Operazione "Stammer", i nomi delle persone coinvolte

Questi i nomi delle persone coinvolte nell'operazione "Stammer" con la quale la Guardia di Finanza ha portato a termine un'imponente operazione, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, che ha permesso di disarticolare un sodalizio 'ndranghetistico capace di importare dalla Colombia fino ad otto tonnellate di cocaina per volta.

Focus 'ndrangheta: arresti e denunce nella Locride

Prosegue senza soluzione di continuità l’attività, condotta dai carabinieri del Gruppo di Locri guidato del tenente colonnello Pasqualino Toscani, nell’ambito del piano denominato “focus ‘ndrangheta”. I militari delle Compagni di Bianco, Locri, Roccella Jonica e quelli dello Squadrone eliportato Cacciatori Calabria, hanno messo in atto una mirata strategia operativa finalizzata ad aggredire i sodalizi mafiosi.

L’azione portata avanti dai militari dell'Arma si è sviluppata, nei giorni scorsi, in una serie di controlli e perquisizioni sia personali che domiciliari. Complessivamente, sono state identificate oltre 300 persone a bordo di 169 veicoli. L’attività è stata concentrata in alcuni punti nevralgici della Locride.

Nel corso di uno dei tanti controlli, i carabinieri della Stazione di Mammola hanno tratto in arresto la 66enne Giulia Citarella. La donna, già nota alle forze dell’ordine era destinataria di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Catanzaro. Sottoposta a detenzione presso la propria abitazione, Citarella dovrà scontare una pena residua di nove mesi e 24 giorni di reclusione a seguito di una condanna per produzione, traffico e detenzione illecita di stupefacenti.

Nelle stesse ore, i militari della Stazione di Riace hanno tratto in arresto un’altra donna, Angelina Papandera, 53enne originaria di Camini.  Già nota alle forze dell’ordine in quanto destinatario di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Locri, la donna è stata sottoposta alla detenzione domiciliare presso la sua abitazione dove dovrà scontare una pena di sette mesi di reclusione comminatale per i reati di oltraggio a pubblico ufficiale, minacce gravi, deturpamento di cose altrui, porto ingiustificato di armi o strumenti atti a offendere.

A Gerace gli uomini della locale Stazione e quelli del Nucleo operativo radio mobile della Comapagnia di Locri hanno denunciato un 50enne del posto per detenzione abusiva di munizioni. A seguito di una perquisizione domiciliare, l’uomo è stato trovato in possesso di oltre 1700 cartucce per fucile di vario calibro e di due contenitori di polvere da sparo dal peso complessivo di oltre 200 grammi.

Altre quattro persone sono state, inoltre, denunciate nei comuni di Antonimina e Canolo. Ai quattro uomini, di età compresa tra i 33 ed i 54 anni, è stato contestato il reato di abusivismo edilizio.

Infine, i carabinieri di Siderno hanno segnalato alla Prefettura reggina due giovani del luogo. Nel corso di una perquisizione personale, i due sono stati trovati in possesso di alcuni grammi di cocaina e marijuana.

  • Published in Cronaca

Aveva cocaina e marijuana, arrestato un giovane

Continuano senza sosta i servizi di controllo del territorio che hanno consentito ai  carabinieri della Stazione di Bovalino di trarre in arresto un 23enne di Gerace, noto alle Forze dell’ordine, colto nella flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti.

Lo stesso, nel corso di una perquisizione veicolare e personale, è stato trovato in possesso di:

- oltre 25 grammi di marijuana suddivisa in 7 involucri, 

- un incarto contenente alcuni grammi di cocaina, 

- un bilancino di precisione, 

- 380 euro in banconote di vario taglio,

tutte ben occultate in un vano per l’alloggiamento dei fusibili posto sul lato guida dell’autovettura da lui condotta. 

La successiva perquisizione presso l’abitazione di residenza ha permesso di rinvenire altri 110 grammi di marijuana, anch’esse abilmente occultata nel giardino di casa.

Tutto il materiale rinvenuto è stato sottoposto a sequestro mentre l’arrestato sottoposto agli arresti domiciliari come disposto dall’Autorità giudiziaria.

Calabria: in corso mega blitz contro il traffico di cocaina

Una vasta operazione di polizia finalizzata alla disarticolazione di un pericoloso sodalizio transnazionale dedito al traffico di cocaina dal Sud America alla Calabria è in corso dalle prime ore di questa mattina.

Nel corso del blitz, condotto dagli agenti della Polizia di Stato di Reggio Calabria, sono stati compiuti arresti e perquisizioni in diverse regioni italiane.

In particolare, le città interessate dall'operazione denominata "Buena Ventura" sono: Reggio Calabria, Milano, Napoli, Bologna e Pescara.

Le persone indagate, per associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanza stupefacente, sono oltre 25.

Fra gli arrestati ci sarebbero soggetti legati alla famiglie Morabito-Bruzzaniti-Palamara, capi di una potente ‘ndrina operante in alcuni centri del mandamento ionico reggino (Bova Marina, Bianco, Africo, Platì).

Un uomo di origine sudamericana - che sarebbe legato ai cartelli dei narcos colombiani - è accusato dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria di aver condotto, con esponenti della ‘ndrangheta jonico-reggina, trattative per l’apertura di un canale di importazione di cocaina fra la Colombia e la Calabria.

L’inchiesta - condotta dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria - avrebbe scoperto una organizzazione contigua alle cosche della ’ndrangheta del mandamento ionico della provincia di Reggio Calabria, operante fra Italia, la Colombia, Perù, Repubblica Domenica e Spagna, che importava ingenti quantitativi di droga dal Sud America

L’indagine - coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria - ha visto il coinvolgimento del Servizio centrale operativo della Polizia di Stato e della Direzione centrale per i servizi antidroga.

I carabinieri lo sorprendono con alcune di dosi di droga, arrestato

I carabinieri della Stazione di Bocchigliero, in provincia di Cosenza, hanno arrestato nei giorni scorsi un 46enne del luogo. L’uomo è accusato di “detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti”.

Nel corso di un controllo di polizia, è stato sorpreso in atteggiamento sospetto e sottoposto a perquisizione personale e veicolare.

Durante l’attività di verifica i militari dell’Arma hanno rinvenuto un coltello con una lama di 10 centimetri di lunghezza; 11 grammi di cocaina, 5 grammi di marijuana e 2 grammi di hashish. La sostanza stupefacente era già suddivisa in dosi, pronta, molto probabilmente, per essere immessa sul mercato.

Una volta espletate le formalità di rito, l’arrestato è stato veniva rimesso in libertà a disposizione del PM di turno della Procura di Castrovillari.

  • Published in Cronaca

Spaccio di stupefacenti, arrestato un 46enne

I carabinieri, nell’ambito di un servizio di controllo del territorio a Bocchigliero, hanno tratto in arresto per “detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti”, un 46enne del posto, poiché nel corso di un controllo di polizia, è stato sorpreso in atteggiamento sospetto, pertanto, sottoposto a perquisizione personale e veicolare e trovato in possesso di 11 grammi circa di cocaina, 5 grammi circa di marijuana, 2 grammi di hashish, suddivisi in dosi ed un coltello con lama lunga 10 cm, tutto sottoposto a sequestro.  

Sulla base dell’ipotesi investigativa principale, le dosi sarebbero state distribuite sul mercato illecito, alimentando il consumo da parte dei clienti, proprio durante le festività natalizie.

L’arrestato, è stato rimesso in libertà ex art.121 disp.att.c.p.p., a disposizione del Pm di turno della Procura di Castrovillari.

 

Trovato con 300 grammi di cocaina in auto, miletese arrestato a Lamezia

Un 48enne, originario di Mileto, in provincia di Vibo Valentia, è stato arrestato perché trovato in possesso di 300 grammi di cocaina. L'uomo è stato fermato dai militari del Nucleo mobile del Gruppo della guardia di finanza di Lamezia Terme mentre si trovava a bordo di un veicolo commerciale.

Nel corso di un normale servizio di controllo effettuato sulla Statale dei Due mari, i finanziari hanno fermato il furgone con al volante il 48enne. Fin da subito, l'uomo ha denotato un anomalo nervosismo che ha indotto le Fiamme Gialle ad approfondire le attività di verifica.

Grazie all'ausilio di un cane antidroga i militari sono riusciti a trovare la cocaina che era stata occultata all'interno del vano motore.

Arrestato e processato per direttissima l'uomo si trova allo stato agli arresti domiciliari. Nel corso dell'udienza che ha convalidato l'operazione condotta dai militari della guardia di finanza, l'arrestato ha dichiarato al giudice che la sostanza stupefacente era destinata ad un sconosciuto che avrebbe dovuto incontrare nei pressi del centro commerciale dei Due mari. L'udienza per giudicare l'imputato si svolgerà il prossimo 9 gennaio.

 

  • Published in Cronaca

Operazione “Satellite”. Fucili di precisione e droga nascosti sotto terra: arrestati zio e nipote

Alle prime luci dell’alba, i carabinieri della Compagnia di Locri hanno dato esecuzione a una ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip del Tribunale cittadino, a seguito della richiesta avanzata da questa Procura della Repubblica, nell’ambito dell’operazione convenzionalmente denominata “Satellite”, finalizzata al contrasto del traffico e detenzione di sostanze stupefacenti e della detenzione di armi clandestine e ricettazione, nei confronti di 2 persone, entrambi provenienti dal territorio locrideo. L’attività d’indagine, condotta dai carabinieri della Stazione di Platì e della Compagnia carabinieri di Locri, ha portato all’arresto di:

Giuseppe Maviglia, 39enne nato a Locri ma residente a Novara, disoccupato, già noto alle Forze dell’ordine;

Domenico Perre, 54enne nato e residente a Platì, disoccupato già latitante dal 1991 al 1994,

ritenuti responsabili di detenzione illegale di stupefacenti, di armi clandestine, di munizioni e ricettazione in concorso.

L’attività investigativa sfociata nell’odierna ordinanza è nata a maggio scorso quando, i militari della Stazione di Platì, nell’ambito dei servizi di controllo straordinario del territorio disposti da Gruppo Carabinieri di Locri finalizzati alla repressione dei reati attinenti le armi e gli stupefacenti, effettuati con il supporto dei colleghi dello Squadrone Eliportato carabinieri “Cacciatori” di Vibo Valentia, sono stati impiegati in una mirata strategia operativa di aggressione ai sodalizi mafiosi con controlli e perquisizioni personali e domiciliari nei confronti di pregiudicati inseriti nelle locali cosche di ‘ndrangheta, nonché numerosissimi rastrellamenti in aree “sensibili” dell’intero comprensorio locrideo con particolare attenzione alla zona ricadente nella vallata del “Bonamico”.

In quell’occasione, e precisamente l’11 maggio 2016 i carabinieri, dopo aver effettuato una perquisizione ex art. 41 T.U.L.P.S. presso l’abitazione del sopracitato Perre, hanno esteso l’attività di ricerca nei terreni limitrofi e segnatamente in una zona demaniale. Qui, fra la fitta vegetazione e abilmente occultato sotto terra e in anfratti naturali ben mimetizzati con l’ambiente circostante è stato rinvenuto il seguente materiale che è stato sottoposto a sequestro:

−8 fucili di vario calibro con matricola punzonata, alcuni con relativo serbatorio;

−un fucile Winchester calibro 30-30 oggetto di furto denunciato nel 2012 a Pontenure (PC);

−una pistola Arminius calibro 22 a tamburo, anch’essa compendio di furto denunciato nel 2006 a Borgomanero (NO);

−un congegno di mira tipo cannocchiale;

−un puntatore laser per armi;

−un rilevatore satellitare gps;

−circa 500 cartucce di vario calibro;

−un sacco in plastica contenente quasi 2,7 kg di eroina;

−un sacco in plastica contenente oltre 2,5 kg di canapa indiana;

−un sacco in plastica contenente circa 700 grammi di cocaina;

−materiale vario atto al confezionamento dello stupefacente.

Sulla scorta di tale rinvenimento e tenuto conto della collocazione geografica del fondo in questione che, come anticipato, era limitrofo a quello della proprietà di Perre e risultava raggiungibile solo passando dal piazzale antistante l’abitazione dello stesso, è stata avviata un complessa e articolata indagine, coordinata da questa Procura della Repubblica, che ha portato alla scoperta di gravi indizi di reato ascrivibili sia a carico di Perre che di Maviglia, rispettivamente zio e nipote. Fra i tanti elementi a supporto dell’attività investigativa si evidenzia che:

−dai successivi accertamenti sul rilevatore Gps rivenuto, con annessa scheda telefonica, è emerso che quest’ultima era stata installata ai fini assicurativi su un’autovettura Opel Zafira, ceduta nel 2014 al citato Maviglia;

−Maviglia, pur vivendo a Novara, ha sempre mantenuto rapporti con lo zio Perre  e con il territorio della Locride;

Tali elementi messi a sistema con tutti gli esiti raccolti nel corso dell’inchiesta hanno superato il vaglio del Gip che ha osservato come il contenuto dell’attività investigativa svolta dai militari della benemerita platiese ha permesso di accertare la fondatezza della ricostruzione investigativa dei fatti–reato mediante la scrupolosa e meticolosa valutazione dei singoli riscontri documentali e tecnici. Tali dati sono stati interpolati da un’analisi attenta e coordinata a supporto dell’attività investigativa, consentendo quindi la lettura incrociata dei dati forniti dalle intercettazioni con il sequestro del materiale sottoposto a sequestro nel mese di maggio 2016 e, pertanto, gli arrestati odierni possono essere ritenuti responsabili dei reati contestati.    

I medesimi sono stati associati presso la casa circondariale di Locri.

Subscribe to this RSS feed