La leggenda di Momo, amore e morte di un brigante

Le memorie popolari calabresi concedono molto spazio ai briganti, che, di là dalla realtà storica, acquistano alone di leggenda e divengono figure mitiche. San Sostene ricorda Momo o Mommo (Gerolamo), di cui si sa che aiutò una donna nella neve, e resta il detto “mu t’aiuta Momu”; e che morì per amore.

 Ci sono tutti gli elementi perché Ulderico Nisticò ne faccia un lavoro teatrale, e questo va aggiungersi ai precedenti di grande successo: Il pane di Giuda e L’incanto della stella. L’ottima regia è di Franco Procopio.

 L’ambientazione storica, dopo un importante antefatto ai tempi della Santa Fede (1799), è l’invasione francese del 1806, contro cui si sollevano i Calabresi fedeli a re Ferdinando di Borbone; mentre altri, i “giacobini”, si schierano con i re napoleonidi, Giuseppe Bonaparte e poi Gioacchino Murat.

 La leggenda di Mono s’intreccia, nella trama di Nisticò, con la credenza nelle Malombre, “morte con gli stessi appetiti delle donne mortali”. Il brigante chiede la loro protezione, promettendo in cambio carne umana; e giurando di non amare mai. Le Malombre, infatti, odiano l’amore.

 I Francesi bruciano Sant’Andrea che ha combattuto contro di loro. Maddalena e la figlia Sofia trovano rifugio presso i briganti. Cicco, il luogotenente di Momo, invia una spedizione contro il nemico. Con questo espediente teatrale, si narrano vicende storiche reali: la strage di Francesi a Parenti; la rivolta di Soveria Mannelli; i saccheggi francesi di Gasperina e Chiaravalle; la grande battaglia di Maida; l’assedio di Amantea comandata dal Mirabelli; le bande di Santoro Re Coremme, Falsetti Centanni, Gualtieri Panedigrano, prete Papasodaro, padre Michele Ala, padre Rosa, de Michelis, Vizzarro…

 Compaiono figure di forte spessore: i briganti Cicco, Teodoro, Marziale; Santina, invano innamorata di Momo; la disperata e feroce Carmela; il ragazzo Sostene, il vecchio Sostene; gli zingari… e un misterioso personaggio, Nicodemo, sacrestano della chiesetta e votato a difenderla con le armi se qualcuno la offendesse.

 Tutti questi elementi confluiscono nell’epica e tragica conclusione di amore e morte, come recita il prologo dell’opera.

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Droga, i carabinieri di Guardavalle arrestano due persone

I carabinieri della Stazione di Guardavalle hanno arrestato, in flagranza di reato, un 28enne V. V. e un 44enne F. P., entrambi di San Sostene.

I due sono accusati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

In particolare, durante un posto di controllo alla circolazione stradale lungo la Statale 106, all’ingresso del Comune di Guardavalle, i militari hanno notato transitare a velocità sostenuta un’autovettura, proveniente da Monasterace, con due persone a bordo.

Gli uomini dell' Arma si sono, quindi, lanciati all’inseguimento dell'auto.

Nel corso del tentativo di fuga, il passeggero, identificato poi in F. P., avrebbe lanciato dal finestrino una busta bianca, all'interno della quale è stato trovato un involucro contenente 60 grammi di cocaina.

Nel frattempo, con l’ausilio di un'altra pattuglia proveniente dalla direzione opposta, i carabinieri sono riusciti a bloccare il veicolo ed ad arrestare gli occupanti.

Le successive perquisizione personali, veicolare e domiciliari, hanno portato al rinvenimento di 570 euro, suddivisi in banconote di vario taglio, un assegno in bianco e un un block-notes con nominativi e cifre, dati ritenuti compatibili con l’attività di spaccio.

 

 

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Soverato, nascondeva marijuana nel vano motore, arrestato 21enne

Prosegue l’attività di contrasto della Compagnia di Soverato allo spaccio di sostanze stupefacenti e psicotrope.

Nel corso di un mirato servizio eseguito nei centri urbani e nelle aree periferiche dell’intero comprensorio soveratese, i carabinieri della Stazione di Guardavalle hanno sottoposto a controllo B.D., 21enne residente a San Sostene, che si aggirava con fare sospetto in una zona buia e isolata di Soverato, eseguendo un’approfondita perquisizione personale, estesa successivamente anche al veicolo. Nel vano motore del mezzo è stata rinvenuta una busta in plastica contenente circa 110 gr. di marijuana, che è stata sequestrata, in attesa della analisi qualitative, che verranno effettuate nei prossimi giorni presso il L.A.S.S. di Vibo Valentia. Il prevenuto, invece, è stato arrestato e posto ai arresti domiciliari presso la propria abitazione.

Nel pomeriggio odierno, il Gip di turno presso il Tribunale di Catanzaro ha convalidato l’arresto, disponendo la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

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Balneazione: non conformità a Soverato, Davoli, Satriano e San Sostene

Il Dipartimento di Catanzaro dell’Arpacal ha comunicato nella giornata di ieri ai sindaci dei Comuni di Soverato, Satriano, Davoli e  San Sostene che, a seguito dell’intervento di martedì 6 Settembre, le analisi delle acque di balneazione hanno dato esito sfavorevole per superamento dei valori di Escherichia Coli  nei punti di campionamento. Il Dipartimento di Catanzaro dell’Arpacal, nel preannunciare le analisi suppletive a breve, chiede ai Comuni interessati da queste non conformità  "di voler comunicare alla scrivente Agenzia le misure di gestione intraprese, applicate all'area destinata alla balneazione, ai sensi dell'art. 5 comma b del D.Lgs. 116/08"; oltre ad essere comunicate al pubblico, tali misure sono funzionali ad individuare ed eventualmente rimuovere le cause che hanno tali non conformità".

 

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San Sostene, le parole del sindaco dopo il mancato scioglimento del comune

 Dopo la pubblicazione, il 23 luglio scorso, del decreto con il quale il Ministero dell'interno ha archiviato la procedura di accesso agli atti per presunte infiltrazioni mafiose nel comune di San Sostene,  il sindaco, Patrizia Cecaro ed il suo predecessore Luigi Aloisio hanno tenuto una conferenza stampa nel corso della quale hanno ribadito come "dopo lunghe e non facili vicende, il consiglio comunale non sarà sciolto per presunte infiltrazioni mafiose". Nel corso del suo intervento, il sindaco ha ripercorso l’intera vicenda ricordando le insinuazioni, i sospetti e le "esplicite denunzie, oggi rivelatisi tutti infondati". Nel rivendicare l’evidente correttezza dell’operato delle Amministrazioni guidate dal marito e poi da lei stessa, ha voluto anche ricordare la composta sofferenza subita negli anni dagli amministratori, e in particolare dalla sua famiglia; e ha assicurato la continuazione di un’azione di governo della comunità sansostenese, anche nel segno dei risultati finora raggiunti.

 

In fondo al pozzo da tre giorni: salvato dai pompieri

I Vigili del Fuoco hanno tratto in salvo un uomo che era finito in fondo ad un pozzo. Ad intervenire sul posto sono stati i pompieri del distaccamento di Soverato, allertati da un pastore che aveva casualmente scoperto il malcapitato in difficoltà in località Bruschio, a San Sostene. La vittima, di origini indiane, era intrappolata ad una profondità di tre metri da cui è stato fatto riemergere grazie ad operazioni speleo-alpino-fluviali. Successivamente al salvataggio, il cittadino extracomunitario è stato accompagnato presso l'ospedale. Ha rivelato che si trovava in quella cavità da 72 ore. 

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