Tentato furto in un negozio in pieno centro, denunciate due minori

Nel pomeriggio del 2 luglio, una pattuglia della Squadra Volante è intervenuta presso il grande magazzino Oviesse, in pieno centro a Vibo Valentia, chiamata dal responsabile commerciale del negozio, che aveva sorpreso due ragazzine che tentavano di rubare alcuni capi di vestiario.

Le giovani, riparatesi all’interno dei camerini di prova, avevano abilmente rimosso i dispositivi antitaccheggio e avevano occultato i capi nelle proprie borsette. Ma, all’uscita dagli spogliatoi, hanno trovato ad attenderle i poliziotti che nel frattempo erano giunti sul posto.

Accompagnate in Questura, le minorenni sono state identificate e denunciate all’Autorità Giudiziaria, e quindi affidate ai rispettivi genitori.

La refurtiva è stata restituita al responsabile dell’esercizio commerciale.

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I primi 20 anni del carcere di Vibo, tra carenze di personale e problemi irrisolti

 La casa circondariale di Vibonese festeggerà domani i primi vent’anni dall’apertura.

A sottolinearne l’importanza, il segretario provinciale del Sappe (Sindacato autonomo polizia penitenziaria) Francesco Ciccone, che in una nota sottolinea come la ricorrenza coincida con il “200° anno di fondazione del glorioso corpo della polizia penitenziaria, che nel corso degli anni ha acquisito sempre maggiori competenze anche sul territorio”.

 Ciccone, evidenzia inoltre, “le difficoltà operative, dovute principalmente alla carenza di unità di polizia penitenziaria del reparto di Vibo Valentia”, il cui organico è passato “da 250 unità (momento di apertura dell’Istituto) a meno di 140”.

“Basti pensare – prosegue il rappresentante del Sappe - che nel '97 l’agente aveva 25 anni di età e svolgeva servizio in sezione con almeno un'unità di rinforzo ed oggi lo stesso agente con i suoi 45 anni di età lavora da solo con il moltiplicarsi di problemi legati alla gestione della popolazione detenuta.

Riteniamo importantissimo il lavoro della Polizia Penitenziaria nell’attività di contrasto alla criminalità organizzata, in condizioni di grave disagio poiché, a fronte del continuo aumento dei detenuti e del carico di lavoro degli istituti penitenziari, si continua a registrare una sistematica riduzione del personale, così come si registra un considerevole arretrato nella liquidazione del lavoro straordinario che, in considerazione della situazione di sovraffollamento, viene imposto”.

 “Per questo – continua la nota - riteniamo indispensabile procedere con assoluta urgenza all’aumento del personale della polizia penitenziaria ma anche di quello amministrativo, all’assegnazione di fondi per i sistemi tecnologici e di sicurezza, all’adeguamento del parco automezzi utilizzato per il trasporto dei detenuti e all’adeguamento delle risorse per la retribuzione del lavoro straordinario che, ribadiamo, il personale della polizia penitenziaria deve effettuare obbligatoriamente per necessità di sicurezza e non per propria scelta".

In conclusione, viene ribadita “la necessità di assegnare in pianta organica non meno di  60 unità di Polizia penitenziaria al reparto di Vibo Valentia”.

Il vibonese in fiamme, 63 incendi in appena 48 ore

Sono stati  63 gli interventi effettuati dai vigili del fuoco del Comando provinciale di Vibo Valentia in poco più di 48 ore.

 Dei 63 interventi compiuti tra le ore 8 di martedì scorso e le 12 di oggi, ben 55 hanno riguardato incendi di macchia mediterranea e colture.

Le situazioni più complesse sono state registrati a Zambrone, nell’area compresa tra i Comuni di Sant’Onofrio, Stefanaconi e Vibo Valentia, a Dasà e nel territorio situato tra Pizzo Calabro e Maierato.

Particolarmente impegnativo,  l’incendio che si è sviluppato lungo la località Collina Angeli, tra Soriano e Sorianello, dove è stato necessario, anche, l’intervento di una squadra operativa del distaccamento di Chiaravalle.

Altri focolai sono stati, infine, registrati a Capo Vaticano, Ricadi, nella frazione Caroniti di Joppolo e Nicotera.

Attualmente, i vigili del fuoco sono alle prese con grande incendio divampato nella località Torre Galli del Comune di Drapia.

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'Ndrangheta: catturato il boss Pantaleone Mancuso

La latitanza di Pantaleone Mancuso, 56 anni, detto “L’ingegnere”, è finita.

L’uomo, considerato il boss dell’omonima e potente cosca di Limbadi, è stato catturato, nel pomeriggio di ieri, nelle campagne di Joppolo, nel vibonese.

Ad arrestarlo sono stati i carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia durante una perlustrazione condotta con i colleghi delle Stazioni di Joppolo e Nicotera e dei Cacciatori Calabria.

Mancuso aveva fatto perdere le sue tracce subito dopo la sentenza di assoluzione per il duplice tentato omicidio della zia Romana Mancuso e del figlio Giovanni Rizzo commesso, secondo la Procura distrettuale, insieme al figlio Giuseppe Salvatore nel maggio del 2008 nelle campagne tra Limbadi e Nicotera e per il quale, il prossimo 12 luglio, dovrà comparire come  imputato nel processo d'Appello

Tuttavia, doveva ancora scontare un anno di reclusione nella Casa lavoro di Vasto (Chieti) a seguito di una vecchia condanna subita in un processo per 'ndrangheta.

Già in passato “L’ingegnere” si era dato alla macchia.

Nel 2014 era stato catturato al confine tra Argentina e Brasile. In quell'occasione, le forze dell'ordine sudamericane lo trovarono in possesso di documenti contraffatti e di un borsone contente 100 mila euro in contanti.

 

Uomo scomparso un anno fa nel vibonese, le ricerche si concentrano nel reggino

I carabinieri della Stazione di Zungri, coordinati dalla Compagnia di Tropea ed unitamente al personale del Nucleo cinofili di Vibo Valentia, hanno avviato una serie di controlli e rastrellamenti nell’area di Rosarno (RC), al fine di trovare tracce utili per il ritrovamento di Antonio Accorinti, il 45enne di Zungri scomparso nel marzo dell’anno scorso.

Il motivo per cui i militari stanno concentrando la loro attennzione nella provincia di Reggio Calabria è legato al ritrovamento, avvenuto il 23 aprile dell’anno scorso, della Fiat 600 in uso ad Accorinti.

L’auto è stata ritrovata presso un agrumeto nel territorio di Candidoni (RC), confinante con il Comune di Rosarno. La tesi investigativa degli uomini dell’Arma, che stanno svolgendo le attività sotto l’egida della Procura della Repubblica di Palmi, è che l’uomo possa essere sparito in quella zona.

Vibo, grande successo per la Domenica delle chiese

Luca Giordano, Dirk Hendriks, Pacecco de Rosa, Massimo Stanzione, Ludovico Mazzanti, Francesco Zoda, Francesco Saverio Mergolo, Giulio Rubino, Antonello Gagini, Frà Didacus, Michelangelo Naccarino: sono solo alcuni degli artisti le cui opere sono state visibili a tutti almeno per un giorno.

La Domenica delle Chiese del borgo di Monteleone, ideata ed organizzata da ViboInsieme e dal Centro aggregazione sociale in collaborazione con l'Associazione guide turistiche della Calabria e l'Unione parrocchiale Santa Maria la Nova, San Michele e San Giuseppe, ha rappresentato un primo passo verso la riscoperta dei tesori d'arte nascosti nelle chiese vibonesi del centro storico.

L'iniziativa è stata apprezzata dai tanti partecipanti che, grazie alle visite guidate gratuite, hanno potuto ammiare ogni singola opera.

Grande interesse hanno destato le opere custodite nella chiesa di San Michele e quelle  custodite nel Santuario degli Angeli (due tele di Luca Giordano, una scultura di Michelangelo Naccarino e la straordinaria sacrestia lignea), due autentici scrigni d'arte, ma anche due edifici di una bellezza incomparabile.

Per l'occasione è stato possibile visitare anche la cripta di San Michele e la chiesetta di Sant'Omobono alla Cerasarella che conserva al suo interno una edicola cinque-secentesca con la rappresentazione affrescata della danza macabra, riportata alla luce soltanto nel 2005 durante lavori di restauro.

L'iniziativa ha permesso di portare fuori dalle sacrestie ed esporre al pubblico capolavori quale la Madonna con sant'Anna e San Felice di Cantalice di Luca Giordano, esposto in maniera permanente nella chiesa di Sant'Antonio, nonché altre opere della scuola pittorica di Monteleone, tra le più importanti del Meridione tra il seicento e l'ottocento, esposti nella chiesa di santa Maria la Nova.

La giornata si è conclusa con il concerto del coro parrocchiale nella chiesa di Santa Maria la Nova, eccellente sugello di una domenica straordinaria.

 

 

 

Vibo: 450 mila euro indebitamente percepiti da attività mascherata da ente no profit

La guardia di finanza di Vibo Valentia ha concluso una verifica fiscale nei confronti di un’associazione operante nel settore sportivo e, secondo l'accusa, inserita nella categoria degli enti non commerciali al solo fine di beneficiare delle agevolazioni fiscali previste dalla normativa di settore.

Secondo i finanzieri, la classificazione giurica non sarebbe stato altro che un espediente per mascherare l’attività commerciale di una vera e propria palestra.

Affinché possano applicarsi le agevolazioni previste per la categoria di enti, le associazioni devono non perseguire uno scopo di lucro, sottomettersi all’obbligo di non distribuire utili durante la vita dell'associazione, devolvere il patrimonio in caso di scioglimento, basarsi su una effettività del vincolo associativo fra i soci.

Prescrizioni che non avrebbero trovato alcuna applicazione nel caso dell'associazione vibonese.

Le fiamme gialle avrebbero, infatti, rilevato che gli ignari “soci” erano in realtà “clienti”, del tutto estranei alle periodiche assemblee societarie e alla nomina dei rappresentanti. Il titolare dell’attività figurava, inoltre, come collaboratore dell’associazione percependo compensi per l’attività svolta.

I finanzieri avrebbero, inoltre, constatato che, al termine di ciascun anno solare, l'associazione non avrebbe approvato alcun bilancio o rendiconto economico- finanziario così come prescritto dalla normativa.

I militari hanno, quindi, proceduto al disconoscimento del presunto “schermo associativo” riqualificando l’ente quale vera e propria attività commerciale.

I compensi indebitamente percepiti e quantificati in oltre 450 mila euro, sono stati segnalati al competente ufficio finanziario quale materia imponibile sottratta a tassazione.

 

 

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Vibo, grande successo per la Domenica delle Chiese

Luca Giordano, Dirk Hendriks, Pacecco de Rosa, Massimo Stanzione, Ludovico Mazzanti, Francesco Zoda, Francesco Saverio Mergolo, Giulio Rubino, Antonello Gagini, Frà Didacus, Michelangelo Naccarino: sono solo alcuni degli artisti le cui opere sono state visibili a tutti almeno per un giorno.

La Domenica delle Chiese del borgo di Monteleone, ideata ed organizzata da ViboInsieme e dal Centro aggregazione sociale in collaborazione con l'Associazione guide turistiche della Calabria e l'Unione parrocchiale Santa Maria la Nova, San Michele e San Giuseppe, ha rappresentato un primo passo verso la riscoperta dei tesori d'arte nascosti nelle chiese vibonesi del centro storico.

L'iniziativa è stata apprezzata dai tanti partecipanti che, grazie alle visite guidate gratuite, hanno potuto ammiare ogni singola opera.

Grande interesse hanno destato le opere custodite nella chiesa di San Michele e quelle  custodite nel Santuario degli Angeli (due tele di Luca Giordano, una scultura di Michelangelo Naccarino e la straordinaria sacrestia lignea), due autentici scrigni d'arte, ma anche due edifici di una bellezza incomparabile.

Per l'occasione è stato possibile visitare anche la cripta di San Michele e la chiesetta di Sant'Omobono alla Cerasarella che conserva al suo interno una edicola cinque-secentesca con la rappresentazione affrescata della danza macabra, riportata alla luce soltanto nel 2005 durante lavori di restauro.

L'iniziativa ha permesso di portare fuori dalle sacrestie ed esporre al pubblico capolavori quale la Madonna con sant'Anna e San Felice di Cantalice di Luca Giordano, esposto in maniera permanente nella chiesa di Sant'Antonio, nonché altre opere della scuola pittorica di Monteleone, tra le più importanti del Meridione tra il seicento e l'ottocento, esposti nella chiesa di santa Maria la Nova.

La giornata si è conclusa con il concerto del coro parrocchiale nella chiesa di Santa Maria la Nova, eccellente sugello di una domenica straordinaria.

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