Fucile a pompa munizioni, manette per un ventenne

I carabinieri della locale Tenenza hanno arrestato un ventenne di Rosarno (Rc), per possesso di arma clandestina.

In particolare, i militari, durante una perquisizione a casa del giovane, hanno rinvenuto un fucile a pompa Remington calibro 12, con matricola non riconosciuta in ambito nazionale e alcune munizioni dello stesso calibro.

Il ragazzo, al termine dell’udienza di convalida è stato posto agli arresti domiciliari, mentre l’arma, perfettamente funzionante e il munizionamento sono stati posti sotto sequestro.

Sorpreso mentre cerca di rubare un'auto, arrestato

I poliziotti del Commissariato di Gioia Tauro hanno arrestato, in flagranza di reato, un cittadino extracomunitario residente a Sanremo accusato di tentato furto di un'autovettura.

In particolare, gli agenti, durante un servizio di controllo a Rosarno, hanno sorpreso R.I., 45 anni, mentre tentava di forzare con un cacciavite la maniglia di una Fiat 500.

Alla vista dei poliziotti, l’uomo ha cercato di dileguarsi.

La fuga però è durata poco, poiché i poliziotti sono riusciti a raggiungerlo e ad arrestarlo dopo una breve colluttazione.

Il 45enne, in seguito al giudizio direttissimo, è stato sottoposto all’obbligo di dimora nel comune di residenza.

Rapina in un ufficio postale, un arresto

Un 48enne, F.S., di Rosarno (Rc) è stato arrestato dai carabinieri, in esecuzione di una misura cautelare in carcere, emessa dal gip di Palmi.

L’arresto è scaturito in seguito alle indagini avviate dopo una rapina, avvenuta lo scorso 7 luglio, presso l’ufficio postale di San Ferdinando.

Gli investigatori dell’Arma sono quindi riusciti ad individuare l’auto usata dai rapinatori e ad identificare l’arrestato in uno dei protagonisti del colpo.

Nel frattempo proseguono gli accertamenti per l’identificazione del complice che ha partecipato alla rapina.

Due imprenditori agricoli denunciati per violazione delle norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro

Nell’ambito di un’ attività di controllo finalizzata a prevenire e reprimere il fenomeno del “caporalato” nella Piana di Gioia Tauro, i carabinieri, insieme ai colleghi del Nucleo ispettorato del lavoro di Reggio Calabria, hanno denunciato in stato di libertà due titolari di aziende agricole.

 In particolare, gli uomini dell’Arma, durante un controllo ad un’impresa agricola di Rosarno, hanno individuato tre braccianti, tra i quali un lavoratore di origine africana “in nero” e un altro privo della prescritta visita medica.

In un’altra azienda, invece, la cui sede legale risulta in Sicilia, ma di fatto operante nel territorio della Piana, i carabinieri hanno identificato, otto braccianti agricoli - due di origine africana e sei italiani – quattro dei quali non erano stati sottoposti alle visite mediche obbligatorie.

In entrambi i casi sono state contestate sanzioni amministrative da 3.600 euro.

I titolari, rispettivamente un uomo ed una donna, sono stati invece denunciati per violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.

Operazione "The end", sgominata banda dedita a furti e rapine

È stata denominata "The end", l'operazione con la quale, questa mattina, i poliziotti del Commissariato di Gioia Tauro (Rc), con il supporto dei colleghi del Reparto prevenzione crimine, hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip presso il Tribunale di Palmi, a carico di 5 persone residenti nella provincia di Reggio Calabria.

I destinatari del provvedimento sono: F.S., 53 anni, di Rosarno; S.G. (30), di Gioia Tauro - cui è stata applicata la misura cautelare della custodia in carcere - B.A. (32), D.F. (29), e M.G. (38), tutti residenti a Rosarno, per i quali sono stati disposti gli arresti domiciliari.

Agli indagati - fanno sapere gli investigatori - "sono stati contestati numerosi episodi di: rapina pluriaggravata e furto pluriaggravato in concorso, anche con l'uso di armi da fuoco e ricorrendo, sovente, ad abili stratagemmi, come il qualificarsi alle vittime, quali appartenenti alla polizia di Stato, ovvero all'arma dei carabinieri, al fine carpirne la fiducia, salvo, successivamente, aggredirli, rapinarli o derubarli sulla pubblica via o presso le private abitazioni; detenzione e porto di armi comuni da sparo; detenzione, vendita e cessione illecita a terzi di quantitativi variabili di sostanze stupefacenti; danneggiamento di autovettura mediante incendio".

 

Cerca di scappare con la cocaina in monopattino, ma viene arrestato insieme ai presunti spacciatori

Compra della cocaina e cerca di scappare in monopattino, ma la sua fuga finisce contro un gradito che lo fa cadere rovinosamente a terra. 

È stato arrestato così, Francesco Larosa, 38 anni, di Taurianova. 

Insieme al 38enne, i carabinieri hanno arrestato i due presunti spacciatori che avrebbero ceduto la droga, ovvero Rocco Restuccia e Francesco Demari, di 33 e 29 anni, entrambi di Rosarno.

In particolare, i militari, durante il servizio di pattuglia, hanno notato i due uomini in auto che cedevano qualcosa ad una terza persona in monopattino.

Alla vista dei carabinieri, l’uomo sul monopattino, poi identificato in Larosa, ha iniziato una rocambolesca fuga terminata poco dopo con una caduta.

Gli uomini dell'Arma hanno quindi fermato anche l’auto, a bordo della quale si trovavano Restuccia e Demari, i quali, in seguito ad una perquisizione, sono stati trovati in possesso di mille euro, mentre nella loro auto è stata rinvenuta della marijuana.

Nel punto in cui è caduto Larosa, i militari hanno invece trovato 5 grammi di cocaina.

Pertanto, i tre sono stati tratti in arresto in flagranza di reato per detenzione e spaccio di sostanza stupefacenti.

I presunti spacciatori sono stati condotti nella casa circondariale di Palmi, mentre il presunto acquirente è stato posto ai domiciliari, in attesa del giudizio di convalida.

A fuoco un carro funebre di proprietà di un consigliere comunale della Lega di Rosarno

Un carro funebre di proprietà del consigliere comunale di Rosarno (Rc) Alex Gioffrè (Lega), è stato distrutto la notte scorsa, a causa di un incendio di probabile origine dolosa.

La notizia è stata diffusa con una nota, dal gruppo consiliare del partito di Salvini, nel quale viene espressa “preoccupazione”, tanto più che “l’amico Gioffrè non ha mai avuto accadimenti del genere nel passato”.

Per gli estensori del comunicato, “l’evento potrebbe essere legato alla sua attività politica avendo presentato diverse denunce per evidenti illeciti verificatesi nella città. Nel passato la Lega e il suo Capogruppo, Giacomo Saccomanno, hanno più volte segnalato alle competenti autorità circostanze che avrebbero dovuto essere immediatamente e seriamente prese in considerazione e prontamente accertate, proprio per evitare la possibilità che il clima “ambientale” potesse alterarsi e portare ad eventi del genere”.

“L’aver tollerato – denunciano i consiglieri comunali leghisti - una situazione di evidente illegalità diffusa ha consentito alla criminalità di ritenere che le azioni illecite fossero esenti da controlli e sanzioni. Ecco che si è alzato il tiro e vi è un odio nei confronti di chi professa la concreta e vera legalità. La Lega, pertanto, da una parte condanna pesantemente l’accaduto e si schiera accanto al consigliere Gioffrè che deve essere tutelato e difeso, dall’altro insiste e chiede, ancora una volta, che le istituzioni comprovino la loro presenza con azioni adeguate e dirette”.      

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Minaccia l’ex di diffondere video hard, arrestato

I carabinieri della Tenenza di Rosarno (Rc) hanno arrestato C.D., 63 anni, per il reato di “stalking” nei confronti di una 19enne di nazionalità romena.

La vicenda ha avuto inizio dalla denuncia, presentata dalla giovane donna, al culmine di una serie di umiliazioni e intidimidazioni subite dall’ex compagno; una vera e propria persecuzione tale da ingenerarle continue vessazioni e sofferenze morali oltre che psicologiche.

Immediato il dispositivo attivato dai militari, che attraverso un’attenta e continua attività d’indagine hanno potuto riscontrare la veridictà delle dichiarazioni rese dalla vittima, in merito alle minacce subite dall’ uomo, circa la diffusione illegale di suoi video e foto privati.

Gli uomini dell’Arma hanno quindi individuato ed arrestato l’uomo nei pressi dell’abitazione della donna.

Il 63enne, che dovrà ora rispondere di atti persecutori e diffusione illecita di immagini a contenuto sessualmente esplicito, è stato rinchiuso nel carcere di Palmi.

  • Published in Cronaca
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