Chiusura dell’A2 tra Sant’Onofrio e Pizzo, Lo Schiavo: "Discutibile fare i lavori in piena estate, la Regione intervenga con Anas"

«Mentre ancora attendo la risposta all’interrogazione, presentata nel maggio scorso e rivolta all’assessore regionale ai Trasporti, sugli incidenti e le criticità legate ai lavori che interessano il tratto autostradale dell’A2 tra Sant’Onofrio e Pizzo Calabro, mi duole dover constatare come, in quella circostanza, sia stato facile profeta di disastri che oggi (ma non solo oggi) hanno trovato puntuale conferma. La chiusura della carreggiata Nord, per interventi sul viadotto “Costiera di Pizzo”, ha infatti determinato code chilometriche che hanno intasato, fin dalle prime ore di questa mattina, la viabilità secondaria con gravi ripercussioni, in particolare, sulla Statale 18 e nel centro abitato di Pizzo Calabro, completamente bloccato dall’aumento esponenziale di traffico di mezzi pesanti e automobili. Una chiusura della quale si è appreso solo nel pomeriggio di ieri, a poche ore dal blocco della viabilità, e che ha catapultato in una mattinata di fuoco quanti hanno avuto la malasorte di mettersi in viaggio lungo le strade interessate. Ancora una volta si ripropone, dunque, con forza, il tema dell’ammodernamento della rete autostradale nel Vibonese, dei suoi tempi ancora incerti e delle scelte, discutibili, del gestore, di concentrare gli interventi in momenti inopportuni, come in questo caso nel pieno dell’aumento dei flussi legati alla stagione estiva.  Programmazione carente o sottovalutazione del problema, avevo già invitato la Giunta regionale a concordare con Anas le modalità più corrette e meno foriere di disagi per gli utenti della strada, ma il mio appello, devo ancora constatare, è rimasto del tutto inascoltato e i problemi paventati si sono puntualmente verificati».

È quanto dichiara il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo (presidente del Gruppo misto - Liberamente progressisti) in relazione ai disagi vissuti sulla rete viaria vibonese in conseguenza alla chiusura per lavori del tratto autostradale, direzione Nord, tra Sant’Onofrio e Pizzo Calabro.

"Sterpaglie e rifiuti lungo le strade del turismo", Lo Schiavo: "Ecco la Calabria che nessuno dovrebbe vedere"

«“Tutto il mondo dovrebbe vedere la Calabria”. Come non essere d’accordo con l’affermazione che il celeberrimo attore hollywoodiano Russell Crowe ha pronunciato in occasione della sua recente trasferta nella nostra regione. Ma al di là dell’efficace e veritiero slogan, che cosa la nostra regione offre davvero a chi viene per scoprirla dal mondo intero? Quale immagine di accoglienza danno le nostre principali mete turistiche che da qui a poco saranno prese d’assalto dai turisti?».

Lo afferma il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, consigliere regionale e presidente del Gruppo misto – Liberamente progressisti in un comunicato stampa.

«Lungo le strade che conducono alle località più attrattive della costa vibonese, ad esempio, in quello che è di fatto il principale distretto turistico calabrese, a farla da padrone sono rifiuti e sterpaglie, manto stradale dissestato, condizioni di generale abbandono e trascuratezza. Ma non sono esentate dal fenomeno nemmeno rinomate località ricadenti in altre province. È dunque questa la Calabria che vogliamo che il mondo veda? È possibile accettare di arrivare così impreparati alla stagione estiva, senza aver programmato per tempo un benché minimo intervento di manutenzione e pulizia? Spero che gli Enti competenti, cominciando dalla Provincia di Vibo - magari chiedendo supporto della Regione e di enti funzionali come Calabria Verde - trovi il modo di intervenire al più presto e porre rimedio a questa situazione di estremo degrado, benché certamente ormai fuori tempo massimo. Prima di lanciare messaggi promozionali e investire ingenti risorse in campagna di dubbia utilità (ricordo la trovata del villaggio invernale alla stazione di Milano che ha prodotto risultati piuttosto deludenti), forse sarebbe più opportuno soffermarsi a riflettere sulle tante cose ancora da correggere e sugli interventi necessari a far sì che la realtà sia più aderente a quelle aspettative che certe operazioni di marketing - anche e soprattutto di marketing politico - lascerebbero intravedere. “Tutto il mondo dovrebbe vedere la Calabria”, è vero, ma nessuno dovrebbe vedere le buche, le erbacce e la spazzatura nelle strade che portano alle nostre località turistiche».

Nuovo ospedale di Vibo Valentia, Lo Schiavo e Mammoliti chiedono un incontro al neo prefetto Grieco

«Nel porgere i migliori auguri di buon lavoro al neo prefetto di Vibo Valentia Paolo Giovanni Grieco, certi che le sue comprovate competente potranno tradursi in una rappresentanza puntuale ed efficace della presenza dello Stato nel nostro territorio, desideriamo portare alla sua attenzione quella che, a nostro avviso, rappresenta una tra le principali emergenze nella provincia vibonese: la garanzia del diritto alla salute per i cittadini con particolare riferimento alla necessità di sbloccare i lavori della costruzione del nuovo presidio ospedaliero».

È quanto affermano, in un comunicato stampa congiunto, i consiglieri regionali vibonesi Antonio Lo Schiavo (Gruppo misto – Liberamente progressisti) e Raffaele Mammoliti (Partito democratico) salutando l’insediamento del nuovo prefetto di Vibo Valentia avvenuto nei giorni scorsi.

«A tal proposito - annunciano i due esponenti della massima assemblea regionale - chiederemo al signor prefetto un incontro nel corso del quale (al di là dei tavoli istituzionali periodicamente previsti in Prefettura) si possa avere l’occasione di fare il punto sullo stato dell’iter di realizzazione del nuovo ospedale di Vibo Valentia, focalizzando le criticità al momento esistenti e le possibili azioni da intraprendere affinché vengano rimosse. In modo, così, da poter accelerare i processi relativi ad un’opera che tra annunci, ritardi, intoppi di varia natura, è attesa da oltre 20 anni dalla popolazione vibonese. Naturalmente saremo disponibili ad esporre al prefetto le criticità che, nel corso della nostra attività istituzionale, abbiamo raccolto in relazione al nostro sistema sanitario e ad apportare, nel massimo rispetto dei ruoli e delle prerogative di ciascuno, il nostro fattivo contributo per individuare le giuste soluzioni».

Autonomia differenziata, Lo Schiavo a Occhiuto: "Il Sud non scappa in ritirata, ma dice "no" ad una partita truccata"

«Il presidente Occhiuto, cercando affannosamente di motivare il suo voto favorevole in Conferenza Stato-Regioni al Disegno di legge sull’Autonomia differenziata, parla di un “Sud che non scappa in ritirata davanti alle sfide”. Ma di quali “sfide” parla esattamente Occhiuto? Come fa a sostenere con queste argomentazioni una scelta politica che punta solo a spaccare il Paese e a indebolire le Regioni più povere che avranno tutto da perdere e nulla da guadagnare in una partita truccata in partenza? E dispiace che sia stato proprio il presidente della Regione Calabria, che aveva avuto inizialmente posizioni coraggiose contro l’Autonomia differenziata, a battere in ritirata sapendo che questa riforma non può portare alcun beneficio alla nostra regione. D’altra parte avevamo chiesto al presidente se avrebbe avuto la forza e l’autonomia di garantire tutti i calabresi e non solo il suo schieramento. Mi sembra che stia prevalendo questa seconda posizione. Ma ora pretendiamo, da subito, che la discussione sia portata in Consiglio regionale. E a questo scopo, come forze d’opposizione, abbiamo chiesto unitariamente la convocazione di una seduta ad hoc, anche per capire se il presidente Occhiuto abbia deciso su mandato della sua maggioranza di sostenere un disegno che mina alle basi i principi di unità e solidarietà nazionale. Cosicché ognuno possa assumersi le proprie responsabilità davanti agli elettori. Non sono più ammesse ambiguità, serve mettere nero su bianco posizioni e contenuti e capire se anche la maggioranza del Consiglio regionale è convinta, come Occhiuto, che l’Autonomia differenziata sia davvero una soluzione vantaggiosa per la nostra regione».

È quanto dichiara il consigliere regionale del Gruppo misto - Liberamente progressisti Antonio Lo Schiavo in un comunicato stampa.

Sanità vibonese, da Lo Schiavo cinque proposte al presidente Occhiuto

«Dall’annuncio della creazione dell’Azienda sanitaria Dulbecco, nata dalla fusione tra Pugliese-Ciaccio e Materdomini a Catanzaro, a quello relativo alla ristrutturazione dell’ospedale di Locri cui con un “semplice” Dca sono stati destinati 15 milioni di euro, si susseguono senza soluzione di continuità i proclami del presidente/commissario alla sanità Roberto Occhiuto il quale - sulla riorganizzazione del sistema sanitario calabrese - conferma di giocare la partita più importante del suo mandato».

È quanto dichiara, in un nuovo intervento dedicato allo stato della sanità in provincia di Vibo Valentia, il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, portando all’attenzione del presidente della Giunta regionale e commissario ad acta, alcune proposte migliorative del sistema.

Lo Schiavo premette: «In questo quadro fortemente dinamico e proattivo, scandito da annunci quotidiani, dirette social e una spiccata attitudine comunicativa, viene però sistematicamente evitata una questione che, al pari delle altre criticità che si registrano in regione, meriterebbe ben altre attenzioni. Mi riferisco allo stato della sanità in provincia di Vibo Valentia che richiede ormai interventi di natura straordinaria, partendo dalla costruzione del nuovo ospedale atteso da oltre un ventennio. Sul tema, registro un diffuso scetticismo da parte dell’opinione pubblica e degli operatori sanitari. La tempistica dell’avvio dei lavori - che oggi subiscono un nuovo slittamento per via degli approfondimenti richiesti dall’Autorità di bacino -, in particolare, sembra essere diventata una vera e propria chimera. Gli ultimi annunci indicano il mese di marzo come quello buono per l’avvio del cantiere, ma anche su questo non vi è al momento alcuna certezza. Pertanto, sul punto, sarebbe auspicabile una parola chiara e definitiva del presidente/commissario Occhiuto che in aula, nel Consiglio dello scorso 6 giugno, indicò il 2025 come data di fine dei lavori. Mi auguro che a tale questione egli possa dedicare la stessa attenzione che sta riservando ad altri territori e che anche su questo aspetto voglia tenere informata la popolazione vibonese che ormai appare fortemente sfiduciata. A tal fine - quello di garantire pubblicità e trasparenza rispetto all’iter dei lavori - rilancio la mia proposta di pubblicazione di un report mensile sul sito dell’Azienda sanitaria o della Regione Calabria, attraverso il quale aggiornare l’opinione pubblica sugli sviluppi dell’annosa questione e sull’andamento dei lavori quando questi finalmente prenderanno il via».

Lo Schiavo avanza poi ulteriori cinque proposte: «La condizione precaria della sanità vibonese, tuttavia, non si esaurisce sul tema del nuovo ospedale. Per tale motivo pongo all’attenzione di Occhiuto una serie di altre questioni (e relative proposte) per affrontare alcune delle criticità più sentite dall’utenza del sistema sanitario locale:

1) intervenire sulle gravi carenze di personale che interessano il Pronto soccorso dell’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia, anche attraverso l’impiego dei medici cubani come già avviene in altri presidi della regione;

2) abbattere le liste d’attesa attraverso il potenziamento degli uffici preposti e delle prestazioni specialistiche da erogare;

3) intervenire sui disagi che interessano l’utenza dell’ufficio Ticket e della Farmacia territoriale di Vibo Valentia, ove risultano assenti sia la sala d’attesa che i servizi destinati al pubblico;

4) potenziare i servizi di screening tumorale con l’innesto di ulteriore personale che possa garantire la refertazione degli esami;

5) emanare un bando di concorso per un posto a tempo indeterminato di neurologo pediatrico da destinare all’ospedale di Vibo Valentia.

Pochi punti per obiettivi precisi che possono contribuire ad alleviare i disagi per gli utenti e per gli operatori nonché per sanare lungaggini e inefficienze, con l’obiettivo ultimo di garantire un accesso alla sanità pubblica più agevole ed efficiente per i cittadini vibonesi».

 

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Tecnici per il Pnrr negli Enti locali, Lo Schiavo: "La Regione lavori per la stabilizzazione"

«L’approvazione della Proposta di legge regionale sulle “Misure urgenti per le attività di affiancamento nell’attuazione del Pnrr e dei fondi Sie”, che prevede il ricorso a lavoratori rientranti nel bacino del precariato calabrese, riapre in materia decisa il tema mai risolto delle migliaia di lavoratori precari che da anni prestano servizio, senza certezze e garanzie, nelle amministrazioni pubbliche calabresi a tutti i livelli. Annunciando, nel corso della discussione in Consiglio regionale, il mio voto favorevole alla proposta, non ho mancato di ricordare la condizione dei tecnici arruolati negli Enti locali per l’attuazione del Pnrr attraverso i concorsi indetti dall’Agenzia di coesione, noti come “Coesione 1” e “Coesione 2”».

Lo dichiara, in un comunicato stampa, il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, intervenendo sul tema dei lavoratori precari reclutati per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza nelle Pubbliche amministrazioni.

«Si tratta di lavoratori - spiega Lo Schiavo - altamente specializzati che rivestono un ruolo strategico e determinante in relazione all’attuazione del Pnrr, senza i quali si vedrebbe vanificata l’irripetibile occasione di sviluppo che il Piano di ripresa e resilienza rappresenta per il nostro Paese e, in particolare, per il sud Italia e per la regione Calabria. Il contributo di tali lavoratori, contrattualizzati con scadenza a 36 mesi, rischia di essere frustrato proprio da tale forma di rapporto che non offre garanzie e, anzi, funge da vero e proprio deterrente rispetto al loro coinvolgimento nel raggiungimento degli obiettivi. Si registra, non a caso (come segnalano le forze sindacali e il Comitato per la stabilizzazione), una copiosa fuga da tali posizioni lavorative in favore di altre possibilità occupazionali. Il Parlamento ha introdotto la possibilità di stabilizzare i tecnici del Pnrr, limitandola però esclusivamente al personale assegnato al ministero dell’Economia e delle finanze e ad altre amministrazioni centrali. Nulla di analogo si prevede con riferimento a chi lavora, invece, negli Enti locali con il risultato di aver creato un’inaccettabile disparità di trattamento tra lavoratori assunti con la medesima ratio e selezionati attraverso le medesime modalità. L’auspicio (come evidenziato dal Comitato dei tecnici del Sud) è che il provvedimento in questione funga da apripista per ampliare il bacino di lavoratori interessati dalla stabilizzazione, senza ingiustificate distinzioni. Anche il Consiglio regionale della Calabria - esorta Lo Schiavo - dia allora il suo contributo, riconoscendo la validità e l’importanza del lavoro svolto dal personale tecnico negli Enti locali e facendo sentire la propria voce al Governo nazionale affinché si preveda, in tempi brevi, anche negli enti periferici, la stabilizzazione di tali lavoratori, salvaguardando l’indispensabile apporto che gli stessi offrono».

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Superbonus 110 per cento, Lo Schiavo: "La Regione Calabria si attivi a sostegno delle imprese"

«La Giunta ed il Consiglio regionale diano seguito alla mia mozione sui crediti fiscali relativi al cosiddetto “Superbonus 110 per cento” approvata all’unanimità lo scorso giugno. Si ascolti il grido di allarme delle organizzazioni di categoria, in particolare del presidente di Ance Calabria e del Comitato Mezzogiorno di Ance Giovan Battista Perciaccante, che denuncia a gran voce il rischio di fallimento di migliaia di imprese edili calabresi, in forte crisi a causa del blocco dei crediti fiscali legati al superbonus».

Lo chiede, in un comunicato stampa, il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, ricordando la mozione con la quale ha chiesto lo sblocco della cessione dei crediti legati ai bonus edilizi. Mozione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale nel giugno scorso.

«La Calabria, come sappiamo - aggiunge Lo Schiavo -, è regione fragile dal punto di vista economico e i 500 milioni di crediti in “portafoglio” rappresentano linfa vitale per le imprese. Senza una reale e rapida soluzione in merito ai crediti fiscali è altissimo il rischio del blocco di circa 3mila cantieri e conseguente fallimento per circa 800 imprese, con ricadute sociali per gli oltre 4mila occupati nel settore senza contare gli ulteriori effetti negativi su tutto l’indotto dell’intera filiera. Per queste ragioni ritengo sia urgente che la Regione intervenga acquistando da banche e intermediari finanziari i crediti generati dal “Superbonus 110%”, attraverso una procedura selettiva di cessioni prive di contenzioso. L’idea che circola è quella di “prendere in carico” la quota annuale immediatamente utilizzabile dalla Regione in compensazione mediante modello F24 nel corso della stessa annualità. Ritengo che sia utile in tal senso la proposta di legge depositata dai colleghi Graziano e De Nisi, che sottoscrivo pienamente, ma ritengo sia altrettanto importante che la Giunta regionale provveda, con propria deliberazione, al più presto, ad individuare le tipologie di tributi e contributi regionali rispetto ai quali si possa opera la compensazione e a definire il loro ammontare. I presidenti di Giunta e Consiglio regionale, Roberto Occhiuto e Filippo Mancuso, diano priorità, per le rispettive competenze, alla questione e si attivino per evitare il crack economico di un settore fondamentale dell’economia regionale».

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Ticket in farmacia, l’Asp di Vibo Valentia accoglie la richiesta di Lo Schiavo e abolisce il limite delle 72 ore

«L’interlocuzione con il commissario straordinario dell’Asp di Vibo Valentia, con all’ordine del giorno alcune problematiche riguardanti la tutela del diritto alla salute dei cittadini vibonesi, comincia a dare i suoi frutti. L’Asp, dietro mia richiesta, ha infatti disposto l’abolizione del vincolo delle 72 ore (antecedenti una visita specialistica) per la regolarizzazione dell’impegnativa nelle farmacie. Questo consentirà agli utenti di poter agevolmente e con largo anticipo adempiere al pagamento del ticket nella farmacia sotto casa evitando dunque l’obbligo di recarsi agli sportelli dell’Asp siti nel capoluogo di provincia e contribuendo, di conseguenza, ad alleggerire il carico di pressione sugli uffici preposti con i relativi disagi per operatori e utenti. Do atto al commissario Giuseppe Giuliano di aver rispettato il primo degli impegni presi nel corso dell’incontro avvenuto nei giorni scorsi, quando ho inoltre chiesto la pubblicazione di un report mensile sullo stato di avanzamento dei lavori del nuovo ospedale di Vibo Valentia, l’emanazione di un bando di concorso a tempo indeterminato per un neurologo pediatrico da destinare all’ospedale Jazzolino di Vibo, il potenziamento dello screening per i tumori alla mammella e al colon. Fiducioso nell’accoglimento di tali proposte, utili ad alleviare i disagi di tanti cittadini e utenti della sanità vibonese, resto a disposizione con spirito collaborativo e nell’interesse esclusivo della collettività per dare il mio contributo al miglioramento della sanità vibonese».

Lo afferma in un comunicato stampa il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, rendendo nota l’abolizione, da parte dell’Asp di Vibo Valentia, del limite delle 72 ore per la regolarizzazione in farmacia del ticket per le prestazioni specialistiche. Provvedimento richiesto dallo stesso Lo Schiavo nel corso di un incontro con il commissario straordinario Giuseppe Giuliano avvenuto il 26 gennaio scorso.

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