Droga nascosta nella madonnina votiva: tre arresti nel Vibonese

Due fratelli e un loro cugino. Questi sarebbero i presunti responsabili di un giro di spaccio che da Zungri si era allargato ai centri limitrofi fino a raggiungere alcune località costiere che la presenza di turisti rendeva particolarmente remunerative.
 
Tutto è iniziato con il controllo occasionale di un giovane assuntore, trovato in possesso di una modica quantità di marijuana. I carabinieri della Stazione di Zungri e del Norm della Compagnia di Tropea hanno iniziato una serrata attività di riscontro e documentazione riuscendo a ricostruire i contorni della vicenda. Sono una cinquantina gli episodi di spaccio, commessi fra gennaio e giugno 2020, che gli inquirenti hanno contestato ai presunti autori. 
 
Ma la cosa più singolare sono le modalità con le quali i tre giovani hanno organizzato la loro illecita attività: lo stupefacente veniva infatti occultato in una cavità ricavata all'interno di un'edicola votiva dedicata alla Madonna, nel centro cittadino di Zungri. Questo era proprio l'insolito luogo dal quale la sostanza veniva poi prelevata in piccole dosi, per soddisfare le richieste degli assuntori, che commissionavano i loro acquisti attraverso piattaforme social. I pagamenti venivano poi saldati direttamente ai giovani, che avviavano le procedure di consegna, proprio nei pressi dell'altare votivo. 
 
Le attività di indagine hanno consentito di accertare anche il presunto coinvolgimento degli stessi soggetti nel furto di almeno tre autovetture, di alcuni cavalli, di attrezzature agricole, nonché di un furto commesso all'interno di un'abitazione di Zungri.
 
In accoglimento delle richieste della Procura della Repubblica il gip del Tribunale di Vibo Valentia ha quindi disposto gli arresti domiciliari per uno dei tre ed il carcere per gli altri due, già noti alle cronache per il brutale pestaggio di una giovane ragazza presso un distributore di benzina, lo scorso 26 settembre, le cui immagini rilanciate sui media e virali sul web, hanno sconvolto l'opinione pubblica per la loro violenza.
 
 
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Giovane donna picchiata e rapinata nel Vibonese, manette per due cugini

All’alba di oggi i Carabinieri del Nucleo investigativo e della Compagnia di Vibo Valentia, con il supporto dei colleghi dello Squadrone eliportato Cacciatori di Calabria hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del tribunale di Vibo Valentia, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di due cugini di Zungri (Vv) di 19 e 25 anni, indiziati del reato di rapina aggravata.
 
Le indagini hanno consentito ai Carabinieri di ricostruire la dinamica dell’evento, avvenuto il 26 settembre scorso presso un distributore di benzina di Filandari dove - come documentato dalle immagini di videosorveglianza dell’impianto - la vittima - una donna di 29 anni - stava facendo rifornimento alla sua Fiat 500, quando venne improvvisamente aggredita da due giovani i quali, dopo averla trascinata fuori dall'auto l'hanno picchiata selvaggiamente fino a romperle il setto nasale, per poi dileguarsi con l’auto sottratta alla malcapitata. Il veicolo è stato rinvenuto dai militari, la stessa notte, abbandonato dopo un incidente stradale, nel centro abitato di Zungri. 
 
Agli indagati è stato contestato anche il reato di lesioni aggravate, mentre al solo 19enne - che si sarebbe messo al volante dell’auto - anche quello di  danneggiamento e guida in stato di ebbrezza.

 

Grotte di Zungri: patrimonio archeologico da difendere anche dai rischi naturali

Non si attenua l’attenzione dell’Arpacal sul sito archeologico delle Grotte di Zungri, complesso rupestre, composto da un centinaio di grotte, in provincia di Vibo Valentia, articolato su una superficie di circa 3.000 Mq le cui origini sono databili tra il VII – IX sec. a.C.
L’interesse dell’agenzia ambientale calabrese, che già nel 2019 aveva concesso il patrocinio al Comune vibonese per iniziative di promozione sul territorio, si concretizza in una serie di studi e ricerche, anche in collaborazione con società scientifiche di settore, per capire come i fattori ambientali, ed in particolare i rischi naturali idrogeologici, possano compromettere questo patrimonio storico ed archeologico regionale.
L’attenzione dell’Arpacal su Zungri ha già fatto sì che questo importante sito archeologico entrasse di diritto nelle Memorie descrittive della Carta Geologica d’Italia, volume annuale pubblicato dall’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) che nell’ultima edizione del 2020 aveva dedicato un capitolo all’insediamento rupestre degli Sbariati.
In occasione del seminario organizzato sabato scorso dall’ordine degli architetti della provincia di Vibo Valentia, il direttore scientifico di Arpacal, Michelangelo Iannone, ha sottolineato come l’evento si collochi in una visione strategica e più allargata della mission dell’Agenzia, che deriva dalle indicazioni del Snpa nel Rapporto Territorio 2018, ovvero che “La tutela del patrimonio ambientale, del paesaggio e il riconoscimento del valore del capitale naturale sono compiti e temi che ci richiama l’Europa, fondamentali alla luce delle particolari condizioni di fragilità e di criticità climatiche e territoriali del nostro Paese”.
La stessa Ispra, ha continuato Iannone, con il progetto ArTeK (Satellite enabled services for preservation and valorization of cultural heritage) integra in una piattaforma informatica le più moderne tecnologie di analisi dei dati di osservazione aerea e satellitare per monitorare lo stato di conservazione e rischio di beni culturali che risultano minacciati da fattori ambientali.
Tra i relatori del convegno, anche il Gaetano Osso, geologo Arpacal e presidente della Sezione calabrese della Sigea (Società italiana di geologia ambientale) che, oltre all’introduzione sulla genesi di questo settore e sulla formazione rocciosa delle grotte, ha posto l’accento sulle minacce che gravano sul sito dovute alle possibili colate di fango in occasione di piogge intense, specialmente nella situazione di cambiamento climatico, come per altro già avvenute nel 2018.
Il convegno, organizzato dal Comune di Zungri e dall’Ordine degli Architetti pianificatori, paesaggisti e conservatori della provincia di Vibo Valentia - dal titolo “Il paesaggio archeologico come espressione culturale con l’esempio di “Zungri: la città di Pietra – l’insediamento rupestre degli Sbariati” - è stato introdotto e moderato da Fabio Foti, Presidente dell’Ordine degli Architetti di Vibo Valentia, ed ha visto la presenza, oltre che del primo cittadino di Zungri, Franco Galati, di diversi sindaci del Territorio, quali quello di Briatico, Lidio Vallone, di Cessaniti, Francesco Mazzeo e di Rombiolo, Domenico Petrolo, che hanno posto l’accento sul legame delle eccellenze e della valorizzazione del territorio.
La necessità di fare rete, ha affermato  Foti, apporterebbe un valore aggiunto alla conoscenza e allo sviluppo del territorio, così come chiosato anche dal presidente del Parco delle Serre, Giovanni Aramini e da Nico Donato, presidente della Fondazione Oappc di Vibo Valentia. Tra le relazioni tecniche anche quella di Vincenzo Gioffrè, ordinario di Architettura del paesaggio dell’Università di Napoli, e dell’archeologa Maria D’Andrea, che hanno relazionato rispettivamente sull’evoluzione della normativa in materia paesaggistico ambientale e sui ritrovamenti dell’area del Monte Poro.

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Fienile va a fuoco nel vibonese

Zungri - Un fienile è andato a fuoco intorno alle 21.30 di ieri, in località “Povertà” di Zungri, nel Vibonese.

Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco di Vibo Valentia e Ricadi che hanno domato le fiamme impedendone la propagazione alla vicina stalla nella quale si trovavano una quarantina di bovini.

Le operazioni di spegnimento sono andate avanti tutta la notte e si sono concluse solo questa mattina.

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'Ndrangheta, pizzeria di un vibonese sequestrata a Montecatini Terme

I carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Firenze hanno eseguito un decreto di sequestro, emesso dal gip presso il Tribunale fiorentino, su richiesta della locale Procura distrettuale antimafia, di una pizzeria di Montecatini Terme (Pt) riconducibile a Valerio Navarra, 28 anni, di Rombiolo (Vv), attualmente detenuto e ritenuto organico alla cosca di ‘ndrangheta di Zungri (Vv).

La misura, giunge in seguito a due indagini condotte rispettivamente dalle Procure Distrettuali Antimafia di Firenze e Catanzaro, nella prima delle quali è emerso un fiorente traffico di droga realizzato in provincia di Firenze, da malviventi albanesi, con il coinvolgimento di Navarra, il quale, per gli investigatori avrebbe coltivato “nel diretto interesse della cosca di riferimento, qualificati rapporti criminali con i suddetti trafficanti”.

In relazione a tale indagine, gli investigatori fanno sapere che il 28enne “in sede di giudizio” abbreviato è “stato condannato in 1° grado alla pena di 5 anni di reclusione per traffico di stupefacenti”.

La seconda indagine, stralciata dalla Procura distrettuale antimafia di Firenze e trasmessa per competenza a quella di Catanzaro, ha permesso di contestare a Navarra l’appartenenza alla cosca di ‘ndrangheta di Zungri (Vv), nonché altri reati aggravati dalla finalità mafiosa.

Tale indagine è stata condotta in collaborazione con il Nucleo investigativo di Vibo Valentia, quale approfondimento investigativo della maxi-inchiesta “Rinascita Scott”. 

Pertanto, anche alla luce degli accertamenti patrimoniali, delegati dalla Procura della Repubblica di Firenze al Nucleo investigativo, dai quali è emerso che l’esercizio commerciale oggetto di sequestro sebbene acquistato nel gennaio 2017 da Navarra -che sarebbe il titolare di fatto – sarebbe stato intestato alla sua convivente per eludere le disposizioni di legge in materia di prevenzione patrimoniale.

Pertanto, in ragione dell’ipotesi di reato di trasferimento fraudolento di valori, con l’aggravante della finalità mafiosa contestata sia a Navarra che alla compagna, i militari hanno eseguito il sequestro del locale il cui valore si aggirerebbe sui centomila euro. 

Incidente nel Vibonese, interviene l'elisoccorso

Due auto sono rimaste coinvolte in un incidente stradale avvenuto oggi sulla Sp 17, all'altezza del bivio per Zungri (Vv).
 
L'impatto ha interessato una Peugeot 3008 ed una Toyota Rav4.
 
Ad avere la peggio è stato il conducente della Peugeot che dopo essere stato estratto dai vigili del fuoco dall'abitacolo nel quale era rimasto incastrato, è stato trasferito in elisoccorso all'ospedale di Catanzaro.
 
L'altro automobilista è stato, invece, soccorso dai sanitari del 118 che l'hanno condotto nel nosocomio di Vibo Valentia.
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Pistola rinvenuta in un garage, 55enne in manette nel Vibonese

I carabinieri della Stazione di Zungri (Vv), durante una perquisizione nel garage di un’abitazione di campagna, hanno rinvenuto una pistola calibro 7,65 Browning con matricola abrasa, completa di munizionamento.

A  finire in manette, è stato Augusto Ruggero Raffa, di 55 anni.

Durante il controllo, i militari hanno sequestrato anche un fucile calibro 12 appartenuto al defunto padre dell’arrestato e per il quale non era stata presentata la denuncia di possesso.

Raffa, al termine delle formalità di rito, è stato posto ai domiciliari.

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Incendi nel Vibonese, interrotta la circolazione dei treni

Sono stati 22 gli interventi effettuati nella giornata di ieri dai vigili del fuoco, per far fronte ad una serie d’incendi divampati nei comuni di Vibo Valentia, Zambrone, Parghelia, Briatico, Cessaniti, Zungri, San Gregorio D’ippona e Ionadi.

In particolare a Zambrone, dove le fiamme hanno lambito alcune villette, per consentire le operazioni di spegnimento è stato necessario interrompere la circolazione ferroviaria sulla linea Eccellente-Rosarno.

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