Armi e droga rinvenute nel Reggino

A Roccaforte del Greco (Rc), nei giorni scorsi, nell’ambito di servizi volti a contrastare lo spaccio di sostanze stupefacenti e alla ricerca di armi e munizioni illegalmente detenuti, i carabinieri della locale Stazione, dello Squadrone eliportato Cacciatori “Calabria” e del Nucleo cinofili di Vibo Valentia, hanno rinvenuto in località Contado - all’interno di contenitori stagni interrati o celati in anfratti del suolo, una carabina tedesca Erma-Werke calibro 22, 83 detonatori a miccia, 118 munizioni di vario calibro e una miccia lunga 84 cm, in buono stato di conservazione.

Il materiale rinvenuto è stato sottoposto a sequestro, ad eccezione dei detonatori e della miccia che, dopo le operazioni di messa in sicurezza dell’area, sono stati distrutti dagli uomini del Nucleo artificieri antisabotaggio di Reggio Calabria.

Nel medesimo contesto operativo, a Motta San Giovanni, i militari dell’Arma hanno denunciato un 65enne del posto,  nella cui casa è stata rinvenuta della marijuana nascosta in  un mobile della cucina.

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Armi e munizioni rinvenute nel Reggino

I carabinieri della Compagnia di Melito Porto Salvo (Rc) e dello Squadrone eliportato Cacciatori “Calabria” hanno rinvenuto, in località Vallone Pace di Roccaforte del Greco, nascosti in contenitori interrati, un fucile austriaco Steyr Mannlicher calibro 5.56 con matricola abrasa, due candelotti per segnalazioni, numerose munizioni di vario calibro. Inoltre, nascosta in un’auto abbandonata, è stata trovata una fototrappola.

Il materiale rinvenuto è stato sequestrato e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria, ad eccezione dei due candelotti distrutti sul posto dagli artificieri dell’Arma.

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In Calabria il record di comuni sciolti per mafia

Dal 1991 al 2014 sono stati sciolti per mafia 258 comuni. E' quanto emerge da uno studio pubblicato dall'associazione Openpolis che ha analizzato il fenomeno degli scioglimenti anticipati degli organi elettivi dei comuni. Dal rapporto, pubblicato al termine dello studio, emerge che, nel periodo compreso tra il 2001 ed il 2014, sono state sciolte a causa di infiltrazioni mafiose ben 171 amministrazione cittadine. In cima alla lista, ovviamente, figurano le regioni meridionali dove l'incidenza ha superato il 97 per cento, a fronte del 2 al nord e dello 0,5 al centro. Nell'Italia settentrionale il fenomeno è cresciuto tra il 2010 ed il 2014, con quattro casi. La regione in cui è stato sciolto il maggiorn numero di comuni è la Calabria (70 casi), seguita da Campania (52) e Sicilia (43). Le tre realtà territoriali hanno collezionato complessivamente il 96,44 per cento dei casi. In particolare, "Il dato della Calabria, oltre a essere il più alto a livello nazionale, mostra anche un forte incremento nell’ultimo periodo. Dal 2001 al 2009 la regione aveva una media annua di 4,7 provvedimenti per mafia, mentre nei 4 anni successivi il dato risulta raddoppiato e si arriva a 8,2". La Calabria insieme alla Campania spicca anche per un altro primato, ovvero il numero di comuni sciolti per ben tre volte. "Dal 1991 a oggi - si legge nel rapporto - da quando cioè è stata introdotta la possibilità di sciogliere un’amministrazione per i condizionamenti da parte della criminalità organizzata, 9 comuni sono stati commissariati per mafia in 3 diverse occasioni. Nello specifico parliamo di: Casapesenna (CE), Casal di Principe (CE), Grazzanise (CE), Melito di Porto Salvo (RC), Misilmeri (PA), Roccaforte del Greco (RC), S. Cipriano D’Aversa, S. Ferdinando (RC) e Taurianova (RC). Quattro sono in provincia di Caserta, altri 4 di Reggio Calabria e 1 nella provincia di Palermo. Come se non bastasse, oltre al normale periodo di amministrazione straordinaria che può durare dai 12 ai 18 mesi, per tutti i comuni in questione è stata decretata la proroga per arrivare al massimo di 24 mesi consentito dalla legge".

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