Trovato morto il pensionato scomparso sabato scorso

I vigili del fuoco hanno ritrovato il corpo senza vita di Gennaro Bifano, l'84enne di Castrovillari di cui non si avevano notizie da sabato scorso.

Il cadavere del pensionato è stato rintracciato in località Fossa del Lupo, a Castrovillari. L'anziano, secondo una prima ricostruzione, sarebbe caduto in un canale.

Sul posto sono intervenuti i Cacciatori dei Carabinieri, gli uomini del Soccorso alpino, della guardia di finanza ed il nucleo cinofili Calabria.

Calabria: scomparso pensionato affetto da Alzheimer

Un uomo di 84 anni, Gennaro Bifano, è scomparto a Castrovillari.

Del pensionato, affetto da Alzheimer, si sono perse le tracce la scorsa notte quando è uscito di casa in pigiama.

 A lanciare l’allarme sono stati i familiari.

Immediate sono scattate le ricerche che, sotto il coordinamento della Prefettura, sono portate avanti da carabinieri, vigili del fuoco, Soccorso alpino e Guardia di finanza. Le ricerche, effettuate anche con l‘impiego di due cani molecolari, si sono finora rivelate infruttuose.

In arrivo, anche, una squadra del Soccorso speleologico del soccorso alpino Calabria per ispezionare alcuni pozzi e anfratti presenti nell’area della ricerca.

Allo stato, le uniche tracce del pensionato sono le immagini immortalate da alcune telecamere di videosorveglianza.

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Una granata inesplosa di 55kg è stata rinvenuta a Palmi

Nei giorni scorsi un grosso ordigno inesploso è stato rinvenuto casualmente a Palmi (RC), durante dei lavori edili. Nella giornata di ieri con la collaborazione del personale Artificiere dell'11° Reparto Mobile della Polizia di Stato, la munizione è stata stabilizzata e messa in sicurezza.

La granata, dal peso di oltre 55kg dei quali circa 12 di tritolo, lanciata ed inesplosa è stata neutralizzata ieri dagli Artificieri dell'Esercito, dell'11° Reggimento Genio, 2^ Compagnia Guastatori, di Castrovillari (CS), supportati attivamente dal personale del Commissariato della Polizia di Stato di Palmi (RC), con l'assistenza sanitaria della Croce Rossa. Le operazioni si sono svolte rapidamente, in sicurezza e non sono stati arrecati danni o disturbi alla popolazione, in quanto la zona del brillamento, una cava dismessa in Contrada "Monaca",  è stata chiusa solo per il tempo tecnico necessario alla detonazione controllata.

Continua attiva ed incessante l'opera dei Reparti specialistici dell'Esercito Italiano, a favore delle popolazioni e del territorio, di neutralizzazione dei residuati bellici inesplosi, sottolineando la forte sinergia  tra le Forze Armate e il Paese.

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Incendia un furgone ma perde il cellulare, in manette 21enne

 I carabinieri di Castrovillari hanno arrestato in flagranza il  21enne, M. B..

Il giovane è accusato di aver dato alle fiamme il furgone di un' impresa del luogo.

Intervenuti, insieme ai vigili del fuoco, intorno alle 3,30 della notte scorsa, sul posto, i militari hanno trovato una tanica di benzina ed un telefono cellulare.

Una volta individuato il proprietario del dispositivo, gli uomini dell'Arma lo hanno rintracciato presso la sua abitazione.

Oltre al cellulare, ad incastrare il giovane sono state alcune ustioni al volto.

Dopo essere stato accompagnato in ospedale per le cure del caso, il 21enne è stato arrestato e condotto nel carcere di Castrovillari. 

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In preda alla gelosia colpisce il marito ai genitali e lo manda in ospedale

Ha colpito il marito ai genitali facendolo finire in ospedale. Protagonista dell'insolita storia, una 42enne di nazionalità cinese residente ad Acri (Cs).

La donna, in preda ad una crisi di gelosia, ha litigato con il coniuge e gli ha assestato un violento calcio nei genitali.

L'uomo è, quindi, finito in ospedale, dove, a causa delle lesioni riportate, ha dovuto subire un delicato intervento chirurgico.

La donna è stata denunciata per lesioni personali aggravate, mentre, il marito, un cinese di 43 anni, è ancora ricoverato nel nosocomio di Castrovillari.

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Indebite indennità previdenziali per 800 mila euro, denunciate 316 persone

A conclusione di una complessa ed articolata attività d’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, le fiamme gialle della locale Compagnia hanno smascherato una truffa ai danni dell’Inps.

Protagonista dell'indagine, un‘impresa che mediante 314 false assunzioni di lavoratori avrebbe arrecato alle casse dello Stato un danno pari a 880 mila euro.

L’impresa con modalità illecite avrebbe presentato all’Ente previdenziale falsi contratti di comodato d’uso gratuito e/o appalto, relativi a proprietà ubicate nel territorio della Sibaritide e della Valle dell’Esaro – riconducibili anche ad ignari ed estranei soggetti – nonché fasulle denunce aziendali “DA” e trimestrali “DMAG” attestanti l’impiego di lavoratori dipendenti , mai avvenuto, al fine di consentire l’indebita riscossione a questi ultimi di indennità di disoccupazione, malattia e maternità per gli anni 2012, 2013 e 2014.

Nel corso delle indagini i finanzieri hanno analizzato tutta la documentazione amministrativa acquisita presso gli uffici dell’Ente previdenziale, nonché assunto, successivamente, informazioni anche dai soggetti estranei alla truffa e falsamente indicati dai responsabili della società succedutisi nel tempo, riscontrando la mancata conoscenza delle false dichiarazioni inoltrate all’Inps e dei contratti fasulli redatti.

L’analisi documentale inoltre, ha permesso ai finanzieri di evidenziare la falsa dichiarazione e comunicazione dal datore di lavoro agli uffici preposti di 20 mila giornate lavorative mai effettuate dai falsi operai, assunti solo “sulla carta”. L’ impresa avrebbe, inoltre, emesso ed annotato nella propria contabilità fatture per operazioni inesistenti, inerenti prestazioni di servizi resi a terzi, per un importo complessivo di circa 200 mila euro, nonché spese per il personale mai sostenute pari a 1.188.000 euro.

Al termine delle indagini, i due rappresentanti legali dell’ impresa, che si sono succeduti nel tempo, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Castrovillari per truffa ai danni dell’Inps, falso ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. La denuncia è scattata anche a carico dei 314 falsi operai, accusati, a loro volta, per il reato di truffa in concorso con i falsi datori di lavoro.

 

Percepivano la pensione dei parenti defunti: 11 indagati, sequestrati beni per 450 mila euro

I finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Cosenza hanno notificato alcuni provvedimenti di sequestro emessi, dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, nei confronti di persone delegate o cointestatarie di conti correnti sui quali l’Inps continuava ad erogare indennità di pensione in favore di loro familiari da tempo deceduti.

La misura ha portato al sequestro di beni per un valore complessivo pari a 452.540,31 euro.

Nel corso dell'operazione, battezzata ironicamente "Highlanders”, le fiamme gialle hanno scoperto che ad alcuni anziani morti da tempo (quattro nel 2012, due nel 2013 e cinque nel 2014) continuava ad essere erogata la pensione di vecchiaia.

Sono quindi scattate undici denunce a carico di altrettante persone accusate di aver percepito indebitamente erogazioni da parte dello Stato.

Tra gli indagati spiccano due parenti che, cointestatari del conto corrente con il defunto, venuto a mancare dal 2012, avrebbero continuato a ricevere ingiustamente ed in concorso tra loro circa 62 mila euro.

Una 55enne ha, invece, intascato poco più di 77 mila euro per pensioni della familiare defunta nel 2012.

Per tutti il giudice delle Indagini preliminari presso il Tribunale di Castrovillari, Letizia Benigno, ha disposto il sequestro preventivo di beni e denaro per un valore equivalente alle somme ingiustamente percepite.

Le investigazioni sono state avviate autonomamente, in tutta la provincia, dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria. Nell’ambito delle indagini disposte poi dal Procuratore della Repubblica, Eugenio Facciolla e dal Sostituto Angela Continisio, della Procura di Castrovillari, sono stati così notificati i provvedimenti di sequestro nei confronti dei soggetti delegati o cointestatari di conti sui quali l’Inps aveva erogato e continuava ad erogare la pensione a loro familiari: in totale un importo di poco più di 452 mila euro.

Dagli accertamenti iniziali svolti sui pensionati ultranovantenni, era infatti emerso che alcunie persone, sebbene decedute, continuavano a percepire l’indennità .

I finanzieri, utilizzando le banche dati in uso al Corpo, hanno investigato su circa 15 mila soggetti rientranti negli elenchi forniti dall’Istituto di previdenza, interessando anche tutti i Comuni della provincia di Cosenza affinché ne comunicassero l’esistenza in vita o l’eventuale data del decesso.

 

Ottenute tutte le risposte hanno riscontrato delle discordanze nella documentazione acquisita e così hanno richiesto alla Procura dapprima di poter accedere all’archivio “Anagrafe dei Conti” e poi di svolgere i relativi accertamenti bancari e postali: arrivando a scoprire la truffa.

 

Truffa all'Inps per 800 mila euro, coinvolti 165 braccianti agricoli

Una truffa i danni dell’Inps per circa 800 mila euro. E’ quanto hanno scoperto i finanzieri di Corigliano Calabro (CS), nel corso di un’articolata e complessa attività di indagine coordinata dalla locale Procura della Repubblica.

A compiere il reato, una società di persone e due ditte individuali che avrebbero effettuato 165 false assunzioni, provocando un danno alle casse dello Stato per circa 800 mila euro.

Il sistema all’origine della presunta truffa prevedeva la presentazione all’Inps, da parte delle imprese, di falsi contratti di fornitura di affitto e di comodato d’uso gratuito di terreni, riconducibili a soggetti ignari e completamente estranei, nonché fasulle denunce aziendali trimestrali attestanti l’impiego, mai avvenuto, di operai. Grazie alla documentazione, i falsi braccianti percepivano indebitamente indennità di disoccupazione, malattia e maternità.

Nel corso delle indagini sono state acquisite informazioni, anche, da persone estranee al contesto e falsamente indicate nei documenti inoltrati all’Inps dai responsabili delle aziende agricole responsabile della presunta truffa. In tal caso, le fiamme gialle avrebbero riscontrato la mancata conoscenza delle false dichiarazioni e dei contratti fasulli redatti.

L’analisi documentale avrebbe, inoltre, evidenziato la falsa dichiarazione e comunicazione, dal datore di lavoro agli uffici preposti, di circa 20 mila giornate lavorative mai effettuate, che hanno originato l’indebita corresponsione di indennità e conteggio contributivo ai fini del calcolo della pensione di anzianità.

Peraltro, i finanzieri avrebbero accertato che le aziende agricole, a fronte di costi del personale ammontanti complessivamente a circa 1.100.000 di euro, avrebbero dichiarato, in quattro anni, operazioni attive per soli 180 mila euro, un’attività antieconomica, fondata evidentemente sull’esigenza di conseguire indebite erogazioni pubbliche.

Al termine delle indagini, i rappresentanti legali delle tre imprese sono stati denunciati per falso e truffa aggravata ai danni dell’ente previdenziale. I 165 falsi braccianti sono stati, invece, denunciati per il reato di truffa aggravata, in concorso con il fittizio datore di lavoro.

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