericoloso per il rispetto dei principi democratici e di legalità; la regolamentazione legislativa appare, inoltre, necessaria per distinguere attività legittime e lecite da meccanismi illeciti, che possono dar luogo anche a conseguenze penali. Sotto questo ultimo aspetto, anzi, è proprio la recente riforma del sistema dei reati contro la pubblica amministrazione (si pensi al reato di traffico di influenze illecite, recentemente introdotto dal legislatore) che rende necessario un intervento legislativo che discrimini il lecito dall'illecito. Tale intervento, dunque, dovrebbe essere interesse di tutti, dal decisore pubblico - che vuole legittimamente tenere conto degli interessi particolari ma alla luce del sole, di modo che non appaia il dubbio di dinamiche "improprie" che lo guidano - al titolare di un interesse particolare (o al suo rappresentante), che viene così legittimato a svolgere, in piena regola, un'attività di per sé lecita, purché avvenga nel rispetto della legge e dei principi ai quali si informano le decisioni dei pubblici poteri". Ai lavori della Commissione hanno contribuito i consiglieri Bova, Esposito e Mirabello. Erano presenti i dirigenti della Giunta regionale Felice Iracà e Luigi Bulotta. 

 

Regione, disposizioni incompatibilità incarichi: ok della I Commissione

Via libera alla proposta di legge n. 78/10^, d’iniziativa della Giunta, che ha l’obiettivo di adeguare l’ordinamento regionale della Calabria alle disposizioni dettate dal decreto legislativo n. 39 del 2013 recante "Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, a norma dell'articolo 1, commi 49 e 50,dellaa legge 6 novembre 2012, n. 190”. Il parere favorevole sul testo è stato espresso dalla Prima Commissione consiliare "Affari istituzionali e Affari generali", presieduta dal consigliere Franco Sergio. "Con tale provvedimento - ha spiegato Sergio - si colma un vuoto normativo, ottemperando anche alle indicazioni dell’Autorità Nazionale Anticorruzione che ha espressamente sollecitato le amministrazioni regionali, provinciali e comunali a dare tempestiva attuazione a queste disposizioni. La Calabria, grazie a queste norme su cui oggi si pronuncerà l’Aula - conclude il presidente della Prima Commissione - adegua il proprio ordinamento alla normativa nazionale mediante l’individuazione delle singole fattispecie, delle procedure interne di accertamento e contestazione delle nullità degli incarichi e del soggetto competente a dichiararle, sia per la Giunta che per il Consiglio regionale; individua, inoltre, gli organi ed i componenti degli organi da sostituire nonché gli organi che, in via sostitutiva, possono procedere al conferimento degli incarichi nel periodo di interdizione degli organi titolari".  La proposta di legge, con un emendamento a firma del consigliere Battaglia, ulteriormente riformulato in sede di dibattito, è stata licenziata all’unanimità dei presenti (i consiglieri Esposito, Battaglia, Bova e Sculco). Non ha preso parte alla votazione e si è allontanato dall’Aula il consigliere Nazzareno Salerno.

 

Subscribe to this RSS feed