Quattro rapine ai centri scommesse: arrestato un giovane

Gli agenti della Squadra Mobile hanno tratto in arresto un 24enne, ritenuto l’autore della rapina commessa a fine novembre 2016 ai danni del Punto Snai di Cosenza sita in Piazza Gullo.

Il giovane travisato con uno “scaldacollo”, brandendo in mano un coltello, avrebbe perpetrato la rapina minacciando le persone presenti nell’esercizio commerciale impossessandosi della somma di 1.000 euro.

Lo stesso, dopo aver posto in essere l’azione delittuosa, avrebbe salutato i dipendenti   con un “arrivederci”, dileguandosi poi a piedi per le vie cittadine.

Precisa e puntuale  la ricostruzione fatta dagli investigatori  che ha consentito in pochissimo tempo di risalire all’autore della rapina ottenendo dal Gip dottor Branda la misura cautelare in carcere su richiesta del Pm presso il Tribunale di Cosenza dottor Cava che, unitamente al Procuratore aggiunto dottoressa Manzini ed al Procuratore Capo della Repubblica, dottor  Spagnuolo, hanno coordinato le indagini.

L’incessante attività di prevenzione e repressione voluta dal Questore Liguori alla luce della recrudescenza del fenomeno delittuoso in ambito provinciale ha inoltre fatto luce su altre tre rapine commesse negli ultimi mesi tra Cosenza e Rende, tutte poste in essere dal 24enne,  con modalità analoghe, sempre da solo, ai danni di sale slot machine e sale scommesse che hanno fruttato circa 7000 euro.

 

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Reggio Calabria: marocchino ucciso a colpi di pistola

Un immigrato di nazionalità marocchina, Tarik Kacha, di 34 anni, é stato ucciso ieri sera nel quartiere Catona di Reggio Calabria. L'uomo è stato assassinato mentre si trovava nell'androne del palazzo in cui viveva insieme alla moglie, una donna di nazionalità italiana.

L'omicida è entrato in azione quando ha visto il marocchino rientrare a casa. A quel punto ha esploso alcuni colpi di pistola all'indirizzo della vittima, per poi darsi alla fuga a bordo di un'automobile presumibilmente condotta da un complice.

Kacha, che aveva qualche precedente penale di poco conto, lavorava in un panificio e pare che, negli ultimi tempi, stesse frequentando qualche esponente della criminalità anche organizzata. Gli agenti della Squadra mobile che conducono le indagini non escludono nessuna ipotesi, tuttavia la pista privilegiata potrebbe essere quella della vendetta maturata in ambienti criminali.

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Omicidio nel porto di Crotone, arrestato un esponente della cosca Bonaventura

Personale della Squadra Mobile di Crotone ha tratto in arresto Guglielmo Bonaventura, di 47 anni,, pluripregiudicato, Sorvegliato di P.S., in esecuzione dell’ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Catanzaro a seguito di sentenza della Suprema Corte di Cassazione del 24.11.2016, con la quale è stato rigettato il ricorso promosso dal medesimo.

Guglielmo Bonaventura, elemento di spicco della cosca Vrenna-Corigliano-Bonaventura, era stato condannato in data 15.02.2013 dalla Corte d’Assise di Catanzaro alla pena di 20 anni di reclusione, successivamente ridotta in secondo grado a 18 anni e 8 mesi di reclusione, poiché ritenuto responsabile dell’omicidio di Rosario Viillirillo, avvenuto presso il Porto di Crotone in data 14.12.1991.

L’odierno provvedimento compendia il risultato dell’attività investigativa svolta dalla Squadra Mobile nell’ambito della quale sono state accertate le responsabilità degli esecutori materiali del fatto di sangue, nonché le ragioni alla base dello stesso, maturato in un contesto mafioso che vedeva contrapposti i due sodalizi criminali imperanti su Crotone negli anni ’90.

A seguito di specifici servizi di osservazione e pedinamento, Bonaventura è stato rintracciato presso la propria abitazione e condotto negli uffici della Questura per essere, ultimati gli adempimenti di rito, successivamente associato alla casa circondariale di massima sicurezza di Catanzaro - Siano.

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Chiedono 353.000 euro per prestazioni professionali: arrestati un architetto ed il suocero per estorsione

A seguito della denuncia presentata da un imprenditore reggino, gli investigatori della Squadra Mobile di Reggio Calabria e del Commissariato di P.S. di Villa San Giovanni hanno arrestato 2 professionisti reggini: un architetto 53enne ed il suocero di 78 anni.

I due, dopo aver incassato la somma di 55.000 euro, preventivamente pattuita per prestazioni professionali rese alla ditta di cui il denunciante era socio, per la realizzazione di un complesso di 35 unità abitative, hanno preteso, con formale richiesta, un ulteriore pagamento, per le medesime prestazioni professionali, per un importo di 185.000 euro. Successivamente, non avendo ottenuto la somma richiesta, hanno rivendicato la somma di 353.000 euro. 

I due, quindi, dapprima hanno minacciato l’imprenditore e poi si sono dichiarati disposti a rinunciare alle vie legali, già adite, solo previo pagamento della somma di 240.000 euro, con una prima rata di 55.000 euro da pagare in contanti. Se la vittima si fosse opposta a tale proposta, avrebbe subito gravi conseguenze patrimoniali. Il personale della Polizia di Stato, dopo mirate attività di indagine ed i necessari riscontri alle dichiarazioni della vittima, hanno arrestato, nella flagranza del reato di estorsione, i due, mentre incassavano la somma di 55.000 euro estorta all’imprenditore reggino. 

L’Autorità giudiziaria competente ha convalidato gli arresti e disposto l’applicazione per entrambi della misura cautelare degli arresti domiciliari, presso le rispettive abitazioni.

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Tenta di tagliare la gola nel sonno al padre e alla madre: arrestato

Si è svegliato alle tre di notte e ha preso due coltelli da cucina che stava per utilizzare per tagliare la gola, mentre dormivano, alla madre e al padre. Il risveglio di quest’ultimo è stato fondamentale per bloccare un 28enne, poi arrestato dagli agenti della squadra mobile di Cosenza e posto ai domiciliari nel reparto di psichiatria dell'ospedale bruzio. Secondo le prime ricostruzioni, il giovane ultimamente avrebbe avvertito dei disagi mai riscontrati in precedenza. Le indagini comunque vanno avanti per verificare se dietro l’azione apparentemente improvvisa si possa nascondere dell’altro. Il padre del giovane, pur avendo riportato una preoccupante ferita, non è in pericolo di vita, mentre la madre è stata suturata (in questo caso la ferita sembrerebbe lieve).

Accecato dalla gelosia, in aperta campagna riempie di botte l'ex fidanzata: arrestato dalla Polizia

Gli uomini della Polizia di Stato continuano senza posa a stare al fianco delle donne. I continui episodi di maltrattamenti e brutalità commessi nei confronti di donne, soprattutto nel contesto di rapporti di coppia, danno impulso all’azione di prevenzione e contrasto di tale fenomeno da  parte della Polizia della Questura di Cosenza, alle direttive del Questore Liguori.  Oggi gli uomini della Squadra Mobile di Cosenza hanno dato esecuzione alla misura di custodia cautelare personale, nella forma degli arresti domiciliari, emessa dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Cosenza, a carico del 25enne M.S., di Spezzano della Sila, perché indagato di atti persecutori aggravati, lesioni aggravate e violenza privata ai danni della sua ex fidanzata. Le azioni di violenza fisica e morale da parte del giovane nei confronti della vittima sarebbero iniziate nello scorso mese di febbraio, sin dall’inizio della loro relazione sentimentale. Il comportamento "possessivo" di M.S.  si sarebbe manifestato subito. Infatti lo stesso pretendeva di essere informato preventivamente di tutti gli spostamenti della fidanzata. In particolare la sera del 25 luglio, l’arrestato si sarebbe portato in Corso Mazzini dove trovava la ragazza e, dopo averla percossa violentemente ed averle distrutto il telefono cellulare, l'avrebbe obbligata a salire sulla propria autovettura. Portatala quindi in aperta campagna, avrebbe continuato a picchiarla e minacciarla e, solo dopo aver sfogato l’ira, l'avrebbe riaccompagnato nei pressi di casa. La giovane è stata condotta dai propri genitori, allarmati per quanto accaduto, presso il locale Ospedale dove le sono state prestate le cure necessarie. L’intervento immediato degli uomini della Squadra Mobile facevano venire alla luce la vicenda fatta di continue violenze e soprusi subiti dalla vittima la quale, come gli agenti avevano  modo di appurare, pativa tale situazione già da tempo. Le accurate e tempestive indagini effettuate dagli operatori di Polizia hanno consentito in pochi giorni di accertare la pericolosità delle azioni perpetrate dall’arrestato e di raccogliere tutti gli elementi probatori sufficienti al pubblico ministero. Antonio Tridico, per proporre  l’adozione del provvedimento cautelare, richiesta accolta dal giudice delle indagini preliminari Alfredo Cosenza.

 

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Stavano rubando un'auto: arrestati due giovani del Vibonese

Stavano rubando una Fiat 500: a rovinare i loro piani sono stati gli agenti di una Volante della Squadra Mobile che li hanno colti sul fatto ed arrestati. A finire in manette sono stati il 22enne S.N. ed il 21enne L.S, entrambi della provincia di Vibo Valentia, accusati di tentato furto aggravato. L'episodio si è verificato lungo una strada del quartiere Pontepiccolo, a Catanzaro. Resisi conto della presenza dei poliziotti mentre stavano avviando il motore dell'automobile, hanno inutilmente tentato di scappare. La perquisizione ha permesso di scoprire che avevano a disposizione gli strumenti necessari per mettere a segno il "colpo". 

Arrestato l'uomo sospettato del duplice tentato omicidio di sabato sera

La Squadra Mobile ha tratto in arresto un uomo di 51 anni per tentato duplice omicidio commesso. L'episodio è avvenuto nella serata di sabato in via Popilia, a Cosenza. Filippo Rovito, questo il nome dell'indagato, si è dunque dovuto arrendere, secondo quanto riferito dagli investigatori della Questura del capoluogo bruzio, alle ricerche pressanti e mai interrotte dei poliziotti che da ieri lo hanno costantemente ricercato dopo che si era dato alla fuga negli istanti successivi all'agguato ai danni di Roberto Scavo, ex consigliere comunale, e del figlio. Nel tardo pomeriggio di oggi il sostituto procuratore della Repubblica di Cosenza, Donato, ha emesso il fermo di indiziato di delitto a carico di Rovito a cui sono stati contestati il tentato duplice omicidio, la violazione della legge sulle armi, nonché le minacce aggravate. Rovito è stato associato presso il carcere di Cosenza a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Sono in corso ulteriori accertamenti sulla dinamica dei fatti.  

 

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