Sorpresi a cacciare tordi in periodo non consentito, denunciati

Tre cacciatori di San Lorenzo del Vallo (Cs) sono stati denunciati dai carabinieri forestale di Castrovillari, con l’accusa di aver abbattuto alcuni tordi fuori del periodo previsto dal calendario venatorio.

In particolare, i militari, durante un normale servizio controllo del territorio, sono stati attirati da ripetuti spari provenienti da un bosco in località “Serragiumenta”, nel comune di Altomonte.

Gli uomini dell’Arma hanno quindi notato i tre cacciatori in piena attività, mentre sul posto hanno rinvenuto otto tordi appena abbattuti.

Inevitabile, quindi, il sequestro dei fucili, delle munizioni e della selvaggina. I tre cacciatori dovranno, invece, rispondere del reato di esercizio venatorio in periodo non consentito.

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Ristruttura un locale e scarica i rifiuti in una scarpata, denunciato

Altomonte - Avrebbe smaltito in maniera illecita rifiuti edili.

Per tale motivo, i Carabinieri forestale della Stazione di San Sosti (Cs) hanno denunciato un uomo di Altomonte che avrebbe scaricato in una scarpata i rifiuti prodotti in seguito alla ristrutturazione di un locale.

Il presunto responsabile è stato identificato in seguito all’attività d’indagine condotta di militari dell’Arma forestale.

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Beni per oltre due milioni di euro sequestrati ad un commerciante d'auto

Ammonta a due milioni e 300 mila euro il valore dei beni sequestrati dalla guardia di finanza di Castrovillari, ad un commerciante di automobili d'Altomonte, indagato per evasione fiscale ed occultamento di documenti contabili.
 

Il provvedimento è stato emesso dal Gip di Castrovillari, su richiesta della locale Procura della Repubblica.

La misura è scaturita in seguito ad un'indagine, avviata dopo un controllo fiscale effettuato dalle fiamme gialle a carico dell'azienda di cui è titolare il destinatario del sequestro.

Dal controllo, che ha riguardato gli anni compresi tra il 2011 ed il 2013, è emerso che l'imprenditore avrebbe evaso imposte per oltre due milioni di euro, non avendo dichiarato ricavi per oltre sette milioni di euro.

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Contrabbando di carburante ed evasione fiscale, ditta occulta al fisco 11 milioni di euro

I finanzieri della Compagnia di Castrovillari (Cosenza) hanno scoperto una ditta individuale sconosciuta al fisco, attiva nel settore del commercio all’ingrosso di carburanti per autotrazione che dal 2015 operava senza dichiarare all'erario i propri redditi, risultando quindi evasore totale.

Le fiamme gialle hanno individuato un vero e proprio sistema di frode che prendeva le mosse con l’acquisto di carburante agricolo da parte del titolare della ditta, mediante l’utilizzo e l’esibizione di false autorizzazioni rilasciate da Agenzie delle dogane e dei monopoli.

Il carburante veniva, quindi, solo documentalmente, inviato a distributori che, di fatto, non ricevevano il prodotto.

In realtà, il titolare della ditta ritirava il gasolio agricolo per poi rivenderlo, ad un prezzo maggiore rispetto a quello di mercato, a terzi che nulla avevano a che vedere con l’attività agricola e che lo utilizzavano per autotrazione, in evasione dell’imposta di fabbricazione e consumo.

Al termine delle indagini, il titolare della ditta è stato pertanto denunciato per contrabbando di prodotti petroliferi ed ora rischia la pena della reclusione da uno a cinque anni.

Concluse le indagini di polizia giudiziaria, i finanzieri hanno avviato una verifica fiscale nei confronti della ditta individuale scoprendo che nel corso degli anni il titolare non aveva mai presentato dichiarazioni fiscali, né tantomeno pagato imposte.

È stato così ricostruito l’intero volume d’affari, attraverso “controlli incrociati” effettuati presso le ditte fornitrici ed accertamenti bancari.

A conclusione delle attività è stata rilevata la mancata dichiarazione di ricavi per circa 11 milioni di euro, evasione delle imposte sui redditi per circa 5 milioni di euro e di accisa per altri 5 milioni di euro ed Iva per ulteriori 2 milioni di euro.

Al termine dell’attività ispettiva, il titolare della ditta, originario del comune di Altomonte, è stato ulteriormente deferito all’Autorità giudiziaria per: occultamento o distruzione di documenti contabili, omessa dichiarazione annuale ai fini dell’Iva, e falsità materiale.

Sequestrate slot machine illegali, sanzioni per 60 mila euro

In un bar di Altomonte ( Cs), i finanzieri della Compagnia di Castrovillari hanno sequestrato tre Slot Machine non collegate al sistema di controllo delle delle giocate e quindi totalmente illegali.

Le fiamme gialle hanno rinvenuto, in una sala interna del locale, appositamente adibita al gioco, tre apparecchi privi dei certificati di conformità, nonché del collegamento alla rete telematica di controllo delle giocate. La rispondenza delle Slot a precise e necessarie prescrizioni tecniche per la relativa distribuzione sul mercato garantisce infatti le probabilità di vincita stabilite dalla legge, nonché il versamento, da parte, del gestore, delle relative imposte all'erario. L’assenza di tali requisiti impedisce, pertanto di ottenere le percentuali di vincita previste dalla legge a tutto vantaggio dell’esercente che consegue un maggior vantaggio economico esente da ogni imposta.

Al momento dell'ispezione dei dispositivi è stata rilevata, anche, l’alterazione delle ordinarie caratteristiche di giuoco, sia in termini di durata temporale della singola partita, sia in riferimento alla quota di giocata massima possibile.

Irregolarità che, di fatto, riducevano ulteriormente al minimo le possibilità di vincita dei giocatori.

Al termine dell’attività ispettiva i finanzieri hanno sottoposto a sequestro le Slot machine ed hanno provveduto ad irrogare al gestore del bar, nonché al proprietario degli apparecchi, una multa di 20 mila euro per ciascun apparato irregolare.

Per il titolare del locale è prevista, anche, la sospensione da uno a trenta giorni della licenza per l’esercizio dell’attività.

 

Calabria, Anas: chiuso tratto dell’A2 “Autostrada del Mediterraneo”

Anas comunica che, per consentire l’avanzamento  dei lavori di adeguamento della strada statale 534 `di Cammarata e degli Stombi`, di raccordo tra l`autostrada A2 del Mediterraneo (svincolo di Firmo) e la strada statale 106 `Jonica` (svincolo di Sibari), nella notte tra il 10 e l’11 gennaio 2018, sarà provvisoriamente chiuso al transito veicolare un tratto autostradale tra gli svincoli di Altomonte e Sibari e interesserà  i territori comunali di Saracena, Altomonte e San Lorenzo del Vallo in provincia di Cosenza.

Nel dettaglio, per consentire le operazioni di completamento del sovrappasso autostradale, a partire dalle ore 22:00 di domani 9 gennaio e fino alle ore 06:00 di giovedì 10 gennaio 2018, si renderà necessaria la chiusura della sede autostradale tra lo svincolo di Sibari/Firmo (Km 208,000) e lo svincolo di Altomonte (Km 213,400).

Il traffico veicolare in direzione Salerno sarà deviato in corrispondenza dello svincolo di Altomonte sulla Strada Provinciale 174 parallela al tracciato autostradale, con proseguimento lungo la strada statale 534 ‘di Cammarata e degli Stombi’ e rientro in Autostrada allo svincolo di Sibari/Firmo.

Percorso Inverso in direzione Reggio Calabria.

Anas raccomanda prudenza nella guida e ricorda che l`evoluzione della situazione del traffico in tempo reale è consultabile sul sito web www.stradeanas.it oppure su tutti gli smartphone e i tablet, grazie all`applicazione “VAI” di Anas, disponibile gratuitamente in “App store” e in “Play store”. Inoltre si ricorda che il servizio clienti "Pronto Anas" è raggiungibile chiamando il numero verde, gratuito, 800 841 148.

 

 

Bancarotta fraudolenta: misura cautelare per marito e moglie, sequestrati 800 mila euro

La guardia di finanza di Castrovillari ha dato esecuzione a una ordinanza di misure cautelari personali e contestuale sequestro preventivo di beni mobili ed immobili, emesse dal Tribunale di Castrovillari nei confronti di B.M., di anni 46, e B.A., di anni 40, coniugi, entrambi di Altomonte, accusati dei reati di bancarotta fraudolenta documentale e distrattiva.

L’attività rappresenta l’epilogo di una complessa indagine espletata dalle fiamme gialle, su delega della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari, coordinata dal Procuratore Capo Eugenio Facciolla e diretta dal Sostituto Procuratore della Repubblica Angela Continisio.

 In particolare, in relazione alla gestione fallimentare di una società di San Lorenzo del Vallo, esercente attività di smaltimento di rifiuti, sono state avviate indagini di polizia giudiziaria finalizzate a verificare la possibile bancarotta fraudolenta della società, in quanto le casse societarie risultavano “svuotate” e l’impresa “spogliata” di beni per un valore pari a circa 4 milioni e 300 mila euro, a danno dei creditori.

Dall’analisi della documentazione reperita nel corso delle indagini e da perquisizioni, sono emersi gravi indizi di frode in capo all’amministratore della società fallita, e ad altra persona con lui concorrente nei reati contestati, entrambi destinatari dei provvedimenti giudiziari restrittivi della libertà personale. Di fatto, l’amministratore della società in dissesto economico, mediante artifizi documentali e contabili, nonché attraverso la presentazione di falsi bilanci, aveva trasferito fraudolentemente la gran parte dei beni dell’impresa ad una nuova società amministrata dal concorrente nel reato – a tutt’oggi operante nel settore dello smaltimento dei rifiuti – e che era stata da loro stessi creata nella stessa sede.

In particolare, mediante l’espediente dell’aggiornamento degli atti catastali ad opera della complice, moglie e amministratore della nuova società, avevano accatastato a favore di quest’ultima, a titolo di proprietà, un intero complesso aziendale composto da capannone industriale, uffici, alloggi e macchinari.

L’amministratore è stato assegnato agli arresti domiciliari, mentre per la donna il giudice ha disposto l’obbligo di firma presso le forze di polizia.

I finanzieri hanno inoltre posto sotto sequestro beni mobili ed immobili sottrattati fraudolentemente alla procedura fallimentare, per un valore pari ad 850 mila euro. 

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Tenta di violentare la badante: arrestato dai Carabinieri

I Carabinieri hanno tratto in arresto un uomo accusato di minacce, sequestro di persona e violenza sessuale. Sulla base di quanto ricostruito dai militari dell'Arma, l'ottacinquenne B.S., avrebbe rivolto minacce alla badante che lo accudiva, tentando, peraltro, di obbligarla ad intrattenersi sessualmente con l'anziano.  L'episodio è avvenuto ad Altomonte, in provincia di Cosenza. Vittima una ventinovenne di origini romene che, dopo essere stata chiusa all'interno di una camera, è riuscita ad avvertire le forze dell'ordine. E' stato a questo punto, racconta la giovane, che B.S. l'ha intimidita agitando un'ascia prima di essere fermato dai Carabinieri intervenuti sul posto. 

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