Intimidazioni, data alle fiamme l'auto di un imprenditore

Personale della Squadra Mobile ha avviato le indagini sull'intimidazione subita da un architetto, titolare di diversi night club in provincia di Cosenza. I malviventi hanno incendiato la sua Smart che era in sosta lungo viale Trieste, nel cuore di Cosenza. Il fuoco ha inghiottito una seconda vettura, un'Opel Agila, posteggiata a lato di quella finita nel mirino dei delinquenti. Il professionista, interpellato dagli investigatori, ha garantito di non aver ricevuto in passato minacce di alcun tipo. 

Un chilo di cocaina nell'auto: in manette un 28enne

Personale della Squadra Mobile ha tratto in arresto un ventottenne accusato di detenzione illegale ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. All'interno della Suzuki Vitara del giovane di Siderno, gli agenti di Reggio Calabria, controllando la vettura, hanno scoperto 978 grammi di cocaina. La droga era nascosta in un'intercapedine. Espletate le formalità di rito, l'arrestato è stato accompagnato presso la casa di reclusione di Locri.  

Trovato in possesso di chili di hashish: arrestato dalla Polizia

Un uomo di quarantadue anni è stato tratto in arresto da agenti della Squadra Mobile perché scoperto con dieci chilogrammi di hashish. Le manette sono scattate a breve distanza dall'imbarco delle navi che da Villa San giovanni assicurano i collegamenti con la sponda siciliana. Di origini albanesi, stava guidando la sua automobile. Perquisito, i poliziotti hanno rinvenuto una somma vicina ai 1.700 euro. La droga era contenuta all'interno di una valigia collocata nel portabagagli. 

 

Perseguita l'ex fidanzatina 14enne: arrestato un ragazzo di 18 anni

Un ragazzo di diciotto anni è finito in manette al culmine di un'attività investigativa condotta dalla Polizia. Avrebbe perseguitato l'ex fidanzata di 14 anni telefonandole senza soluzione di continuità ed inviandole sms contenenti frasi minatorie. L'arresto è stato eseguito da personale della Squadra Mobile di Catanzaro. in una circostanza il giovane è entrato in casa della minorenne ed ha incendiato l'autovettura appartenente alla mamma della vittima. Atti persecutori che sono proseguiti anche successivamente. 

Trovate armi e droga a casa della nonna: arrestato 21enne

Agenti della Squadra Mobile hanno tratto in arresto, con l'accusa di detenzione di armi e sostanze stupefacenti, un ventunenne. Perquisendo il domicilio della nonna del giovane, i poliziotti della questura di Cosenza, hanno trovato tre fucili, uno dei quali oggetto di un furto, 850 grammi di hascisc, 520 grammi di marijuana, 23 grammi di mannite, due grammi di cocaina e due bilancini di precisione. Materiale illecito rinvenuto nel bagno dell'appartamento che da anni non era abitato. 

   

   

Due persone accusate di estorsione ai danni di un ristoratore

Un provvedimento di obbligo di dimora e presentazione alla Polizia Giudiziaria è stato notificato dagli agenti della Squadra Mobile a due individui, un quarantasettenne ed un trentacinquenne che avrebbero agito da emissari di alcuni clan della 'ndrangheta chiedendo il "pizzo" al proprietario di un ristorante di Catanzaro Lido. Una richiesta che, secondo quanto emerso nel corso delle indagini, avrebbero mascherato dietro una proposta di "guardiania". Il Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Catanzaro non ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere che aveva avanzato la Procura della Repubblica del capoluogo. 

 

    

Maxi blitz antidroga: Polizia stringe d'assedio il clan degli Zingari

Sono 120 gli agenti di Polizia dalle prime luci dell'alba impegnati in un blitz contro un'organizzazione criminale organica al clan degli Zingari attivo a Cosenza nelle attività di spaccio e traffico di droga. Il personale della Squadra Mobile del capoluogo bruzio, nel corso dell'operazione "Job center", che si sta concretizzando con controlli mirati ed arresti, ha trovato, peraltro, un cospicuo numero di armi. L'inchiesta, sfociata nell'esecuzione dei provvedimenti odierni richiesti dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, era stata avviata lo scorso anno per volere del questore Liguori. 

Sbarco di 1137 migranti in Calabria: catturati due presunti scafisti

La Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza e la Squadra Mobile di Crotone hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto due presunti scafisti tunisini.  È il risultato delle incessanti attività di indagine svolte a seguito dello sbarco di 1137 migranti avvenuto nel pomeriggio del 20 settembre nel porto di Crotone, dalla Squadra Mobile della Questura e della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Crotone. Si tratta dei sedicenti cittadini tunisini: W. M., nato in Tunisia nel 1989; C. H., nato in Tunisia nel 1975, entrambi indagati per il reato di favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina. Gli oltre 1000 cittadini di varia nazionalità sono stati soccorsi dalla nave "Dattilo" della Capitaneria di Porto, nel canale di Sicilia e poi trasportati a Crotone dove era stata predisposta l’ormai rodata procedura di accoglienza. I disperati sono partiti a bordo di due fatiscenti barconi dalle coste libiche, nelle prime ore della mattina del 18 settembre e individuati dalla nave "Dattilo" il giorno successivo. Ad ultimazione delle operazioni di trasbordo i mezzi venivano lasciati alla deriva perché in precarie condizioni di galleggiabilità. Dopo tali operazioni, il pattugliatore della Capitaneria di Porto procedeva la navigazione verso il porto calabrese, dove ad accogliere i migranti era già operativo il dispositivo di accoglienza, che ha visto impegnati la Polizia di Stato, la Capitaneria di Porto, la Guardia di Finanza, i Carabinieri, la Misericordia, la Croce Rossa, il 118, il Comune e le associazioni di volontariato, sotto il coordinamento della locale Prefettura. Nel contempo, gli investigatori della Squadra Mobile della Questura e della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Crotone hanno avviato approfondite e mirate attività di indagine, riuscendo ad individuare due soggetti di nazionalità tunisina, interrogati presso la locale caserma della Guardia di Finanza. Successivamente, attraverso una capillare attività di ricerca effettuata tra i migranti, sono stati individuati ed identificati coloro i quali hanno voluto fornire dati utili al prosieguo delle investigazioni, in quanto molti di essi non hanno inteso dare collaborazione alcuna, per timore di ritorsioni ad opera di altri complici dell’organizzazione criminale che ha gestito l’evento. Da alcune testimonianze e dal materiale acquisito è stato possibile accertare, secondo la ricostruzione fornita dagli inquirenti, che i due cittadini tunisini, sarebbero stati coloro i quali hanno condotto i natanti verso le coste italiane.  Gli stessi, inoltre, erano già noti alle forze dell’ordine per aver più volte fatto ingresso illegale nel nostro Paese negli ultimi anni. Sulla scorta delle risultanza acquisite i due sono stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto e tradotti presso la casa circondariale di Crotone a disposizione della competente Autorità Giudiziaria. 

 

 

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