Coltivava marijuana in giardino, denunciata insospettabile pensionata

Era un'isospettabile pensionata, la donna nel cui giardino i carabinieri di Tiriolo e Gimigliano, nel catanzarese, hanno trovato una piccola piantagione di marijuana.

La scoperta è stata fatta nel corso di un servizio di controllo del territorio, durante il quale i militari si sono imbattuti nella coltivazione composta da 15 piantine d’altezza compresa tra i 40 e gli 80 centimetri.

La donna, cui è stata contestata la coltivazione di sostanze supefacenti, è stata denunciata in stato di libertà alla Procura della Repubblica.

 

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Superenalotto: due vincite in Calabria, una nel Vibonese

La dea bendata fa tappa in Calabria è regala due 5 da 33 mila euro ciascuno, al Superenalotto.

Le schedine vincenti sono state giocate in un bar di Parghelia, in provincia di Vibo Valentia ed in una ricevitoria di Tiriolo, nel catanzarese.

Il montepremi per chi centrerà la sestina secca sale, ora, a 38,4 milioni di euro.

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Uomo trovato morto nel catanzarese

I carabinieri della locale Stazione hanno rinvenuto il corpo senza vita di D.C., ristoratore 54enne, di Tiriolo.

L'uomo sarebbe deceduto a causa di un colpo d'arma da fuoco, tanto che inizialmente si era fatta strada l'ipotesi dell'omicidio.

Tuttavia, gli accertamenti del Reparto investigazioni scientifiche dei Carabinieri avrebbero escluso l'ipotesi di un omicidio.

Calabria, con Ulisse arrivano gli Etruschi

 Ogni tanto qualcuno, anche in buona fede, mi chiede stupito perché io mi accanisca contro l’ingenua favoletta di Wolf che Ulisse sia sbarcato a Gizzeria e salito dai Feaci, marinai alpinisti di Tiriolo! Basterebbe riderci sopra?

 E invece no, perché il virus, ogni virus, quando si diffonde scatena un’epidemia: e figuratevi in Calabria, dove è diffusa l’istruzione, però quasi mai accompagnata da sane dosi di metodologia, una scienza ignota ai più.

 Da Tiriolo, infatti, ecco il contagio scendere fino a Miglierina, Comune di qualche centinaio di anime. Anche lì è sbarcato Ulisse? Per forza, è sulla strada per le canne da pesca e le barchette a vela tiriolesi. Ma a Miglierina, ragazzi, non vogliono scopiazzare nessuno, sono originali. Se a Tiriolo hanno i Feaci, a Miglierina, ecco gli Etruschi, e non Etruschi qualsiasi e generici: con chirurgica precisione, hanno scoperto che erano quelli di Veio.

 Hanno trovato, pensate voi, una città, un tempio, una tomba, una cuccia di cane, una scritta, un coccio anche vagamente somigliante a qualcosa di etrusco? Mai! Ci sono prove archeologiche a Miglierina sugli Etruschi quante ce ne sono dei Feaci a Tiriolo: -273, zero assoluto.

 C’è per caso una fonte antica che, approssimativamente, accenni a qualche lucumone di passaggio da quelle parti? C’è, di grazia, una leggenda, la solita leggenda dei fantasmi etruschi? Niente di niente.

 Niente: solo arrampicarsi sui muri lisci con etimologie complicati di località dai nomi semplicissimi. L’etimologa è una scienza: ma che sia una scienza, è notizia mai giunta in Calabria, dove tutti quelli che si chiamano Barone pensano seriamente che l’antenato fosse un potente feudatario normanno alto biondo e con gli occhi azzurri; e quelli di nome Zoppi, invece, sorvolano.

 Vedete che succede a dar retta a Wolf? A Miglierina vogliono gli Etruschi; e presto a Cardeto vorranno gli Assirobabilonesi; a San Donato di Ninea, i Cinesi; a Piscopio, i Druidi; a Papanice, i Marziani; eccetera. E tutti, Eccetera Marziani Druidi Cinesi Assiri, frutteranno contributi di qualcuno a qualcuno, bene inteso da inserire nell’ambito di una riuscitissima sagra della patata.

 Andate a chiedere una lira per una cosa seria? “Bellissima idea, ma le ristrettezze di bilancio… ” Vedrete che per gli Etruschi il bilancio diventerà improvvisamente larghissimo; come per Ulisse a Tiriolo, no?

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Quanto vale una cittadinanza onoraria

Ogni paese può concedere la cittadinanza onoraria a chi gli pare; pensate che a Sant’Andrea Apostolo dello Ionio l’hanno data a un tizio per aver messo assieme un presepe vivente, a mio avviso abbastanza raffazzonato; ma fatti loro. A Cropani invece c’è chi ha scritto cinque poderosi libri sul paese, e nessun sindaco gli ha nemmeno offerto un caffè. Cosa vuol dire? Vuol dire che la concessione o meno della cittadinanza onoraria non è di per sé una dimostrazione di un bel nulla. E così la presenza di Alte Autorità, le quali sono senza alcun dubbio specchiata autorità in fatto di diritto e roba del genere, ma il cui parere non conta niente in fatto di studi omerici. A proposito, anche il parere del sindaco di Tiriolo con relativo Consiglio Comunale è importantissimo in fatto di amministrazione e similia, però non mi risulta che Egli sia un filologo classico, un omerista come Teagene di Reggio o, secondo altri, di Messina, un lettore accanito dell’Odissea in grado di decidere da sé la traduzione della parola εἰσίθμη, traduzione errata su cui poggia tutto il castello in aria di Wolf. In aria, se colloca a 800 mt. slm il popolo marinaro dei Feaci. Come se io, il quale sono di Soverato, dicessi che i miei pescatori abitano a Serra San Bruno! E trovassi qualcuno che ci creda. Sapete leggere εἰσίθμη? No? Ma guarda, non siete tutti laureati in Lettere Classiche? Conclusione: il Comune di Tiriolo può concedere la cittadinanza a chi gli pare; ma ciò non aggiunge e non toglie nulla alla questione. A proposito, chissà se hanno concesso qualcosa anche agli altri novantanove che fanno sbarcare Ulisse, con Wolf, in cento posti diversi, tra cui l’Inghilterra, l’Indonesia e l’America; e sempre con gli stessi diciassette giorni, lo stesso ariete, eccetera. La prossima volta che capito a Gaeta, dove c’è un bel cartello “Spiaggia di Ulisse” al Serapo, proporrò un riconoscimento solenne a chi s’inventò quest’altra bufala.

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