Vibo, Cavallaro invita il sindaco Costa alle dimissioni

Riceviamo e pubblichiamo

"L’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Elio Costa continua a non rispondere adeguatamente alla legittima chiamata dei cittadini che invocano, come da promessa elettorale amministrativa, l’attuazione di una ideale condizione di stabilità e governabilità per garantire il recupero del percorso alla politica del fare.

Tra Palazzo “Luigi Razza” e la città è stato eretto un muro. Il sindaco è in affanno. La politica della  maggioranza viaggia verso il baratro. 

Il sindaco non riesce a comunicare con i cittadini ma soprattutto ad interpretare le reali esigenze di una comunità che accusa il pressapochismo di una maggioranza che sprigiona segnali di debolezza, inconcludenza e scarsa valutazione degli obiettivi  che ruotano attorno ai gravi problemi che l’assillano da anni.

La conferma sul modo errato di praticare la politica di palazzo è giunta nelle ultime ore  e  l’ha offerta  l’appuntamento con l’esame del  bilancio di previsione per il 2018,  saltato  perché la maggioranza non è stata in grado di mantenere il numero legale evidenziando, laddove ve ne fosse stato bisogno, la sua sempre più costante precaria condizione di salute.

Non è di poco conto il dover prendere atto che Elio Costa, in questo frangente, ha dimostrato seria incapacità ad affrontare l’importante esame dello strumento che permette all’Amministrazione di programmare l’attività di servizio. Quanto accaduto è una ’inadempienza che porta alla considerazione che si vuole, forse,  far posto alla totale paralisi dell’attività di governo.

Un dato che fa riflettere seriamente i cittadini vibonesi, già stanchi ed insofferenti davanti alla cultura del nulla messa in campo dall’attuale maggioranza che non è la prima volta che fa registrare battute a vuoto nella prevista  organizzazione dei lavori.

Ecco perché chi si attendeva una seduta utile per capire quale tipo di itinerario sarebbe stato possibile ipotizzare per aiutare città e cittadini a venire fuori dall’emergenza di questi ultimi anni ha dovuto fare presto i conti con gli effetti postumi della realtà più spregiudicata : l’assenza di un numero legale capace di ridisegnare il progetto più attendibile per superare le difficoltà correnti e affidarsi ad una idea di condivisione pronta a dare una spallata alla assurda cultura della incapacità politico amministrativa dimostrata da chi, in illo tempore,  ha preso impegno per favorire lo sviluppo della politica del fare.

Del resto sono in molti i cittadini che prendono atto, quotidianamente, che Elio Costa da tempo è in balia del sistema più avvilente ed improduttivo e che, conseguentemente, ogni giorno che passa, finisce col  registrare errori sempre più imperdonabili e non certamente utili  per imprimere una svolta al futuro della città.  

Ci si domanda, intanto, se entro fine marzo verrà approvato lo strumento contabile che mercoledì non è stato possibile prendere in esame ? L’interrogativo è d’obbligo perché è tutt’altro che scontato che la giunta Costa possa assiepare ancora i banchi dell’aula fino a quella data.

Se Elio Costa spera che domenica sera, a scrutinio avvenuto,  possa farsi strada, sui colori della sua identicità politica,  una nuova ventata di sostegno alla sua inconcludente e scialba iniziativa a Palazzo “Luigi Razza” , vuol dire che sta cercando un posto nello speciale elenco degli  illusi. 

D’altra parte come non tenere conto che l’invito a dimettersi, di recente,  è aumentato sensibilmente. Ma se non lo capisce lui sarebbe anche giusto lo intuisse chi tenta di continuare a dare sostegno al suo ormai inutile cammino verso la sempre più lontana stabilità di governo della città.

E noi crediamo anche a chi avverte che di fronte ad un improvvisato sondaggio sulla sua permanenza o meno alla guida di Vibo Valentia, vista la nota diffidenza e incapacità dimostrate, avverte che non avrebbe scampo.   

Infine non è opportuno stare qui ad indicare tutta la complessa, e già purtroppo nota,  problematica che travaglia la vita della città. Vibo Valentia è stanca. I cittadini continuano ad essere indifferenti  di fronte alle scelte che continuano a penalizzare il territorio. 

Oggi, tra l’altro, gli effetti  devastanti della politica del “non saper fare” rappresentano la sonora protesta, ad esempio,  degli stessi cittadini che bollano il varo, così come attivato, del servizio sulle strisce blu.

In questa direzione vengono condannati i salti di gioia fatti da chi si è ritenuto bravo a notificare centinaia di multe ma viene anche e severamente contestato chi non è stato all’altezza di realizzare un servizio che tenesse conto di tantissime esigenze dell’utente della strada, utilizzando una normativa capace di aiutare l’automobilista ad evitare di incorrere nell’applicazione di forme di indisciplina stradale".

Franco Cavallaro - Segretario generale Cisal

Provincia di Vibo, Cavallaro (Cisal): "Per sanare l’ente occorre un patto di alleanza politica e sociale”

Riceviamo e pubblichiamo

"E se dessimo una forte spallata alla cultura del piagnisteo e pensassimo, tutti insieme, nessuno escluso, ad una strategia comune pronta a favorire il rilancio della politica del territorio della provincia di Vibo Valentia?

E se decidessimo di mettere da parte e quindi superare ogni assurdo antagonismo di bottega mettendo insieme sinergie, voglia di cambiare, debellando egoismi di ogni sorta puntando ad una progetto di condivisione capace di costituire il presupposto ideale e fondante per guadagnarci e ottenere il massimo impegno e sostegno dal governo centrale?

E se ci sforzassimo a capire che ci troviamo forse di fronte all’ultima speranza per recuperare il ruolo della Provincia vibonese, riflettendo seriamente sui grandi sacrifici e le interminabili rinunce a cui sono assurdamente sottoposti da almeno tre anni chi ha avuto la forza di mantenere il fermento e ancora acceso il lumicino della speranza, mettendoci dentro, in primis, il grande cuore, la straordinaria forza di volontà, i sacrifici e le rinunce, la inimitabile volontà di crederci espressi, in tutto questo lungo tempo, soprattutto da parte dei dipendenti di Palazzo ex Enel?

Siamo disposti a prendere atto che alla Provincia di Vibo Valentia con l’approvazione della legge di bilancio che ha determinato lo sblocco di importanti somme per gli Enti in stato di dissesto e pre dissesto finanziario è stata offerta una seria e forse insperata opportunità per tentare di uscire dal tunnel della crisi e ripensare al superamento del default?

Allora convinciamoci che l’emendamento 843 della legge di bilancio che assegna trenta milioni di euro all’anno per i prossimi tre anni alla Provincia di Vibo Valentia in realtà sembra aver tenuto nella debita considerazione la possibilità di rimodulare un sistema capace di propiziare il più pieno recupero della funzione dell’Ente di Palazzo ex Enel.

Un difficile obiettivo verso il quale hanno puntato ogni ferma ed incessante attenzione sopratutto il Ministro dell’Interno, Marco Minniti, i Prefetti  che si sono succeduti e che oggi con Guido Longo assicurano una guida certa all’Ufficio territoriale di governo.

In ogni caso sarebbe, comunque, un errore non darne atto anche a tutte le forze emergenti del territorio, e tra essi i sindacati, le istituzioni, le forze sociali ed emergenti e la stessa popolazione con quest’ultima che non ha mancato di fare rimanere inalterata la sua ferma e convinta solidarietà verso la vissuta disperazione dei dipendenti che hanno pagato un duro prezzo allo stato di abbandono in cui è stata relegata per tre anni, da parte dello Stato, la Provincia di Vibo Valentia.

Sono stati certamente la forza dello sconforto e della non rinuncia alle proprie legittime aspettative a mantenere alta la protesta di chi aveva ed ha oggi tutto il diritto a riguadagnare la sua giusta condizione professionale ed economica.

E’, tuttavia, anche evidente che alla luce di quanto accaduto in questi ultimi frangenti non può essere dimenticata la appassionata dedizione di chi ha voluto, senza attimi di sosta,  che si potesse ancora sperare in un momento di recupero della stabilità organizzativa anche se obiettivamente un po’ lontana. 

Ad incominciare dalla classe politica, che seppur talvolta accusata di scarsa determinazione e debole  attenzione verso un Ente in palese crisi, non ha mai smesso di crederci, orientando la propria spinta su Roma e sulle forze politiche e sociali soprattutto dei calabresi presenti in ruoli chiave nella capitale che non hanno mai smesso di ascoltare, incoraggiare, condividere e promuovere le quotidiane battaglie del Presidente Andrea Niglia e di quanti lo hanno affiancato in questa lunga sfida verso la tenuta della odierna sopravvivenza.

Ed in questa direzione, tra gli altri, non può essere sottaciuto l’impegno sostenuto in Parlamento e nei contatti col  Governo da parte del deputato vibonese Bruno Censore attraverso interventi sempre più incisivi e determinanti come quello con il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega agli affari regionali e alle autonomie, Gianclaudio Bressa. 

Oggi, dunque, si apre un  nuovo scenario sul quale abbiamo tutti il dovere di credere, senza lasciare il benché minimo spazio di tolleranza alle illazioni elettorali di circostanza proprio perché convinti che non può essere stata la vigilia della intervenuta campagna per le imminenti elezioni politiche a determinare il governo Gentiloni ad aiutare quella parte del Paese in sofferenza per i motivi che tutti conosciamo.

Dobbiamo essere, infatti, convinti che oggi è importante saper cogliere il pensiero dei cittadini che attraverso il provvedimento del governo hanno capito che forse non tutto è ancora perso per rimettere in piedi un sistema che rappresenti per tutti un serio e storico momento d’orgoglio.

Per crederci c’è bisogno di allontanare dal nuovo scenario il vecchio e superato modo di fare politica, riunire insieme tutte le forze vive del territorio e proporre al governo centrale il sostegno ad  un progetto che permetta ai cittadini vibonesi più penalizzati di riappropriarsi della più adeguata condizione di vita.

Occorre indirizzarsi verso l’attuazione di un Patto di alleanza politica e sociale.

Toccherà anche al Sindacato spendersi nell’esercizio di un ruolo che, rispetto a ieri,  aiuti ancor meglio l’Ente a svolgere le proprie funzioni guardando alla realizzazione più concreta ed al rispetto dei grandi temi che riguardano sopratutto  lavoro, legalità, sicurezza sociale e  ambiente".

Franco Cavallaro - Segretario Generale, Confederazione italiana sindacati autonomi lavoratori

 

Piccoli Comuni, Cavallaro (Cisal) e Censore (Pd) propongono una rete per valorizzarli

Molti  comuni della provincia di Vibo Valentia con popolazione inferiore ai cinque mila abitanti potranno usufruire delle opportunità per lo sviluppo dei territori contenuti nella legge n. 158 del 2017, entrata  in vigore lo scorso 17 novembre ed al centro dei lavori del convegno, svoltosi nel Centro di aggregazione sociale di Melicuccà, organizzato dal Comune di Dinami e dall’Uncem Calabria, al quale hanno partecipato quasi tutti i sindaci della provincia di Vibo Valentia, oltre ad amministratori degli enti locali, politici, rappresentanti del mondo dell’imprenditoria, dell’associazionismo, del sindacato e della cultura.

Scopo della norma cosiddetta “salva borghi”  quella di promuovere  lo sviluppo sostenibile economico, sociale, ambientale e culturale dei piccoli Comuni con una dotazione complessiva di 100 milioni di euro per finanziare investimenti : 10 milioni di euro per l’anno 2017, 15 milioni per ciascuno degli anni dal 2018 al 2023.

I lavori del convegno, coordinato dal giornalista Giuseppe Sarlo, avviati con i saluti del sindaco di Dinami Maria Ventrice e dal Presidente della Provincia Andrea Niglia, si è sviluppato sulla introduzione di Vincenzo Mazzei, Presidente dell’Uncem Calabria e sugli interventi successivi di Michele MIrabello, Presidente della terza commissione consiliare della Regione Calabria, del Segretario Generale della Cisal Franco Cavallaro e del deputato del Pd, Bruno Censore, cui sono state affidate le conclusioni, vista l’assenza  all’ultimo momento del Presidente della Giunta regionale Mario Oliverio colpito da un improvviso lutto familiare.

La efficacia del dibattito è maturata nel momento in cui sono state individuate, dopo un’attenta analisi del territorio su cui insistono i piccoli comuni,  le singole realtà potenziali della provincia interessati ai benefici della legge  per cui è subito venuta fuori la volontà e la ferma determinazione di creare, complessivamente, una rete politica capace di interpretare le esigenze delle popolazioni  e di rendere possibile lo sviluppo sostenibile del territorio vibonese.

Per Franco Cavallaro, tra l’altro anche consigliere nazionale della Fnsi, la inderogabile necessità di fare squadra per affrontare in piena sinergia di intenti, competenze e attività varie con l’obiettivo di centrare il cuore di ogni problema.    

“Il Vibonese – ha  detto, tra l’altro, il leader della Cisal - vive un momento drammatico sul fronte della occupazione, dell’economia, del disastro idrogeologico e  ambientale con la cultura dei servizi in piena difficoltà per cui è necessario che la Regione Calabria si faccia carico della inderogabile necessità di accogliere gli appelli che provengono da più parti per superare i disagi che quotidianamente affliggono il territorio. Invitiamo il Presidente Mario Oliverio a insistere sui progetti che sindaci, amministratori ed enti propongono per rendere possibile un pronto recupero della condizione.

Va in questa direzione l’effetto della riunione di oggi che guarda con estrema attenzione alla formulazione di una strategia politica condivisibile per aiutare il territorio vibonese ad uscire dalle difficoltà odierne.

La presenza di tutte le forze attive della società vibonese – ha, poi aggiunto Franco Cavallaro -  a questo importante evento spiega quanto sia impellente un adeguato e qualificato impegno verso la domanda d’intervento che il cittadino presenta per favorire il recupero della migliore vivibilità.   

Ecco perchè è giusto che anche il sindacato metta a disposizione del dibattito di oggi tutte le sue sinergie, le proposte e la forza della sua fantasia per essere coprotagonista  di una svolta storica che aiuti la Calabria a diventare anche competitiva”.

A suggellare le proposte di Franco Cavallaro è intervenuto Bruno Censore.

Dopo aver ringraziato tutti, in particolare il sindaco di Dinami Maria Ventrice,  per il contributo offerto al dibattito,  ha elogiato Franco Cavallaro per il prestigio e l’autorevolezza con cui porta avanti le battaglie della Cisal condividendo la spinta propulsiva avanzata per costruire sul territorio della provincia di Vibo Valentia una rete di alleanze capaci di meglio capire e interpretare i bisogni di una popolazione che non ha mai rinunciato a ritrovare la strada ideale per uscire fuori dai gravi problemi di tutti i giorni.

Il deputato del Pd ha fatto un po’ il conto della sua, giudicata positiva,  esperienza parlamentare ma soprattutto del suo filing stabilito con i cittadini che lo hanno convinto sempre di più della utilità di porre al centro della sua attenzione quotidiana lo stato dei bisogni dei giovani, degli anziani, degli emarginati e di quanto attende lo sviluppo istituzionale, socio economico, culturale e di tutte le attività produttive.

Censore ha anche avvertito che la provincia di Vibo Valentia rappresenta potenzialmente una buona fetta della Calabria che produce e che cambia ed è su questo che bisogna insistere.

“Daremo fiato e supporto a tutti quei settori di attività che sono le punte avanzate per il decollo dell’economia, delle infrastrutture, della sicurezza, della cultura e punteremo tutta la nostra più caparbia e convinta attenzione sulla opportunità di creare una squadra per affrontare insieme il percorso della Vibo Valentia che sogniamo e che tutti meritano per la storia, le tradizioni, il ruolo e il fascino soprattutto dell’accoglienza e dei beni culturali  che questo territorio ha esercitato sempre nel contesto regionale”.

L’evento ha, infine, raccolto gli interventi  del  Presidente del Consiglio Comunale Stefano Luciano, del Presidente dell’ ordine dei dottori commercialisti Enzo Morelli, del Presidente di Confindustria Giovani  per il Mezzogiorno Mario Romano e di Antony Lo Bianco tutti in piena condivisione con l’aspetto legato alla utilità di creare un fermento politico che veda unita la realtà delle forze attive ed emergenti  che ruotano sul territorio vibonese.        

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Giornalisti, patto di alleanza tra Cisal e Fnsi

Il mondo dei lavoratori aderenti alla Cisal ha accolto con comprensibile soddisfazione la notizia piombata da Roma e che vede la Confederazione di Galleria Esedra estendere la sua strategia sindacale, intensificando, ulteriormente, la sua presenza ed attività nel mondo italiano della Informazione.

E’, infatti, delle ultime ore la firma di uno storico e prestigioso  “Patto di Alleanza” con la Fnsi.

A siglarlo, al n.349 della sede della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, in Corso Vittorio Emanuele II, a Roma, i segretari generali delle due organizzazioni sindacali, Francesco Cavallaro e Raffaele Lorusso, in applicazione alla delibera del Consiglio nazionale Fnsi del 24 maggio scorso. Un passaggio importante reso possibile grazie alla particolare sensibilità nei confronti della professione giornalistica di Francesco Cavallaro, che è pubblicista e consigliere nazionale della Fnsi eletto in Calabria, ed all’entusiasmo con il quale Raffaele Lorusso ha accolto la proposta riconoscendo il valore della preziosa alleanza.

Franco Cavallaro, originario di Melicuccà di Dinami, in provincia di Vibo Valentia, alla guida della massima Confederazione sindacale autonoma italiana dal 2003, non ha  mancato di esprimere la sua più profonda soddisfazione per l’esito della trattativa avviata.

“Ringrazio il Segretario Nazionale della Fnsi, Raffaele Lorusso – ha esordito, tra l’altro, il leader della Cisal - con il quale ormai da tempo è stata avviata una intensa e proficua collaborazione per la disponibilità e per aver creduto in questa trattativa. 

Sento di rivolgere un’analoga considerazione anche al Consiglio Nazionale della Fnsi che ha deliberato sulla proposta, così come non posso esimermi dall’ indirizzare un grato ringraziamento a Carlo Parisi, segretario nazionale aggiunto della Fnsi il cui apporto al varo del protocollo d’intesa  è stato  notevole.

La Cisal ha sempre fatto sua ogni tipo di rivendicazione dei lavoratori che operano nel sempre più crescente del panorama dell’ informazione – ha aggiunto -  riuscendo ad interpretare denunce, esigenze e aspettative di una classe professionale che è stata sempre stata  al centro delle più significative riflessioni e battaglie del Sindacato, riconoscendogli una funzione di estremo interesse nella società odierna.

Credo che l’accordo firmato con il segretario generale della Fnsi Raffaele  Lorusso – ha, poi, concluso Franco Cavallaro - contribuisca a creare nuove e più avanzate condizioni di rapporto tra Sindacato e Fnsi al fine di continuare insieme un percorso di intesa e di collaborazione utile soprattutto alla tutela dei legittimi interessi dei lavoratori del settore, allo sviluppo e alla salvaguardia della occupazione e alle esigenze dei pensionati”.

E’ di grande significato dover prendere atto che Cisal ed Fnsi si impegnano,  alla reciproca consultazione, “per l’individuazione di un’azione comune su tutti gli aspetti che attengono l’evoluzione delle normative sul lavoro”.
E’ giusto ricordare che la Cisal, costituita nel 1957, è la prima organizzazione sindacale italiana riuscita a coniugare il principio del Sindacalismo Autonomo con quello della Confederalità. La scelta, originale e coraggiosa, di creare un sindacato generalista e non corporativo, libero rispetto alla politica dei partiti e totalmente votato alla funzione di rappresentanza degli interessi collettivi dei lavoratori, fu adottata come fedele espressione del dettato costituzionale in tema di democrazia sindacale e ha portato alla corretta interpretazione del ruolo attribuito al Sindacato dalla Costituzione. La discussa e discutibile evoluzione normativa del nostro Ordinamento è stata purtroppo tanto lacunosa in materia, da dare vita a una prassi di “relazioni industriali” a dir poco “privilegiata” nei confronti di alcune organizzazioni sindacali e quindi ben lontana dal sistema previsto dal Costituente in tema di regolazione dei rapporti nel mondo del lavoro.

Vibo, Cavallaro: “Alla Metal Sud confermata la forte intesa tra azienda e lavoratori”

Lo sviluppo delle più attuali ed emergenti  dinamiche sindacali promosse e sviluppate dalla Cisal in favore dei lavoratori del settore metalmeccanico, lo scenario nazionale, le più adeguate iniziative nel rapporto con la Regione Calabria e la tutela della sicurezza sul posto di lavoro sono stati gli aspetti salienti della attenta relazione di Franco Cavallaro, Segretario Generale della Cisal,  intervenuto all’assemblea degli iscritti della Metal Sud di Vibo Valentia.

L’affollato incontro aziendale, voluto dal segretario provinciale della Failms Metalccanici Gianluca Russo e del rappresentante della Rsu Antonio Zinnà, al quale hanno partecipato anche Fernando Vergine, segretario nazionale organizzativo della Failms Cisal Metalmeccanici, il segretario provinciale Filippo Curtosi, il segretario provinciale aggiunto Anthony  Lo Bianco, Giuseppe Mazzei  segretario provinciale della Cisal di Catanzaro ed Irene Marzano dell’esecutivo Cisal di Vibo Valentia, è stato molto apprezzato dai lavoratori dell’importante stabilimento industriale  vibonese.

Il leader della Cisal, assistito dal capo della segreteria particolare, Ilaria Ascione,  ha catturato l’attenzione dei partecipanti mettendo in risalto l’iniziativa della Confederazione sul tavolo governativo e sulle proposte che lo stesso sindacato ha rivolto a Palazzo Chigi per superare tutti i disagi e le difficoltà che il mondo del lavoro accusa per gli effetti di una politica governativa che resta molto distante dai reali problemi dei giovani disoccupati, dei lavoratori e dei pensionati.

Franco Cavallaro data notizia che la Confederazione proprio nelle ultime ore aveva concluso positivamente la trattativa per il passaggio degli associati bancari della Fabi alla Cisal, ha, poi, rivolto la sua attenzione sulle aree preminenti per lo sviluppo dell’economia e dell’occupazione.

 “Turismo, agricoltura, terziario, vie di comunicazione – ha detto, tra l’altro, il segretario generale della Cisal -  restano i settori più deludenti  della complessiva attività svolta sul territorio, dove la scarsa competitività non permette di far salire i tassi di occupazione e di fornitura dei servizi .

Siamo in una Italia che viaggia a due velocità e quello che subisce sempre penalizzazioni  è il territorio meridionale con la Calabria che continua a mantenere il ruolo di fanalino di coda. “

Spostando, poi, la sua analisi su Vibo Valentia e dintorni, Franco Cavallaro non ha esitato un solo istante nel rilevare che “Aziende come la Metal Sud, fiore all’occhiello della Calabria che produce,  rappresentano una sicura spinta innovativa sul piano del lavoro e dell’ambiente dove i lavoratori prestano il proprio quotidiano impegno, spesso con sacrifici e rinunce, ma sempre in piena condivisione con la gestione aziendale che costituisce condizione indispensabile per creare nuovi e spesso anche più avanzati  momenti di crescita produttiva e conseguentemente occupazionale. Risultato dovuto alla intesa che continua a crescere tra l’Azienda guidata dal Presidente Domenico Arena  e  i lavoratori  ”.

Franco Cavallaro ha concluso il suo intervento non mancando di evidenziare che è proprio sulla scorta di questa positiva intesa che la Cisal mantiene forte la sua accreditata e qualificata presenza di servizio sia in rapporto allo svolgimento delle più attuali politiche sindacali che alla fornitura di servizi di patronato e socio assistenziali, sottolineando, altresì, le iniziative socio sanitarie avviate dalla Cisal per consentire ai lavoratori e alle proprie famiglie di godere dei benefici e delle agevolazioni sul piano delle prestazioni .

Ancora prima del Segretario Generale della Cisal era intervenuto per un breve indirizzo di saluto Filippo Curtosi.

Poi è stata la volta di Fernando Vergine che ha informato i lavoratori sul benefit dei 100 euro per il 2017, destinati ad aumentare negli anni successivi, sulla iscrizione a Meta-Salute che permette agli iscritti di godere di speciali agevolazioni di assistenza e cura sanitaria anche per i propri familiari e sulla situazione della trattativa per il secondo livello.

Vibo, la Cisal condivide la spinta del Prefetto sui problemi dell’ospedale

L’incontro convocato al quarto piano di Palazzo Rizzuti dal Prefetto Guido Longo ha lasciato intendere che se la massima autorità di governo della provincia userà la più autorevole determinazione nel coordinamento del tavolo di lavoro sullo scottante problematica della sanità pubblica vibonese è probabile che si apra, conseguentemente, un varco più che utile per dire basta alla polemica sui guasti e sulla entità critica dei disagi  dei cittadini utenti del servizio sanitario, ad iniziare dai servizi resi dall’attività ospedaliera.

Questo il tema della riunione della segreteria provinciale della Cisal, presieduta dal  Segretario provinciale, Filippo Curtosi, organizzata per discutere sui temi dell’emergenza sanitaria.

L’obiettivo della Cisal è stato quello di invocare una strada nuova per porre al centro del dibattito quotidiano quanto accade nell’Azienda Sanitaria Provinciale e nel suo modo di essere polo di riferimento centrale della salute dei cittadini.

Iniziativa più volte sostenuta dal Segretario Generale della Cisal Franco Cavallaro che non ha mai smesso di impegnare la sua attenzione sui più urgenti problemi che affliggono la sanità vibonese.

Si è partiti dalla presa d’atto del contenuto del confronto emerso venerdì scorso quando  Guido Longo, presentando la denuncia della protesta dei medici dell’unità operativa di Ostetrica e Ginecologia, ha finito coll’ascoltare con estrema attenzione tutti i partecipanti ed in particolare il Dg Angela Caligiuri, assistita dal direttore sanitario aziendale Michelangelo Miceli.

Guido Longo non ha ammesso eufemismi e pressapochismo, lasciando capire che è tempo di dare una forte spallata alla cultura delle chiacchiere, delle polemiche e di quanto non torna utile all’economia e soprattutto alle scelte dell’Asp, pretendendo chiarezza e maggiori assunzioni di responsabilità.

Rispondendo all’incalzare delle domande del Prefetto, il Dg dell’Asp ha ricorso a tutta la sua esperienza per spiegare da cosa dipendono i disagi e le difficoltà di gestione di alcuni servizi senza ignorare la grande e competente professionalità ed i sacrifici del personale tutto per mantenere in una certa efficienza le prestazioni di servizio.

Per Angela Caligiuri l’Asp continua a spendere tutto il suo massimo impegno e sacrificio per mantenere la migliore condizione pur in presenza di difficoltà obiettive e carenze strutturali che spesso mettono in difficoltà l’apparato funzionale aziendale.

Guido Longo da parte sua insistendo sulla necessità di fare chiarezza e concorrere insieme nella ricerca delle più adeguate risposte ai bisogni dei cittadini utenti ha fatto invitato chi di competenza a fare presto per l’avvio dei lavori del nuovo presidio ospedaliero perché i ritardi ci sono e il progetto esecutivo conosce ancora seri ostacoli verso la strada della sua più immediata realizzazione.

Questo vuol dire che occorre imprimere una svolta all’iniziativa.

Nel dibattito in seno alla segreteria provinciale della Cisal è emerso anche che Regione Calabria, forze  politiche e sindacali, rappresentanti della emergenza sociale devono essere concretamente coinvolte in un nuovo crono programma che porti ad una riduzione dei tempi di attesa della realizzazione.

Per la Cisal che segue imperterrita il percorso del progetto finale non c’è più tempo per affidarsi ad incontri che lasciano il tempo che trovano sul piano della dialettica, invitando tutti a fare in modo che l’attuale “G. Jazzolino”, in attesa del “nuovo”, senza troppi patemi d’animo, prosegua la sua attività, soprattutto per quelle fasce deboli di ammalati che hanno disagi di varia natura di fronte ad ogni tipo di emergenza sanitaria.

E’ stato sprecato tantissimo tempo, tante le riunioni inutili e tanti anche gli imprevisti che si sono frapposti al rispetto dei tempi, ad iniziare da quelle giudiziarie.

L’ospedale è di tutti. Bisogna convincersi che è più che utile rispettare la struttura attuale e prodigarsi per mantenerla efficiente fino alla realizzazione della nuova.            

A conclusione dei lavori della segreteria provincia su proposta del segretario Filippo Curtosi  è stata approvata, all’unanimità, la nomina di Anthony Lo Bianco a vice segretario provinciale. 

 

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Vibo, la Cisal rivolge un encomio alle forze dell'ordine

La Cisal di Vibo Valentia nel corso dei lavori della sua segreteria provinciale di ieri sera ha preso atto dei positivi dati relativi agli eventi di sabato scorso a Roma e Milano e attraverso il suo segretario provinciale, Filippo Curtosi, ha fatto pervenire alle Forze dell’Ordine della provincia di Vibo Valentia il messaggio che il Segretario Generale, Franco Cavallaro ha rivolto loro nelle immediatezze della conclusione delle manifestazioni.

“ Lo Stato c’è – ha dichiarato il leader nazionale della Cisal Franco Cavallaro – e lo ha dimostrato sabato scorso, con l’ottima organizzazione messa in campo da polizia e forze armate in occasione della celebrazione del 60° anniversario dei Trattati di Roma e della concomitante visita pastorale del Santo Padre a Milano. Un’organizzazione che ha saputo garantire il pacifico svolgimento delle manifestazioni gestendo con estrema professionalità anche le componenti di dissenso che minacciavano il sereno svolgimento dei cortei sulla piazza romana.

La strategia preventiva attuata dai lavoratori, uomini e donne, dell’intero corpo delle forze armate e di tutte le unità operative – ha aggiunto -  che svolgono attività di servizio d’ordine si è dimostrata vincente e perfettamente rispondente allo straordinario progetto di coordinamento predisposto per l’occasione dal Ministero dell’Interno e realizzato con scrupolosa precisione dalle strutture delle forze di sicurezza.

 

La macchina dello Stato, oltre ad avere soddisfatto pienamente le aspettative dei cittadini italiani, ha così dato tangibile dimostrazione di efficienza ai rappresentanti dell’Unione europea convenuti nella Capitale.”

Sede INPS Serra, la petizione popolare viaggia verso Roma

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa della Cisal

La sfida è alla metà dell’opera. Sindaci, amministratori comunali, associazioni, cittadini senza colore di partito dei 18 comuni dell’hinterland serrese hanno risposto più che positivamente alla petizione popolare promossa ed organizzata dal patronato Encal Cisal contro il provvedimento emanato dal Presidente dell’Inps, Tito Boero, che ha registrato, a partire dal 2 gennaio scorso, la trasformazione in Punto Inps dell’Agenzia di Serra San Bruno.  

Oltre due mila le firme raccolte nel cuore del territorio serrese con i giovani in testa alla protesta e fermamente intenzionati ad andare oltre, e con iniziative più consistenti, se il Presidente dell’Inps non revocherà il provvedimento.

Particolarmente animato e condotto con civile e straordinaria passione sociale l’impegno sociale dei giovani di Serra San Bruno che interpretando intelligentemente l’effetto penalizzante su quella popolazione della decisione dell’Inps di Roma si sono prodigati fino all’inverosimile per tutelare i legittimi interessi di tutti i cittadini e soprattutto degli anziani, da gennaio costretti ad un vero tour de force per raggiungere le sedi Inps di Vibo Valentia e di Tropea per  assolvere alle tante pratiche personali in materia di assistenza e previdenza sociale.

Confezionata nella garanzia della procedura, la petizione verrà inoltrata, ufficialmente oltre che al Presidente Nazionale dell’Inps Tito Boero, al responsabile regionale e al responsabile provinciale.

C’è in tutti noi legittima attesa per un positivo ripensamento da parte di Tito Boero che nei prossimi giorni avrà sul suo tavolo le giuste motivazioni di 2000 cittadini che rivendicano una sicura tutela dei propri legittimi interessi sociali.

Come si ricorderà per superare la probabile inefficienza logistica e la spesa di fitto il Commissario di Serra San Bruno con apposito provvedimento aveva concesso l’utilizzo di adeguati locali proprio per scongiurare il trasferimento della sede ed il suo conseguente declassamento.

Iniziativa che non ha trovato l’immediato riscontro dell’Istituto, vuoi, soprattutto, per la ferma volontà del dirigente Calabria dell’Inps Giuseppe Greco e della  dirigente d’area di Vibo Valentia Maria Rosaria Scopelliti che si sono sempre opposti ad un qualsivoglia confronto permettendo al provvedimento del Presidente Tito Boero di essere messo in pratica in maniera indisturbata senza capire gli straordinari ed avvilenti danni che esso ha inevitabilmente e conseguentemente provocato.

Oggi la Scopelliti è stata sostituita con la neo incaricata dott.ssa Raffaella Contartese cui rivolgiamo il più fervido augurio di buon lavoro.

In ogni caso nella più complessiva valutazione del problema, evidentemente, non è stata presa in considerazione la attenta riflessione e l’energica risposta dei cittadini interessati che hanno inteso reagire nella forma democratica più concreta, ricorrendo alla petizione popolare.

Attendiamo, pertanto, giustizia dal Presidente Tito Boero ed una più attenta organizzazione della macchina burocratica dell’Inps che non può non tenere conto nella sua missione quotidiana che esistono realtà, come quella serrese, che ha tutto il diritto di contare su un servizio d’istituto più aderente alle necessità anche fisiche della popolazione, in particolare dei pensionati e dei lavoratori a volte portatori di disagio.

 

Crediamo, infine, che anche questo tipo di democratica e giusta riposta alle angherie della politica possa contribuire a far riflettere quanti si dichiarano in piazza portatori delle legittime dei lavoratori mentre in realtà avallano scelte che condannano i cittadini a sacrifici talvolta avvilenti e immeritati.

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