Carenze igieniche, chiuso un caseificio

Un allevatore è stato denunciato dai carabinieri forestale della Stazione di Scalea per gestione illecita di rifiuti e abusivismo edilizio.

La denuncia è scattata durante un controllo effettuato, in presenza dei tecnici comunali e della polizia locale, in un’azienda zootecnica in località “Piano del Fico”, nel comune di Santa Domenica Talao (Cs), dove i militari hanno rilevato la presenza di  strutture adibite a stalla, fienile e locale mungitura prive di titolo abilitativo.

Le opere, inoltre, sarebbero state realizzate in un'area sottoposta a vincolo idrogeologico.

Durante l’attività di controllo, gli uomini dell’Arma hanno scoperto anche che i reflui zootecnici e le acque prodotte dal locale mungitura venivano scaricati direttamente sul terreno.

Pertanto, al titolare dell’azienda sono stati contestati i reati di realizzazione abusiva di opere edile e abbandono o deposito incontrollato di rifiuti  non pericolosi  e immissione degli stessi in acque superficiali o sotterranee.

Inoltre, dopo aver riscontrato una serie di carenze igienico - sanitarie e strutturali, oltre alla mancata tracciabilità degli alimenti ed al corretto aggiornamento dei registri previsti dal manuale di autocontrollo Haccp, i militari hanno elevato una sanzione amministrativa di 4.500 euro, disponendo la chiusura del caseificio presente nell’azienda.

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Serra: costruisce abusivamente due manufatti, denunciato

Durante un controllo effettuato in località "Ombrellino", a Serra San Bruno (VV), i carabinieri forestale della locale Stazione hanno individuato due manufatti, costruiti senza autorizzazione. 

Le strutture sono state realizzate in un'area sottoposta a vincolo idrogeologico e paesaggistico ambientale, ubicata nel territorio del Parco naturale Regionale delle Serre.

Il manufatto principale, adibito a capanno agricolo, ha una superficie di circa 170 metri quadrati.

Al momento del controllo, erano in corso lavori per la realizzazione di un'altra struttura di circa 20 metri quadrati, da adibire a ricovero animali.

Una volta sequestrate le due cotruzioni, i militari hanno denunciato il titolare.

 

 

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Sequestrati 11 immobili abusivi costruiti in area a rischio idrogeologico

Undici edifici realizzati abusivamente su un'area di circa un ettaro, classificata ad altissimo rischio idrogeologico, ricadente all'interno del demanio fluviale, in prossimità della foce del fiume Lipuda, sono stati sequestrati dai carabinieri di Cirò Marina e Torre Melissa insieme ai colleghi forestali di Crotone

Indagate sette persone, sei delle quali per illecita occupazione di demanio fluviale e una, l’ex responsabile dell'area tecnica del comune di Cirò Marina, per falsità ideologica.

I manufatti, costruiti da oltre un ventennio, sono utilizzati per lo più nel periodo estivo.

L' area, recintata con mura in cemento alte più di due metri, era accessibile esclusivamente attraverso cancelli in ferro.

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Manufatto abusivo in area sottoposta a vincolo, denunciato un 57enne

I carabinieri forestali della Stazione di Mammola (RC) hanno scoperto un manufatto realizzato abusivamente nel Parco nazionale dell’Aspromonte.

La costruzione, adibita a stalla - deposito e legnaia è stata individuata in località “ Russo” , nel comune di Mammola. L’area in cui sorge la struttura ricade in zona “Unica” dei terreni vincolati per scopi idrogeologici ed è sottoposta a vincolo paesaggistico-ambientale.

Il proprietario, un 57enne residente a Mammola è stato deferito alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Locri.

Avrebbe dovuto abbattere opere abusive ma ne costruisce di nuove, denunciato

Aveva ricevuto un ingiunzione di sequestro e per la demolizione di opere edilizie abusive con il ripristino dello stato dei luoghi, a suo tempo convalidato dalla competente Autorità giudiziaria ed ancora esecutivo, ma ha continuato imperterrito a costruire abusivamente, il tutto in un fragile territorio collinare sottoposto a vincolo idrogeologico e paesaggistico- ambientale, in località Pellaro del Comune di Reggio Calabria.

Inevitabile, per il proprietario dei terreni, D.G.N. di 56 anni, è scattato un secondo deferimento all’Autorità giudiziaria per aver violato i sigilli di sequestro e per la prosecuzione dei lavori abusivi in aree vincolate.

I carabinieri forestali della Stazione di Reggio Calabria, giunti sul posto per verificare lo stato dei luoghi unitamente a tecnici dell’ufficio urbanistico comunale, hanno constatato non solo che le opere abusive non erano state rimosse, ma addirittura ne erano state edificate di nuove. 

In particolre, erano stati costruiti muri di contenimento in cemento armato, di altezza variabile da 1,5 a 3 metri, per una lunghezza complessiva di oltre 120 metri. Inoltre erano in fase di approntamento fondazioni destinate all'edificazione di ulteriori 55 metri di muri. Il tutto con l’apparente funzione di consolidare le pendici e creare terrazzamenti, ma inevitabilmente alterando profondamente sia l’assetto idrogeologico sia cambiando, di fatto, la destinazione d’uso delle superfici.

Al vaglio degli inquirenti anche la documentazione autorizzativa riguardante la legittimità e la conformità allo strumento urbanistico comunale di un capannone in laterizi e ferro esistente, di proprietà della persona indagata.

I militari hanno, quindi, posto sotto sequestro penale le nuove strutture risultate non autorizzate secondo la normativa urbanistico edilizia e paesaggistico ambientale, già convalidato dalla competente Autorità giudiziaria.

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Officina abusiva scoperta dalla Guardia di Finanza

Nel corso di specifici servizi diretti al controllo del territorio e all’osservanza degli obblighi strumentali fiscali, le Fiamme Gialle della Compagnia della Guardia di Finanza di Crotone hanno scoperto una officina meccanica abusiva nel territorio del comune di Cutro. L’esercente, infatti, oltre a non essere titolare di partita iva, non risultava neanche iscritto alla Camera di Commercio.

In particolare, l’attività veniva esercitata in un magazzino sito al piano terra di un fabbricato di proprietà dei familiari dell’esercente ed era attrezzato con ponti di sollevamento autovetture e tutta l’attrezzatura tipica per l’esercizio di autoriparazione. Al fine di interrompere la situazione di illegalità, i finanzieri, oltre ai rilievi di carattere fiscale, hanno proceduto al sequestro amministrativo della strumentazione rinvenuta e dei rifiuti speciali stoccati all’interno.

A carico dell’autore dell’illecito è stato elevata specifica violazione amministrativa che prevede una sanzione fino a 15 mila euro.

Gli elementi e le circostanze rilevate saranno oggetto di sviluppo successivo al fine di quantificare le relative evasioni di imposte.

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Abusivismo edilizio, i carabinieri sequestrano un fabbricato a Pizzo

Guidati dal Maresciallo Ordinario Paolo Fiorello, i carabinieri della stazione di Pizzo hanno sequestrato una costruzione di 140 mq, ritenuta abusiva ed edificata su uno spazio demaniale marittimo. Nel corso del sopralluogo effettuato presso la struttura, i militari dell'Arma,  hanno constatato che le ditte esecustrici avevano realizzato in difformità al progetto, che prevedeva la realizzazione di un deposito per imbarcazioni, due unità abitative ed un muro di recinzione. I carabinieri hanno, inoltre, individuato la presenza di un allaccio abusivo alla rete fognaria comunale.

Sequestrate strutture abusive realizzate su aree demaniali

Nell’ambito di un servizio di tutela del territorio finalizzato al contrasto dell’abusivismo su suolo demaniale, i militari della Compagnia Carabinieri e quelli della Capitaneria di Porto hanno, in località Sorgente del Comune di Reggio Calabria, posto sotto sequestro penale un chiosco con pertinenti aree asservite nonché alcune strutture in legno per un totale di circa 60 mq, realizzati ed utilizzati senza alcun titolo autorizzativo da privati a scopo commerciale. Nel dettaglio, i militari della Stazione Carabinieri Modena congiuntamente al personale militare della Guardia Costiera di Reggio Calabria, hanno constatato su una porzione di arenile a circa 50/70 metri dall’argine sinistro del torrente Sant’Agata, la presenza di una struttura in materiale ligneo di recente realizzazione utilizzata per la rivendita di bevande ed alimenti. Adiacente ad essa, era stata realizzata un’area, opportunamente delimitata con staccionata in legno, per collocare tavolini e sedie e quindi offrire un punto di ristoro alla clientela.  Poco più verso valle, erano presenti inoltre altre opere in legno ed era stato ricavato, mediante l’installazione in verticale di un tubo in pvc, un pozzo per estrarre dal sottosuolo l’acqua per mezzo di una pompa ad immersione ivi collocata.  Dall’accertamento emergeva che l’utilizzatore manteneva abusivamente le strutture su demanio fluviale, senza la prescritta autorizzazione in violazione all’artt. 633 e 639 bis del codice penale, art. 142 e 181 D.L.vo 42/2004 "Codice dei beni culturali e del paesaggio”, occupando un’area di circa 60 metri quadri. I militari hanno altresì constatato la presenza di alcuni cartelli affissi all’interno della  struttura riportanti i prezzi delle bevande e dei cibi in vendita, circostanza che di fatto conferma che le strutture erano utilizzate per trarne profitto economico. Per quanto accertato, al fine di assicurare che le tracce e le cose pertinenti il reato venissero conservate e che lo stato dei luoghi e delle cose non venisse mutato prima dell’intervento dell’A.G., i militari hanno proceduto al sequestro penale senza facoltà d’uso delle stesse strutture/attrezzature/beni consegnate per la custodia all’indagato. Nell’ambito della stessa attività, sono state, inoltre, poste sotto sequestro a carico di ignoti, altre due strutture abusive, ricadenti su demanio fluviale e demaniale, consistenti in un manufatto in legno con copertura in telo di colore verde e cannucciato di bamboo e gazebo con struttura metallica adibito a punto d’ombra. Per tali opere sono in corso ulteriori accertamenti finalizzati all’individuazione dei responsabili del fatto reato perseguito in violazione agli artt. 633 e 639 bis del codice penale, art. 54 e 1161 codice della navigazione, art. 142 e 181 D.L.vo 42/2004 "Codice dei beni culturali e del paesaggio".

 

 

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